Tema del mese: la rabbia

Oh, rabbia ho i crampetti nel pancino! esclama Winnie the Pooh massaggiandosi il ventre. Immagine smielata che con la rabbia che conosco io ha ben poco a che fare. La rabbia, quella vera, ha tutto un altro sapore, e raramente si manifesta dicendo “Oh rabbia!” con un filino di voce.
Urla, lancio selvaggio di oggetti, parole che tagliano più di una mannaia.
La rabbia non risparmia niente e nessuno quando prende il sopravvento, e ne sanno qualcosa gli Achei:

Cantami, o Diva, del Pelìde Achille l’ira funesta che infiniti addusse lutti agli Achei, molte anzi tempo all’Orco generose travolse alme d’eroi, e di cani e d’augelli orrido pasto lor salme abbandonò (così di Giove l’alto consiglio s’adempìa), da quando primamente disgiunse aspra contesa il re de’ prodi Atride e il divo Achille.

Fortunatamente siamo lontani da quelle manifestazioni di rabbia tipiche degli eroi greci, e anche le divinità hanno imparato a comportarsi meglio dal vecchio testamento (escluso) in poi. Insomma la rabbia esiste, fa parte del nostro essere umani, e bisogna imparare a farci i conti. Ma se da una parte è giusto accettare la rabbia, non tutte le sue manifestazioni sono ugualmente accettabili.

La collera infatti si impara ad esprimere in modi diversi a seconda dell’ambiente in cui si vive, e le manifestazioni di rabbia, come di qualsiasi altra emozione, sono più o meno accettate a seconda della cultura (come da stereotipo in Svezia uno scatto d’ira è accettato molto meno che in Italia tanto per fare un esempio a caso).
Insomma l’espressione della rabbia si apprende, come dimostra il mio duenne che si esercita davanti allo specchio a gettare in terra il cappello, sbattere i piedi, e incrociare le braccia, mentre rivolge il labbro rigonfio verso l’esterno. E l’espressione della rabbia ha scale di intensità diverse a seconda del grado di arrabbiatura, come dimostra il mio cinquenne sbattendo la porta della stanza, mentre grida “brutta mamma!”
La rabbia però non è solo una cosa da bambini. Anche noi adulti possiamo avere scatti d’ira, e nemmeno troppo raramente, e magari arriviamo anche a perdere il controllo e ad andare oltre il semplice urlo.

Questo mese riflettiamo quindi su cosa è la rabbia. Cosa c’è di male ma anche cosa c’è di buono in essa. Cosa fare quando la rabbia ci prende la mano? Come insegnare ai nostri figli a comportarsi anche se in preda ad uno scatto d’ira? E cosa possiamo imparare su noi stessi quando ci sentiamo in preda all’ira funesta.
Come sempre ci aspettiamo i vostri utilissimi contributi, via blogstorming se avete un blog, o attraverso i commenti a questo o agli altri post del mese.

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39 thoughts on “Tema del mese: la rabbia”

  1. rabbia? il mio pane quotidiano da quando f va a scuola ed è arrivato il fratellino.. non fa altro che dirmi sono arrabbiata, con te, con le maestre, con i compagnetti con il padre,con i giocattoli l’elenco è infinito ma quando non lo dice lo esprime stringendo i pugni, tremando con il volto violaceo e la mascella serrata oppure lanciando gli oggetti e scalciando, quanta energia per una bambina di neanche quattro anni!
    spesso la reazione è collegata a qualcosa che non vuol fare , tipo andare via dal parco della scuola ma anche per una semplice domanda o a una azione. mi preoccupa la violenza fisica delle sue esplosioni da cui riesce ad uscire con estrema fisatica per tutti.
    la gestione dell’energia negativa sarebbe davvero necessaria ma non so proprio come fare quindi attendo fiduciosa i prossimi post.

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  2. Le cose che ho scritto, manco si devono dire…ieri mia figlia ha avuto una delle sue giornatine che lèvati!
    Alla fine mi ha detto che proprio aveva voglia di litigare con me perchè…”la comando sempre” parole sue

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  3. @ manu : mia sorella lo faceva sui 3-4 anni andandosi però a mettere sul pianerottolo delle scale per sentire meglio l’eco 😀 Adesso però parla pianissssssssssssssssssimo, qualche volta le urlerei di buttare più fuori quella voce

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  4. Io sono mammma solo da cinque mesi, e quindi non posso dare consigli, con la vera rabbia non mi sono ancora confrontata, leggerò con interesse i vostri consigli. Posso invece raccontarvi uno dei primi ricordi che ho: quando avevo 2 o 3 anni mi mettevo al centro della stanza e urlavo con tutto il fiato che avevo nei polmoni, non avevo nessuno dolore e non ero arrabbiata per nessuno motivo, sentivo solo dentro un’energia da buttar fuori, mia mamma andava nel panico e non sapeva cosa fare per farmi smettere, ma io dopo essermi sfogata ero tranquilla come prima, forse era solo voglia di esprimermi.. forse con questo post non c’entra niente, ma alcune volte i genitori sono più preoccupati per loro stessi (oh Dio urla cosa faccio?) che non per i bimbi che magari non sapendo parlare esprimono come possono quello che hanno dentro.

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  5. Anche la mia è nata arrabbiata, anzi arrabbiatissima!!Con punte, verso i terrible two, notevoli. Adesso, a sei anni, mi pare benino. Potrei anche scrivere a genitori imbroccano, perchè ultimamante non mi sembra, in quel senso, neppure più la stessa bambina!Ora, quando vedo che inizia ad accendersi(ma succede sempre più raramente) cerco subito di buttarla sul ridere, anche dicendo o facendo le cose più buffe; è bellissimo vedere la sua rabbia sciogliersi in una risata, come le nuvole temporalesche in pioggia.

