La routine secondo Tracy Hogg da 0 a 6 mesi: That’s EASY!

tracy hoggCi sono diversi studi che mostrano che i bambini, di qualsiasi genere e tipo ed età, traggono giovamento dal seguire una routine organizzata durante la giornata. E infatti persino negli asili e nei nidi, si sta molto attenti a seguire delle routine precise.
Tracy Hogg basa tutto il suo metodo su una routine di eventi da ripetersi sempre nello stesso ordine durante la giornata. Non è certo l’unica a proporre di seguire una routine regolare, persino il terrore di tutti i bimbi, il “terribile” Estivill sostiene che ai bambini piace sapere cosa aspettarsi, e consiglia di ripetere sempre la stessa procedura prima della nanna.
Certamente ci sono quei bambini che vi si adattano più facilmente e quelli che sembrano fare di tutto per andare al loro ritmo, e a volte risulta difficile trovare una routine che vada bene per tutti. E questo è forse il vantaggio del metodo di Tracy Hogg, la sua flessibilità e possibilità di adattamento al temperamento del bambino, e nel limite del possibile alle esigenze della famiglia.

La routine proposta da Tracy Hogg infatti, non è una tabella di marcia con orari precisi da rispettare, ma una ripetizione di eventi in un ordine prestabilito, che permette a bambino e mamma di sapere con esattezza quale è il prossimo passo (parlo di mamma, e non di papà, perché sto assumendo che i primi mesi ci sia il papà con il bimbo, ma in realtà è una assunzione totalmente scorretta e se dovesse passare di qui qualche papà, chiedo venia per questa generalizzazione).
Per aiutare i genitori a ricordarsi come procedere, Tracy Hogg ha introdotto l’acronimo E.A.S.Y. (ossia facile in inglese)
E. come EAT, ossia mangiare, è il punto di partenza. Come dire che con la pancia piena si ragiona meglio. Prima cosa che si fa appena svegli è quindi quella di allattare il piccolo.
A. come ACTIVITY, ossia attività. Una volta riempita la pancia, abbiamo bisogno di un po’ di movimento per aiutare la digestione prima di poter tornare nel bel mondo dei sogni. Il tipo di attività (e la durata) dovrà naturalmente essere commisurata all’età del bambino.
S. come SLEEP, ossia dormire. Un sano sonno ristoratore prima di ricominciare tutto da capo.
Y. come YOU, ossia tu, mamma, che ti dedichi interamente al tuo piccolo, ma che hai bisogno di prenderti cura anche di te stessa. E infatti mi viene da chiederti: ma ti sei pettinata stamattina???

Ovviamente la domanda nasce spontanea: si, ma quanto dura ogni parte? Se siete tipe come me, in cerca di certezze nella vita, allora la risposta non vi piacerà, perché è una di quelle che lascia troppe zone grigie. Infatti la risposta è: quanto basta. Perché in realtà la verità è che ogni bambino è diverso e ci sono quelli con un orologio biologico dentro di quelli che non si scardinano neanche con le bombe. Il trucco infatti non è quello di imporre un ritmo al bambino, quanto quello di trovare un ritmo insieme al bambino, prendendo in considerazione prima di tutto i suoi bisogni, e usare l’eventuale margine per tenere conto anche dei propri bisogni di adulti.

Partiamo quindi dai suoi bisogni.
Mediamente i bambini al di sotto dei 3 mesi hanno bisogno di essere allattati ogni 3 ore circa, mentre i bambini al di sopra dei 3 mesi possono essere allattati ogni 4 ore circa. Il tempo tra l’inizio di una poppata e l’inizio della successiva è quello che segna la durata di un ciclo EASY.
Attenzione, avete notato che ho usato le parole: circa e mediamente? Potrei aggiungere più o meno a proposito del passaggio da 3 a 4 ore, perché non è certo una cosa che uno cambia da un giorno all’altro, ma un processo che avviene più o meno spontaneamente intorno ai 3 mesi, circa.

