A scuola del Vikingo alla festa di chiusura dell’anno hanno fatto scrivere una poesia ai bambini, che hanno recitato in modo corale. La poesia fa più o meno così (tradotta a braccio dallo svedese):
Come è l’estate?
E’ calda, divertente, bella, allegra e felice, immersi in acqua, splash splash splash
Cosa vediamo?
Fragole, sole, barche, fiori, farfalle, flap flap flap
Cosa facciamo?
Raccogliamo conchiglie, costruiamo castelli di sabbia, viaggiamo, facciamo picnic, e mangiamo gelati in gran quantità
Di cosa abbiamo voglia?
Di vacanze!!!
no, non è una gran poesia, però mi ha fatto sorridere, e non solo perché mi sono emozionata da brava mamma alla prima festa di chiusura di anno scolastico, ma anche perché l’estate svedese è caratterizzata anche spesso da pioggia, il bagno in mare è mediamente di pochi minuti perché fa troppo freddo, il caldo si traduce in una temperatura dell’aria di circa 20-25 gradi massimo (ma all’occorrenza anche 12 gradi, tipo questo weekend), e i viaggi in barca a vela sono spesso fatti indossando una giacca contro il vento gelido. Insomma tra l’idea di estate e la realtà ci passa un bel po’ di immaginazione di mezzo. Ma non credo che sia una cosa di esclusivo appannaggio svedese. Anche noi italiani abbiamo forse un’idea di vacanza ben più rosea di quello che all’atto pratico è veramente. Un paio di giorni fa ho chiesto sulla nostra pagina facebook quale è la cosa peggiore dell’estate, e una nostra lettrice, Valentina, ha risposto con una azzeccatissima immagine:
“mangiare sulla spiaggia… il prosciutto che ti cade dal panino sulla sabbia, il cellulare che suona e tu con le dita unticce (crema solare e focaccia) rovisti nella borsona dove non trovi più nulla… i bambini che ti rovesciano il succo di frutta sul telo… arrivano le vespe… meno male che c’è il mare!”
Insomma l’estate porta con se momenti di allegria, spensieratezza, leggerezza, sregolatezza ma anche un non so che di pesantezza che ce la rende a tratti insostenibile. Tutto l’anno ad aspettarla, eppure quando arriva già non ne possiamo più! Forse anche perché l’estate da quando si è genitori gira tutta intorno ad un unico problema: cosa far fare ai figli per 3 lunghi mesi di chiusura della scuola. Fortuna che (quando ci sono) ci sono i nonni! Già, i nonni. Quelli con cui poi magari ci si trova anche a discutere perché hanno troppa voglia di mettere bocca sull’educazione dei nostri figli, li rimpinzano di gelati e caramelle, non li fanno mai dormire nell’orario giusto. Oppure abbiamo a che fare con un neonato, che con il caldo non fa altro che ciucciare latte, e ti vuole stare sempre addosso, e tu che vorresti solo immergerti in acqua tutto il tempo! E i compiti delle vacanze? Vogliamo parlare dei compiti delle vacanze??? E se non ci pensa la scuola, magari i compiti ce li diamo da soli, tipo: quest’estate togliamo il pannolino! Oppure quest’estate ridipingiamo la stanza dei bambini!
L’insostenibile leggerezza dell’estate, quando tutto dovrebbe fermarsi per darci il tempo di riprendere fiato, eppure non lo fa.
Questo mese vogliamo dedicarci a riflettere su questo tema, scambiandoci consigli per resistere e superare tante piccole (pre)occupazioni estive, e darci come sempre tanto sostegno reciproco. E siccome il modo migliore per superare i periodi “difficili” è quello del sorriso iniziamo subito con un gioco liberatorio.
Avete presente quando partite per la tanto sognata vacanza in montagna e poi piove tutto il tempo? Oppure quando le zanzare rendono la vostra permanenza al mare intollerabile, e qualcuno finisce al pronto soccorso per shock anafilattico. Oppure quando durante il viaggio in macchina, avete avuto un guasto al motore ed è iniziata un’avventura senza fine alla ricerca di un meccanico. Che poi, diciamo la verità, si arriva alla fine dell’estate e anche questi fastidi, queste piccole o grandi avventure hanno un loro perché, e magari dopo anni ce le ricordiamo ancora con un pizzico di nostalgia. Dai su, non fate così, sono sicura che se ci riflettete un attimo è successo anche a voi. Magari quando eravate ancora senza figli. Quindi ecco qui il nostro giochino liberatorio: raccontateci il ricordo estivo più fantozziano, la vacanza partita male, finita peggio, ma che poi è diventata l’esperienza più buffa, sconclusionata, divertente, avventurosa della vostra vita, e di cui conserverete imperitura memoria.
Siete pronti? Scrivete il vostro racconto qui nei commenti. E se l’avventura è corredata da una foto postatela sulla bacheca di genitoricrescono su facebook o mandatela via email a serena@genitoricrescono.com e provvederemo noi a postarla li.
Per leggere il blogstorming legato a questo tema, clicca qui
Stavo leggendo il tema del mese…e mi è venuto in mente un mio post di fine giugno… posso partecipare uguale con quello anche se è precedente al “lancio del tema” 🙂 ?
@mysty si puoi partecipare, a patto di seguire le istruzioni in questa pagina: https://genitoricrescono.com/blogstorming/come-si-partecipa/
Io invece sono in ansia per quando comincerà l’asilo, mi spiace tanto non poter stare di più col mio piccolo. Sarà che quest’anno poi le vere vacanze sono state davvero poche, che comunque è il 16 agosto e sto lavorando, per carità menomale che finalmente qualcosa si muove..ma non poteva muoversi prima invece che ad agosto??
Perché davvero ci spaventa cosi tanto stare con i nostri bambini? Ho fatto solo 5 giorni di mare, ma ne ho una nostalgia tremenda.
La mia vacanza più fantozziana risale all’anno prima di avere Stefano, 900 km di macchina per arrivare in Calabria, arriviamo li e l’appartamento era lurido, siamo stati li una notte e poi ce ne siamo andati, abbiamo attraversato l’Italia dall’altra parte per fermarci una notte a Vasto e poi una settimana a Senigallia, unico hotel trovato libero…il tutto con televisore appresso..ahah
Però ripensandoci ora è stato anche divertente
Lo scorso anno siamo andati per la seconda (e ultima visto lo spirito di vita comunitaria di mio marito) volta in montagna con il gruppo famiglie della parrocchia e quando siamo arrivati abbiamo trovato la casa più brutta e più sporca che potete immaginare.
Un immenso hotel con moquette grigio topo che si staccava, docce pericolanti, lampadari con solo la lampadina e cuscini gialli.
Abbiamo passato un giorno intero a pulire tutto.
Uno schifo allucinante!
Con le mie amiche a un certo punto ci siamo ritrovate tutte sullo stesso pianerottolo coi lacrimoni agli occhi per lo schifo.
Poi ci abbiamo riso su ma all’inizio è stato orrendo O_o