La rivoluzione silenziosa della coppetta mestruale

coppetta-mestrualeDa quando ho deciso di provare ad usare la coppetta mestruale circa un anno fa, la mia vita è cambiata totalmente. In meglio naturalmente.

La cosa più difficile da capire ancora oggi è come ho fatto prima: come era la vita quando mi dovevo ricordare di andare a cambiarmi di frequente, quando andavo in piscina, quando convivevo con il dolore e il cattivo odore. Poi ho provato la coppetta, e mi devo cambiare meno di frequente, sono quasi spariti totalmente i dolori mestruali (***), oltre al fatto che il portafogli si è rimpinguato. In piscina poi è una vera rivoluzione, e in bicicletta non vi dico nemmeno come si sta meglio senza quel fastidiosissimo sfregamento. Insomma una manna dal cielo.

E’ una cosa così meravigliosa che cerco di diffondere informazioni a più donne possibile. E’ semplice, totalmente igienica, anallergica, priva di rischi al 100%, oltre ad essere una delle poche scelte ecologiche che invece di implicare maggior lavoro ti semplificano la vita in un maniera impensabile prima di provarla.

Vorrei fermarmi a riflettere un attimo proprio su questo discorso, quello dell’ecologia.
E’ evidente che le case produttrici di assorbenti non abbiano nessun interesse a produrla o pubblicizzarla, eppure qualcuno questo interesse dovrebbe averlo. E’ evidente che già sul piano del marketing qualcosa si sta muovendo e in pochissimi anni si sta vivendo un’esplosione di marche diverse.

Ma facciamo un passo avanti. Pensiamo a una nazione qualsiasi, tanto per non parlare sempre dell’Italia, pensiamo ad una nazione immaginaria con 50 milioni di abitanti. Volendo fare un conto molto approssimativo, diciamo che circa la metà sono donne, e di queste solo la metà sono in età fertile. Sono 12 milioni e mezzo di donne. in media tra i 12 e i 50 anni, si parla di circa 456 cicli mestruali.
Se si calcolano 5 giorni di ciclo e il numero di assorbenti pro-capite sono di 6840 (con 15 assorbenti a ciclo) per una sola donna. Moltiplichiamo per 12 milioni e mezzo di donne, e sono 85500 milioni di assorbenti. Tutti da dover smaltire nei rifiuti.
Una coppetta in silicone si usa per 5/10 anni e si tratta di pochi grammi di materiale da smaltire quando dovrà essere cambiata.

Ma il valore ecologico non è sempre il motore delle scelte personali. E allora mi preme evidenziare un ulteriore elemento a favore della coppetta: l’economicità. I famosi 6840 assorbenti pro-capite, costano circa € 1.800 (ho fatto una media grossolana tra interni ed esterni e di marca o non di marca). Solo che i 15 assorbenti a ciclo sono una pia illusione: io mi cambiavo molto più spesso di 3 volte al giorno per 5 giorni. Quindi una spesa realistica si aggira sui € 2.500
Una coppetta mestruale costa in media poco più di € 20. Anche che ne compriate 5 nel corso della vostra vita fertile, siamo a € 100.

Sì, ecologia, economia, ma… durante il ciclo mestruale cerchi di usare qualcosa che ti semplifichi le giornate già abbastanza complicate. Questo è il vero punto forte della coppetta: la praticità e la comodità, il fatto che smetti di pensare “ah! però ho il ciclo…” (si, cioè, meno che per una cosa, ovviamente, in quel caso non può nulla: del resto anche nelle istruzioni c’è sempre scritto che non è un anticoncezionale!).
Si può svuotare anche dopo 12 ore (ovviamente dipende dall’abbondanza del flusso). E in quelle 12 ore, se ben posizionata, ci si scorda di averla e di avere le mestruazioni. Non c’è bagno, doccia, nuotata, corsa, pantalone chiaro che tenga!

Ma allora? Come mai il mondo non è pieno di donne “incoppettate”? A parte le strategie di marketing e il fatto che le più grandi multinazionali del mondo producono prodotti per l’igiene e aborrono qualsiasi oggetto durevole, c’è una questione psicologica.
La coppetta presuppone e genera conoscenza di sé, del proprio corpo e delle proprie caratteristiche, confidenza e naturalezza.
Di solito, le donne che iniziano a usare la coppetta, finiscono per conoscersi meglio. E la conoscenza del proprio corpo e dei suoi mutamenti è anche uno strumento di prevenzione. La coppetta crea confidenza con sé stesse.