Ma insomma come funziona questa routine EASY?
Facciamo un esempio pratico. Supponiamo che Luigino (7 settimane) si sveglia alle 7 del mattino, e venga allattato. Diciamo che la poppata dura ad esempio 30-45 minuti (a proposito, lo allattate da entrambi i lati o da una parte sola? Leggete qui: Ecco perché allatto da un lato solo). Poi si tira su e gli si fa fare il ruttino. Si fanno un po’ di coccole e poi ci si organizza per il cambio del pannolino. Nel momento topico lui vi annaffia con la sua pipì santa. Voi iniziate con i vostri sproloqui preferiti, tamponate la pipì alla meno peggio, gli mettete un nuovo pannolino, lo cambiate interamente, mentre gli cantate una canzoncina. Attaccate la giostrina, e intanto vi cambiate voi (se siete fortunate). A quel punto guardate l’ora e vi accorgete che siete arrivati alle 8.30 circa. Non era esattamente quello che avevate pensato quando avete letto la A di Activity, vero? A questo punto dovete fare attenzione ai segnali che vi lancia vostro figlio (leggete il post sul sonno secondo Tracy Hogg). Appena inizia a sbadigliare, è il momento di togliere tutto e portarlo nella sua stanza. Abbassate le luci, tenetelo in braccio e cantate la ninna nanna. Poi gli date un po’ pacche sulla schiena pat pat e sh sh sh lo mettete a dormire. Il tempo di addormentamento in media dura almeno 20 minuti. Sempre in media, perché ci sono bimbi che si addormentano in 10 minuti e quelli che hanno bisogno di 45 minuti. Rimanete li con lui finchè non è andato nel mondo dei sogni.
A questo punto se tutto va bene dormirà per 45 minuti circa. Questo significa che avete 45 minuti di tempo per voi (si, sto parlando di Y come You!) Ho detto se tutto va bene. Ma in questo post facciamo questa ipotesi, dai (altrimenti andatevi a leggere: Tracy Hogg risolve i vostri problemi di sonno).
Quando si sveglierà saranno circa le 10, e quindi è arrivato il momento di iniziare un nuovo ciclo EASY.

La routine di un neonato da 0 a 3 mesi circa sarà quindi, più o meno, approssimativamente, forse, simile a questa:

7:00 Sveglia e poppata
7:45 Attività (cambio di pannolino e poco più)
8:40 inizio addormentamento
9:00 lui dorme e te ti riposi
10:00 Sveglia e poppata
10:45 Attività (cambio di pannolino e poco più)
11:40 inizio addormentamento
12:00 lui dorme e te ti riposi
13:00 Sveglia e poppata
13:45 Attività (cambio di pannolino e poco più)
14:40 inizio addormentamento
15:00 lui dorme e te ti riposi
16:00 Sveglia e poppata
16:45 Attività (cambio di pannolino e poco più)
17:40 inizio addormentamento
18:00 lui dorme e te ti riposi
19:00 Sveglia e poppata
19:45 attività (bagnetto serale?)
20:00 nanna per la notte
22:00 poppata in semiveglia

Durante la notte il neonato deve essere allattato nel sonno (sempre ogni 3 ore circa), o comunque al minimo di interazione possibile. Se dovete cambiargli il pannolino fatelo tenendo la luce bassa, al semi buio, e cercate di non fargli fare nessun genere di attività. Non cantate ninna nanna, non accendente musichette, non fate nulla che possa svegliarlo interamente. Se il neonato di poche settimane non si sveglia da solo per mangiare, bisogna svegliarlo al massimo dopo 4 ore, per evitare che si indebolisca troppo. Questo èvero soprattutto nelle prime settimane, prima che l’allattamento riesca ad ingranare per bene. Può succedere che alcuni bambini sono troppo deboli per svegliarsi da soli, e meno mangiano più diventano deboli. E poi a voi vi vengono le paranoie sul vostro latte che invece non c‘entra proprio nulla. Quindi svegliatelo per mangiare!
Questa raccomandazione vale anche di giorno. La flessibilità del metodo di Tracy Hogg permette di anticipare una poppata di mezzora se si sveglia un po’ prima e non si riesce a farlo riaddormentare, oppure ritardarla se dorme un po’ più a lungo. Il passaggio da una fase alla successiva è infatti dettato in qualche modo dai segnali che lancia il bambino che sono ben diversi in caso di fame, sonno o dolori.

Che succede intorno ai 3-4 mesi? Succede che il bambino è più grande, riesce a mettersi più latte nello stomaco in meno tempo, e inoltre non ha più bisogno di mangiare troppo di frequente, e riesce a rimanere sveglio un po’ più a lungo. Come conseguenza la routine EASY si modifica leggermente su cicli di 4 ore circa.

