Può capitare che le strade si dividano.
Capita che una coppia non sia più tale, che si decida, in modo più o meno doloroso e più o meno consapevole, che così non è più possibile. Si smette di essere marito e moglie, compagni, conviventi. Ma di essere genitori non si smette mai.
Per un figlio la crisi familiare è sempre un momento drammatico e, nella maggior parte dei casi, i figli sanno sempre cosa vorrebbero: che non succedesse.
Per i genitori la questione è sempre complessa: la necessità di cambiare vita perchè quella che si ha sembra esaurita, la volontà di proteggere i figli, il senso di colpa, l’amarezza per un fallimento, spesso addirittura il desiderio di fuga e di estraneamento.
Come in ogni cosa, ci sono separazioni fisiologiche e patologiche. Ci sono drammi e ci sono prese di coscienza oneste e pacate. C’è di tutto, come infinite sono le storie delle persone.
In tutto questo ci sono i figli: bambini o ragazzi che hanno bisogno, prima di tutto, di essere protetti, per entrare, con mezzi adeguati, in un nuovo modo di vivere il rapporto con i loro genitori.
Con questo tema vogliamo andare un po’ oltre quello che è stato genitoricrescono fino ad ora: vogliamo affrontare, per un mese, un tema specifico, offrendo quello che abbiamo da dire e da dare.
Punteremo l’attenzione in due direzioni: il modo per accompagnare i figli verso la comprensione e l’accettazione della separazione dei loro genitori, da un lato, e l’informazione legale dall’altro, toccando temi specifici che nel corso dei giudizi di separazione e poi nello svolgimento dei rapporti tra genitori separati, creano maggiori dubbi e problemi.
Speriamo così di mettere a disposizione di chi legge genitoricrescono, la nostra professionalità e le nostre specifiche competenze, perchè questo sia sempre più un luogo di informazione e confronto.
ciao Antonella, sono passati dei mesi da quando abbiamo affrontato l’argomento e ci siamo scritte, mi domandavo come stai… 🙂
Grazie a tutti.
Vi terrò informata. Per ora quello che a me più interessa è riuscire a creare un nuovo dialogo tra di noi soprattutto per il bene delle figlie.
Antonella
Ale, ancora una volta le tue informazioni sono corrette e puntuali. Non mi chiedete però aiuto per i conteggi relativi al mutuo perchè sono al di là delle mie capacità.
ciao antonella…capisco perfettamente la situazione e non preoccuparti per lo sfogo 🙂 grazie a Silvia questo spazio nasce proprio per questo!
allora per la storia garante non lo so, ma fidati che un avvocato se si informa ne sa più della banca stessa che vuole farsi solo i propri interessi (mi scuso con le banche all’ascolto ma la mia esperienza dice così)
la mia banca non mi aveva detto che se veniva verbalizzato tutto nell’atto di separazione potevo risparmiare sugli atti notarili,
poi ho chiamato il notaio ed ha confermato!
per quanto riguarda la metà dei soldi, a me è successo idem con patate!
allora, nessun avvocato/banca/notaio ti dirà quello che per legge è giusto “restituire”
è solo questione di buon senso…da entrambe le parti
comunque la mia soluzione è stata questa:
abbiamo fatto il calcolo di tutte LA QUOTE CAPITALI pagate diviso 2
LA QUOTA CAPITALE la trovi nel PIANO AMMORTAMENTO che ti invia la banca annualmente e consiste nel valore effettivo del mattone
vedrai che sarà una cifra ben più bassa, ovviamente, della somma delle rate effettivamente pagate, questo perchè nella singola rata ci sono anche gli interessi che comunque vengono scaricati con la dichiarazione dei redditi
”
Tratto dal modello Agenzia delle Entrate
La detrazione spetta su un importo massimo di euro 3.615,20.
coniugi non fiscalmente a carico l’uno dell’altro cointestatari in parti uguali del mutuo che grava sulla abitazione principale
acquistata in comproprietà possono indicare al massimo un importo di euro 1.807,60 ciascuno
”
devo dire la verità, ci ho messo 1anni e mezzo per venirne a capo, dei conti giusti che dovevano essere fatti
e nessuno che si esponeva
ma con l’aiuto di amiche contabili sono andata in banca con il mio schemino e mi hanno confermato che i calcoli erano fatti giusti
l’avvocato dal canto suo conferma che non c’è legge che dice cosa bisogna restituire
ma se proprio è il caso di farlo, allora che sia il giusto…ossia il valore del mattone!