Chi non l’ha mai usata dubbi ne ha a bizzeffe. Questo morbido conetto di silicone medicale da “infilare proprio lì” può fare un po’ impressione! Ecco, prima di tutto pensate che “da lì” ci passa ben altro! Nessuna coppetta sarà mai ingombrante come la testolina di un neonato. E anche se di neonati ancora non ce ne sono passati, si tratta di un oggetto adattissimo alle dimensioni dell’organo ospitante.

Per questo motivo abbiamo pensato di fare qualche domanda a un’ostetrica che promuove l’uso della coppetta, ne prova i diversi tipi, li recensisce e dà consigli utilissimi sul suo uso. Violeta Benini, che nel suo blog personale Violeta B – Il cantuccio di Yersinia ha recensito quasi tutte le coppette attualmente in commercio, risponde a qualche domanda da professionista competente.

Molte persone temono che un oggetto da inserire in vagina, per di più riutilizzabile per moltissimo tempo, possa portare batteri e non possa mai essere pulito in modo adeguato. La coppetta è igienica?
Comprendo il timore di queste persone visto che spesso c’è molta disinformazione e da un po’ di tempo siamo innondati di pubblicità e messaggi dove è meglio usare cose sterili e prive di batteri, dai detergenti per la pulizia domestica agli additivi per i vestiti per arrivare al presunto bisogno che i neonati sani abbiano bisogno di poppatoi sterili.
Da quando nasciamo entriamo subito in contatto con i batteri e loro ci accompagneranno per tutta la vita, la cosa bella è che la maggior parte dei batteri che vivono in diverse aree del nostro corpo sono molto utili per noi. Le malattie sono causate da batteri (o altri microorganismi) che in condizioni di buona salute siamo in grado di controllare o da batteri che son comunque “cattivi”. Per il primo esempio potrei parlarvi della candida, questo fungo vive normalmente in vagina ma grazie alla flora vaginale buona e alle difese immunitarie è tenuta sotto controllo. Quando qualcosa si modifica allora subentra l’infezione. Per i batteri “cattivi” si può parlare di altre infezioni sessualmente trasmissibili come la gonorrea.
Se il corpo della donna è sano usare la coppetta non la porterà a contrarre nuove infezioni per il solo uso della coppetta, soprattutto se l’igiene intima, quella della coppetta e la pulizia delle mani (lavate sempre prima di inserire/togliere la coppetta) sono adeguate.
Inoltre i batteri presenti in vagina normalmente hanno una vita molto breve al di fuori dell’habitat vaginale. Quindi lavare accuratamente la coppetta con sapone delicato o intimo, lasciarla anche un po’ all’aria e poi bollirla per 5-7 minuti è più che sufficiente per tenerla pulita.
Solo in caso di infezioni in corso durante l’uso della coppetta è necessario disinfettarla più a fondo ad esempio immergendola per almeno mezz’ora in acqua e candeggina (per 200 ml di acqua serve circa 1 cucchiaio di candeggina oppure amuchina pura).
Molte donne affette da infezioni vaginali ricorrenti, sia da batteri che da micosi, o donne che soffrivano spesso di cistiti o irritazioni da assorbente usa e getta, hanno risolto i loro problemi usando le coppette mestruali.
Esiste uno studio statunitense condotto per 3 mesi e usando la coppetta Softcup, hanno evidenziato che l’uso della coppetta non modifica il tasso di infezioni.