La routine di un neonato da 3 a 6 mesi circa sarà quindi, più o meno, approssimativamente, forse, simile a questa:

7.00 poppata
7.30 attività
8.30 sonnellino di circa 1 ora e mezza/2 ore
11.00 poppata
11.30 attività
13.00 sonnellino di circa 1 ora e mezza/2 ore
15.00 poppata
15.30 attività
17.00 sonnellino solo se mostra di avere sonno mezzora/45 minuti circa
19.00 poppata
20.00 a letto per la notte
21.00 poppata ravvicinata in semiveglia
23.00 altra poppata ravvicinata in semiveglia

La routine EASY può essere applicata fin dai primi giorni di vita del bimbo, se la montata lattea ha funzionato bene. Altrimenti lasciate stare EASY e attaccate il piccolo al seno più possibile finché non arriva la montata. A quel punto entrate a regime con EASY.

Tanto lo so che adesso state li con l’orologio in mano a controllare i vostri orari. Allora vi rimetto qui un po’ di parole chiave: circa, mediamente, più o meno, approssimativamente, ad occhio e croce, o come diciamo a Roma: famo a capisse.

L’ultima cosa che sento di dovervi dire: la routine verrà stravolta più o meno sempre, ma anche qui dipende dai bambini:
– ogni volta che si ammala
– ogni volta che mette i denti
– ogni volta che viaggiate
– ogni volta che avete una visita
– ogni volta che uscite a cena
– ogni volta che ha un salto di crescita (leggete sui salti di crescita)
Però se il bambino è abituato a seguire la routine EASY sarà facilissimo ritornare a regime una volta passato il fattore di disturbo.
Tutto chiaro?

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307 thoughts on “La routine secondo Tracy Hogg da 0 a 6 mesi: That’s EASY!”

  1. Un’altra cosa.. il problema del sonno per me non è delle mamme che non dormono, chiariamolo, perchè se io sto dando questi consigli e dicendo queste cose non per il bene delle mamme, ma per il bene dei figli perchè ormai è radicato nella mente delle donne che l’unica cosa che faccia bene ai bambini è attaccarsi al seno, e non è cosi perchè come per ogni essere umano che si rispetti ciò ce serve ed è fondamentale per un bambino è mangiare, fare le giuste ore di sonno e avere amore ( amore non è uguale a seno!!)

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  2. Cara Elisa.. ti rispondo a rate perchè sto preparando il pranzo 🙂
    Sono una persona scheitta e sincere.. che a volte non a modo di dire le cose.. sopratutto perchè quando sono convinta che una cosa sia giusta niente può farmi cambiare idea se non un’altra cosa che possaprodurre gli stessi risultati.. ma non ti sento parlare di questo..
    Tu parli di u bambino che aveva ritmi e un altro completamente diverso…
    vuoi sapere cosa penso?
    Il tuo rimo bambino come lo definisce la Hogg ( senza la Hogg ti avrei detto ce sei stata fortunata) da manuale.. un bambino che si autoregpola da solo.. tu hai rispettato i suoi ritrmi e tutto è andato bene.. i tuo secondo figlio è un bambino diverso.. un po come lo è la mia per me.. lei non si autoregola..inizialmente voleva sempre stare attacaccata al seno.. e fosse per lei avrebbe passato tutto il tempo in braccio a me.. se non avessi creato una situazione tale per cui ciò non avenisseio ora non sarei qui a scrivere.. ma avrei avuto una bambina sempre in braccio ce non mi faceva fare nulla come tante… sempre cn la tetta in bocca per farla stare zitta.. come fanno molte mamme con il ciuccio poi.. invece grazie a questo metodo.. è regolare nel mangiare.. è regolare nel dormire.. nel fare i suoi bisogni.. tu pensa che quando una bambina è regolare in tutte queste cose è regolare anche per esempio nel fare la caccgina… sai queanto è sensibile mi afiglia che per una settimana di vita regolare la fa sempre alla stessa ora e se arriva una visita inaspettata a casa e c’è un po di caos non riesce a farla e salta al giorno dopo co conseguent mal di pancia se poi il giorno dopo si ripresenta la stessa situazione.. e io so che è per quello.. ti sembra poco saper cosa ti sta dicendo tu figlia..?? Perchè se non avessi fatto cosi non l’avrei mai saputo come tante mamme che il figlio piange e non sanno perchè? E’ normale che tu non sia riuscita ad adottare il metodo.. perchè non c credi!! Adesso il fatto che tu non ci creda non deve però assoluto per le altre..tu non hai proposto un metodo alternativo che ottiene gli stessi risultati, ma la tua è una rassegnazione.. perchè tu stessa ci hai provato e non ci sei riuscita e allora se non ci sei riuscita tu non giusto!! Ma io non sono a casa tua per sapere cosa gai fatto.. se sei stata costante.. se mentre il bimbo si stava addormentando è venuto un ospite che l’aha disturabato e ha rovinato tutto.. se tante cose… mi paicerebbe raccogliere la vita delle donne e il rapporto con i loro figli ma partendo dalla gravidanza dal rapporto con il partner.. alle tradizioni che le sono state tramandate… sarebbe tutto piu semplice per apire perchè questo metodo con certe donne non funziona!! Ora però vado a mangiare 😉

