La routine secondo Tracy Hogg da 0 a 6 mesi: That’s EASY!

tracy hoggCi sono diversi studi che mostrano che i bambini, di qualsiasi genere e tipo ed età, traggono giovamento dal seguire una routine organizzata durante la giornata. E infatti persino negli asili e nei nidi, si sta molto attenti a seguire delle routine precise.
Tracy Hogg basa tutto il suo metodo su una routine di eventi da ripetersi sempre nello stesso ordine durante la giornata. Non è certo l’unica a proporre di seguire una routine regolare, persino il terrore di tutti i bimbi, il “terribile” Estivill sostiene che ai bambini piace sapere cosa aspettarsi, e consiglia di ripetere sempre la stessa procedura prima della nanna.
Certamente ci sono quei bambini che vi si adattano più facilmente e quelli che sembrano fare di tutto per andare al loro ritmo, e a volte risulta difficile trovare una routine che vada bene per tutti. E questo è forse il vantaggio del metodo di Tracy Hogg, la sua flessibilità e possibilità di adattamento al temperamento del bambino, e nel limite del possibile alle esigenze della famiglia.

La routine proposta da Tracy Hogg infatti, non è una tabella di marcia con orari precisi da rispettare, ma una ripetizione di eventi in un ordine prestabilito, che permette a bambino e mamma di sapere con esattezza quale è il prossimo passo (parlo di mamma, e non di papà, perché sto assumendo che i primi mesi ci sia il papà con il bimbo, ma in realtà è una assunzione totalmente scorretta e se dovesse passare di qui qualche papà, chiedo venia per questa generalizzazione).
Per aiutare i genitori a ricordarsi come procedere, Tracy Hogg ha introdotto l’acronimo E.A.S.Y. (ossia facile in inglese)
E. come EAT, ossia mangiare, è il punto di partenza. Come dire che con la pancia piena si ragiona meglio. Prima cosa che si fa appena svegli è quindi quella di allattare il piccolo.
A. come ACTIVITY, ossia attività. Una volta riempita la pancia, abbiamo bisogno di un po’ di movimento per aiutare la digestione prima di poter tornare nel bel mondo dei sogni. Il tipo di attività (e la durata) dovrà naturalmente essere commisurata all’età del bambino.
S. come SLEEP, ossia dormire. Un sano sonno ristoratore prima di ricominciare tutto da capo.
Y. come YOU, ossia tu, mamma, che ti dedichi interamente al tuo piccolo, ma che hai bisogno di prenderti cura anche di te stessa. E infatti mi viene da chiederti: ma ti sei pettinata stamattina???

Ovviamente la domanda nasce spontanea: si, ma quanto dura ogni parte? Se siete tipe come me, in cerca di certezze nella vita, allora la risposta non vi piacerà, perché è una di quelle che lascia troppe zone grigie. Infatti la risposta è: quanto basta. Perché in realtà la verità è che ogni bambino è diverso e ci sono quelli con un orologio biologico dentro di quelli che non si scardinano neanche con le bombe. Il trucco infatti non è quello di imporre un ritmo al bambino, quanto quello di trovare un ritmo insieme al bambino, prendendo in considerazione prima di tutto i suoi bisogni, e usare l’eventuale margine per tenere conto anche dei propri bisogni di adulti.

Partiamo quindi dai suoi bisogni.
Mediamente i bambini al di sotto dei 3 mesi hanno bisogno di essere allattati ogni 3 ore circa, mentre i bambini al di sopra dei 3 mesi possono essere allattati ogni 4 ore circa. Il tempo tra l’inizio di una poppata e l’inizio della successiva è quello che segna la durata di un ciclo EASY.
Attenzione, avete notato che ho usato le parole: circa e mediamente? Potrei aggiungere più o meno a proposito del passaggio da 3 a 4 ore, perché non è certo una cosa che uno cambia da un giorno all’altro, ma un processo che avviene più o meno spontaneamente intorno ai 3 mesi, circa.

