A casa vostra si litiga?
Sì dai, non fatemi preoccupare: ditemi che si litiga! Sono preoccupata per le famiglie in cui non si litiga. O forse cerco una giustificazione per la mia, in cui sì, si litiga più o meno spesso?
Non è che l’opposizione e i conflitti si esauriscano o si esprimano solo nel litigare. Però è un punto di partenza: la differenza tra esprimere il conflitto o tenerlo dentro.
Poi, certo, ognuno ha il suo modo di litigare, ognuno lo considera sano o doloroso, risolutivo o peggiorativo del conflitto. E non tutti i membri di una stessa famiglia litigano allo stesso modo: questo può decisamente complicare le cose (o risolverle!).
Essere una coppia di genitori non vuol dire essere due corpi e un’anima nell’educazione dei figli: superare i conflitti è un lavoro, un impegno costante, un’arte del compromesso e dell’accordo. Ci sono quei conflitti non si superano in una vita, quelli che in qualche modo restano lì a costituire per sempre il “mio modo di” e il “tuo modo di”, magari opposti e inconciliabili.
Essere una coppia in una famiglia è complicato: i conflitti tra due persone si espandono e ne coinvolgono altre, addirittura le plasmano nella crescita. I modi in cui si vivono e si risolvono (o non si risolvono) i conflitti si imparano, giorno dopo giorno e restano dentro.
I figli poi, i figli non sono la nostra emanazione, la nostra espansione. Sono loro stessi e si oppongono a noi. Fanno resistenza, forzano le nostre resistenze, provano i nostri limiti perché devono imparare i loro. E’ il loro lavoro: costante, continuo. Devono far emergere la loro personalità, devono stabilire i loro confini, devono imparare a conoscere se stessi.
A volte ce li ritroviamo furiosamente contro: già da piccolissimi, trincerati dietro ai loro tanti, troppi “no”. Poi da più grandi e ogni volta la loro opposizione ci destabilizza.
Dove abbiamo sbagliato? Cominciamo a elucubrare sulla leggendaria (quanto poco utile) distinzione tra genitori autorevoli e genitori autoritari. Sembra sempre che capiti solo a noi di farci distruggere psicologicamente da un duenne, da un quattrenne, da un ottenne, da un dodicenne, e così via.
Capita solo a noi? Capita a me, è capitato a te, capiterà a loro. Tutti i figli non ci assomigliano, mentre altre volte ci assomigliano troppo per non scontrarci con quella parte di noi che vediamo in loro. E ne rimaniamo sgomenti. La loro opposizione ci sconvolge quando ci assomiglia troppo, ancor di più di quando ci è del tutto estranea.
Il limite che separa l’opposizione dal conflitto è liquido. Diamo nome di opposizione alla diversità di posizioni, di opinioni e modi di sentire, che vive di resistenza. Mentre il conflitto è l’esplosione, il momento dinamico.
Poi ci sono le opposizioni che non si esprimono, che si covano dentro e i conflitti che si combattono nella propria anima, senza che trovino il cratere da cui far uscire la lava che ribolle.
E queste sono dinamiche pericolose, tra genitori e figli, tra compagni, tra fratelli e sorelle.
Sono di solito i conflitti più dolorosi, quelli che poi determinano la spaccatura irrimediabile, quando trovano una strada per emergere, che fa male come una ferita. Perché non sempre un conflitto può risolversi.
In questo mese vi offriremo la chiave per la risoluzione dei conflitti?
Certo che no! Come vi viene in mente! 🙂
La risoluzione sta anche nell’accettazione, non solo nella soluzione. Alcune opposizioni resteranno tali: prenderne atto e gestire le differenze fa di ognuno di noi parte di una famiglia. La risoluzione del conflitto passa sempre attraverso il rispetto. Non è sempre così facile rispettare le persone più vicine a noi, come figli e compagni: le differenza incolmabili con loro sono sempre una scoperta dirompente.
I contributi al blogstorming di questo mese puoi trovarli qui blogstorming: opposizione e conflitti.
“Cominciamo a elucubrare sulla leggendaria (quanto poco utile) distinzione tra genitori autorevoli e genitori autoritari. Sembra sempre che capiti solo a noi di farci distruggere psicologicamente da un duenne, da un quattrenne, da un ottenne, da un dodicenne, e così via.”
Bellissimo tema, grazie poi di questa frase. Anche io vi seguirò come sempre con attenzione 🙂
Ah ah ah! Scusate se il tema di questo mese suscita in me una fragorosa risata. certo che no, nella mia famiglia non ce n’è di conflitti!
E va bene, sto bluffando, mi avete sgamata.
Però ora mi tranquillizzo se mi dite che sono salutari, anzi, fondamentali e inevitabili. A volte iniziare alle otto di mattina con mezz’ora di discussioni con urla e pianti annessi ti fa sentire un tantino spossata. Ed esaurita.
Vi saguirò anche questo mese con grande interesse… e grandi aspettative!
Dirompente, a volte definitiva, a volte una strada di profonda ricerca di sé e degli altri. Ma sempre un’opportunità. Bellissimo. Grazie. Vi seguirò con attenzione.