Il Nopron è un medicinale pediatrico che favorisce il sonno. I pediatri lo prescrivono, se ne ravvisano reale necessità, quando i bambini (per mia esperienza, anche indiretta, non prima dei due anni, anche se è utilizzabile già dai sei mesi) hanno rilevanti problemi nel dormire.
Il “bugiardino” proposto dalla casa farmaceutica recita così. Principio attivo: niaprazina, N-[3-[4-(p-fluorofenil)-1-piperazinil]-1-metilpropil]-nicotinammide; Indicazioni: in pediatria, per favorire l’induzione del sonno in soggetti con agitazione psicomotoria. […] migliora i disturbi e la qualità del sonno, infatti riduce il numero dei risvegli notturni, non ne aumenta la durata, nè influisce sul risveglio che avviene in forma fisiologica senza di norma sonnolenza residua; possiede una buona tollerabilità e non dà luogo a fenomeni di accumulo o di assuefazione.
Normalmente si somministra a cicli. Sostanzialmente è l’unico farmaco pediatrico tradizionale (escludendo quindi i prodotti omeopatici), utilizzato in Italia per favorire il sonno.
Tutti i genitori di bambini che non dormono hanno sperimentato l’atroce dubbio se affidarsi al Nopron, oppure no, dilaniati dai rimorsi per la sensazione di “drogare” il proprio bambino.
Il Nopron, abbiamo letto, è essenzialmente orientato a conciliare l’addormentamento e ad evitare i risvegli notturni. Quindi è efficace sia per i bambini che non riescono ad interrompere le loro attività e ad addormentarsi, sia per quelli che si svegliano molte volte per notte, dormendo in modo continuativo solo per poche ore.
Se leggete il mio precedente post notti insonni… per anni, capirete perchè ho esperienza diretta di questo farmaco. La nostra pediatra è una donna saggia, che si affida al buon senso ed a pochi farmaci necessari, senza mai trascurare le emergenze reali quando si presentano. Quando il Sorcetto aveva poco meno di 2 anni e mezzo, noi non dormivamo da quasi 2 anni e mezzo. Eravamo stravolti, tesi, sempre in lite. Fino a quel momento non avevamo neanche voluto parlare del Nopron: cercavamo di tenere duro, di resistere, non volevamo “sedare” nostro figlio. Preferivo (e qui non uso il plurale!) svegliarmi ogni 2 o 3 ore, tutte le notti e sperare che arrivasse l’alba prima possibile.
Un bel giorno la pediatra mi guardò in faccia (doveva essere proprio una gran brutta faccia) e mi chiese se volevamo provare il Nopron o preferivamo rendere orfano il Sorcetto. Caspita… dovevo proprio essere ridotta male!
Era estate, faceva molto caldo a Roma, e così cedemmo alla “lusinga”.
Il trattamento, che prevedeva 15 giorni di assunzione e 15 no, inizialmente andò bene: come per incanto, dopo una mezz’oretta dall’assunzione il Sorcetto si addormentava e riusciva a dormire, qualche volta, per tutta la notte. Per noi era la prima volta negli ultimi due anni e mezzo. In realtà spesso almeno un risveglio notturno si verificava ancora: ma uno rispetto a tre per noi era un sollievo.
Il problema si manifestò alla fine dei primi 15 giorni: le prime due o tre notti senza Nopron andarono ancora bene…, ma poi la situazione dei risvegli riprese, non come prima, molto peggiorata. Nei periodi senza Nopron il Sorcetto non dormiva proprio più. Riprovammo solo un altro ciclo da 15 giorni, ma alla seconda interruzione fu ancora peggio. Ovviamente decretammo il “mai più”. E nel corso dei mesi successivi fummo premiati da una lenta, lenta, lenta normalizzazione del sonno di tutta la famiglia.
So che per molti questo medicinale è stato efficace e non ha presentato questi effetti collaterali. La mia farmacista di fiducia, lo ha utilizzato per la figlia addirittura fino all’età di 12 anni (!!!).
Non ho l’abitudine di demonizzare nulla: l’esito della nostra esperienza è semplicemente il fatto che, per noi, il Nopron non è stata una soluzione. La soluzione ce l’ha offerta solo la “natura” del Sorcetto, quando ha deciso di adeguarsi al mondo circostante. Se siete in condizioni molto “gravi” di mancanza di sonno ed il vostro pediatra ritiene di prescrivere questo farmaco, non dico di non provarlo. Però ricordiamoci che è un medicinale ed anche piuttosto serio (per esempio non troverete mai un farmacista disposto a darvelo senza ricetta). Sono del parere che non è bene “inquinare” il corpo dei nostri bambini, finchè è possibile. Nello stesso tempo non sono una persona che avversa l’uso di ogni medicinale, quando è realmente necessario: prima che gli antibiotici fossero diffusi, di influenza si moriva, è sempre bene ricordarlo. Ciò che mi rende più scettica è l’impressione che il Nopron venga prescritto per una reale necessità non dei bambini, ma dei genitori.
