Il tempo in bagno

Fatemi chiarire subito un punto. Non importa quanti libri si siano letti insieme in gravidanza sui neonati, non importa quanto si sia discusso sull’opportunità di condividere tutto, non importa quanti giorni di ferie si sia preso il padre per stare a casa il primo periodo. C’è una cosa sulla quale non c’è possibilità di raggiungere l’equilibrio: il tempo speso in bagno. Per qualche misterioso effetto nella neofamiglia avviene l’incredibile. La vescica della donna aumenta la sua capacità, sottoposta ad un esercizio di contenimento costante, visto che Lei non riesce mai ad andare a fare una pipì in pace. La vescica dell’uomo, fino a quel momento abilissima a tratterne tutto per ore, improvvisamente richiede a Lui di chiudersi in bagno per mezzora. Ogni due ore.

La situazione tipica prevede Lui che torna stanco dal lavoro, Lei che è ancora in pigiama perché ha allattato nelle ultime 12 ore constantemente. Lui che le dice “ciao cara, tutto bene?” e si toglie la giacca. Lei che risponde con un si poco convinto e inizia a parlare delle coliche, delle poppata che non funzionava, e della madre (di Lui) che ha chiamato 6 volte durante il giorno sempre quando il bambino si era finalmente addormentato. Lui dice “vado un attimo in bagno!” Lei si pente di non averlo detto per prima e continua a cullare il piccolo in braccio che inizia a reclamare la poppata serale. Lei si siede in poltrona, tira fuori la tetta, e attacca la sanguisuga, dicendosi che pazienza la pipì la farà dopo la poppata. Trenta minuti più tardi esce Lui dal bagno e chiede “che c’è per cena?” Lei dice “dovrei andare in bagno un attimo”. Lui si offre di prendere il piccolo e fargli fare il ruttino. Lei corre in bagno e sente il bambino piangere. Lei si sbriga a fare la pipì perché il Suo bambino piange. Lui urla dall’altra stanza “STA PIANGENDO! SICURA CHE NON DEVE MANGIARE ANCORA?” Lei pensa “cacchio l’ho allattato mezzora, come è possibile?” Lui continua a dire “stai calmo amore mio, ora viene la tua mamma” Lei esce dal bagno, sempre in pigiama e si rimette di nuovo in poltrona ad allattare. Tempo totale di Lei in bagno: quattro secondi netti. Tempo totale di Lui in bagno: trenta minuti.

A parte questo piccolo dis-equilibrio, magari lui prepara la cena, cambia il pannolino, aiuta nell’addomentamento. La coppia si alterna egregiamente nei compiti di cura della casa e del nuovo arrivato.
Con i mesi la situazione si fa più rilassata. Il pigiama macchiato è stato messo via, Lei arriva anche a pettinarsi e uscire a fare qualche commissione. Il bambino cresce e non ha più bisogno di quel contatto fisico (leggi= con la tetta della mamma) continuo, ma il tempo che Lei può stare in bagno in pace non aumenta. Anzi. Lei si chiude in bagno, e il piccolo gattonatore arriva alla porta e si esercita con il toc toc. Poi con i primi passi, arriva da solo alla maniglia (la chiave a questo punto è sparita già da un pezzo per motivi di sicurezza). La porta chiusa del bagno per Lei sarà solo un miraggio per molti anni. Quando Lui starà in bagno Lei riuscirà a tenere impegnato il figlio. Se anche il bambino inizierà a chiamare pa-pà, lei gli spiegherà che papà è in bagno, e lo devierà su un giocattolo. Quando Lei sta in bagno, e il bambino inizierà a chiamare mam-ma, Lui gli dirà “mamma è in bagno” e aprirà la porta per farlo entrare dentro. Se Lei ha chiuso la porta a chiave, Lui busserà alla porta con il bambino in braccio dicendo “bussiamo alla mamma in bagno? Toc-toc!” Inevitabilmente Lei sarà in bagno sempre in compagnia. Imparerà a lavarsi i denti controllando allo stesso tempo che la carta igienica non venga srotolata tutta, si farà una doccia mentre le papere fanno il bagno nell’acqua del bidé, di destreggerà al meglio con i suoi bisogni quotidiani mentre evita che il pargolo tuffi dinosauri nel water.