Ma insomma come funziona questa routine EASY?
Facciamo un esempio pratico. Supponiamo che Luigino (7 settimane) si sveglia alle 7 del mattino, e venga allattato. Diciamo che la poppata dura ad esempio 30-45 minuti (a proposito, lo allattate da entrambi i lati o da una parte sola? Leggete qui: Ecco perché allatto da un lato solo). Poi si tira su e gli si fa fare il ruttino. Si fanno un po’ di coccole e poi ci si organizza per il cambio del pannolino. Nel momento topico lui vi annaffia con la sua pipì santa. Voi iniziate con i vostri sproloqui preferiti, tamponate la pipì alla meno peggio, gli mettete un nuovo pannolino, lo cambiate interamente, mentre gli cantate una canzoncina. Attaccate la giostrina, e intanto vi cambiate voi (se siete fortunate). A quel punto guardate l’ora e vi accorgete che siete arrivati alle 8.30 circa. Non era esattamente quello che avevate pensato quando avete letto la A di Activity, vero? A questo punto dovete fare attenzione ai segnali che vi lancia vostro figlio (leggete il post sul sonno secondo Tracy Hogg). Appena inizia a sbadigliare, è il momento di togliere tutto e portarlo nella sua stanza. Abbassate le luci, tenetelo in braccio e cantate la ninna nanna. Poi gli date un po’ pacche sulla schiena pat pat e sh sh sh lo mettete a dormire. Il tempo di addormentamento in media dura almeno 20 minuti. Sempre in media, perché ci sono bimbi che si addormentano in 10 minuti e quelli che hanno bisogno di 45 minuti. Rimanete li con lui finchè non è andato nel mondo dei sogni.
A questo punto se tutto va bene dormirà per 45 minuti circa. Questo significa che avete 45 minuti di tempo per voi (si, sto parlando di Y come You!) Ho detto se tutto va bene. Ma in questo post facciamo questa ipotesi, dai (altrimenti andatevi a leggere: Tracy Hogg risolve i vostri problemi di sonno).
Quando si sveglierà saranno circa le 10, e quindi è arrivato il momento di iniziare un nuovo ciclo EASY.

La routine di un neonato da 0 a 3 mesi circa sarà quindi, più o meno, approssimativamente, forse, simile a questa:

7:00 Sveglia e poppata
7:45 Attività (cambio di pannolino e poco più)
8:40 inizio addormentamento
9:00 lui dorme e te ti riposi
10:00 Sveglia e poppata
10:45 Attività (cambio di pannolino e poco più)
11:40 inizio addormentamento
12:00 lui dorme e te ti riposi
13:00 Sveglia e poppata
13:45 Attività (cambio di pannolino e poco più)
14:40 inizio addormentamento
15:00 lui dorme e te ti riposi
16:00 Sveglia e poppata
16:45 Attività (cambio di pannolino e poco più)
17:40 inizio addormentamento
18:00 lui dorme e te ti riposi
19:00 Sveglia e poppata
19:45 attività (bagnetto serale?)
20:00 nanna per la notte
22:00 poppata in semiveglia

Durante la notte il neonato deve essere allattato nel sonno (sempre ogni 3 ore circa), o comunque al minimo di interazione possibile. Se dovete cambiargli il pannolino fatelo tenendo la luce bassa, al semi buio, e cercate di non fargli fare nessun genere di attività. Non cantate ninna nanna, non accendente musichette, non fate nulla che possa svegliarlo interamente. Se il neonato di poche settimane non si sveglia da solo per mangiare, bisogna svegliarlo al massimo dopo 4 ore, per evitare che si indebolisca troppo. Questo èvero soprattutto nelle prime settimane, prima che l’allattamento riesca ad ingranare per bene. Può succedere che alcuni bambini sono troppo deboli per svegliarsi da soli, e meno mangiano più diventano deboli. E poi a voi vi vengono le paranoie sul vostro latte che invece non c‘entra proprio nulla. Quindi svegliatelo per mangiare!
Questa raccomandazione vale anche di giorno. La flessibilità del metodo di Tracy Hogg permette di anticipare una poppata di mezzora se si sveglia un po’ prima e non si riesce a farlo riaddormentare, oppure ritardarla se dorme un po’ più a lungo. Il passaggio da una fase alla successiva è infatti dettato in qualche modo dai segnali che lancia il bambino che sono ben diversi in caso di fame, sonno o dolori.

