Tracy Hogg risolve i vostri problemi di sonno

4mesi_trisQuesto post l’ho promesso ad un sacco di gente che non dorme la notte da quando gli è nato un figlio.
Questo post è dedicato a tutti, ma proprio tutti, i genitori che per fare addormentare il piccolo hanno bisogno di cullarlo, allattarlo, dondolarlo, spingere la carrozzina per 45 minuti, portarlo a fare un giro in macchina, accendere il frullatore, passare l’aspirapolvere, correre i 100 metri con lui appeso nel marsupio o qualsiasi altra tecnica ingegnosa. Perché un genitore che non dorme, al contrario di quello che si crede comunemente, entra in una fase di eccesso di creatività, e trova soluzioni ai problemi che non si sarebbe mai sognato di pensare prima.
Questo post è dedicato a tutti i genitori che non riescono a dormire la notte perché c’è un terzo incomodo nel lettone che tira calci e non riescono a metterlo nel suo lettino senza farlo svegliare.
Questo post è dedicato a tutti i genitori che semplicemente vorrebbero poter usare la notte per lo scopo per cui è stata inventata: dormire.

Si perché in The Baby Whisperer Solves All Your Problems: Sleeping, Feeding, And Behavior–beyond the Basics from Infancy Through Toddlerhood, Tracy Hogg da il meglio di se. E anche se non risolverà mai TUTTI i vostri problemi realmente, sul discorso sonno trovo il suo metodo semplicemente geniale. Attenzione, non sto dicendo che è il metodo perfetto per tutte le famiglie e tutti i bambini. E’ il mio preferito perché cerca di mettere d’accordo le esigenze di tutti, genitori e figli, cercando di adattarsi al tipo di bambino che si ha. Ma la scelta di quale sia il metodo giusto per voi è sempre a carico esclusivamente vostro.

Questo post non ha nessuna pretesa di essere una spiegazione completa del metodo. Vi faccio un breve resoconto nella speranza di interessarvi a questa tecnica, per permettervi di provarla (male) sulla base del mio riassunto, e con la fiducia che invece di prendervela con me vi decidiate finalmente a leggere direttamente la fonte.

Iniziamo con le premesse. Sto dando per scontato che:

1. avete un bambino piccolo che ha dei problemi di sonno (di età superiore ai 3 mesi)
2. siete convinti di volerlo far dormire nel suo lettino
3. siete convinti che qualsiasi cosa avete fatto finora non vi sta più bene e volete cambiare
4. siete convinti che non esiste nessuna bacchetta magica, ma che ogni cambiamento di un comportamento più o meno radicato abbia bisogno di molta molta pazienza e tenacia.

Analizziamo il problema
Per risolvere un problema bisogna capire quale è il problema. No, non vi sto prendendo in giro con giochi di parole. I motivi per cui un bambino piccolo non dorme tutta la notte possono essere moltissimi, e spesso ci sono più problematiche sovrapposte.
Alcune delle domande importanti da porsi per analizzare la situazione sono:
– dorme bene durante il giorno?
– si addormenta da solo nel suo lettino?
– cosa fai per tranquillizzarlo quando si sveglia nel cuore della notte?
– se viene allattato durante la notte, mangia sul serio oppure si attacca solo un paio di minuti prima di riaddormentarsi?
– è felice e sereno nonostante tutto?
– si sveglia sempre agli stessi orari o è completamente imprevedibile?

Io mi innamoro del libro semplicemente leggendo le sue tabelline di descrizione dei casi, da cui Tracy Hogg deduce l’origine del problema e quindi stabilisce il metodo da adottare come soluzione. Ad esempio se si sveglia ad orari irregolari la notte è molto probabilmente fame. Se si sveglia ogni ora è facile che non sappia addormentarsi da solo. Se si sveglia di soprassalto dopo 10 minuti dall’addormentamento è probabilmente sovrastimolato. E così via. Io ho usato queste descrizioni infinite volte con il Vikingo e ora le sto usando con Pollicino. Mi hanno sempre aiutata ad identificare l’origine del problema con grande precisione.

Gli schemi descrittivi si riferiscono a fasce di età: fino a 3 mesi, tra i 6 mesi e i 12 mesi, e oltre i 12 mesi. E la soluzione deve essere adattata a seconda dell’età oltre che del temperamento del bambino.

Attenzione però, se il bambino ha meno di 3 mesi il metodo descritto qui di seguito non va bene.