Quando Lei si renderà conto che la privacy in bagno è ormai un sogno tenterà di parlare con Lui. Ma ogni volta che Lei gli farà notare che Lui sta in bagno molto più di Lei e soprattutto da solo, verrà derisa, considerata un’esagerata, e le verrà detto di rilassarsi, perché queste non sono certo le cose importanti. Alla fine non si può certo lamentare visto che Lui aiuta a fare praticamente tutto!
Lei inizierà a dubitare e si convincerà che in fondo è giusto così. E’ dovere di ogni mamma vivere in simbiosi con i figli i primi anni.

Lui continuerà le sue interminabili e ininterrotte sedute in bagno.
La privacy in bagno per Lei rimarrà un miraggio.

NOTA. Se non vi riconoscete in questo racconto, e nella vostra famiglia il tempo trascorso in bagno è sostanzialmente uguale nella coppia, non voglio saperlo. Preferisco perseverare nella mia ignoranza, e pensare che questo sia un problema diffuso tra le mamme. Se invece vivete la stessa disparità lasciate pure un commento liberatorio. Grazie!

PS. Una mia amica con figlie adolescenti mi ha detto che arriva un punto in cui ci si riappropria del proprio tempo in bagno, e anzi le figlie chiedono di stare da sole, e magari con un po’ di nostalgia per i vecchi tempi ci si ritrova a fare un annuncio alla famiglia “io vado in bagno! Nessuno che che vuole venire con me???”
Io personalmente non vedo l’ora che arrivi quel momento! 😉

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89 thoughts on “Il tempo in bagno”

  1. LORO riescono anche ad andare in bagno per fare interminabili sedute telematiche e poi avere la sfrontatezza di dire che stavano lavorando!!!

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  2. Posso confermare che noi padri probabilmente godiamo di un istinto innato per il bagno e spesso mi è successo di essere impegnato a fare la pipì (o roba più impegnativa!) proprio mentre a mia moglie Chiara sorgeva improvviso e inaspettato urgente bisogno! Oltretutto posso anche dire che avendomi Chiara insegnato a bere di più per evitare il rischio di calcoli renali (a cui la mia famiglia è soggetta) si è resa inconsciamente responsabile dell’aumentata frequenza in bagno.
    Tuttavia il nostro bagno è sempre aperto a tutti e quindi non posso dire di godere della sperata tranquillità e immunità… e spesso quando non mi ritrovo assediato dai figli lo sono invece dai gatti che hanno scoperto che salendo sul bidè possono sperare in coccole e magari una breve bevuta di acqua corrente…
    Posso assicurare che pisciare accarezzando un gatto richiede una discreta capacità di coordinazione rara forse in noi uomini!

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  3. Disparità tra i sessi anche da noi. Con la differenza che Lui è capace di starci, in bagno, anche per più di un’ora e mezza, se non ha altro da fare. Giuro!

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  4. Io mi riconosco nel racconto anche se il babbo aiuta molto…il fatto è che io non trovo mai il tempo di andare in bagno e se le faccio ho la platea.
    Ho iniziato con la prima, la portavo in bagno pure per fare la doccia (tempo per lavarsi, lavare i capelli etc: 2 minuti netti) poi adesso che ha 5 anni si ricomincia con il fratello, forse tra sei anni anche io potrò andare in bagno da sola….
    Ah per non parlare quando finalmente posso andare in bagno da sola perchè il fratellino ce l’ha il babbo ma la più grande deve **improvvisamente** venire in bagno pure lei giusto quando ci sono io….
    Solo nel cuore della notte riesco ad andare in bagno da sola :)))))