Che succede intorno ai 3-4 mesi? Succede che il bambino è più grande, riesce a mettersi più latte nello stomaco in meno tempo, e inoltre non ha più bisogno di mangiare troppo di frequente, e riesce a rimanere sveglio un po’ più a lungo. Come conseguenza la routine EASY si modifica leggermente su cicli di 4 ore circa.

La routine di un neonato da 3 a 6 mesi circa sarà quindi, più o meno, approssimativamente, forse, simile a questa:

7.00 poppata
7.30 attività
8.30 sonnellino di circa 1 ora e mezza/2 ore
11.00 poppata
11.30 attività
13.00 sonnellino di circa 1 ora e mezza/2 ore
15.00 poppata
15.30 attività
17.00 sonnellino solo se mostra di avere sonno mezzora/45 minuti circa
19.00 poppata
20.00 a letto per la notte
21.00 poppata ravvicinata in semiveglia
23.00 altra poppata ravvicinata in semiveglia

La routine EASY può essere applicata fin dai primi giorni di vita del bimbo, se la montata lattea ha funzionato bene. Altrimenti lasciate stare EASY e attaccate il piccolo al seno più possibile finché non arriva la montata. A quel punto entrate a regime con EASY.

Tanto lo so che adesso state li con l’orologio in mano a controllare i vostri orari. Allora vi rimetto qui un po’ di parole chiave: circa, mediamente, più o meno, approssimativamente, ad occhio e croce, o come diciamo a Roma: famo a capisse.

L’ultima cosa che sento di dovervi dire: la routine verrà stravolta più o meno sempre, ma anche qui dipende dai bambini:
– ogni volta che si ammala
– ogni volta che mette i denti
– ogni volta che viaggiate
– ogni volta che avete una visita
– ogni volta che uscite a cena
– ogni volta che ha un salto di crescita (leggete sui salti di crescita)
Però se il bambino è abituato a seguire la routine EASY sarà facilissimo ritornare a regime una volta passato il fattore di disturbo.
Tutto chiaro?

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307 thoughts on “La routine secondo Tracy Hogg da 0 a 6 mesi: That’s EASY!”

  1. @Giulia,
    alla tua domanda è difficile rispondere, si potrebbe per analogia trasferire a molti altri ambiti.
    Premesso che ogni bambino (e ogni genitore) è diverso, credo che alla fine si debba cercare un equo compromesso tra le necessità di tutti, genitori compresi.
    Forse sono egoista, ma credo sia meglio un bambino che impara a dormire da solo anche se preferirebbe stare nel lettone piuttosto che un bimbo nel lettone con genitori frustrati e nervosi.
    Ti parlo per esperienza diretta perché io potrei definirmi come la summa di tutto quello che Hogg e simili dicono di NON fare: mia figlia a 2 anni dorme se va bene nel lettino (nella nostra stanza, con molti risvegli), più spesso nel lettone.
    Mi sono ritrovata in questa situazione mio malgrado e devo confessare che a volte mi pesa, perché ritengo che non faccia bene né a lei né a me. Invidio le persone i cui figli si addormentano da soli serenamente, ma non so come fare per cambiare la situazione perché già dormo poco, quindi non oso immaginare cosa succederebbe se cercassi ora di cambiare le cose.
    Credo comunque di essere attenta ai bisogni di mia figlia, cerco di amarla, di farla crescere sicura di sé e indipendente. Però credo che servano dei punti fermi fissati dai genitori per i figli, che forse non sono perfetti e immutabili ma servono come riferimento, a noi sicuramente, spero anche a loro.