Facciamo un piano
Una volta identificato il problema è possibile fare un piano per risolverlo. E’ naturalmente diverso se un neonato di 6 mesi non ha mai dormito nel suo lettino e inizia ad urlare ogni volta che ce lo mettete, rispetto al caso di un bambino di 9 mesi che dorme nel suo lettino, ma che viene allattato quando si sveglia di notte, oppure che viene fatto addormentare in braccio prima di metterlo nel lettino.
Il problema normalmente è molteplice (dorme nel lettone E viene cullato per farlo addormentare E fa sonnellini troppo brevi) ed è meglio dividerlo in piccoli pezzi per affrontare un aspetto alla volta.
Se ad esempio il bambino urla appena messo nel lettino, magari perché è stato tentato il metodo Estivill senza successo e lo ricorda come un posto orribile, sarà bene iniziare dal rendergli il suo lettino un posto piacevole in cui stare di giorno, prima di lavorare sul modo di addormentarsi, e infine riuscire a farcelo dormire anche la notte. Più sfaccettature ha il problema, più lungo diventa il tempo della sua soluzione.
Le regole guida sono:
– iniziare dal risolvere la parte più semplice del problema
– iniziare sempre a risolvere il problema sonnellini perché di giorno siamo più sicuri di riuscire a ragionare bene e a mantenerci fedeli al piano fatto.
– individuare chi tra i due genitori è più probabilmente in grado di portare a termine il piano (se la mamma lo allatta per addormentarlo è più facile se ci pensa il papà; se il papà è un cuore tenero e non può sentire il suo piccolo piangere sarà meglio che ci pensi la mamma)

La cura
Una volta risolti i problemi più semplici, quali quello di fare amicizia con il lettino, stabilire una routine dell’addormentamento, eliminato eventuali dubbi su fame e/o malattie, ci si può concentrare sul problema sonno.
La spina dorsale del metodo di Tracy Hogg per risolvere il problema del sonno è quello che lei chiama Pick Up/Put Down (letteralmente tira su/ metti giù). Il PU/PD si può utilizzare per ottenere le seguenti cose:
– insegnare al bambino ad addormentarsi da solo nel suo lettino
– prolungare il periodo del sonnellino se è troppo breve
– eliminare qualche abitudine del bambino che ci risulta scomoda (cullarlo, allattarlo per farlo dormire, ciuccio)
– far riaddormentare il bambino che si sveglia troppo presto al mattino (no, le 7 del mattino non è troppo presto, nonostante la vostra vita pre-bebè fosse diversa)

Come funziona.

Prima cosa, e questo è vero a qualsiasi età, verificate di aver stabilito una routine che ripetete prima di ogni addormentamento. Il ripetersi degli stessi gesti infatti dice al bambino che si sta avvicinando il momento di dormire e lo predispone al sonno. La routine è necessaria non solo per la sera ma anche per i sonnellini diurni, anche se ci possono essere delle differenze tra giorno e sera. Ad esempio non è necessario che sia completamente buio di giorno.

Poi mettete il piccolo nel suo lettino da sveglio. Se il bambino non sa addormentarsi da solo, molto probabilmente inizierà a piangere. Allora lo tirate su, e cercate di calmarlo. Non bisogna assolutamente cullarlo o allattarlo o qualsiasi metodo avete adottato finora.
Se il bambino è tra i 3 e i 6 mesi potete provare a calmarlo tramite leggere pacche ritmate sulla schiena, mentre sussurrate sh sh sh vicino al suo orecchio. Se è più grande questa tecnica potrebbe impedirgli di calmarsi e avere l’effetto opposto, soprattutto il rumore. Cercate di usare il potere calmante della vostra voce. Mantenete un tono calmo ma deciso mentre ripetete sempre la stessa frase, ad esempio “va tutto bene. Mamma (o papà) è qui per insegnarti ad addormentarti da solo“. Quello che gli state dicendo in realtà è “io so cosa sto facendo, anche se a te può sembrare strano” e la vostra voce deve comunicargli questo senso di sicurezza.
Nel momento in cui smette di piangere, rimettetelo nel lettino dicendo qualcosa tipo “ora ti metto nel lettino”. Se inizia a piangere, lo tirate su di nuovo e cercate di calmarlo di nuovo, adottando sempre la stessa tecnica. Appena smette di piangere, lo mettete giù di nuovo. L’idea è quella di calmarlo in braccio, non di addormentarlo in braccio. E’ per questo che è importante metterlo subito giù appena smette di piangere.
Per bambini al di sopra dei 12 mesi circa, il tira su/metti giù in realtà è solo un metti giù, in quanto a quell’età si metteranno in piedi da soli nel lettino e quindi dovete semplicemente rimetterli sdraiati e assolutamente non tirarli fuori dal letto.