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  3. Serena, lo capisci che così metti una bella pietra sulla possibilità di discutere sotto il tuo patronato, vero? Perché, se siete a discutere voi convinte sostenitrici del metodo, vi capite bene e al volo; se invece arriva una voce dissenziente… Ecco che sono invadente, importuna, fuori tema, estremista, colpevolizzante, giudicante… mettete voi quello che ho scordato. Che ne sai, Serena, che le “limitazioni di un commento” ti permettono di approvare l’applicazione del metodo di Asia (scusa, Asia, credimi, nessuna insinuazione, quello che ho da dirti te lo scrivo più chiaro che riesco, ti prendo solo a mo’ di exemplum), e i dubbi nel suo caso non sorgono, mentre affollano i tuoi messaggi di risposta a me? Ovvio che i limiti ci sono, però però…

    Io, mi spiace, a fare la parte di questa macchietta integralista non ci sto. Mi pare, visto che comunque ci metto cuore e simpatia verso di voi e non vengo qui per farvi le pulci, di meritare un briciolo di ascolto e considerazione in più. Se questo vostro metodo non tollera la critica, che metodo è? Non si correggono e perfezionano i metodi? E, se a vederlo provato dai fatti a qualcuno (di non troppo stupido, credo, ché a essere una che “non ci arriva” non ci sto troppo volentieri, e grazie Asia per la precisazione che hai messo al tuo affondo) sorgono dubbi, accogliete ogni tanto un mezzo dubbio, no? Che vi costa? Poi se il dubbio non porta a nulla, e pazienza. Meglio per voi. E chi l’ha detto che state crescendo i vostri figli nei più vergognosi patimenti? Io? Ma dai!

    Qui eravamo di fronte a una bambina che piangeva, no rognava, non era pianto (beh, felice non era). Era stanca? Ma allora cara la mia Asia che sa tutto di metodo e figli suoi, ma, se la tua vita è la celebrazione dell’orario e delle fasi, perché accidenti non hai avuto il buon amorevole senso di addormentarla prima di andare, di prevedere che la fase sonno sarebbe capitata in tua assenza e l’hai mollata a rognare in braccio a tua mamma? Li hai un po’ trascurati forse i bisogni regolati di tua figlia. E tu hai la figlia prevedibile perché “ben educata”! Scusami, ma non capisco. Quello che a te sembrava la dimostrazione cristallina dell’efficacia del metodo a me è sembrato il contrario: se c’è il metodo, che ha pianto a fare questa piccolina?

    Ciuccio. E certo che hanno l’impulso a ciucciare, ma è a “CIUCCIARE”, ben diverso dal “bisogno del ciuccio. Se no avremmo un apposito aggeggino in silicone naturale che si sviluppa dalla placenta, ti pare? No, guarda caso siamo fornite di seni ciucciabili. Non ci va di farci ciucciare all’infinito, non ci piace, non ci comoda e allora diamo il fazzolettino, gli lasciamo il dito, inventiamo il ciuccio. Perché non dire serenamente le cose come stanno? Non sto facendo polemica: il mio primo era un gran ciuccione e fino a un anno e mezzo ha ciucciato avidamente il suo ciuccio oltre alla mamma, poi solo la mamma. Il mio seocndo è un gran ciuccione e il ciuccio prima l’ha sputato con una faccia da “ma che è ‘sta roba”?, poi ha preso a giocarci e si ciuccia la plastica per gioco ogni tanto, impugnando il silicone! Lui si ciuccia solo la mamma. Siccome a me sta bene, facciamo così, non mi fosse stato bene, forse avrei insistito col ciuccio. Il primo aveva il reflusso e il ciuccio aiutava anche per quello.