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  2. Ma siamo sicuri che un bambino piccolo non abbia bisogno di un genitore per addormentarsi? Siamo sicuri che questa sia un’esigenza del bambino e non del genitore?
    Credo che, posto di fronte alla domanda, un bambino non avrebbe dubbi sulla risposta da dare. Può imparare a fare a meno della mamma ma ciò non significa che non ne abbia bisogno.
    Per questo secondo me la Hogg è “pericolosa”: perchè non si mette in ascolto del bambino, anzi trasmette il messaggio che i bambini debbano essere autonomi col sonno.
    Ma se ci sono tempi per iniziare a camminare (competenza che si impara da sé), tempi per iniziare a parlare (competenza che si impara con il solo ascolto), perchè non ci devono essere tempi anche per iniziare a dormire da soli?
    L’autonomia non è qualcosa che secondo me deve essere insegnata, ma una conquista da raggiungere senza forzature, altrimenti non sarà mai “vera” autonomia (lo potrebbe sembrare apparentemente ma sotto la superficie potrebbe esserci il vuoto di un bisogno insoddisfatto).

    Questo il mio pensiero dopo anni di riflessioni in merito alla questione (partite proprio dalla lettura del libro della Hogg).

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    • Giulia assolutamente d’accordo con te sul fatto che il bambino ha bisogno di un genitore per addormentarsi. Ma non mi sembra che la Hogg dica il contrario, tutt’altro. Lei dice proprio che il genitore è li a disposizione del bambino tutto il tempo necessario per aiutarlo nella transizione dalla veglia al sonno. L’autonomia arriva con il tempo, e si perde in continuazione. Non vedo contraddizione con quello di cui parli te. Quello che la Hogg condanna è il fatto di creare una dipendenza da una persona esterna per potersi addormentare. Ad esempio se si è creato un meccanismo per cui la mamma deve assolutamente allattare il piccolo per addormentarlo e lei non è più tanto contenta di sedere ore e ore con un cucciolo attaccato al seno. Soprattutto se poi si crea il problema che appena si stacca dal seno si sveglia automaticamente. L’autonomia è una conquista, ma bisogna creare le condizioni per raggiungerla, eliminando quelle che lo impediscono. Questo è un discorso molto generale e che si applica a molti aspetti della relazione genitori figli, e abbiamo dedicato un intero mese ad ottobre 2009 a discutere proprio questo argomento.

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  3. Scusa Elisa ma non sono d’accordo. Per quella che è la mia esperienza diretta (una figlia, 3 nipoti, tutti con caratteri molto diversi fra loro) e indiretta (innumerevoli amici), i bambini piccoli amano la routine perchè le abitudini sono l’unica cosa che comprendono. Alcuni (gli amplificati, per esempio, ma anche altri) continuano ad amarla anche per molti anni. Il metodo della Hogg parla proprio di questo: di stabilire una routine in cui loro si adagino e che segua le loro necessità. Con qualche consiglio e i necessari aggiustamenti: è ovvio che se qualcosa non funziona la prima a risentirne è la Y, ma tanto con altri metodi non ce l’hai di sicuro. Per quanto riguarda l’addormentamento, ti dà un metodo tutto sommato dolce (devi proprio trovare l’equilibrio giusto per te e il tuo bambino fra il lasciarlo solo e il farti sentire presente) per insegnare al bambino ad addormentarsi nel suo letto, possibilmente da solo, e questa è una cosa che mi è sempre piaciuta sia per le mie esigenze (è il momento in cui tendo ad essere più nervosa, e un bambino di pochi mesi sente l’ansia e il nervosismo come un’antenna parabolica) che per l’insegnargli che il momento di andare a letto è un momento rilassato, tranquillo, e il rapporto col suo letto può essere buono anche senza la presenza fisica del genitore.
    Quando ho proposto a mia figlia una routine si è trovata molto bene. Ancora adesso, a 18 mesi (compiuti oggi! Auguri TopaGigia!!), anche se la sera la metto nel suo letto ed esco dalla stanza e torno solo se mi chiama, lei mi chiama qualche volta e non c’e’ nessun problema: vado, la tranquillizzo, le faccio sapere che se ha bisogno di me ci sono, ma il messaggio che voglio darle è che non ha necessariamente bisogno di me per addormentarsi.