Sembra facile fin qui? Allora partiamo dalle domande, che tanto lo so cosa vi state chiedendo:

Ma quante volte devo fare su e giù?
Tante quante ne servono per farlo addormentare. La quantità dipende dal livello di tenacia di vostro figlio, dalla sua età, e da quanto tempo siete andati avanti con il metodo “sbagliato”. Con il Vikingo ci sono state punte oltre il centinaio di volte. Con Pollicino intorno ai quattro mesi e mezzo la prima volta l’ho fatto 50 volte. La buona notizia è che già dalla seconda volta si nota il primo miglioramento. Leggo dai miei appunti che con Pollicino ho fatto 50 volte la prima volta, 20 volte la seconda e poi 10 volte la terza. Il secondo giorno sono state necessarie 20 volte per il primo sonnellino del mattino, e poi 10 per il secondo e 5 per il terzo. E stavamo solo al secondo giorno.

Ma quanti giorni ci vogliono?
Per bambini piccoli ci vogliono al massimo 3 giorni. Per bambini più grandi ce ne vogliono di più. Come dicevo prima dipende da chi è il bambino, quanti mesi avete passato a cullarlo e la sua età.

Come si fa per iniziare?
Iniziate il PU/PD con il primo sonnellino del mattino se necessario. In questo modo arriverete a sera un po’ avvantaggiati.

E se non si addormentasse?
Se il problema è particolarmente radicato può succedere che il bambino resista all’addormentamento fino all’orario del pasto successivo. Far addormentare un bambino stanco e affamato è ancora più difficile. Quindi dategli da mangiare. Se lo allattate fatelo in un’altro ambiente per fargli capire la differenza. Poi ricominciate. Prima o poi crolla.

Ma non è crudele farlo piangere?
Dipende dal perché pensi che stia piangendo. E’ utile pensare che non sta piangendo perché soffre delle pene inaudite, ma perché è ferocemente arrabbiato. Dopotutto gli si stanno cambiando le carte in tavola, e lui era abituato a fare diversamente. Non sta capendo il motivo del cambiamento e quindi si arrabbia. Tenendolo in braccio per calmarlo e mantendendo la voce tranquilla gli insegnate una abilità che gli tornerà utile per molto tempo. E non è come lasciarlo piangere da solo nel suo lettino, perché voi sarete sempre li con lui.

E se si calma ma si rimette a piangere mentre lo metto giù?
Allora finisci di metterlo giù nel lettino, togli il contatto fisico con lui e poi lo tiri su di nuovo. Non tornare indietro quando state a mezza via verso il lettino. Una volta detta la frase “ora ti metto nel tuo lettino” si va nel lettino. Anche se solo per 3 secondi.

E se si contorce e si butta all’indietro? A volte sembra impossibile tenerlo in braccio per calmarlo.
Allora vuol dire che vuole andare nel lettino. Mettilo giù senza aspettare che smetta di piangere. A volte può succedere che nonostante pianga per la stanchezza non vuole essere confortato in braccio. Questo è vero soprattutto per bambini molto sensibili o della categoria che Tracy Hogg chiama “scontrosi”.

Ma te hai veramente fatto questa cosa più di 100 volte con il Vikingo?
Si. L’ho fatto. Eravamo disperati. Non ne potevamo più. Lui sembrava non voler mai dormire e aveva solo 3 mesi e mezzo. In realtà ormai sappiamo che si trattava di loop motori dovuti ad eccessi di stanchezza, ma allora pensavamo che non volesse dormire perché non era stanco. Ad un certo punto ho preso mio figlio in braccio, ho detto a GG di non venire qualunque cosa succedesse e mi sono chiusa in camera con lui. Il Vikingo ha iniziato ad urlare. Ci sono voluti 45 minuti di urla disumane e moltissimi PU/PD. Alla fine sono uscita dalla stanza stravolta, ma sorridente. GG più stravolto di me mi ha detto “ma come hai fatto? Io non ce l’avrei mai fatta!”
A quel punto mi sono tolta i tappi dalle orecchie.