    Ecco, il mio primo era un bambino ad orari, ciucciava regolare ogni 4 ore, faceva ogni volta i pisolini, aveva le routine. Tutto fatto da lui, ché probabilmente, come dici tu, Asia, la Hogg non è che ha inventato chissà che, il suo “metodo” può per alcuni aspetti darsi pure naturalmente. Ha pianto lo stesso, ha avuto le coliche , ha avuto il reflusso. Il secondo non ha mai avuto orari, ciucciava poco e spesso, non dormiva mai, le routine me le rispediva al mittente. Mai pianto, sempre contento, bimbo felice, con crescita prodigiosa, bello in salute. Non venitemi a dire che farli ciucciare troppo spesso gli fa le coliche, non è quello il punto, c’è sempre pure dell’altro. Lo sapete che in Africa dove i bimbi stanno legati alla mamma e ciucciano circa ogni mezzoretta le coliche non sanno che sono? Vorrà pur dire qualcosa. Non venite a dirmi che se non dormono esplodono, dipende dai bisogni di sonno che son diversi per ciascuno (quanti messaggi qui di mamme che non riescono a rispettare la tabella dei pisolini? e si inquietano per quello, non perché il bimbo sta male).

    Quello che temo, e continuo a dirvelo in amicizia, poi se non la sentite davvero non so che altro fare, è che questo metodo, che vanta di essere per il bene del bambino, in realtà si inventi che è per il bene del bambino perché la mamma non debba covarsi i sensi di colpa. Io sono fermamente contraria ai sensi di colpa: non fanno bene a nessuno. Io sono per un’onesta consapevolezza che si sforzi di vedere i bambini nei loro naturali bisogni. E’ diverso, riesco a spiegarvelo?
    Un bambino di 3 mesi al nido SOFFRE! Poi tutto si può recuperare. Certo non ha le capacità di esprimere i suoi disagi che ha un bimbo di 2 anni, che per questo si nota di più. Ma lo sapete che buona parte delle educatrici dei nidi, siccome lo sa che c’è poco da fare, neppure lo dice alle mamme che i loro neonati hanno pianto? Tanto quelle povere mamme i bimbi ce li devono portare per andare al lavoro, che altro potrebbero fare? E i bambini si abituano a tutto, anche a stare male senza la mamma. Hanno mille risorse e prima o poi se ne fanno una ragione. Si dà insomma per scontato che piangano almeno un poco e, se non gli prendono le convulsioni, è tutto normale. Ecco, son di nuovo fuori tema, ma qui mi ci ha portato Asia, come minimo voglio andarci insieme in punizione (fossi capace ci metterei una faccina che strizza l’occhio).

    E quando sento di mamme col primo figlio che arrivano qui e in virtù del metodo da applicare si fanno dei problemi che mi paiono assurdi per rispettare una carta, e non sono libere di guardare il bambino che a quella carta non si conforma, ecco mi viene la tristezza per loro. Perché lo so come si è sconcertate dal cambiamento che ha la tua vita quando ti arriva il primo bambino e come si cerca affannosamente anche di dargli delle regole che molto spesso non tengono e ci si sente sbagliate e si perde un po’ tutti, mamme e bambini. Questo metodo, come tutto, non è per tutti. Perché a dirmi che va adattato e riadattato può essere che in molti casi si resti con una manciatina di regolette di buon senso che nel mondo ci sono da sempre, non serviva la cara infermiera Hogg. E non voglio vilipenderla, solo non farne un genio della puericultura, l’elemento fondante della piccola esistenza dei nostri bimbi.

    Ci sono autori ben più importanti e scientifici che hanno dedicato la propria attività a dimostrare l’importanza decisiva per la vita di una persona dell’attaccamento alla madre (Bowlby, ad esempio, vi par poco?). E a me sembra che a volte, per qualcuno più solo e in difficoltà, per qualcuno più spaesato (quanto fragile e sola tante volte una mamma alle prime armi) questo libretto possa rappresentare un ostacolo, più che un aiuto, qualcosa che distoglie da un sano istinto che spesso c’è anche se non lo si sente. E allora penso che in una discussione come questa ci voglio anch’io insieme a voi, che non sono solo una guastafeste molesta. Troppo presuntuosa?