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  4. L’ho letta la Hogg e ricordo che certi momenti pensavo: cara mia ti vorrei qui adesso!
    Ho un amico che la defiisce un lupo in veste d’agnello. Sì, perché lei fa tanto la carina, la comprensiva, l’amorevole, ma quello che alla fine ti insegna è ad addestrare tuo figlio come un bravo cagnolino. Se è questo che vogliamo… Penso ad esempio quando vanta la sua performance una notte a casa di due genitori che l’avevano assoldata per l’addestramento (proprio come si fa coi cani che non sanno comportarsi), che non ricordo più quante volte ha messo giù e ripreso su il pupotto di turno. Ricordo solo che le aveva contate! Ci credo che poi il pupotto si è stufato. Per un numero n di volte sua mamma non è andata da lui quando chiamava e una sconosciuta gli ha fatto capire chiaramente che di ascoltarlo non ne aveva proprio intenzione, ci teneva solo a che lui capisse che era il momento stabilito che facesse la nanna. Mica sono scemi i bambini. Se lo fossero anche il metodo Estivill non funzionerebbe.
    Io ho 2 figli: il primo ciucciava ad orari e dormiva la notte, faceva pisolini regolari e ragionevoli; il secondo ha ciucciato e ciuccia senza ritegno, non dorme quasi niente di giorno da sempre (vi sembra normale un neonato che sì e no di giorno dorme 2 ore in tutto?), si sveglia un bel po’ la notte. Ora che ha un anno comincia ad andar meglio. Però è il bambino più simpatico che mi potesse capitare. Io la Y tutta mia me la sogno, ma ho una compagnia adorabile, che so bene non durerà in eterno, tutta per me. Al secondo figlio lo sai come passa presto il tempo e come i bimbi crescono. Io la Hogg la butterei sullo scaffale a prender polvere e mi godrei il mio o i miei bimbi fossi in voi. A meno che, ripeto, non vi piaccia che siano opportunamente ammaestrati. Ma ricordate che potrebbero non essere d’accordo: la routine serve a voi, mie care, non a loro. Avete cercato di capire che cosa ne pensano?

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    • Elisa vorrei precisare che indubbiamente la routine serve moltissimo alle mamme, ma non solo. Io mi ricordo il Vikingo che appena ascoltavo i consigli di tutti quelli che come te mi davano della pazza a voler “ammaestrare” mio figlio, e lasciavo guidarmi da lui, la situazione degenerava ad un punto insostenibile. Lui non dormiva mai ed era sempre nervosissimo, e io dietro a lui. No, non è normale che tuo figlio dorme si e no 2 ore in tutto. Non è normale perché non gli fa bene. No, non crescerà con turbe e non diventerà un pazzo, per carità, ma il sonno aiuta a crescere. E un bambino che non dorme a sufficienza allora non cresce bene. Forse tuo figlio riesce a stare tranquillo anche quando è stanco, e non subisce grandi sconvolgimenti. Anche io ho due figli, e il secondo è sempre stato così: se dorme sta bene, se non dorme è appena più nervoso, ma sta abbastanza bene lo stesso. Il Vikingo no. Lui se dorme è un ciclone, e se non dorme è meglio non trovarsi nei paraggi.
      Il tirare giù e su, è un metodo che lei suggerisce di adottare solo quando la situazione è già degenerata e non come standard.
      Veramente, non mi sembra il caso di accanirsi su un metodo che in fondo parte proprio dalle esigenze dei bambini, e anzi insegna e sottolinea in continuazione come leggere i segnali che i bambini ci lanciano.
      Quello che tu chiami addestrare in realtà è educare, guidare, prendere per mano e insegnargli la strada giusta. A meno di pensare che i bambini nascano sapendo esattamente tutto quello che c’è da sapere. Ma educare è il nostro compito di genitori, anche se non è sempre facile come sembra (e aggiungo, soprattutto con alcuni bambini!)