Il mio consiglio è di valutare attentamente i costi ed i benefici: se sentite di poterne ancora fare a meno, evitate. Ma abbiate sempre come unico referente ed interlocutore il pediatra: non il sentito dire, non l’esempio, non il fai da te. Neanche questo post!
no come ti dicevo non direi proprio che abbia un temperamento difficile, nessun problema tranne il sonno, e’ solare mangione tranquillo sa concentrarsi con i suoi giochi, si e’ inserito benissimo al nido etc etc. si risveglia ecco. 3-4-5-6 volte dipende.non meno di tre di solito.non sa riaddormentarsi da solo assolutamente.fino a 1-2 mesi fa anzi solo al seno.ora invece addirittura forse gli viene piu’facile con me che con la mamma .pero’ in braccio o nel passeggino.una settimana fa ho incominciato ad avere i primi successi anche mettendolo nel lettino da sveglio, pero’ ha una brutta otite e’ sempre distrutto per cui non fa testo direi.non dorme mai nel lettone e direi che neanche ne sia interessato. ai suoi risvegli non sembra essere neanche interessato al seno anche se a volte mia moglie lo allatta per farlo riaddormentare non e’ che lui sembri farne una malattia.sembra piuttosto che si senta riposato e semplicemente pensi che sia ora di scendere a giocare (abitiamo su 2 piani ).cioe’ e vero da un lato che si sveglia spesso piangendo ma e’ questione di poco un minuto e riacquista il buon umore. non ha sonno…non ha quasi mai sonno.non ha mai messo insieme dal primo giorno di vita altro che un monte ore di 7-8 su 24.fa niente come le distribuisce la summa e’ piu’ o meno quella. fa un bel riposino di 2h dopo pranzo ? fara’ 2 ore + 2 ore+ 1+ di notte con intervalli lunghi.fa un riposino scarso di mezz’oretta ? fara’ magari 3+2+2+ con intervalli di mezz’ora un’ora tra le 10 e le 7. alle volte e’ un po’ piu’ continuo nelle prime ore della notte ? alle 4 non vorra’ piu’ saperne.piu’ o meno senza troppa precisione va cosi’.forse e’ nato panettiere.cara Serena grazie dell’ attenzione ogni consigliosara’ bene accetto.buonanotte (almeno a te )
ciao Andrea, questo è un sito per genitori e non per mamme, quindi sei sicuramente il benvenuto. Sto cercando nella mia testa parole consolatorie, ma me ne vengono poche, forse perché anche io ho dormito pochino questa notte. A parte gli scherzi però qualche consiglio posso dartelo lo stesso.
Non sono a conoscenza di servizi del tipo da te richiesto presenti in Italia, ma potrei sbagliarmi. In altre parti del mondo è una figura professionale molto diffusa il terapista di famiglia che aiuta anche per questo tipo di problemi.
In generale noi siamo contrarie a suggerire un metodo in particolare perché siamo convinte che non ci siano metodi corretti per tutti i bambini e tutti i genitori. Ogni famiglia ha bisogno di trovare tra i vari metodi quello che funziona per il loro caso specifico.
Non spieghi molto quale è la vostra situazione, ad esempio quanto spesso si sveglia, se dorme nella sua stanza o nel letto con voi, se è in grado di addormentarsi da solo o ha bisogno di un vostro intervento per riaddormentarsi.
I risvegli notturni sono normalissimi per tutti i bambini. Il problema generalmente è se il bambino è in grado di riaddormentarsi da solo oppure no.
In questo sito diamo spesso consigli per affrontare questo genere di problematiche, magari puoi provare a farti un giro nella sezione dedicata al sonno oppure vedere se tuo figlio ha un temperamento difficile e tornare con delle domande più specifiche al tuo caso. Spero di essere stata d’aiuto.
ciao sono un papa’ scusate se mi intrometto tra mamme.
il nostro mario dorme davvero poco.si sveglia molte volte etc. adesso ha un anno e’ noi siamo allo stremo.
siamo tra quelli che hanno sempre detto resistiamo cambiera’.
questa sera cercando cosa fosse la composizione del nopron sono finito qui. in realta’ ne abbiamo parlato molte volte col pediatra del problema dell’insonnia pero’ lui e’ un tipo molto naturista di quei tipi un po’ cosi’ e di nopron non ha voluto sentire parlare, “mario sta benissimo e’ una palla d’energia, ogni bambino e’ fatto a modo suo etc etc…).
