Rock Dog, la musica è per tutti

Rock Dog è un film che racconta l’ascesa di un ragazzo di talento che si misura con le sue origini, umili ma solide, e con un padre che ha preparato per lui un destino di successione; padre che invece dovrà accettare che il destino di suo figlio sia lontano e diverso, ma ne sarà ugualmente fiero.
«Seguite il vostro istinto senza mai fermarvi, e se vostro padre vi dice di fermarvi, non fermatevi».

tratto da Rock Dog - M2 Pictures©
tratto da Rock Dog – M2 Pictures©

Se raccontato così Rock Dog è uguale a tanti altri film per ragazzi – l’inseguimento di un sogno, lo scontro con la vita da solo in città, l’esperienza della solitudine e dell’arroganza altrui, il difficile passato che ritorna – c’è qualcosa che lo rende unico nel divertimento che regala: la musica.
Il film non abbassa mai la qualità della sua offerta musicale, «è come avere la risposta alla domanda della tua vita», dice Bodi, portando con sé un importante messaggio; e nella girandola di omaggi e riferimenti che ha coinvolto tutti e tutte coloro che hanno partecipato alla realizzazione della storia, è evidente quanto si siano divertiti a crearla.

Il regista, tutte le volte che ci sono in campo i “cattivi”, cita il Tarantino dei “Reservoir Dogs” (Le iene) – vestiti, macchina, inquadratura dal bagagliaio – e aggiunge qua e là altre classiche gag (i fattorini che trasportano il pannello di vetro, la rocambolesca fuga a piedi dagli ammiratori in delirio); gli autori pescano l’ambientazione montanara da Kung Fu Panda con tanto di ovini trapiantati pari pari da quella Cina, aggiungendo qualche omaggio ai classici animati (Darma è una palese discendente-sosia di Lady Marian in Robin Hood; Angus Scatterwood, felina star musicale, ricorda nel cognome lo Scat Cat degli Aristogatti e nelle sembianze un mito della musica scomparso quest’anno); il protagonista si chiama Bodi e “lei” Darma, e i richiami alla cultura cinese (cinesi sono i coproduttori e cinese è la graphic novel dalla quale il film è tratto) si sprecano, mentre un vero spasso a parte sono i nomi di vari protagonisti che richiamano nomi del rock – vince, su tutti, il simpatico personaggio/narratore Fleetwood Yak.

Se Giò Sada s’è sicuramente divertito a cantare il brano originale della colonna sonora (Glorious di Adam Friedman), ed è stato scelto per venire incontro al pubblico più giovane, il film è disseminato di un passato musicale, non solo rockettaro, ben noto ai grandi, che si divertiranno anche loro: Foo Fighters, Radiohead, Beck ma anche Tops, Lettuce, Rossini – c’è tutto un “Rock ‘n roll Park”.

Il messaggio, quindi? Non esiste musica per i “piccoli” e musica per i “grandi”: esiste la musica fatta bene – che al talento unisce il lavoro di gruppo, cura degli strumenti e tante ore di prove – che non ha età, perché come dice la canzone di Bodi «il tempo non ci cambierà, siamo fuoco invincibile». E questo permette di conoscere un nuovo piccolo eroe, un mastino che non vuole solo salvare il suo mondo, ma renderlo un posto migliore.

Dal 1° dicembre Rock Dog della M2 Pictures è nei cinema

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