Il telecomando lo usano spesso per massaggiare le gengive quando spuntano i primi dentini. Il lettore mp3, con i suoi pochi e intuitivi tasti, lo maneggiano intorno ai due anni, per far risuonare quel benedetto coccodrillo-come-fa. Il mouse è un oggetto familiare e tra le tecniche pittoriche adatte ad un treenne, si annovera sicuramente Paintbrush. La pappa l’hanno vista preparare con il microonde. Il cellulare era già nelle loro mani quando dovevano far sentire alla nonna che avevano imparato a dire “gatto”. Spesso il papà lo hanno visto, per tutto il primo mese di vita, solo con una videocamerina incastonata sull’occhio, al punto che pensavano fosse fatto così. Mamma li fotografa col cellulare ogni volta che combinano un pasticcio e prima di sgirdarli o di ripulire, condivide su facebook. Il fratellone a volte si aliena del tutto con il DS in mano e finalmente gli si possono prendere tutti i giochi, tanto non se ne accorge. A scuola la maestra spiega la lezione e poi fa scrivere sul diario il link ad un filmato di youtube sullo stesso argomento. Quando sono assenti, il compagno di banco manda i compiti per email, o meglio su Messenger.
Insomma…. sono diversi da noi, non c’è dubbio. Sono i nostri piccoli “nativi digitali”. Quelli per cui il laptop sul tavolo è esattamente come la lavatrice in bagno.
La maestra di mio figlio, l’anno scorso, in prima elementare, al primo incontro con i genitori, ci disse che sono bambini “a banda larga”: hanno bisogno di andare veloci. Si muovono rapidamente e tendono a lasciare poco spazio vuoto.
Ma noi siamo preparati? La sappiamo spiegare la tecnologia che hanno a disposizione? Sappiamo insegnare a gestirla?
In che modo pensiamo di guidarli ad affrontare la loro vita online.
Ogni volta che apriamo un blog, condividiamo foto sui social networks, inviamo una email a tutti i nostri amici con la prima ecografia, siamo pienamente consapevoli delle nostre azioni?
Questo mese parliamo del rapporto delle nuove generazioni con il digitale, della vita online e offline, del rapporto tra virtuale e reale, e naturalmente del nostro ruolo di genitori.
Pronti a fare il login?
Supermambanana, Silvia N… occhio che si vedono le rughe! 😛
@supermambanana
*high 5* ! 🙂
l’ottantaottantottoooooo… SilviaN, dammi il cinque! 😛
Uh che tema…se penso che quando ero piccola il telecomando ero io perché non c’erano ancora e toccava a me cambiare i canali…
Sicuramente la tecnologia ci ha semplificato la vita, però anch’io temo la sovraesposizione e la velocità troppo elevata, la fretta di passare ad altro.
Attendo con curiosità!
Molto molto interessante.
Mi chiedo se sarò in grado di stare dietro a mia figlia, se sarò capace di rendermi conto di cosa fa con la tecnologia (non di controllarla, solo di avere un’idea di chi frequenta… :))
Lei che a un anno già mi imitava con una mano sul mouse e una sulla tastiera!
la mia è proprietaria di netbook a 3 anni e 5 mesi…è grave???
studiando all’università la mettevo sulle ginocchia a pochi mesi..per lei vedere un cartone significa pc, e quindi sceglie senza essere soggetta gli orari della tv..disegnare è paint..la “lavagnetta” è wordpad…vedere le foto è “fecicbook” ..telefonare alla zia significa skype..sì, è grave..bel tema!
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SilviaN@genitoricrescono.com:$ _
🙂
Bellissimo tema, grazie!
In questa casa di tecky geeks, come ci chiamano qui i nostri conoscenti britannici, dove abbiamo tutti e due imparato con i comandi DOS quando i primissimi IBM 8088 stavano cominciando ad uscire (ve li ricordate i tempi quando avere un disco fisso nel proprio PC era rivoluzionario? E i nastri per caricare i programmi sui C64? ok, sto rivelando la mia eta’…. 🙂 ) il tema e’ senz’altro attualissimo.