    I soliti abbracci sinceri,
    Elisa

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  4. Mai me la prenderei con mia mamma povera!! Anzi!! Volevo solo raccontare il fatto come atto dimostrativo 🙂 Buona giornata a tutte 🙂

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  5. La mia bimba sta con tutti senza problemi se ha fatto la nanna ed è riposata non c’è stata e piange solo percè per dormire è difficile da capire e non è abituat a tutti i movimenti che le ha fatto fare!!
    Ti dico una cosa.. la Mamma a quell’età poco la sentono sestanno bene.. è la cruda verità.. prova a portare un bambino di tre mesi al nido e uno di due anni.. quello di tre mesi non verserà una lacrima quello di due anni piangerà alla disperazion!! Nn ci credi?? Vai a chiedere!!!
    No no poi per quanto riguarda il ciuccio… il bambino ha bisogno d ciucciare lo fa anche nel grembo materno… non hai mai notato che quando fa l’ecografia einquadri la bocca del bambino sta ciucciando??? E’ un modo con cui si rilassano. Io sono contro il ciuccio per qualsiasi altro scopo.. sono cntro alle mamme che lo usano per tappare la bocca ai bimbi. Io capisco i miei figli, e tutti rimangono abglorditi perchè non piangono mai e sono sempre sorridenti!! Col piu grande c capiamo cn lo sguardo e chi c vede rimane impressionato perchè non mai messo in dubbio cos’avesse.. e cio sta avvenendo anche con la piccola.. vorrei che per tutte fosse cosi.. ti giuro e mi dispiace che non lo sia..io non seguo prescrizioni… quel libro è come se l’avessi scritto io.. forse non l’ho spiegato bene e d è per questo che ti dico che ci credo.. perchè col primo il mio pensiero era cmq quello anche se ancora non l’avevo detto!1 Scusa per il commento di prima ma ero di fretta 😉

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  6. Cara Asia,
    aiuto!!!! Ma che ti racconti? Magari voleva pure dormire, ma la cosa che davvero voleva era LA MAMMA! Piccola com’è ti sembra strano che piange se te ne vai? E meno male che tua mamma è stata così cara da consolarla e farle sentire che le stava vicino! E tu ti lamenti? Mah! E poi dici che un bambino piccolo non ha bisogno di mangiare, ma ha bisogno di ciuccio? Ma che in natura esiste il ciuccio e un bimbo piccolo lo reclama a gran voce? Un bambino piccolo ha bisgno DI MAMMA! E se gli dai il ciuccio va bene, ma almeno sii consapevole che gli stai dando un surrogato per tirare avanti TU che hai bisogno di aiuto.
    Asiaaaaa!!! Son d’accordo con te che i piccoli è come se parlassero una lingua straniera, ma attenta a non voler intendere tu quel che ti va a te di capire perché non sei capace di capire quel che ti dicono. Ci credo che dopo un mesetto ad avere a che fare col tuo traduttore un bambino ti fa la cortesia di parlare come ha capito che vuoi che parli. Sono mica scemi e ti amano!
    Sono passata qui per un’integralista antimetodo. NO! Mi sta benissimo tutto quello che vi aiuta, ma una scena come quella della tua piccola che piange perché le manchi e tu che te la prendi con tua mamma! E girare in macchina per non essere a portata di mano e far capire che o così o così! Asiaaaaaaa, Serenaaaaaaaa, mamme, ma ce l’avete un istinto o pensate solo ad eseguire delle prescrizioni calate dall’alto?
    Vi abbraccio davvero triste,
    Elisa

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    • Ecco vedi Elisa, siamo di nuovo in una situazione di incomprensione. Temo, ahimè che con le limitazioni di un commento sia impossibile giudicare un comportamento o un atteggiamento di un genitore. E anzi credo che Lo sarebbe comunque anche al di fuori della limitazione di un commento. Il bambino stanco che viene sovrastimolato con coccole e canzoni e dondolamenti nel tentativo di calmarlo è una situazione abbastanza frequente. Certo io non me la prenderei con la nonna, che giustente ha seguito il suo istinto e ha cercato di tranquillizzare la piccola, ed è pure normale che se la bimba non è abituata a stare con la nonna magari non si lascia addormentare tanto facilmente perchè vuole la sua mamma. solo che non c’è una soluzione semplice. Si fanno i conti con il tipo di figlio che si ha e si decide di seguire il metodo che sembra più giusto per mamma e figlio, e anche per il resto della famiglia.