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  5. @Maura il fatto è che nella maggior parte delle case con bambini piccoli, o per malaugurata esperienza diretta o per ricordi d’infanzia, la chiave del bagno viene nascosta fino a raggiunta età della ragione dei figli. Serena ci ha anche raccontato in un altro post dell’exploit di Pollicino in merito.
    Quindi ti consiglio fortemente di far sparire la chiave, sia per motivi di sicurezza che per fregare il tuo Lui… 🙂

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  6. tutto verissimo! il mio Lui ha in bagno quotidiani, riviste, libri e DICHIARA apertamente che va in bagno per non essere disturbato nelle sue letture. Io confesso che non mi sforzo più di tanto di tenere i bimbi lontani dalla porta, ma Lui astutamente si chiude a chiave, e risolve il problema. Altro dettaglio: il mio pargolo “grande” (2 anni e 10 mesi) spesso, quando è lui ad essere in bagno, mi dice “mamma tu aspetta fuori”; io lo faccio, e devo dire che quando lo chiedo io a lui, in genere esce e dice “ti aspetto fuori”… purché non ci metta più di 2 minuti ovviamente! 🙂

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  7. è fantastico come hai descritto la situazione! Anche da noi la stessa cosa, solo che io sto lottando disperatamente per stare da sola…ci sto riuscendo, ma, io comunque e qui è appunto la grande differenza tra mamme e papà, alla fine in bagno ci resto 30 secondi!

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  8. Ah, beh, io oggi mi sono fatta la doccia seduta nella vasca da bagno con TopaGigia che mi insaponava… e voleva che mi spruzzassi l’acqua calda sulla faccia facendo le pernacchie, che strofinassi i piedi come voleva lei, che usassi il suo sapone e poi ha provato a pretendere che mi facessi lo shampoo. Ovviamente è uscita più fradicia di me dall’esperienza ma si è divertita… Ah, e poi voleva che mi asciugassi col suo accappatoio, ovviamente.

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  9. Tranquilla Serena, anche qui le cose non vanno diversamente…ormai esco dalla doccia con gli occhi rossi a seguito delle litrate di shampoo che mi finiscono negli occhi!!!Li tengo sbarrati sotto l’acqua corrente nel tentativo di controllare il nanetto malefico che lancia qualsiasi oggetto dentro al wc oppure che corre per il bagno come un indemoniato con il rasoio del papa’ in mano…aaahh…

    e sì una bella doccia rilassante…un sogno… o forse giusto quando viene a casa mia quella santa donna di mia madre! un monumento in giardino le dovrei fare!!!!

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  10. Magnifico post! Non ci avevo mai pensato ma è proprio così anche per me! Ho due bambine, una di due anni e una due mesi. Quando il papà torna a casa la sera (sempre tardi, povero lui, devo dirlo), si mette a scherzare e giocare con la piccola che tengo in braccio, senza fare il minimo gesto di prenderla lui un momento… finchè non gliela scarico in braccio a tradimento e corro a razzo in bagno!

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  11. n.b: la “belva” ha un mese e mezzo e lo allatto, va da se che il mio amore grande non può far nulla per lui….ma almeno tenerlo in braccio 5 minuti finchè non finisco!

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  12. quando oggi il mio amore è arrivato in bagno con il pupo in braccio dicendomi “tesoro hai finito che la belva deve mangiare” ho pensato a questo post e mi è venuto da ridere. ho finito di asciugarmi i capelli dopo la mia superveloce doccia e ho ripreso il ruolo di mamma, interotto per la doccia.
    si, ogni tanto ci si deve pure lavare; fare altro ormai è un utopia da circa 3 anni, età della grande.
    pero’ lui in bagno ci sta e come, con tanto di psp e non certo 30 minuti, rischiamo di passarci le ore e di inciampare alla fine perchè sono addormentate tutte e due le gambe.
    ormai la mia bambina entrando in casa va a cercare il padre direttamente in bagno….la porta non si chiude neanche!!

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