Per motivi di salute (storia familiare di epilessia) siamo stati rigidissimi a non esporre il Newt a media basati sullo schermo fino ai due anni, ed ancora adesso siamo molto cauti nello scegliere e selezionare sia video che giochi al computer.
Pero’ adesso, a tre e mezzo, spesso lo vedi sul mio netbook a giocare con tux paint (equivalente linux di paintbrush), a digitare e cercare di riconoscere le lettere in Word o a giocare con la versione elettronica delle nostre antiche bambole di carta.
E noi due che viviamo sempre nella ambivalenza che da una parte siamo sempre a sperimentare le nuove technologie e tenerci sempre aggiornati, dall’altra siccome ci siamo arrivati gia’ piu’ grandicelli e quindi con un minimo di maturita’ (si spera) ci troviamo spaesati su come insegnare senso critico, moderazione e capacita’ di selezionare gli input ma allo stesso tempo trarre il massimo vantaggio dalle facilitazione che la technologia porta con se al Newt che accetta tutte queste possibilta’ come un dato di fatto.
Rimango logged in attendendo interessatissima la discussione a venire! 🙂
già…tema interessaantissimo. Pensare che i nostri figli fra pochi anni andranno a scuola con un solo libri “virtuale” dove ci sarà dentro tutto (guarda kindle http://www.amazon.com/dp/B002Y27P3M/?tag=gocous-20&hvadid=5729120357&ref=pd_sl_cazfqv6ny_e ) senza portarsi dietro montagne di libri, mi piace veramente molto. Certo il libro ha il suo fascino e lo avrà sempre, ma per fortuna che c’è il futuro 🙂
http://aiutomiofigliodevefareicompiti.blogspot.com/ tema molto attuale ho scoperto questo blog che se ne occupa e l’ho trovato molto interessante. Sicuramente noi genitori di figli nativi digitali ci dobbiamo preoccupare della vita e dell’educazione dei nostri figli in quella “reale” e in quella “on-line” ci sono dei libri a riguardo?
p.s. ieri First ha vauto in regalo il notebook e non ha ancora 5 anni per il mio primo pc nuovo ho dovuto aspettare di averne 33…fate un pò voi 😉
tema molto interessante…vi seguo con interesse!!
Bellissimo tema.
Sofia ha solo 5 mesi (siamo nella fase “Il telecomando lo usano spesso per massaggiare le gengive”) ma spesso io e mio marito ci chiediamo come dovremo comportarci quando diventerà più grande!!
Fantastico tema! E’ proprio vero, sembra che i bambini di oggi nascano con il corso di tecnologia avanzato già installato, tipo Matrix! Mi è tornata in mente la sera di Capodanno: cena a casa di amici, porto via il biberon in previsione della messa a letto dei bambini, ma al momento di preparalo Daniel mi va in crisi di pianto perchè….non c’è il microonde!!! “E come faccio adesso a scaldae la mia ciucciona! non c’è il folno, andiamo a caasaaaaa!!!” 🙂
eccomi…pronta per il login….
tutto vero…compreso telecomando massaggiagengive e foto al momento del pasticcio!!! 😀
perchè riuscire a riconoscere fra 5 telecomandi quale è quello del dvd usato per vedere i suoi amati cartoni dello zecchino???
andare in un ipermercato e riuscire ad aprire tutte le lavatrici in esposizione???
mah…
Bel tema! Mio marito ed io parliamo del se siamo o meno in grado di insegnare come utilizzare al meglio, sia come gestione che come privacy, le tecnologie alle nostre bimbe. Per quanto noi riusciamo a stare dietro alle novità tecnologiche, cambiano e si sviluppano molto velocemente e tutto sommato anche noi stiamo imparando “in corsa” come utilizzarle…mi piace proprio il tema del mese!!!!
Grandissimo tema!