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  7. @valentina io ci ho messo un mese prima di ottenere i risultati che speravo al 100% tanta pazienza e coerenza.. pechè se cambiassi qualcosa lo manderesti in confusine 🙂 che boni quando sorridono.. ma tu ci chiaccheri?? Oggi sono uscita a fare la spesa con mio marito e il piccolo ometto,che in questi giorni è molto nervoso perchè sta facendo un sacco di denti tutti assieme cosi ameno si svagava un po.. abito vicino a casa di mia mamma.. le mi ha detto lasciamo la pupetta così fate prima..Gliel’ho portata.. ha cminciato a piangere da quando me ne sono andata.. mamma dice che è la casa.. ma ti dico io cos’è.. lei è abituata a dormire per i fatti suoi ed è molto delicata.. ogni cosa la stimola e la disturba.. se si sta addormentando non è semplice decifrarlo, anche perchè ha sempre questo visino furbetto :-)io le ho detto che la bambina doveva dormire.. lei ha panto un po.. ma piu che pianto è unlamentino che fa prima di adddormentarsi. cos’ha fatto mia mamma?… ha cominciato col prenderla in braccio.. poi passeggairla poi accarezzarla.. poi due chiacchere poi coccole poi musica… che ridere povera patata.. come ci ha visto rientrare ci ha guardato disperata.. l’ho portata a casa e si è assopita un po… povera patata mi guardava come per dire “Mamma io volevo dormire.. ma nonna non mi ha lasciato in pace un attimo!!!!!!!!!”

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  8. Reuflor non funziona, ne medicine omeopatiche come il Colikind o il New Era Complesso E, ne fiori di Bach…niente!
    Purtroppo se non e’ il mal di pancia e’ il reflusso, ogni giorno ce n’e’ una e sto andando via di testa. Per fortuna ha cominciato a sorridere e quando lo fa mi si scioglie il cuore e mi passa tutto.

    Stasera lo abbiamo messo a letto alle nove ma solo ora alle 22.30 si e’ addormentato. Gli orari che ho segnato prima erano relativi alle poppate di oggi e per quelle almeno 3-4 ore riusciamo a tenerle, pero’ con gli orari non ci siamo perche’ ogni giorno e’ diverso da quello precedente. Forse devo solo aspettare…

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  9. @Serena, concordo pienamente con te.
    @Valentina se soffre di coliche puoi dargli il reuflor 5 e sino a dieci goccie al giorno in due volte. Dovrebbe aiutarlo. Ma tu da cosa hai capito che si trattava di mal di pancia?? La mia piccolina all’inizio voleva stare sempre attaccata al seno, prima ohni ora.. poi un’ora e mezzo.. poi due ore.. poi tre… prima di tutto ho regolarizzao i pasti poi ho pensato al sonno. Se anche ti chiede da mangiare prima tu temporeggia e non darglielo perchè magari non ha bisogno del latte ma del ciuccio.. più angia a ritmi confusi piu rischi gli venga mal di mancia.. quando mette le man in bocca non sempre è fame ma puo significare anche che ha semplicemente voglia di ciucciar o a volte che ha aria in pancia..e allora a qule punto prendilo in braccio due colpett per vedere se deve fare aria.. e aspetta.. dev avere tanta pazienza.. non fretta.. oppra pova a dargli il ciuccio… naturalmente lo sputerà.. la mia ha iniziato a prenderlo a un mese e mezzo.. ma lo succhia poco poco e poi lo sputa.. addirittura ora preferisce fare due chiacchere con sorrisini prima della nanna e il ciuccio non lo vuole di nuovo piu.. a mano a mano che vanno avanti segguendo questo metodo imparano ad autorilassarsi da soli!!!!!!!!!In bocca al lupo 🙂

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  10. Ciao Serena, hai perfettamente ragione e io continuerei a metterlo a letto alle 20, e ogni giorno alla stessa ora ma ogni giorno e’ un’eccezione e nonostante il diario questo bimbo non ha proprio orari. Per esempio stamattina ha fatto le 2 le 5 le 8 e poi le 12 le 4 e le 20 quindi l’ho messo a letto alle 21 e tra l’altro senza il bagnetto perche’ in una giornata ha dormito 3 ore in totale a causa di vari mal di pancia ed era a dir poco isterico.