Ciao, a tutti.
Vorrei chiede ad Ale delle spiegazioni circa il mutuo.
La casa è intestata a me e il mutuo anche, il mio quasi ex ha fatto da garante. e qui cominciano i guai.
Dalla mia banca ho saputo che per togliersi da garante deve solo fare una richiesta e poi gli verrà inviata la risposta.
I guai nascono dal fatto che ora lui mi richiede indietro la metà di quello che fino ad ora è stato pagato. Ma questa è un altra storia e una storia decisamente triste che mi amareggia tantissimo.
Io sono dell’idea e lo sono sempre stata del “lasciamoci così senza rancore” soprattutto se ci sono figli (2 nel mio caso di 6 e 4 anni)perchè per loro si deve cambiare il modo di relazionarsi.
Ma lui non la pensa assolutamente come me.
Non ha mai detto nulla di male o effensivo nei mieiconfronti alle nostre figlie, ma è un muro che non analizza nulla e che rimanda tutto indietro.
Scusatemi per lo sfogo, ma almeno parlo con qualcuno che è o è stato nella mia situazione
A presto
Antonella
Grazie ale, utilissimo.
E’ praticamente l’unico caso in cui un immobile può essere trasferito tra vivi, senza l’atto notarile.
L’accollo del mutuo (trafila correttissima quella da te indicata) però è subordinato all’accettazione della banca, come correttamente dicevi anche tu. A volte questo crea difficoltà se il coniuge che vorrebbe accollarsi il mutuo, non offre a loro giudizio le stesse garanzie dell’altro o dei due coniugi insieme se allora era cointestato. Comunqe a parità, più o meno, di redditi non ci dovrebbero essere grossi problemi.
ciao…arieccomi qua
volevo condividere questa cosa: ieri sono andata in tribunale per la sentenza dopo mesi di attesa
tralascio l’aspetto emotivo perchè un pò in confusione e anche molto personale, ma vi parlo dell’aspetto burocratico che magari può essere illuminante per qualcuno
con questa esperienza ho scoperto che:
in caso di mutuo cointestato, in sede di separazione consensuale, si può fare un passaggio diretto della proprietà senza dover ricorrere al notaio
quindi la proprietà (da non confondere con l’intestazione del mutuo) passa da 50 e 50 a 100% ad un solo coniuge
dopo questo passaggio, con l’omologa della sentenza di separazione è possibile richiedere alla banca, di effettuare un Accollo del mutuo
quindi l’intestatario del mutuo passa al 100% ad un titolare solamente…e anche questo senza atto notarile
per l’Accollo la banca deve valutare l’idoneità e la fattibilità dell’operazione (costo pratica circa 100€)
risposta di idoneità circa 2 mesi
se si è idonei, si invia una raccomandata di attivazione pratica e si hanno 6 mesi di tempo a partire dalla data di invio raccomandata…sperando che la sentenza avvenga entro 6 mesi!!! 😉
dopo la sentenza si aspetta l’omologa, quindi la carta definitiva (20gg)
questa servirà per portare a termine l’Accollo
se ho fatto errori chiedo perdono, comunque sueta è la trafila che ho seguito io
“ma se si vuole si può fare…”
Già, il punto è cosa succede quando uno dei due non vuole (intendo non vuole collaborare a trovare un equilibrio condiviso pur nella separazione) e tutto diventa conflitto.
Mi sto convincendo che, in quel caso, servano un buon avvocato ed una buona legge, ma che se non si rientra in un’ottica di disponibilità e condivisione vera, di serenità nei rapporti, le cose saranno sempre difficili.
E a rimetterci non saranno soltanto i genitori (che è la cosa che mi fa più rabbia).
Scusate … sono Cinzia… nn è uscito il nome completo..
Ciao Ale… quanto hai scritto tu qui sopra, avarei potuto scriverlo io… stesse identiche cose…. ma uguali uguali….
Ho sofferto tanto, ma per il bene di mia figlia sono andata oltre… è stata dura e lo è ancora, ma se si vuole si può fare….
ale, è una realtà che vogliamo raccontare anche noi, con il post di oggi “la guerra dei Roses” e con l’intervista che pubblichiamo domani. Seguici e commentaci.