Qualche giorno fa sono andata a pranzo con degli amici, bimbi di età tra i 3 e 7 anni, e alcuni di loro hanno accompagnato l’hamburger bevendo coca-cola. Non è la prima volta che mi capita di trovarmi in una situazione del genere. I miei figli non l’hanno mai assaggiata. Io non la bevo praticamente mai, ma vedono il padre berla a volte. A me non piace mai demonizzare nulla, però in qualche modo la coca-cola rientra in quelle cose per le quali ho una filosofia: più tardi è, meglio è.
Ho chiesto quindi su facebook chi dava la coca-cola ai bambini e a che età. Questo è quello che è uscito fuori, ed è stato sicuramente incoraggiante.
La maggior parte dei genitori di bambini piccoli ha risposto di non averla mai data ai figli, mentre i genitori di bambini dai 5 anni in su hanno risposto che il consumo è occasionale, alle feste o in occasioni speciali.
In molti, ma non tutti, hanno specificato che comunque scelgono sempre la coca-cola senza caffeina. Devo dire che mi sono rincuorata, allora non sono la sola a pensarla così.
A chi segue le vicende oltreoceano, sarà probabilmente capitato di sentire lo scandalo legato ad una bambina di 6 anni alla quale, prima di un concorso legato allo spettacolo Toddlers & Tiaras, viene offerta dalla madre una bibita che lei chiama go-go-juice a base di energy drinks e mountain dew. La bimba descrive l’effetto della bevanda su di lei, dichiarando che quando arriva il momento in cui sente l’effetto energetico della bevanda nel corpo, grazie a questo ha l’energia necessaria per vincere il concorso, impegnandosi in una qualche specie di danza.
Ora è evidente che questo è un caso estremo, al limite dell’abuso, e che la maggiorparte dei genitori non si sognerebbe mai di dare un energy drink ad un seienne. Però mi chiedo spesso se siamo tutti ugualmente consapevoli del contenuto in zuccheri di queste bibite (coca-cola o equivalenti) e se siamo pienamente consapevoli di cosa significa servirle ad un bambino (ma anche dell’effetto su noi adulti).
Forse non tutti sanno che, calcolando il contenuto in zucchero di una lattina da 33 cl di coca-cola, si arriva a circa 39 grammi. Trentanove grammi sono più o meno 20 cubetti di zucchero. Ora sedetevi a riflettere un minuto e a pensare di prendere dell’acqua e scioglierci dentro 20 cubetti di zucchero, e darla da bere a vostro figlio di 6, 7, 8, 9 anni. Lo fareste? Davvero?
La stessa proporzione grammo più grammo meno è contenuta in altre bevande, quali Fanta, Sprite, Pepsi, senza parlare del te freddo o dei succhi di frutta, che si “mascherano” da alimenti sani.
Ma quale è il problema? Il consumo di zuccheri in questa forma è spesso indicato come una delle cause di obesità nelle nuove generazioni. Inoltre un consumo eccessivo di zucchero crea dipendenza, e quindi voglia di ingerire nuovi zuccheri creando un circolo vizioso dal quale è difficile uscire.
Sono dell’idea che, ovviamente, un sorso di coca-cola (o simili) non ha mai ucciso nessuno, ma farei sicuramente attenzione a servirla regolarmente ai bambini e soprattutto a creare meccanismi di premio o punizione legati ad una bevanda che dà dipendenza.
In generale però, se notate un comportamento molto intenso ed energetico dopo aver bevuto una bevanda, controllate la targhetta degli ingredienti cercando eccitanti o zuccheri nascosti: potreste avere qualche sorpresa.
Inoltre se notate che il consumo di una bevanda è diventato un’abitudine a cui non riuscite più ad opporvi perché genera capricci infiniti, provate per un po’ a “dimenticarvi” di comprarla e a osservare il comportamento di vostro figlio dopo un paio di giorni di “astinenza”.
Ho notato nei miei figli una difficoltà all’addormentamento che dipende dall’assunzione di cioccolata (che è un eccitante!) o da bevande molto zuccherate nel tardo pomeriggio. Ovviamente, come sempre, non tutti i bambini sono uguali, e alcuni potrebbero non mostrare nessun problema. Io ad esempio non posso bere caffè a partire da dopo pranzo se voglio evitare notti insonni, mentre conosco molti che bevono caffè prima di andare a dormire senza nessuna controindicazione apparente.
In ogni caso sono felice che la bevanda preferita dei miei figli sia l’acqua.
Quale è la vostra esperienza in merito? Come reagiscono i vostri figli a zuccheri ed eccitanti quali caffeina o cioccolata?
* foto di martinpr.
La coca-cola a casa nostra non c’è mai, così come nessuna bibita gassata. A dire la verità uno dei miei ricordi d’infanzia era che le bibite gassate mi facevano un fastidioso prurito al naso quindi bevevo solo acqua – anche alle feste di compleanno!
