Tema del mese: igiene e cura di sé

igieneQuando in una famiglia arrivano i bambini anche il concetto di pulizia, di igiene, di ordine o disordine, di cura di sé stessi o della casa, vengono totalmente stravolti.
Ognuno ha la sua percezione personale di igiene e pulizia, oltre al minimo che è solitamente riconosciuto come necessario per la convivenza civile.
C’è chi non trova il tempo neanche più per farsi una doccia, chi sterilizza ogni oggetto che entra in contatto con il neonato (e magari per questo motivo non ha tempo per farsi la doccia), chi si lascia vincere dal caos e dal disordine e non riesce più a pulire come vorrebbe, chi viene colto dalla compulsione del lavaggio continuo dei bambini, chi sviene perché il pargolo gattonante si è infilato in bocca il ciuccio caduto per terra e chi si arrende al fatto che il pupo condivida i biscotti col cane di casa.

Anche l’igiene e il cambiamento dei propri canoni di pulizia fanno parte della vita di un genitore. Pulire, sterilizzare, igienizzare, disinfettare… tutte attività che sembrano improvvisamente indispensabili quando arriva nella nostra vita un corpicino piccolo e apparentemente fragile di cui prendersi cura.
Ci si rende conto che, con l’arrivo dei figli, dobbiamo tenere puliti al meglio altri esseri umani, particolarmente soggetti a sporcarsi.
E’ esperienza comune il senso di smarrimento al momento dei primi bagnetti!

Ci è sembrato un tema adatto per settembre, dato che il rientro dei bambini nella comunità scolastica fa sì che si mescolino tutti questi diversi standard di igiene in un unico ambiente e i figli vengono affidati a una struttura che ha, a sua volta, un altro standard di igiene e pulizia proprio.
E non è tema da poco: non è raro che all’interno della famiglia la diversa percezione dell’ordine e dell’igiene siano motivo di scontro, di lite e di incomprensione.
Insomma anche l’igiene è terreno di compromessi, di adattamenti, di conciliazione tra esigenze che si ritengono insopprimibili e attività che si decide di eliminare senza problemi.
E la cura di sé va ben oltre l’igiene, la pulizia e l’ordine: comprende il benessere, il rispetto del proprio corpo e del proprio ambiente e la consapevolezza di doversene prendere cura.

“Attento che ti sporchi!”
“Non toccare, che è cacca (che poi perché dare l’idea ai bambini piccoli che il mondo sia così pieno di cacca?)!”
“Quando torna dal nido è sporchissimo! Ma che gli fanno fare a ‘sti bambini?”
“Ecco, ti sei macchiato tutto!”
“E’ caduto il ciuccio, deve essere sterilizzato!”
“Uh, è caduto il ciuccio, ecco, ci soffio sopra: a posto!”
“Da quando è nato, il bucato lo faccio solo con il disinfettante”
“Non ti lavi i denti da tre giorni!!!”
“Questa stanza è un pollaio! Metti subito a posto o ti sequestro i videogiochi per una settimana”
“Hai cambiato le mutande? Insomma, all’età tua potresti pensarci da solo!”
“Possibile che voi sporcate e io pulisco, io pulisco e voi sporcate?”
“Questa casa ormai è un disastro…”
“E’ l’ora del bagnetto!”

… E così potremmo andare avanti all’infinito.
In quali frasi o situazioni vi riconoscete di più? Avete alzato o diminuito i vostri standard di pulizia e igiene con l’arrivo dei figli?
Come è cambiato il tempo che riuscite a dedicare alla cura di voi stessi? Come insegnate ai bambini a prendersi cura di sé? Cosa ritenete importante per il vostro benessere familiare?
Parliamone insieme.

Puoi leggere i contributi al blogstorming di questo mese, cliccando questo link: blogstorming: igiene e cura di se del mese.

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15 thoughts on “Tema del mese: igiene e cura di sé”

  1. eccole qua…!

    “Possibile che voi sporcate e io pulisco, io pulisco e voi sporcate?”
    “Questa casa ormai è un disastro…”

    perchè di fondo, lo posso scrivere, no…?che loro si sporchino si rotolino ovunque e mangino prato e lumache (giuro Lorenzo l’ha fatto a 18 mesi)
    non mi sconvolge, nenahc ese mi vengono addosso tutti sporchi e mi infngano…letterlmente parlando!
    però se ho appena finito (combattendo pigrizia con la voglia di ordine e pulito che in qualche parte dell’anima c’è)di sistemare e pulire…ecco proprio mi fa andare su tutte le furie il disordinato caos, fino al peggior incubo delle manate di cioccolata&company su divano/tappeto/pareti ….

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  2. Pingback: La mamma igienista
  3. Pingback: Igiene intima
  4. Io vivo con un giapponese (mio marito) quindi delego completamente a lui la questione igiene, pulizia, bagnetto ecc. Nostra figlia ha 7 mesi e lui ha gia’ dovuto abbassare un po’ i suoi standard (il bagnetto ogni giorno spesso non riusciamo a farlo), ma adesso che la bambina ha iniziato a mangiare solidi lui sta cercando il bavaglino ‘perfetto’ che non faccia passare una goccia/briciola (mentre io a volte la lascio mangiare nella totale anarchia senza bavaglia:) ).

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  5. Io ho attraversato la più classica delle parabole: con la prima figlia sterilizzavo ciuccio e biberon, con la seconda non ricordo neanche se ho mai comprato il disinfettante, credo di aver fatto bollire il ciuccio qualche volta quando era piccola…nel corso di questi ultimi mesi, poi, il ciuccio è passato più volte dal secchiello pieno di acqua di mare mista a sabbia alla bocca…

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  6. Neanche io ho cambiato molto i miei standard di pulizia.
    Ho prestato un poco più di attenzione ai pavimenti nei primi periodi di gattonamento, ogni tanto sterilizzo i ciucci, se no di solito li lavo sotto acqua corrente e basta.
    Non mi preoccupo se si sporca, i vestitini si mettono in lavatrice e basta e da quando va al nido mi preoccupo relativamente di ciò che mette in bocca (salvo sia qualcosa di pericoloso, ovviamente).
    Sono solo attenta alla pulizia delle parti intime, perchè ho una femminuccia e in famiglia siamo portate per la cistite (ahimè).

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  7. no, ho cambiato ben poco dei miei standard igienici, infatti i miei figli hanno un sistema immunitario che se un virus o batterio poco poco tenta di avvicinarsi, gli fa Buh! e questi scappano a gambe levate. Questo pero’ temo aiuti i nostri sniffamenti, ovvero visto che non spolvero tutti i giorni (eufemismo), magari poco pochino sensibili a polveri ed acari ci siamo tutti. E spesso siamo raffreddati (o forse e’ solo il clima infame olandese, nel dubbio, continuo a non spolverare, anche perché proprio non ci arrivo).

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