Simona è un architetto d’ Interni, vive a Roma ed è mamma di una bimba di sei anni. Da quattro anni è separata dal papà di sua figlia e tutti e due hanno instaurato nuove relazioni stabili di convivenza. La sua è un’esperienza di un rapporto costruttivo e disteso tra genitori separati che gestiscono in accordo la crescita della figlia.
Quando Silvia mi ha proposto questa intervista ho subito accettato con entusiasmo, perché spero di riuscire a dimostrare che si può essere dei genitori uniti pur essendo separati.
La mia è una storia come tante, ed io stessa sono una come tante. Una di quelle “Donne Spezzate” di cui narra Simone De Beauvoir nel suo meraviglioso libro. Donne tradite, umiliate ed abbandonate.
Spesso la rabbia prende il sopravvento sul buon senso ed i figli diventano l’inconsapevole strumento di vendetta. Sento spesso dire “se ha fatto Questo a me, come può essere un buon padre?”. E a me verrebbe da chiedere “se neghi ai tuoi figli di viversi il padre, come puoi essere una buona madre?”
Essere madri non da l’esclusiva sui figli né tanto meno la da l’essere state tradite. I figli non ci appartengono, non sono “cose” di cui possiamo disporre a nostro piacimento. Sono Persone che hanno un padre anche se è “quel” padre, che è il “loro” padre: le donne che ostacolano gli ex compagni ad essere padri fanno una violenza inaudita ai loro figli, e si infliggono una condanna terribile: una vita di conflitti pari ad un ergastolo.
Se oggi posso dire di aver raggiunto un buon equilibrio con il padre di mia figlia lo devo alla consapevolezza che se una coppia intesa come uomo e donna si può sciogliere, quella genitoriale no; si rimane genitori dello stesso bambino tutta la vita.
Come definiresti oggi il rapporto con il tuo ex compagno ed attraverso quali fasi è passato?
Dopo un periodo di rodaggio lo definirei “faticosamente sereno”.
Quanti anni aveva vostra figlia al momento della separazione? Come avete affrontato l’argomento con lei e chi di voi genitore si è fatto maggior carico di spiegare cosa stava accadendo?
Aveva poco più di due anni, ed era quindi inconsapevole di quello che le accadeva intorno.
Adesso che ne ha sei, sia io che il padre le spieghiamo che ci siamo lasciati perchè non andavamo più d’accordo cercando di trasmetterle la sensazione che la separazione sia stato un passaggio sereno, un’inevitabile conseguenza, una sorta di rimedio a qualcosa che non andava, e ribadendo sempre l’affetto che continua ad esistere tra noi anche se non siamo più una coppia.
Qual’è l’atteggiamento di vostra figlia oggi rispetto alla vostra separazione? Pensi ci sia ancora qualcosa di irrisolto?
Mia figlia è una bambina ragionevolmente serena ma rimane pur sempre una bimba che non ha alcun ricordo dei genitori insieme. Se da un lato è stato un bene perché non ha vissuto il trauma del distacco “fisico” dal padre, dall’altro è piena di domande e di curiosità rispetto ad un passato che ci vedeva tutti e tre insieme.
Lei, ovviamente, vorrebbe il papà e la mamma sotto lo stesso tetto e paradossalmente, i nostri rapporti distesi la mettono spesso in confusione.
È molto “dispiaciuta” ma non disperata e percepisce chiaramente che tra me e il padre esiste un legame anche se non ha ancora gli strumenti necessari per capirne esattamente la natura.
Secondo te i bambini soffrono più della separazione dei loro genitori o del loro rapporto conflittuale ed ostile?
Quando i genitori sono in conflitto i figli vivono una profonda destabilizzazione perché entrano in rotta di collisione le due navi guida che li affiancano nella crescita.
La separazione, per come la intendo io, dovrebbe essere la medicina che sana un rapporto “malato”, ovvero la fine di qualsiasi ostilità e non l’inizio.
Ma se il conflitto resta, se non si và OLTRE, è come se quel rapporto malsano non si sia mai interrotto, e i bambini ne vengono travolti.
Parliamo del rapporto con i nuovi compagni di mamma e papà: qual’è stato il modo per avvicinare tua figlia al tuo attuale compagno e com’è il suo rapporto con la compagna del papà?
Per quel che mi riguarda e avvenuto tutto in modo molto graduale, al punto che è stata lei a dirmi –mamma, perché Marco non viene a vivere con noi?-
Per il padre è stato diverso, la sua attuale compagna era presente nella sua vita da prima della separazione e per mia figlia è un po’ come se ci fosse sempre stata.
È una ragazza intelligente, che si è saputa costruire un rapporto affettivo con mia figlia senza scavalcarmi e rispettando profondamente il mio ruolo di madre.
Hai dei consigli per i genitori che stanno attraversando i momenti più critici di una separazione su come aiutare i figli a gestire questa esperienza?
Credo che non si possa evitare ai nostri figli di soffrire.
Lo sforzo e il compito di ogni genitore separato è quello di rendere il loro dolore “sano” : gli abbiamo distrutto qualcosa, dobbiamo costruirgliene un’altra. Il modo migliore per aiutare i nostri figli è quello di rispettarli.
Rispettare la loro sofferenza, la loro delusione e soprattutto rispettare il loro dna: sono l’unione di due esseri umani che un tempo si sono amati e che si sono fusi in loro.
E il dna non si modifica neanche se portate sulla testa un bel paio di corna.
Simona quello che dici è bellissimo,ma a tu forse hai avuto anche un ex compagno che ti ha aiuato x arrivare a tanto….anche se con tante lotte sicuramente,ma quando nel mio caso si ha un ex che si ricorda di fare il padre dopo 1 anno e anche a livello economico dimostra tale indifferenza nei confronti del figlio come si fà ad essere così razionale e riuscire a pensare quello che è giusto o sbagliato…hai solo tanta rabbia x “quel padre” che una volta uscito da casa si dimentica di tutto………….!!!!!Io stò cercando giorno x giorno di arrivare a tutto quello che tu hai ottenuto x amore di mio figlio, ma la mia cmq è una storia che và al di là del semplice tradimento e che quindi avrà dei tempi molto più lunghi e diversi di tante altre storie…ma ci proverò, sempre che il padre cmq abbia il buon senso di iniziare a comportarsi da tale e non apparire e sparire a suo piacimento….quello non glielo permetterò MAI!!!!!!Spero di riuscire ad essere come te Simo…………un bacio CRISTIANA
Tanto di cappello!
bellissima intervista, Silvia, e bellissime parole, Simona.
Quello che dici sul rispetto, l’accompagnamento e i rapporti dovrebbe essere patrimonio di ognicoppia di genitori, anche di quelle che non si separano!!
grazie,
s.