Che la coca-cola dia dipendenza me l’ha confermato una mia amica a cui è capitata una dipendenza seria, si svegliava la mattina e il suo primo pensiero era la bottiglia di coca-cola, finché non ha dato un taglio netto e ha smesso di berla del tutto O___o
Però un contro-discorso: quando mio marito era bambino e si prendeva l’influenza, si ricorda che sua mamma gli dava la coca-cola! Dubito che mia suocera si sognasse di prendere questa iniziativa senza parere pediatrico, conferme/smentite?
La coca cola a casa nostra non c’è mai, nè ne sentiamo la necessità.Di base non ci sono neppure succhi o thè. Se poi a qualche festina o a cena fuori mia figlia ordina coca cola, non ne faccio un dramma, anche perchè vorrei evitare la mitizazione. Cerco di limitare il cd junk food, ma non è sempre facile. A scuola ci sono bambini che ogni giorno fanno merenda con patatine e succhi di frutta..Fare dei bei corsi ai genitori su un’alimentazione corretta?
sullo zucchero, ho trovato estremamente educativa per noi genitori una presentazione che hanno fatto alla scuola dei miei figli, per parlare di alimentazione sana eccetera, in cui prendevano cose di uso comune, tipo le caramelle gelatine, o un Mars, o una coppetta dei pessimi cereali “per bambini”, o un bicchiere di cocacola appunto, ci facevano indovinare quanto zucchero secondo me avevano, e poi riempivano una coppa con il quantitativo equivalente preso da una confezione di zucchero semolato… davvero d’impatto certe rivelazioni
Brava Serena, anch’io sono dell’idea piu tardi e’ meglio e’. Includendo anche patatine,succhi,cioccolate,merendine etc etc….
La mia duenne la cocacola non sa ancora che esiste. Se vede pero’ qualcuno bere birra,vino,succo vuole assaggiare… Vino e birra sono solo per i grandi (e per adesso ci crede anche se si lamenta un po’ ogni volta). I succhi se proprio li chiede (ma per abitudine noi non li beviamo,quindi sono eventi occasionali tipo feste) glieli diamo diluitissimi nell’acqua.
Vedo invece spesso bimbi piccoli (intorno all.anno.per dire) farsi dei gran biberon di succo o te e duenni mangiare patatine. Purtroppo non e’ cosi’ raro.
Purche’ bevano e mangino molti genitori danno di tutto,mah…
Ma vi diro’ che a me.fanno molta impressione anche tutta la gamma di jogurt alla frutta per bambini. Zucchero e ancora zucchero mascherato da alimento sano e nutriente.
Sia io che i bambini siamo piuttosto sensibili a zuccheri e caffeina, mentre il papà sembra non risentirne.
Se prendo caffè dopo le 14.00 poi ho difficoltà ad addormentarmi fin dopo la mezzanotte, per dire.
Se il 5-enne mangia più dolci del dovuto diventa ingestibile ed il piccoletto di 16 mesi reagisce persino alla caffeina che gli passo col latte.
Il mio compagno ed i suoi genitori non ci credono, mi prendono in giro e continuano ad essere convinti che cocacola e merendine siano alimenti salutari.
Ovviamente io non demordo e alla fine passo pure da stronza, ma tra un estremismo e l’altro mi piacerebbe riuscire a trovare quantomeno una via di mezzo.
sono d’accordo ma per fortuna non ho ancora avuto modo di applicare la mia teoria, nel senso che ai miei non piacciono le bevande frizzanti, neanche l’acqua minerale per dire, quindi si sono autocensurati coca e affini 🙂 se mai facessero la cocacola liscia saremmo nei guai
concordo pienamente con quello che scrivi e aggiungo alla tua ricerca che la bevanda più diffusa durante la merenda alle scuole primarie è l’EstaThe (guarda non so nemmeno se si scrive così) che per contenuto e danni è assai peggiore della Coca Cola. Ha un contenuto così alto di zuccheri che obbliga il pancreas a lavorare oltre misura ed a produrre insulina: provocando sbalzi d’umore e deficit dell’attenzione…
la questione mi sta particolarmente a cuore (lavorando come educatrice in progetti di prevenzione all’obesità infantile). grazie per averne parlato!
@Serena… ma ti è mai venuto il dubbio che se i tuoi figli reagiscono così a quantità veramente minuscole di eccitanti, forse è perché le assumono troppo raramente? Aaaah AAARGH no no scherzavo metti giù quella padella aiutoooo *SDOING* :p
(ritorno con un commento serio, giuro, preparo giusto un biberon di cocacola per il piccolo e torno)
In casa nostra consumiamo pochissime bevande a parte l’acqua (e il vino a cena); le bevande gasate sono bandite e le nostre bimbe hanno imparato che “la coca cola è per i grandi” percui anche in occasioni sociali se viene offerta rifiutano serenamente. Meno talebano l’approccio verso i succhi di frutta che non compriamo abitualmente, ma che a volte concediamo così come noi adulti ci concediamo il piacere di un aperitivo. Noto però che se verso cocacola e simili l’atteggiamento diffuso è abbastanza concorde verso il no (per quanto ancora non capisco perchè si debba offire alle feste di cmpeanno!, non vale lo stesso per i succhi di frutta che vengono consumati da anti bambini come merenda quotidiana e addirittura durante il pasto per rimpoplare il menu nel caso di bambini un po’ inappetenti. Ho visto tante mamme offrire un succo invece dell’acqua assoltamente incuranti della quantità di zuccheri presenti. Il tema è come sempre una alimentazione consapevole e responsabile.