Ma allora sei stata bravissima! Potresti venire a casa nostra ad aiutarci con Paolino!
E no! Quello è stato il mio momento di gloria. Fatto una volta, non ci penso più.

E la notte?
Alla notte ci pensa sempre GG. Io non sono in grado di usare il cervello. Gli ho spiegato la teoria, e fa tutto da solo. Se volete, vi mando lui 😉

PS. Se ti fosse venuta voglia di leggere qualcuno dei libri della Hogg, acquistandolo cliccando uno dei link inseriti in questo post aiuterai questo sito a crescere:

Prova a leggere anche:

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Attenzione: salti di crescita! La crisi dei 4 mesi

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1,099 thoughts on “Tracy Hogg risolve i vostri problemi di sonno”

  1. Vorrei aggiornarvi sulla situazione della mia bimba. Vista la situazione coliche (o comunque i suoi disturbi) ho deciso di lasciar perdere il problema addormentamento nel lettino e sono riuscita a collaudare quello in braccio. La mia bimba – sensibile – si era sempre opposta ma ora cerco di addormentarla sempre in braccio prima che diventi stanca. Protesta molto ma nel giro di 5 max 20 min dorme.
    Il problema è pero’ che appena la metto giù tempo 10 min si svegli piangendo, sempre. Se la tengo in braccio dorme.
    Dipende dal metodo di addormentamento o dai suoi disturbi? se fosse veramente reflusso e non coliche?
    Per Daniela: il reflusso l’hai curato con medicinali?
    grazie ancora a tutte
    elena

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  2. Ciao, io ho comprato il libro diversi mesi fa quando il mio bimbo aveva solo 2 mesi e ho messo in pratica il metodo solo 1 mese fa circa.(ora il mio bimbo ha 10 mesi). Premetto che non avevo mai letto questo articolo prima di oggi. Eravamo veramente esausti perchè Leonardo di notte si svegliava ogni ora, così noi lo cullavamo e si riaddormetava, ma dopo un ora era di nuovo sveglio!
    Così mi sono ricordata del libro….
    La prima notte ho impiegato 45 minuti per farlo riaddormentare mettendelo giù circa 70 volte, ma alla fine si è addormentato da solo! La seconda notte 10 minuti! La terza notte pochi minuti e incredibile! Ha dormito 8 ore di seguito! Mio marito era incredulo e mi ha fatto un sacco di complimenti!
    Il bello è che con questo metodo il mio bimbo non ha pianto molto anche perchè si rende conto che noi siamo vicini a lui, perciò non si sente mai abbandonato (come con il metodo Esteville) anche perchè è importante fare il tutto con dolcezza e non perdere mai il controllo.
    Provatelo! Ne vale la pena!

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  3. Ciao cinzia, anch’io all’inizio seguivo sempre la routine tranne alla sera e lo mettevo a letto addormentandolo con la poppata. Quando però ho iniziato a fare routine serale, anticipando la poppata verso le 19.00 circa e inserendo poi attività tranquille (gioco-giretto-bagno-storia), lui si è molto regolarizzato trovando più equilibrio e serenità sia durante il giorno che durante la notte. Inoltre il momento della messa a letto è diventato uno dei più belli della giornata, partecipa anche il papà, leggendogli il libro e mettendolo a letto. Certo i primi giorni è stato difficile, perchè lui – pur essedo abituato nel resto della giornata ad addormentarsi senza tetta – aveva associato la poppata alla nanna serale e quindi non voleva saperne di mettersi a letto senza tetta!!! Comunque nel giro di 3 sere è andata benissimo.
    Anch’io la poppata dell 23, come dice Serena, riesco a farla senza svegliarlo. Ora con il biberon, ma anche quando lo allattavo lo tiravo su pian pianino e lo attaccavo al seno senza che si svegliasse.

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  4. ragazze ho un problema, anzi 2: il mio piccolo ultimamente diventa isterico prima di dormire. passa da sveglio e sereno in urlatore in 1 secondo. io penso che abbia sonno anche perchè questo succede dopo circa 20 minuti d activity. tuttavia non vedo ne sbadigli ne strofinamento occhi. se provo ad addormentarlo urla ancora più forte. io resisto a dargli il seno e infatti alla fine crolla ma che fatica!!!
    inoltre alla sera sopratutto, e io ne approfitto, si addormenta subito dopo aver poppato e a volte mi sembra proprio peccato svegliarlo.