volendo provare un approcio comportamentista quale sarebbe uno specialista da sentire ? cioe’ esistono delle figure specifiche che ci aiutino a capire le ragioni di questi continui risvegli e attraverso un processo cognitivo-educativo e non farmacologico ci aiutino a risolvere ? ho provato a guardare un po’ sulla rete ma non credo che esista lo psicologo per bambino di 12 mesi e non ce lo manderei.anche perche’ paradossalmente e’ un bambino tranquillissimo.
ci vorrebbe proprio una figura apposita. ne sapete niente ?
ciao grazie
No Elena, il tuo intervento è prezioso ed io ho segnalato già ad un paio di persone, che sono in piena fase critica, il sito del prof. Bruni.
Anche io sono convinta di non aver fatto danni con l’uso del Nopron… se non a me stessa! 🙂
Quando si ha qualcosa da insegnare, il tono “da maestrina” può anche starci, no?
Ciao, Silvia,
specifico per chi fosse inetressato che il sito contiene informazioni generali di base, ma il principale motivo per cui lo segnalo è che Bruni risponde (gratuitamente) alle mail degli utenti con consigli specifici, in base ai dati forniti dai genitori, magari anche i meno associabili ai disturbi del sonno da parte di un profano: ad esempio se il bambino suda appena addormentato, se soffre di anemia, se la madre ha assunto ferro in gravidanza, ecc…Ogni problema di sonno, oltre alle errate abitudini eventualmente sviluppate, potrebbe nascondere motivi fisici, non necessariamente patologici, magari solo pattern immaturi della melatonina o carenza di ferro.Si tratta di aspetti che magari molti genitori disperati scoprono grazie a medici disponibili come Bruni.
Riguardo alla tua pediatra, non volevo metterla in cattiva luce, ma se tu hai un rapporto franco con lei sarebbe bene capire meglio perché ha proposto quello schema di assunzione del Nopron con sospensione brusca, magari le può essere utile la tua esperienza e farà più attenzione con altri piccoli pazienti. Già più ragionevole mi sembra ciò che ha descritto Milena…
Inoltre, se può servire, credo che il rammarico di cui parlavi circa l’aver dato un farmaco psicoattivo ad un bambino di 2 anni è comprensibile, ma considera che non puoi decontestualizzare il tuo comportamento, cioè in quelle circostanze vanno considerati i pro e i contro, non esiste una soluzione ideale al 100%. La salute psicofisica dei genitori è un ottimo pro! E poi la parola “psicoattivo” potrebbe turbare, ma nel caso del Nopron e in mano a mamme attente come te non si provocano danni né a medio né a lungo termine…l’unico problema è eventualmente a breve termine, se si eccede nelle dosi o se non si rispetta la posologia di assunzione o sospensione.
Scusate il tono da maestrina che mi sembra di aver avuto, saluti a tutti
Ancora gazie Elena. Un approccio serio alla soluzione dei problemi di sonno dei bambini è un grande aiuto per i genitori, perchè spesso ci sentiamo abbandonati da tutti quelli che ci dicono che passerà, che è normale e ci fanno sentire anche un po’ lamentosi, come se stare svegli per due anni fosse una cosa naturale…
Noi siamo usciti dal problema con il passare del tempo ed ora, per fortuna, è solo un lontano ricordo, ma andrò comunque a visitare questo sito perchè per me la mancanza di sonno è stata un problema tanto grande da aver lasciato una traccia in me. Quindi mi piace documentarmi anche a posteriori.
Per brevità non ho riportato tutte le altre indicazioni del neurologo. Il metodo comportamentale è il migliore e di prima scelta secondo lui ed io condivido, solo che nel nostro caso era necessario interrompere il periodo di “sonno multifasico” prima di applicarlo. Uno specialista preparato valuta un po’ tutto il contesto prima di proporre strategie di soluzione, il senso della mia risposta è proprio che servirebbero interventi specifici caso per caso, anche per non creare nei genitori la sensazione che qualcosa funzioni solo per gli altri e non per loro, con conseguente senso di frustrazione e solitudine…Mi piacerebbe parlare più estesamente del problema che ho io con la piccola Francesca, ma temo di etdiare con pagine e pagine di descrizione!
Comunque, un consiglio che mi sento di dare è di contattare il dott. Oliviero Bruni, che è spesso disponibile anche per consigli on line: http://www.sleepchild.com/
Un saluto a tutti
Elena, ti ringrazio per questo spunto di riflessione. In realtà, però, se tornassi indietro, non proverei mai e poi mai nè il Nopron, nè altri farmaci e mi affiderei a tecniche comportamentali, come l’applicazione del metodo e.a.s.y. della Hogg, o altre simili.