Solo due precisazioni.
C’è scritto “Il contenuto in zucchero di una lattina da 33 ml di coca-cola si arriva a circa 39 grammi”.
39 grammi in 33 ml la vedo dura, infatti la lattina è di 330 ml, o 33 cl
C’è scritto “Trentanove grammi sono circa 20 cubetti di zucchero”, quindi 2 grammi a cubetto… sarebbero cubetti piuttosto piccoli.
Detto questo, c’è comunque tantissimo zucchero!
Ciao,
Claudio
@Claudio hai ragione ovviamente sono 33 cl e non 33 ml 🙂
Invece non ci crederai mai, ma le mie zollette di zucchero pesano 2 grammi, le ho ovviamente misurate prima di scrivere il post, però mi viene il dubbio che qui in Svezia le zollette siano più piccole in effetti. Forse è meglio parlare di cucchiaini rasi di zucchero per avere una misura equivalente? Qualcuno che ha voglia di provare a fare la misura? Comunque siamo tutti d’accordo che è un bel po’ di zucchero. Grazie per le precisazioni.
A me la coca cola (assieme alle bibite gassate in generale) ha sempre fatto schifo, quindi il problema non si pone. Non la compro mai e non la bevo mai per cui le mie figlie non mi vedono mai che la bevo e dubito che sappiano che esista.
Qui dove siamo noi (Scozia) la bevanda più popolare non è la coca cola ma la Irn-Bru che se possibile fa ancora più schifo (non credo si possa bere a meno che non cominci da piccolo).
Comunque me ne devo fare una ragione… se vedono che qualche amichetto la beve, la vorranno provare. Se tutto va bene non piacerà neanche a loro. Di certo non gliela compro 🙂
Per me è stato illuminante il pensiero, nato come collaterale all’autosvezzamento, di mettere in discussione il modo di alimentarsi di tutta la famiglia.
Noi non abbiamo mai esagerato col cibo spazzatura, ma una bella regolata di cibo d’asporto, soprattutto pizza, l’abbiamo data.
No coca cola, no alcolici, no patatine, no carne, no fritti, no pop corn… Cioccolato solo di notte, durante il sonno della pupa. Stiamo tutti meglio. Alla prima festa in cui andrà mi manderà solennemente a quel paese, ma non è questo il ruolo dei genitori? 😉
La mia è ancora piccola, ma seguo anche io la filosofia del “più tardi è, meglio è” quindi ad oggi non ha assaggiato bibite gassate, cioccolato, caramelle and so on. Di sicuro prima o poi le assaggerà anche se con il fatto che in casa certe cose nemmeno entrano non credo sarà poi così presto.
Forte di una moglie medico il cui motto è:”Poco non fa male nemmeno il veleno” non demoniziamo le bibite (coca cola o simili) ma, molto di rado, si concedono (una due volte al mese, se dovessi dare una cifra). Va detto, in ogni caso, che non piacciono particolarmente. I miei figli (3, di massimo tre anni) non sopportano le bollicine nemmeno nell’acqua gassata. Quindi se i cuginetti bevono la coca cola se ne fanno versare un pochina, appoggiano le labbra, fanno la faccia schifata e poi la fanno bere a quel ciccione di papà…
In sostanza, siamo anche fortunati, tutto sommato.
Non potrei essere piu’ d’accordo.
L’esempio dell’acqua con 3 cubetti di zucchero, poi, e’ davvero esplicativo. Mi e’ subito venuto in mente il progetto scolastico educativo promosso da una vostra lettrice a riguardo sui contenuti di zucchero nelle varie bevande, che ho trovato essere un’ottima cosa.
In line generale, la riflessione che mi viene da fare e’ che le bevande di questo tipo (che, per inciso, a me che dalla dipendenza da cioccolata a stento mi riesco a mettere al riparo, piacciono molto) cosi’ come i dolci, i cibi super calorici ecc… sono tradizionalmente limitati alle feste, agli eventi speciali, come trattamento di eccezione per situazioni che lo meritano. Noi abbiamo semplicemente un po’ perso questa abitudine, perche’ il corpo – disegnato per mettere via le scorte in visione di tempi di magra – ci porta a desiderare di mangiarne, perche’ il supermercato e’ dietro l’angolo, i prezzi bassi e il danno e’ presto fatto.
Io, nel piccolo della mia famiglia, desidero con forza che le mie figlie non cadano vittime delle cattive abitudini alimentari che alla loro mamma hanno complicato la vita. Ce la faremo? Ci risentiamo tra qualche decina d’anni 🙂