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    • Cinzia se sei sicura che non sia fame, ma solo resistenza all’addormentamento, allora vedrai che la situazione migliorerà rapidamente. Ricordati che a 3 mesi iniziano a guardarsi intorno, e non ne vogliono sapere di andare a dormire. Cerca però di guardare i suoi segnali. Magari 20 minuti soli di attività sono pochi, visto che lui non dimostra di avere sonno. Prova ad aggiungere qualche minuto di attività tranquilla, come transizione verso la nanna. Con un po’ di fortuna lo aiuterà a tranquillizzarsi e a facilitare l’operazione.

      Per la poppata delle 23, puoi provare a fargliela fare mentre dorme. Non c’è biosgno di svegliarlo.

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  5. Ciao Cinzia! Io credo che innanzitutto sia più importante dare regolarità alla giornata (riposini più lunghi, poppate più distanziate) e poi la notte si “sistema” più facilmente (tra l’altro lo consiglia anche la Hogg).
    1. Io ho iniziato con insegnargli ad addormentarsi da solo. Il mio bimbo aveva 1 mese circa e devo dire che è stato più semplice del previsto. Niente pu/pd ma tanta dolcezza insieme a tanta determinazione. Ho iniziato dal riposino della mattina, semplicemente mettendolo giù da sveglio, e nel giro di una giornata lui ha imparato senza difficoltà.
    2. Per allungare i riposini (problema che ho avuto circa un mese fa, età 5 mesi), come ho già detto qualche post fa, ho cercato di osservare quali sono le cose che lo rilassano di più (carezze, ninna-nanna, posizione di fianco) e quando si sveglia dopo solo mezz’ora rimango lì a rilassarlo un po’. I primi giorni è stato difficile, ci mettevo anche mezz’ora a riaddormentarlo, a volte proprio non ci riuscivo, perché lui si infastidiva e allora lo tiravo su. Poi, nel giro di una settimana, è diventato sempre più breve il tempo di riaddormantamento, finchè adesso non si sveglia più e mi fa un’ora alla mattina, un’ora e mezza-due al pomeriggio e poi mezz’ora nel tardo pomeriggio.
    Giusto per conoscenza vi dico qual è un metodo – alternativo al pu/pd – proposto dalla hogg (io però non l’ho messo in pratica): per i riposini troppo brevi lei consiglia di prevenire il risveglio del bambino. Per esempio se di solito lui dorme 45 minuti, dopo 35-40 minuti di sonno consiglia di andare là e di fargli pat-pat sulla schiena, continuando per circa un quarto d’ora. Lei dice che così non si sveglia e prosegue per un altro ciclo di sonno.
    3. La notte per me si è sistemata definitivamente con l’inizio dello svezzamento (e, devo dire la verità, con l’aggiunta di un po’ di latte artificiale). quindi ho capito che la sua era fame, povero cucciolo. Ormai si svegliava quasi ogni ora, spesso era sufficiente il ciuccio e lui ripartiva, ma a quanto pare con lo stomaco vuoto non si dorme così bene! Da quando ho aggiunto la poppata delle 23 (nel sonno) con biberon le cose sono notevolmente migliorate, sistemandosi poi definitivamente con lo svezzamento. Ora, da una settimana, dorme dalle 20.30 alle 8! (con biberon alle 22, che sto gradualmente anticipando e diminuendo di quantità).
    Comunque anche la hogg dice che se i risvegli notturni sono eccessivi probabilmente è fame e può essere una soluzione aumentare la quantità di latte durante il giorno. Io l’ho fatto con il biberon di mezzogiorno e della sera (dovuto anche al fatto che ho ripreso a lavorare e quindi non potevo allattare), ma anche allattando è possibile aumentare la produzione (con tiralatte) e quindi permettere al bambino di mangiare di più. Anche il fatto di fare riposini più lunghi e quindi distanziare le poppate dovrebbe aiutare, perchè in questo modo il bambino mangia di più e meglio.
    Scusate la lunghezza, spero di essere stata utile con la mia esperienza. Ciao