La coppetta può essere nociva, tossica, creare allergie o altri fastidi?
I materiali con cui vengono fatte le coppette sono al momento 3: silicone, TPE (termoelatoplastomero) e lattice (solo una coppetta al mondo). Le allergie sono causate dalla presenza di proteine che portano a reazioni allergiche nel corpo, sia il silicone che il TPE sono sostanze sintetiche e non contengono proteine. Il lattice invece si è visto che ne crea, fortunatamente c’è solo una coppetta che è di lattice e in Italia non viene venduta. Le materie plastiche sono inerti e non rilasciano sostanze, almeno quelle certificate e approvate dalla FDA, tutte le coppette dovrebbero avere queste certificazioni e se non le hanno, dovreste ragionare se è il caso allora di comprare la coppetta in questione. Una donna potrebbe fare riferimento ad altre donne che usando l’anello anticoncezionale hanno avuto irritazioni o allergie: il materiale usato per l’anello anticoncezionale è comunque un materiale che è predisposto a cedere gli ormoni ed è possibile che la plastica con cui è fatto possa causare irritazioni. Questo non avviene per le coppette in silicone e in TPE.
Spesso si fa riferimento alla sindrome da shock tossico, nei foglietti illustrativi delle coppette al momento scrivono che “fino ad ora non sono stati rilevati” e credo che non lo saranno mai. La sindrome da shock tossico avviene quando dei batteri già presenti in vagina hanno modo di moltiplicarsi su un substrato e di restare a lungo a contatto con le mucose vaginali. Può succedere ad esempio con gli assorbenti interni che sono di ovatta o materiali assorbenti dove si ferma il sangue e dove i batteri possono crescere, e se restano in vagina per un numero eccessivo di ore possono quindi creare complicazioni. Le materie plastiche non offrono molto substrato per la proliferazione dei batteri e non alterano la flora vaginale o la secrezione di muco.

E’ adatta per essere usata anche al momento del capoparto?
La coppetta mestruale è sconsigliata per le perdite del parto, per una interruzione di gravidanza, per una perdita spontanea o per perdite ematiche in gravidanza. Può essere usata per il capoparto, ovvero le prime mestruazioni che compaiono dopo il parto. Si deve tenere presente però che ci vogliono circa 6 mesi affinchè il perineo ritrovi un suo equilibrio e che comunque potrebbe essere diverso da prima, e anche il flusso delle perdite che potrebbe anche essere abbondante e richiedere di svuotare la coppetta più spesso del previsto.

Per chi volesse documentarsi di più questo è il gruppo facebook nel quale si trovano più informazioni: Donne con la coppetta. Ci troverete file informativi in evidenza (scritti anche da Violeta) e link di interesse.

Ci sarà un motivo per il quale nessuna “incoppettata” che conosco è mai tornata indietro?

(foto credits Violeta Benini)

(***) Violeta spiega bene nei commenti che non è dimostrata nessuna correlazione tra l’uso della coppetta e la diminuzione dei dolori mestruali, però è vero che la psicologia fa il suo dovere, e siccome io mi sento meglio con la coppetta, magari sono più rilassata e tutto fa gioco.

PS. Visto che me lo chiedete in tante, io uso la FemmeCup, che potete trovare su amazon (link affiliate), che è una coppetta semirigida, ma ci sono moltissime tipologie. Dovete solo trovare quella che fa per voi. 

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46 thoughts on “La rivoluzione silenziosa della coppetta mestruale”

  1. Anche io la uso e anche io.
    Ma come facevo senza?
    Mi rammarico soltanto di non poterla utilizzare i primi due giorni di ciclo se sono giorni feriali e sono in ufficio.
    Come diceva qualcuno i bagni con lavandino in comune non aiutano.
    Nel mio vecchio ufficio, frequentato da molti colleghi/e di religione islamica c’erano i sanitari provvisti di doccetta.
    Sono perfetti per la gestione della coppetta.