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  5. Io devo ammettere che con la prima è stato tutto più facile (ovviamente ne prendo coscienza adesso che ho la seconda!!!), mangiava quando glielo davo, dormiva quando doveva dormire. La seconda un giorno fa una cosa, il giorno dopo l’opposto. Ma devo dire che purtroppo è molto condizionata dalla sorella che se è tranquilla fa stare tranquilli tutti, altrimenti è caos generale. é notato infatti che il sonno della minore risulta molto meno agitato quando anche la maggiore è meno agitata. Voi lo avete notato??

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  6. Io ho cominciato col metodo EASY un po’ tardi, ma TopaGigia era abbastanza regolare di suo e quindi non ho avuto grossi problemi. Tralasciando i pregi che ho trovato nel metodo, già ampiamente illustrati da Serena, le difficoltà maggiori che ho incontrato sono state:
    1) scambiare l’ordine pasto-sonno con sonno-pasto. Ma quanto sono belli e beati quando ti si addormentano al seno? Cosa c’e’ di più bello che vederli crollare sazi e felici? E poi è inevitabile che qualche volta risucceda, dopo una poppata particolarmente soddisfacente puf! si addormentano… Ho imparato a mie spese che è meglio non associare il sonno alla pancia piena e alla bocca esausta, sennò poi ogni volta che si svegliano vogliono ciucciare. E poi è verissimo che sennò l’attività quando la fai? a pancia vuota? mica e’ tanto bello…
    2) è vero, ogni cambiamento ti scombussola tutto e devi ricominciare da capo. Noi abbiamo fatto un viaggio con 8 ore di fuso quando TopaGigia aveva 3 mesi ed è stato abbastanza un delirio, ma è anche vero che i cambi obbligati ti danno l’occasione di aggiustare eventuali brutte abitudini precedenti… e comunque non è che se usi una routine diversa sia più facile.
    3) si deve COMUNQUE osservare il proprio bambino e aggiustare eventuali consigli che non vadano bene per lui. Ad esempio, con TopaGigia la poppata di tarda sera non ha mai funzionato. Lei aveva (e ha ancora) il primo sonno pesantissimo, non c’era verso di farla mangiare nel sonno prima delle 2-3 del mattino (andava a dormire sempre entro le 21). Questo naturalmente ha ritardato la sua capacità di dormire tutta la notte perchè non era possibile fare le poppate ravvicinate e allungare il nostro sonno, ma io andavo a dormire poco dopo di lei e in genere alle 2 lei si svegliava e la allattavo e poi si riaddormentava. Certo, le sveglie erano in genere tante, ma sfruttavo quel primo sonno pesante per recuperare anche io. Tra l’altro parlando con colleghe mamme ho scoperto che questa cosa del primo sonno pesante è piuttosto diffusa.
    Insomma, buon EASY a tutti!!

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  7. Ecco, anche la Y, io l’ho dimenticata… Avendo la grande 4 anni quando è nata la seconda, faceva solo più un sonnellino striminzito… Ovviamente si incastrava col sonnellino della sorella moooolto raramente. E ovviamente dormendo tutte e due pochissimo… Niente Y 😀

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  8. Bel post… mi piace anche la filosofia del metodo EASY, che provo a far valere con la mia piccola di 4 settimane… ho solo una domanda… ma se si ha già una bimba di 16 mesi con i relativi orari e temperamenti da tener conto, dove la metto la Y di Yourself????
    :o)))

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  9. Grazie tante Serena, aspetto con ansia il post!! Ho deciso di cominciare la pappa serale per vedere se pian piano riesco a ridurre ad un pasto notturno, dato che lei prende il latte artificiale! Comunque la mia seconda è nata con un temperamento del tipo “faccio come voglio e quando voglio” perciò sarà difficile regolarla!!!
    Grazie Anna per il tuo esempio e devo dire che io non mi discosto troppo da quanto hai scritto, perciò penso che infondo le cose stiano procedendo bene. Comunque anche io avrei voluto leggere la Hogg molto prima, perchè sarebbe stato molto più facile. Ma mai lamentarsi, potrebbe andare molto peggio!!!