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  6. La mia è nata arrabbiata!!! Per cui non posso che essere sensibile al tema 😉 che mi coinvolge comunque personalmente perché anche io credo che saperla esprimere nel modo “giusto” serva a tutti.

    Mia figlia fin da 4 mesi esprime il malessere piangendo fino a diventare paonazza e divincolandosi se cerco di consolarla, arriva a sbattere la testa sul pavimento. Può durare anche mezz’ora buona, in quei casi vedendo la mala parata smetto di cercare di consolarla e la lascio sola andando però a cercare la sua adorata copertina e mettendogliela vicino al viso, poi cambio stanza. Di solito la vedo che si spalma la copertina sul viso e si calma da sola in pochi minuti. O mi viene a cercare lei, oppure torno lì e le parlo come se niente fosse.

    Adesso che è più grandicella se faccio qualcosa che non le va, sono capricci infiniti con urla acutissime oppure mi prende a sberle o ancora sbatte la mano sul tavolo e dice “no!” Devo dire che preferisco la rabbia al capriccio con pianti acuti, mi sembra una cosa… più sana?!?

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  7. La rabbia è stata una delle prime emozioni che ho verbalizzato ai gemelli. Io ancora a 40 anni ho molte difficoltà nel riconoscerla e darle valore, non voglio che accada loro.
    La mia rabbia mi si ritorce quasi sempre dentro diventando un mostro enorme e punitivo.
    Loro invece la esprimono dai 2 anni, sia verbalmente sia fisicamente.
    E io li abbraccio quasi sempre dopo, è importante per noi che si sentano accolti anche dopo un’arrabbiatura.
    Ultimamente la Bonzetta (hanno quasi 4 anni) si arrabbia spesso e tenta di picchiarmi, follemente gelosa del fratello e del padre. Io però le parlo sempre e cerco di farle capire che non si può, che la rabbia è parte della vita e si può esprimere anche diversamente.
    Non so se stiamo facendo un buon lavoro… lo saprò fra molti anni, quando l’adolescenza farà da cartina tornasole.

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  8. Mia figlia di 4 anni sa benissimo cosa sia la rabbia ed io prima di lei. Il problema per lei (e per noi) è riuscire a gestirla senza far del male a qualcun’altro. Nell’ultimo anno la gelosia per la sorella di 18 mesi ha vuto soprattutto il volto della rabbia prima nei confronti di mamma e babbo verso i quali alzava le mani e tirava cosa, ora verso la sorella stessa. Sta pian piano accettando l’idea di non essere sola in casa, ma a volte la rabbia prende il sopravvento. Un giorno che ero scoraggiata una psicologa amica mi ha detto: “non c’è niente di strano, i bambini devono potersi arrabbiare, è un loro diritto”.

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  9. sono curiosissima di leggere i vostri consigli.
    Il mio duenne fino a qualche mese fa quando era arrabbiato stringeva i pugni e tremava in viso…da qualche settimana lancia le cose….
    ed io non so come affrontare la situazione.

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  10. Mamma amplificata di un quattrenne amplificato in piena crisi di gelosia per il nuovo fratellino che non mi lascia il tempo di respirare.
    E anche il papà è amplificato, oltre che assente e disoccupato.
    C’è bisogno che dica altro?
    “ira funesta” per me è un eufemismo.

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  11. Questo mese sarà interessantissimo. TopaGigia va per i due anni e mezzo e abbiamo cominciato a fare allenamento emotivo. Per ora il grosso del lavoro è sul riconoscere il tipo di emozione che sta provando, anche perchè ho notato che lei identifica qualunque emozione negativa con la rabbia, anche se la esprime in modo diverso. “Sono abbabbiata” è un tema molto ricorrente a casa nostra ultimamente, anche se non è quasi mai rabbia, molto spesso è frustrazione, delusione, è rimasta male per qualcosa. Insomma il tema del mese mi arriva a fagiolo!

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  12. Mia mamma è olandese e anche lì sembrano tutti calmi e pacati io da buona mamma napoletana ho la tendenza ad urlare ai Child, i miei figli ci sono abituati e non si scompongono il Olanda si girano tutti per vedere che stà succedendo :-O
    First stà iniziando adesso ad esprimerla (ha 5 anni) e in genere o mi dà le botte altrimenti piange, Second l’ha sempre espressa anche troppo in genere urlando, io la mi ala sò gestire poco se mi arrabbio “veramente” me ne devo andare perchè non rispondo delle mie azioni. Ho ancora tanto lavoro di autocontrollo davanti a me anche se le persone troppo controllate a me sembrano un pò finte, possibile che le altre mamme europee si arrabbiano così poco? riescono ad arrivare fino a casa e poi si sfogano tra le mure domestiche? non si arrabbiano mai? possibile? io non credo!

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  13. Questa volta non potevo non commentare per prima. Il mio percorso settennale con la rabbia è stato difficile e solitario, avere un mese per ascoltare le esperienze di tante altre persone sarà davvero interessante. I bambini che nascono arrabbiati come il mio troppo facilmente vengono catalogati come “male educati” mentre è un problema di cui sarebbe utile parlare di più, perché gestire la rabbia si può, anche quella della mamma che si scopre impotente. Come sempre, grazie!

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