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  2. Eccomi!
    non si conosce ancora la reale causa dei dolori mestruali, è un mix tra tensione degli organi interni che stanno vicini all’utero e dalle contrazioni dell’utero che possono aumentare l’ischemia (poco arrivo di sangue verso il muscolo uterino). E’ comunque un circolo vizioso, se c’è un po’ di tensione è facile che questa aumenti e quindi aumenti il dolore. I farmaci/integratori più usati se ci fate caso sono rilassanti della muscolatura liscia, antiinfiammatori, magnesio e piante come la camomilla che rilassano sia l’intestino che l’utero. Di mezzo ci sono gli ormoni e la risposta del corpo agli ormoni, alcune donne con una sindrome premestruale forte hanno spesso uno squilibrio ormonale e per ridurre i sintomi potrebbe essere utile riequilibrare gli ormoni. altre invece, forse la maggior parte delle donne che hanno lievi dolori mestruali, hanno una risposta eccessiva al solito quantitativo di ormoni, come se fossero più ricettive. E’ probabile quindi che se si è più tese, magari con un sistema digerente che non sempre funziona bene, se si fa poco movimento, o c’è molta ritenzione idrica, credo che sia più probabile che ci siano dolori mestruali.
    Esiste un bell’esercizio per migliorare ad esempio la circolazione sia per l’utero che per gli altri organi della pelvi e delle gambe. (http://ostetrichelibereprofessioniste.blogspot.it/2012/06/sollevare-lutero.html)
    come avete già detto, la coppetta migliorando il rapporto con il proprio corpo aiuta e credo che riduca le varie tensioni, magari già il pensiero di non macchiarsi agevola molto.
    La coppetta può però aumentare i dolori mestruali se ad esempio il perineo è troppo teso o se è una coppetta troppo rigida e/o grande per quella donna. In questi casi togliendo la coppetta si sente come il dolore diminuisca. Ieri da una delle donne che è venuta a un incontro ho imparato che anche le tempistiche di inserzione della coppetta influiscono molto. Ad esempio se la si mette appena si vedono le prime macchie il perineo è più rilassato, invece se si aspetta qualche ora -magari una era fuori casa, usa anche i lavabili, ecc- potrebbe inserire la coppetta quando il perineo è più teso e la coppetta quindi darebbe fastidio. Ovviamente non è una cosa comune a tutte le donne ma se riscontrate questo, la testimonianza potrebbe essere d’aiuto.

    L’incontro che ho avuto ieri era con 4 donne che già portavano la coppetta e son venute per parlare delle difficoltà che riscontrano. Ieri ho iniziato appunto a pensare anche di poter fare delle consulenze online, sempre più donne mi mandano messaggi privati per chiedermi aiuto con la coppetta e vista la bellissima esperienza dell’incontro son sempre più convinta di iniziare questo anche se non so ancora bene come.

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  3. Non smetterò mai di ripeterlo: FAN-TA-STI-CA.
    Una volta provata non si può considerare altre alternative…
    Ti puoi solo chiedere: MA COME HO FATTO SENZA DI LEI FINO AD ORA?!?!?!!?
    Provare per credere!!!!

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  4. Io la uso solo da tre mesi ed è stata una rivoluzione! Nei giorni pesanti la cambio solo al mattino prima di uscire e la sera prima di andare a letto, fantastica. Niente perdite, niente “oh diamine ho sporcato tutto! “, niente costi, niente fastidio, ma come facevo prima??!!

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  5. io dico solo una cosa: potete usarla di notte. Cioè ci pensate? Dormire senza… niente addosso? Nienteniente? E ora vi sfido a non cominciare a considerarla! 😀

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  6. @Silvia sull’uso fuori casa: in effetti per cicli normali si finisce per non svuotarla per tutto l’orario di lavoro. Comunque si può anche svuotare e rimettere senza lavarla per una volta al giorno, poi la lavi a casa al cambio successivo. Molte hanno risolto anche con una bottiglietta d’acqua da portare il bagno e al lavandino lavi solo le mani
    Comunque nel gruppo fb che linkiamo c’è davvero di tutto: FAQ, chiarimenti, confronto sui dubbi.

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  7. Presente! Anche io incoppettata da un anno…ci ho messo 3-4- mesi per trovarmi a mio agio ma poi è tutta una meraviglia, davvero l’unico rischio è di “dimenticarsela” perchè si sta così bene che a volte passano 12 ore senza sfilarla!!!

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  8. Io la uso da 5 anni e confermo tutto. Ho avuto qualche difficoltà dopo il secondo parto, ma con un po’ di esercizi mirati ho risolto in pochissimo tempo.

    @Mammamsterdam: pare che i dolori siano per maggior parte di origine psicosomatica, ovvero l’ansia e lo stress dovuti al ciclo, alla paura di sporcarsi, all’aspettarsi i dolori, al sapere di stare scomodissime ed i puzzare, ecc. ecc. portano ad una tensione anche fisica ed ai malesseri comunemente collegati con la sindrome premestruale e con i dolori mestruali. usando la coppetta dopo qualche ciclo non c’è più la sensazione di sporco, nè di materiale che esce involontariamente (tipo quando ci alziamo dalla sedia, brrrr), nè paura di macchiarsi, e di conseguenza il ciclo si vive più serenamente e viene a mancare la causa prima dei dolori che molte di noi hanno/avevano. Anche a me sono spariti, salvo tornare in periodi di forte stress (per altri motivi, ma sempre stressatissima ero. passato lo stress, passati i dolori).
    Pare inoltre che a molte donne il ciclo duri un pochino meno, forse per il fatto che non si deve aspettare che tutto scenda fuori da solo, ma si raccoglie alla fonte 😀