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  6. grazie per la risposta solerte. ho deciso di provare pian piano ad allungare le poppate perchè a volte ha già fatto 5 ore di pausa e quando si sveglia all’1 o alle 3 ciuccia per pochi minuti per poi riaddormentarsi. non voglio che arrivi già da subito a 7 ore ma nel giro di un mese voglio stabilizzare la poppata delle 5 e poi provare alle 6 e infine alle 7. per riuscire ad addormentarsi da solo cosa potrei fare già da subito invece del SU e GIU’? è meglio aspettare?

    grazie ancora

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  7. Dalla mia esperienza, posso solo dire una cosa: è incredibile quanto velocemente crescano e cambino abitudine i bambini!
    Gengivino, dopo mesi infernali e dopo aver provato varie tecniche di addormentamento, improvvisamente una sera si è addormentato alle 9 di sera e si è svegliato alle 7 di mattina…così puff! da solo come per magia!…ora sono quasi due settimane che andiamo avanti così…qualche notte si sveglia più spesso, qualche volta no ma sempre meglio degli ultimi 5 mesi in cui si svegliava urlando,spesso stava sveglio anche un paio d’ore…io finalmente mi sto riprendendo ero davvero arrivata alla frutta…speriamo non sia solo una parentesi! Ah una cosa: la pediatra mi aveva suggerito di somministrargli un integratore alimentare (triptofano, vitamina B1 e vitamina B6) praticamente poco più di una camomilla, mi ha detto, per 15 gg non è cambiato nulla, poi ha iniziato a dormire…che sia quello? io per sicurezza continuo a darglielo…

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  8. Sono d’accordo con Serena, a 3 mesi è normalissimo che i bimbi si sveglino ogni 3/4 ore anche di notte. Le pause si possono allungare verso i 6 mesi, quando diventa ragionevole “chiedergli” di fare una pausa più lunga, anche se più di 6 ore sono tante spesso anche a quell’età.

    Per i sonnellini di giorno ti capisco, le mie hanno sempre fatto pisolini corti, tutte e due, 20 minuti, a volte 15, raramente 30. Quelle pochissime volte che dormivano un’ora correvo a vedere se respiravano 🙂 Purtroppo qui credo (ma non so) che non ci sia un modo per allungarli. Si allungherà da solo, loro hanno iniziato a fare pisolini lunghi dopo l’anno, quando ne facevano solo più due prima, e poi solo più quello del pomeriggio. Ho anche provato a tenerle di più sveglie tra un pisolino e l’altro, ma non è servito a niente (fino all’anno) se non ad averle più stanche.

    Per l’addormentamento… io sono per i metodi dolci. E’ piccolo, prova pure il metodo della HOgg, ma se non funziona lascia stare per un po’, poi riprovi, arriverà il momento che funzionerà. A meno che per te non sia un peso addormentarlo in braccio, allora l’unica è insistere, con dolcezza, finché si abitua.

    Vedrai che presto troverà un ritmo che ti permetterà di riposarti di più, adesso è ancora molto piccolo, ma fra qualche mese sarà cambiato tanto!

    Reply
  9. Benvenuta Cinzia nel mondo della Hogg, e sul nostro sito. Mi sembra che tu abbia le idee ben chiare su cosa fare, il che è sempre un bene. Ho bisogno di farti una domanda: perché vuoi che dorma senza tetta dalle 23.30 alle 7 del mattino? Quando si sveglia ciuccia per fame o hai la sensazione che abbia solo bisogno di aiuto per riaddormentarsi? Non sono molti i bambini che a 3 mesi nemmeno ancora compiuti riescono a stare senza mangiare per così tanto tempo, e direi che la sveglia alle 5, dopo 5 ore e mezza dall’ultima poppata non è assolutamente strana, anzi. Forse puoi provare prima di tutto ad insegnargli ad addormentarsi da solo, in quel modo c’è speranza che se non si sveglia per fame la notte, riesca a riaddormentarsi senza bisogno del tuo aiuto. Vista la tenera età però fai attenzione se decidi di applicare il metodo del tira su/metti giù, perché il rischio è che lo stressi troppo. E’ ancora molto piccolo.

    La nostra idea, come avrai visto dai commenti precedenti è che ogni genitore sa cosa è meglio per il proprio figlio, perché è l’unico che lo conosce veramente. I siti come questo possono solo dare sostegno e provare a porre domande, a raccontarsi la propria esperienza, ma poi non c’è giusto o sbagliato che tenga. Se tu pensi che i passaggi che hai identificato sono quelli giusti per voi, allora è giusto così. A presto!