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  10. Ok, allora, le mie hanno sempre fatto sonnellini di 20 minuti. Stop. E tutte e due poi la notte dormiglione, per ore e ore, anche 6 o 7. La prima poppava ogni ora. La seconda anche ogni 5. Ovvio che le notti non resistevo 7 ore, dopo 5 o 6 la grande la attaccavo nel sonno: non era paura che lei morisse di fame, ma sopravvivenza mia (e meno peggio che attaccarmi al tiralatte alle 4 del mattino).
    Che fortuna, vero, 7 ore filate di notte? Siiii, peccato che siano finite a 4 mesi. E da lì risvegli ogni notte. Vabbé.
    La grande si addormentava in braccio per via delle coliche. Praticamente la cullavo urlante per il dolore finché non crollava sfinita. Di pomeriggio e sera, ma voi ce la fate così a cercare di abituarla ad addormentarsi da sola solo per il mattino?
    La piccola ha iniziato meglio, si addormentava nella culla, ma con me vicina. Nella culla ci metteva 15/20 minuti, in braccio ce ne metteva due. E nell’altra stanza la grande aveva un’autonomia di 4, al quinto tuonava con un “mammaaaaa, mi aiuti???? mammmaaaaa, possooooo?”. Fate voi per cosa ho optato…

    Ecco, diciamo che quella delle routine sono più io, io ho bisogno di avere tutto programmato. E così con tanta pazienza ce l’ho fatta anche con loro, partendo dall’abituarle a dormire presto la sera appena possibile, per poi cercare un po’ di ordine nei pasti con lo svezzamento.

    Ma a loro la routine non è mai interessata, si sono adeguate un po’ ma che fatica! Però devo anche dire che io Tracy Hogg l’ho letta tardi, quando la seconda aveva già più di 6 mesi, anche se conoscevo vagamente la sua teoria EASY. E devo anche dire che il fatto che non abbiano una routine fissa mi abbia aiutato in altro: una serata fuori? Sonnellino corto in più all’ora di cena, e via. Se devo far qualcosa gestisco e sposto. E non si lamentano tanto. Poi magari è solo fortuna, non lo so!

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  11. @mammadicorsa
    ti riporto la routine della mia bimba che ha 8 mesi, se può esserti utile o comunque da esempio
    sveglia 6.30 7 (quando è 6.30 magari la teniamo un pò a letto tanto per non farla mangiare troppo presto) ecambio
    7.30 colazione
    fino alle 9.30 10 gioco vario (guardarmi mentre mi lavo, strisciare sul pavimento, passare in rassegna tutti gli oggetti che trovo vicino mentre mi vesto)(il gioco vario può essere con me se sono acasa o dalla nonna)
    ore 10 (+ spesso è 9.30 945 ma me lo fa capire lei) riposino, a volte fa 2 giri di 40 minuti (magari allo scadere del primo giro di 40 minuti vado a vedere se ha un piccolo risveglio ele rimetto il ciuccio)altre volte un giro solo di 40 minuti
    attorno alle 11 (a seconda che faccia riposino lungo o corto) un pò di frutta se ha fatto colazione molto presto, se no aspetto e gioco fino alle 12 quando mangia pappa (ovviamente in mezzo ci sono i cambi se fa cacca)
    dopo pappa, fino alle 14 poco + poco meno gioco ancora e poi nanna ( di solito 2 giri da 40 minuti o anche 3 se sono fortunata)
    dalle 15.30-16 ancora gioco fino a sera, se proprio è stanchissima perchè per un motivo o per l’altro ha domrito di meno al pome, crolla verso le 18.30 per 20 minuti, se no tiriamo fino alle 19.30-20 mangia e crolla fino alla mattina successiva
    ciao (=