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  9. Posso fare una domanda un po’, come dire, intima? ma come e’ la gestione per chi sta fuori tutto il giorno ed e’ costretta a bagni comuni con lavandino comune? cioe’, andra’ pur svuotata e lavata di tanto intanto, no? dubbi di una perfetta ignorante!

    Grazie

    Silvia

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  10. Verissimo tutto! Io la uso da poco, saranno 5-6 mesi, ma era parecchio che ne sentivo parlare e finalmente mi sono decisa a fare l’acquisto, e non tornerei più indietro! Non so se è stata fortuna o una buona conoscenza del mio corpo, ma l’ho trovata perfetta già dal primo ciclo, mi sono bastati un paio di giorni di pratica. Alcune amiche ci han messo un po ‘di più, ma l’importante è non demordere perchè davvero quei 5 giorni cambiano in meglio

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  11. Buongiorno a tutte,
    ed uso la coppetta da più di un anno e mezzo. Debbo associarmi alle parole dell’articolo in toto; rivoluzionaria, magnifica. Non potrei più tornare indietro, né farne a meno. Io ho comprato “ladycup” perché, secondo me, resta la migliore sul mercato nel rapporto qualità/prezzo: 27/28€. Ma esistono molte altre marche a meno.

    In base alla mia esperienza posso aggiungere che non sarà facile all’inizio il rapporto con questo nuovo oggetto, ma non dovete demordere subito. Quando capirete bene come usarla e acquisterete dimestichezza, vedrete che sarà tutta un’altra storia. Provare per credere. 🙂

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  12. Svusate, l’ altra cosa che volevo aggiungere e’ che mi dispiace non avere Violeta sotto mano per un consulto professionale su alcuni dubbi miei che non potrei discutere su nessun forum. Violeta, fai anche consulti in chat?

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  13. Essendo il frutto di un’ educazione cattolica preconciliare non ho mai avuto una grande confidenza con il mio corpo e quindi i tamponi li ho sempre evitati a meno non fossero assolutamente necessari. Quindi della coppetta avevo sentito parlare, ma continuavo a rimandarne l’ acquisto, tranne una volta che sono entrata in farmacia a chiederla (vivo in Olanda, in fondo) e non ne avevano mai sentito parlare.

    Per farmi cambiare idea (la uso ormai da un anno e mezzo con enorme entusiasmo) e’ stato fondamentale il gruppo su Facebook Donne con la coppetta, perche almeno all’ inizio ci conoscevamo tutte e i commenti si dividevano tra il sano cazzeggio e la richiesta di informazioni e proprio grazie a questo nessuna domanda era troppo cretina e nessuno ti prendeva in giro per dei dubbi. Mi sono resa conto che non ero l’ unica a non avere confidenza con il proprio corpo, ma in qualche modo, parlandone e sperimentando la cosa si risolveva.

    Che dirvi, l’ ho ordinata d’ impulso (solo dopo nel gruppo sono entrate le domande e informazioni specifiche su quale modello sia meglio per chi, ai miei tempi al massimo ci si divideva sui colori e su chi amava il glitter e chi no 🙂 ) e forse mi sarei potuta prendere un modello più capiente, ma e’ vero tutto quello che dici.

    Smetti di sentire cattivo odore, hai piu’ la cognizione di come funzioni il tuo ciclo e delle eventuali variazioni (alla mia eta’ e’ anche interessante vedere come cambia in attesa dei prodromi da menopausa) e si, il discorso confidenza col tuo corpo c’ e’ tutto. Ancora non arrivo, come certe, a cercarmi la cervice e fare mappe del territorio, ma hai ragione anche su un punto a cui non avevo fatto caso: i dolori mestruali sono praticamente spariti, chissa’ perche’. Anzi, se qualcuno lo sa, perché, me lo dica che sono curiosa. Insomma, hasta la coppetta siempre.

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