    Reply
  10. cara serena, ti ringrazio per aver creato questo forum. ho comprato giovedì il libro della hogg, il linguaggio segreto dei bambini, l’ho divorato e ora sono determinata a mettere in pratica i suoi suggerimenti. il mii piccolo, che allattoo al seno, farà 3 mesi il 6 giugno e in questo tempo ho notato che naturalmente aveva questi cicli. tuttavia mi trovo ad affrontare questi problemi: non dorme tutta la notte di fila (in quest 3 giorni sono riuscita a non dargli il seno dalle 23:30 fino alle 5 ma si sveglia cmq prima con difficoltà a metterlo giù una volta addormentato), ho difficoltà a farlo dormire da solo (è facilissimo addormentarlo in braccio ma quando lo metto giù si sveglia), fa sonnellini molto brevi durante il giorno con la conseguenza che fa circa 7-8 pasti.
    volevo procedere per tappe: 1° problema: niente tetta tra 23:30 alle 7 di mattina
    2° problema: addormentarsi da solo nel lettino
    3° problrema: dormire tutta la notte
    4° problema: sonnellini diurni più lunghi e diradamento poppqate.
    lìordine è giusto?hai qualche consiglio da darmi?

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  11. Per la tua paura, come ti ho scritto prima, vai tranquilla. Sara si è addormentata in braccio fino all’anno, ma poi è andato tutto bene. E anche la piccola, per comodità mia, l’ho addormentata in braccio fino ai 10 mesi suonati, ma ora si addormenta nel suo lettino, non da sola, ma solo perché per ora non ho voglia di provarci. Non c’è abitudine che non possa essere cambiata! L’importante per non soffrire il cambiamento è solo quello di farlo nel momento giusto…

    Per il metodo… io sono allergica ai metodi, soprattutto se danno orari, quindi non so dirti, semplicemente seguila, se mangia in 10 minuti e dorme ogni 4 ore vuol dire che per lei stare sveglia 4 ore va benissimo, al massimo prova ad anticipare l’addormentamento, per evitare che la stanchezza peggiori la situazione coliche.

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    • Elena, cito in pieno Daniela: non c’è abitudine che non possa essere cambiata! E questo ce lo dovremmo sempre ricordare ogni volta che abbiamo paura di coccolare i nostri figli quando ne hannno bisogno per paura di viziarli (e lo dico pure per me!)
      Per la routine sulle 4 ore, teoricamente funziona aumentando la durata del sonnellino, ma vista la vostra situazione non so se è applicabile. In ogni caso, ne ho parlato un po’ qui: la crisi dei 4 mesi, e un po’ qui: il sonno vien dormendo. Coraggio!

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  12. Grazie a tutte per le risposte e l’aiuto che ci state dando.
    Purtroppo le coliche sono “accertate” da varie visite, ecografie, difficoltà ad emettere aria e cacca. Le medicine varie provate (Mylicon, Reuflor, Actenacol, Alginor) sono per lo più inefficaci; il sondino e i massaggi un po’ invece l’aiutano.
    Purtroppo nei casi più critici le coliche non hanno orari, ma tutte le ore sono uguali.
    Come scrive Rossana la fase di addormentamento è sempre stata critica e anche io – nel periodo di tregua delle coliche – ero riuscita a impostare la routine e a prevenire i segnali di stanchezza. In tal modo la bimba riusciva a dormire un’ora al mattina, una o due al pomeriggio, e poi dalle 10 alle 6 di mattina (piu o meno, a volte).
    Ora da un mese la situazione è precipitata: coliche terribili, aria nella pancino che la disturba tantissimo. La nostra priorità è stata in questo tempo ovviamente quella di alleviare ill dolore delle coliche, quindi pancia in giù, massaggi ecc.
    Ma questo ci ha impedito di seguire un qualsiasi routine, anche solo per mangiare: faceva sei pasti a orari precisi e ora dobbiamo aspettare che le passi l’attacco di mal di pancia altrimenti dopo due minuti che poppa inzia a contorcersi dal dolore.
    Non parliamo quindi del sonno: a volte, si addormenta a pancia in giù sul braccio mentre continuiamo a farla “sballottolare”.
    Tutto ciò l’ha mandata povera piccola in tilt e come dice Daniela probabilmente in tale situazione non è pensabile farla addormentare da sola. Ma il problema è che lei in braccio non si addormenta comunque….. e anche se vorremmo cercare di farla dormire e riposare prima che sia troppo stanca non sappiamo come fare.