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    • @Valentina ma questi orari cosa sono? Le sveglie? Le poppate? Comunque il bagnetto tutti giorni….ma che davvero lo fate? Io non ce l’ho mai fatta! Mi ricordo con il Vikino erano più le volte che era troppo stanco e il bagnetto non lo avrebbe sopportato, che quelle di calma. E con Pollicino erano più le volte che IO ero troppo stanca e non lo avrei sopportato 😉
      Ma soffre di coliche? Se soffre di coliche, è pure normale che non riesca a seguire orari. Cerca di fare quello che puoi, ma un bambino che ha mal di pancia, va solo coccolato.

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  11. Ciao Giulia e grazie per la risposta, spero prima o poi di impostare una routine indipendentemente da quale essa sia (in base alle sue esigenze) perche’ ci aiuterebbe tutti in casa con l’organizzazione, a volte io e mio marito non riusciamo nemmeno a mangiare perche’ il patato piange, vorrei aspettare che lui sia a dormire ma non si sa mai quando succede…
    Per il bagnetto ho provato anche prima di cena, ma si rilassa talmente tanto che poi si addormenta al seno.

    Asia per il bagnetto via libera dopo cena pensa che ai corsi di acquaticita’ si allatta anche in acqua. Io per sicurezza aspetto 15 minuti dopo il ruttino.

    Grazie a tutte ogni altro suggerimento e’ ben accetto.

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  12. beh ci sono casi e casi.. poi a volte nemmeno i sto a spiegare agli altri perchè faccio le cose.. poco mi interessa..come quando mi dicono perchè il bambino on lo lasci qui a giocare? E io dico che deve dormire.. mi guardano come se fossi una mamma crudele che lo mette a dormire per forza.. ma loro non sanno che se mio figlio non dorme diventa nervoso.. inciampa si fa male.. e se è un bambino cosi solare e felice è perchè dorme quel tanto di ore… ma non tutt lo capiscono!

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  13. scusate, si è cancellato un pezzo.

    @Valentina scrive: “Dare u ritmo ai bambini significa RISPETTARLI”
    … purché sia il ritmo adatto a QUEL bambino.
    Io vedo quotidianamente imposizioni di routine non in ascolto del bambino ma perchè “si fa così”.

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    • @Giulia in questo sito sono sempre accettati commenti sia favorevoli che contrari, purché fatti con rispetto. Il discorso se il metodo della Hogg rispetta o meno il ritmo del bambino lo abbiamo già affrontato in molti commenti precedenti, ed è evidente che per me lo fa, proprio perché la routine si organizza in seguito all’osservazione delle abitudini spontanee del bambino. E’ vero che ci sono genitori che decidono di imporre routine ad orari ad un bambino, ma questo non ha nulla a che vedere con il metodo descritto in questo post. Io vedo anche un sacco di gente che non sa riconoscere i segnali dei bambini, e che tengono in piedi un bambino piccolo, dicendo che tanto non ha sonno, e lamentandosi che non dorme mai, solo perché continua a correre e a giocare invece di crollare. Spesso ci si aspetta che un bambino stanco crolli da solo, o che accetti di buon grado il momento della nanna, ma molti bambini non lo fanno. E allora avere una routine indicativa da seguire, aiuta proprio a focalizzarsi sui bisogni dei bambini. Se la mia routine prevede che mio figlio vada a letto verso l e7-8 di sera, e sono le 8.30, e continua ad agitarsi, forse mi viene il dubbio che mi sia sfuggito il momento della nanna, e ora è troppo stanco e non riesce più a fermarsi da solo. E a quel punto devo fare qualsiasi cosa per farlo addormentare. Insomma, non so più come dirlo, ma il metodo della Hogg NON prevede orari fissi, non prevede di cronometrare i sonnellini, non prevede di svegliare un bambino che dorme mezzora di più.
      Ed è grazie alla sua flessibilità che il metodo si adatta a tutti i bambini, perché la routine deve essere costruita per ogni bambino indipendentemente. Allo stesso tempo però io credo che sia piena responsabilità dell’adulto quello di decidere a che ora si va a dormire, per garantire che il bambino dorma le ore di cui ha bisogno. E la routine aiuta a mantenere il giusto ritmo.

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