Sono d’accordo che i pediatri non possano essere tuttologi, come tutti i medici di base, ma mi fa anche riflettere che un neurologo specializzato in medicina del sonno in età evolutiva non cerchi soluzioni diverse oltre al nopron.
Ancora oggi mi rammarico di aver dato un farmaco psicoattivo non “ad una persona” in genere, ma ad un bambino di due anni…
Conservo a tutt’oggi la piena fiducia nella nostra pediatra, se è necessario è lei ad indirizzarci ad uno specialista.
Comunque su mio figlio anche gli antistaminici, che normalmente danno sonnolenza, provocano un “effetto paradosso”, creando stati di iperattività. Quindi, probabilmente, il soggetto è un po’ complicato.
Quanto ha scritto Silvia probabilmente e’ dovuto alle prescrizioni errate della pediatra. Non si puo’ dare un farmaco psicoattivo ad una persona a dose piena e poi sospenderlo di botto cosi’! E’ ovvio che compaiano effetti opposti a quelli del farmaco. Io ho chiesto consiglio ad un neurologo specializzato in medicina del sonno in eta’ evolutiva il quale suggerisce 20 giorni di dose piena a seconda del peso e una sospensione lentissima e graduale di 10 giorni.
Comununque, e’ sempre meglio descrivere bene il problema ad un medico specializzato. I pediatri sono dei medici di base, dei tuttologi dei bambini, spesso non hanno una formazione specifica e dovrrebbero inviare dagli specialisti, appunto. Lo dico senza svalutare la loro importanza, mio padre e’ pediatra e parliamo di queste cose…
Ci credo benissimo al fatto che ancora non ci credi!!!
Sono contenta che hai aggiunto un’esperienza positiva sul Nopron, in modo da rendere più equilibrato questo scambio di idee. In fondo sono certa che se molti pediatri lo prescrivono, può essere utile. Ogni persona è diversa e le reazioni ad un farmaco possono essere le più varie.
Dopo 4 anni vi meritavate tutti di dormire come si deve!
Il mio bambino, a quasi 4 anni, si svegliava più volte ogni notte, avevamo provato vari prodotti omeopatici e rimedi fitoterapici senza successo. Anche lui era stanco e nervoso. Un solo ciclo di Nopron (21 giorni tutte le sere e altri 21 a sere alterne) gli ha lentamente regolarizzato il sonno senza (apparenti) effetti collaterali e ora, dopo 6 mesi, continua a dormire tutta la notte. Ci credete se vi dico che mi sembra ancora impossibile??
Io sono sempre più convinta che… basta che funzioni! Lo so che la tecnica del compenso o peggio del ricatto non è proprio la più decantata da un punto di vista pedagogico, ma sfido chiunque dopo 4 anni e mezzo ad andare tanto per il sottile con la psicologia! E chi sostiene di non averla mai usata con i propri figli, a vantaggio di sola empatia… secondo me non ce la conta giusta!
Il mio bimbo (BK) ha iniziato a dormire da solo e tutta la notte quest’autunno alla veneranda età di 4,5 anni. Negli anni precedenti abbiamo provato senza successo tecniche di addormentamento varie, prodotti omeopatici, gocce di melatonina, etc.
Un valido aiuto lo abbiamo avuto dalla passione di BK per i Gormiti e dal suo desiderio di averne sempre nuovi da portare all’asilo e avere la “chiave di accesso” all’interesse dei bambini più grandi.
Non mi sento una cattiva mamma ad ammettere che ho ricattato mio figlio: una notte nel tuo letto -> un gormita. Dopo una settimana ho alzato la posta: tre notti nel tuo letto -> un gormita. E dopo qualche mese BK non ha avuto più bisogno di essere “pagato”, ma è arrivato a dirmi “Mamma sono stanco, vado a letto”.
Benedetta, la reazione che mi descrivi mi sembra tipica di un episodio di pavor o terrore notturno (vedi il nostro precedente post: “terrori notturni, incubi e sonnambulismo”) che può prescindere del tutto dall’uso di un farmaco e presentarsi così al’improvviso in qulsiasi bambino. Comunque resto d’accordo con te: oggi, alla luce della mia eserienza, non proverei di nuovo il Nopron.
confermo. Nopron NO! dopo qulche giorno di assunzione il mio bimbo ha avuto una crisi notturna di agitazione incontrollabile (si rotolva per terra non si lasciava prendere in braccio, coccolare) abbiamo dovuo metterlo davanti allo specchio, dopo un ceffone, per aiutarlo a contestuaizzarsi. BUTTATO nopron e mai più usato!
ciao