    Inoltre, come scrive Serena, anche io avevo letto che questa è l’età dell’inizio dello stravolgimento e proprio per questo ho il terrore di commettere ora degli errori che poi pagherà lei per prima più avanti. Pr esempio ho il terrore che non vorrà più dormire nella culla anche e quando le coliche passeranno.
    Siccome ho avuto qualche volta il sospetto che non sempre fossero coliche, ho provato a metterla nella culla ancora tranquilla. Dopo un po’ sembra che stia per chiudere gli occhi ma ecco che si risveglia e il pianto diventa sempre più crescente. Cerco di calmarla ma niente…. Spesso, se la tiro su e la metto a pancia in giù smette di piangere, ma solo a pancia in giù, e a volte emette aria.

    Insomma, con queste maledette coliche che ci stanno perseguitando, sembra che tutto ci stia sfuggendo di mano. Noi siamo esausti, lei pure. Purtroppo non possiamo più nemmeno uscire a fare una passeggiata perchè se le prendono gli attacchi urla e piange per ore e dobbiamo tornare a casa di corsa.
    Sarà troppo tardi cercare di darle una routine e di insegnarle ad addormentarsi una volta che queste coliche passeranno?

    Scusate, poi ho una domanda sul metodo easy. A due mesi andava bene, 1 ora pappa, 1 gioco e 1 nanna. Ma ora mangia in 10 minuti e ogni 4 ore. Quindi in teoria come sarebbe il metodo?

    Grazie di nuovo a tutte per il prezioso aiuto.
    elena

    Reply
  13. Serena, sai che a me invece è stato proprio il fatto che inarca la schiena a far pensare al reflusso?
    Come ho detto, non lo conosco bene e quindi sono tutte informazioni disordinate che ho raccolto qua e là, le coliche dovrebbero “accartocciare”, ossia il bimbo piega e sbatte le gambine e si piega su sé stesso, e si concentrano generalmente nel pomeriggio/sera (per Sara era un exploit, nervosa dal primo pomeriggio, inconsolabile per ore la sera, e proprio con le gambine che si chiudevano e aprivano a scatti).

    Con la seconda è stato diverso, forma lieve quindi rigurgiti nella norma, ma fastidi durante tutto il giorno, e inarcava la schiena invece di piegarsi. Io ho comunque pensato alle coliche e anche la pediatra (mylicon, fermenti, non è servito niete), poi con lo svezzamento sono arrivati i rigurgiti, pochi e lievi, ma con un odore acido insopportabile. E da lì abbiamo capito che c’era questo lieve reflusso che la infastidiva e non la lasciava dormire.

    Purtroppo però a questo punto i sintomi sono simili a quelli della stanchezza. Per il reflusso consigliano di farli dormire leggermente inclinati, con la testa più alta che i piedi. Puoi provare anche a mettere un cuscino sotto il materasso, e vedere se questo e magari fasciarla e cercare di farla dormire un po’ prima serva a qualcosa.

    Poi purtroppo spesso i consigli servono a poco, quello che aiuta a superare queste fasi è ricordarsi che passano. Quindi forza, fra qualche mese sarà passata!

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    • Hai ragione Daniela, intendevo dire che le coliche fanno irrigidire il corpo e stendere le gambe, dopo che il bimbo si è “accartocciato” (come mi piace questa parola!). Però inarcare la schiena non è tipico delle coliche, ma piuttosto di stanchezza. Per quanto riguarda il riflusso invece (che è una cosa diversa dalle coliche) dormire con la testa rialzata aiuta molto, anche se quando il riflusso è grave purtroppo non risolve, ma comunque allevia il dolore. Non sono sicura del fatto che il riflusso faccia inarcare la schiena, ma come dici tu a quel punto è facile che ci sia una gran bella stanchezza di mezzo a confondere i segnali. In caso di riflusso il marsupio funziona meglio della fascia, come ho potuto sperimentare sul Vikingo, proprio grazie alla posizione eretta. Inoltre il riflusso mediamente crea problemi durante tutto il giorno, mentre le coliche è vero che normalmente avvengono di sera. Spero queste precisazioni aiutino Elena a risolvere i problemi con la sua piccola. E come ci ricorda anche Silvietta nella sua dolcissima rubrica bisogna ricordarsi che alla fine passa. Un giorno alla volta.

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