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  12. mammadicorsa purtoppo non puoi telefonare a Tracy Hogg prima di tutto perché è morta. Mi sento onorata ad essere considerata la tua Tracy Hogg (ma lei si faceva pagare eh!) 😉 ) ma non credo di averne le capacità.
    Ho in programma un post specifico per cosa succede dopo i 7 mesi, ti chiedo di avere pazienza ancora un pochino, però nel frattempo posso rispondere a qualcosa:
    1. vedi il prossimo post 🙂
    2. non devi darle il latte anche se dorme profondamente a meno che lei si sveglia la notte per la fame. allora puoi provare a darle il latte alle 23 nella speranza di evitarti una sveglia in più notturna
    3. questa è troppo difficile, dai, ma per chi mi hai preso? 😉
    Se mio marito era in casa allora lui si prendeva il Vikingo e lo teneva tranquillo una mezzora, magari leggendogli una storia. Se ero da sola, ammetto di averlo messo davanti ad un film con divieto assoluto di venirmi a chiamare. Ovviamente in quel caso sceglievo qualcosa di tranquillo che conosceva bene, per evitare che si spaventasse per qualche scena.
    4. dico che un passo alla volta riuscirai benissimo in questa impresa. Mi pare che i presupposti ci siano tutti. E’ normale che lei non sia contenta di questo cambiamento all’inizio. Si starà chiedendo se per caso sei impazzita e il perché cambi le carte in tavola. ci vuole un po’ di pazienza e molta determinazione da parte tua. Coraggio!
    5. Certo è possibilissimo. Non so quanto mangia durante il giorno, ma puoi benissimo provare a dargli un po’ di frutta dopo o prima della poppata, oppure una pappa lattea se le piace. Insomma un pasto un po’ leggero potrebbe andare bene lo stesso e non eliminare la poppata serale. Oppure ha proprio fame e ha bisogno di un pasto completo. Questo lo puoi sapere solo tu. In ogni caso non eliminare la poppata completamente, ma prova comunque ad offrirle il seno dopo che ha mangiato. Fidati di lei e della sua capacità di autoregolarsi. Hai letto i post sull’autosvezzamento? Ti lascio qui il link: Io mi svezzo da solo

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  13. QUARTA DOMANDA:Tracy dice che con i bambini più grandi occorre procedere per passi. Io ho cominciato a separare il latte della sera con il sonno (cioè le do il latte alle 20,30 e la metto a letto circa mezz’ora dopo quando comincia sbadigliare) e da ieri ho cominciato ad addormentarla in braccio da ferma, dato che la cullavo muovendomi (non dico quanto si è sbattuta stanotte perchè voleva muoversi!!). Che ne dici?
    QUINTA DOMANDA: Credi sia normale che ultimamente voglia mangiare due volte per notte (esempio alle 24 circa e alle 5 di mattino) o è perchè (come suppongo io) sia ora di iniziare le pappe serali?

    OK, MI FERMO, A TE LA PAROLA

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  14. Bene Serena, hai colto dove volevo arrivare, cioè il mio bisogno di parlare con qualcuno di questo metodo. Sinceramente vorrei tanto poter telefonare a Tracy Hogg e farla venire a casa mia, ma penso che questo non sia possibile. Perciò tu sarai la mia Tracy Hogg.
    PRIMA DOMANDA: Dopo i sei mesi quale potrà essere la routine? (la mia è a 7 mesi)
    SECONDA DOMANDA: se ad esempio inserisco la pappa serale alle 19 e alle 21 si addormenta, alle 23 le devo dare il latte anche se dorme profondamente?
    TERZA DOMANDA: Tracy dice che se i bambini stanno andando nel “mondo dei sogni” e sentono un rumore, occorre ricominciare tutto da capo. Come la mettiamo con i fratelli/sorelle maggiori che è molto difficile far star zitti e forse neanche giusto visto che sono bambini di 3 anni? E in più se sei sola con entrambi?
    QUARTA DOMANDA

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