I diritti dei figli

diritti dei figli

Nell’ambito del tema della pluralità di figli e dei rapporti tra fratelli e sorelle, anche provenienti da diverse situazioni familiari, analizziamo quali sono i diritti, in particolare patrimoniali, dei figli nei confronti dei loro genitori.

Il principio essenziale del nostro ordinamento è che i figli sono tutti uguali tra loro e sono riconosciuti loro pari diritti. Quindi non vi è alcuna differenza tra figli nati nel matrimonio e figli nati al di fuori, intendendo per questi ultimi sia i figi nati nell’ambito di una convivenza more uxorio, sia quelli nati da una relazione che non comporti convivenza tra i genitori.
I figli, dunque, hanno pari diritti successori nei confronti nei genitori, ma hanno pari diritti anche in vita dei genitori, in particolare il diritto di essere cresciuti, mantenuti, istruiti ed educati dai genitori (art. 30 Costituzione), fino alla loro indipendenza economica, secondo le loro capacità, inclinazioni naturali ed aspirazioni (art. 147 c.c.).

Chiariamo prima di tutto il significato della terminologia giuridica:
figli legittimi: sono i figli nati in costanza di matrimonio
figli naturali: sono quelli nati da genitori non sposati, quindi i figli dei conviventi ed i figli nati da relazioni che prescindono dalla convivenza tra i genitori. In caso di matrimonio dei genitori successivo alla nascita, il figlio diviene legittimo.
figli riconosciuti: sono i figli naturali per i quali i genitori hanno posto in essere un atto formale di riconoscimento, ovvero la dichiarazione di essere genitore del bambino. Tale riconoscimento si fa nell’atto di nascita, ma può essere fatto anche prima, quando è già avvenuto il concepimento, innanzi ad un ufficiale dello stato civile o al giudice tutelare, oppure dopo la nascita in un atto pubblico o in un testamento. Possono riconoscere i figli naturali anche le persone sposate (quindi si possono riconoscere i figli nati da una relazione extraconiugale oppure da una persona che si è separata dal coniuge solo di fatto) ed il riconoscimento è un atto che deve essere compiuto anche dalla madre e non solo dal padre (quindi la madre può non riconoscere il figlio).
Se un genitore non ha riconosciuto un figlio, il figlio stesso di ricognizione di paternità/maternità per ottenere la dichiarazione giudiziale di paternità o maternità.

Distinguiamo, ora, le diverse situazioni
FIGLI LEGITTIMI (nati nell’ambito del matrimonio).
Diritti successori: i figli, come il coniuge, sono eredi legittimari. I legittimari: sono quei soggetti a cui la legge riserva una quota di eredità, in virtù del vincolo di parentela che li lega al defunto. I figli ereditano quindi il patrimonio del loro genitore anche e soprattutto in assenza di testamento.
In presenza di un figlio e del coniuge superstite, il patrimonio sarà diviso a metà tra questi, ma se vi è una disposizione testamentaria a favore di terzi, la quota riservata al coniuge ed al figlio sarà di un terzo ciascuno del patrimonio.
In presenza di più figli e del coniuge superstite, quest’ultimo erediterà un terzo del patrimonio ed i figli divideranno in parti uguali i restanti due terzi. In caso di disposizione testamentaria in favore di terzi (soggetti diversi dai figli e dal coniuge), il defunto testatore potrà disporre di una quota del suo patrimonio pari ad un quarto (c.d. quota disponibile), non di più: la metà di quanto possiede in beni mobili o immobili (costituenti la c.d. quota legittima indisponibile), deve essere destinato ai figi ed un ulteriore quarto al coniuge.
Diritti patrimoniali in vita dei genitori: i figli hanno diritto di essere mantenuti, cresciuti ed educati da entrambi i loro genitori, secondo le possibilità familiari e nel rispetto delle loro inclinazioni. E’ quindi dovere dei genitori non solo sostentare i figli, ma provvedere anche alle loro esigenze affettive e mantenerli in una situazione economica adeguata a quella del tenore di vita familiare, in relazione alle loro possibilità, fino a quando i figli non diventino autosufficienti. Questo momento non può certo essere identificato con la maggiore età, ma con la concreta indipendenza ed autosufficienza economica. E’ più che evidente che questo momento oggi si è spostato sempre più avanti nel tempo a causa delle crescenti difficoltà di collocazione lavorativa stabile dei giovani. Infatti il momento in cui un genitore può legittimamente smettere di mantenere un figlio, non può più neanche identificarsi con il termine degli studi, che siano superiori o universitari. Questa è comunque una materia in cui non può identificarsi un limite temporale prestabilito: la legge non obbliga un genitore a mantenere un figlio che eviti di impegnarsi in qualsiasi lavoro anche dopo molto tempo dalla fine degli studi, così come non lo obbliga a mantenere un figlio che prolunghi i suoi studi per un tempo irragionevole.
Diritti in caso di separazione: in caso di separazione personale dei coniugi e poi di successivo divorzio, il diritto dei figli ad essere mantenuti da entrambi i genitori, in modo commisurato alle loro possibilità economiche permane inalterato, come in costanza di matrimonio. Per questo motivo il coniuge non affidatario dei figli, o meglio, oggi non “collocatario” dei figli, dato che l’affidamento dovrebbe essere generalmente congiunto, deve provvedere a concorrere al loro mantenimento, normalmente con un assegno mensile da corrispondere all’altro coniuge. L’assegno è versato per i figli, ma non direttamente a questi, poiché è il genitore che li ha con sè che deve provvedere al loro concreto mantenimento. Questo valeva anche dopo la maggiore età dei figli, se rimanevano in casa. Oggi la riforma del 2006 sembrerebbe aver “normalizzato” il pagamento diretto al figlio maggiorenne, anche se è una norma che (forse giustamente) fatica ad entrare nell’uso e viene spesso disattesa.
L’assegnazione della casa coniugale, poi, segue normalmente la collocazione dei figli: quindi la casa è lasciata al coniugi che avrà con sé i figli, proprio perchè è tutelato il loro diritto di non cambiare, per quanto possibile, le loro abitudini di vita e la loro tranquillità domestica. Tutte le norme sulla separazione dei coniugi, infatti, quando ci sono figli, sono sempre orientate alla loro tutela. E proprio a rafforzare questa tutela tendeva l’ultima riforma del 2006: i giudici, in ogni decisione, devono sempre orientarsi al “superiore interesse dei figli”.
-competenza per affidamento e mantenimento. Il Tribunale ordinario (civile) ed in particolare il Presidente (o il Giudice che assume tale funzione) è competente per tutte le decisioni in materia di affidamento, collocamento e mantenimento dei figli, in sede di causa per la separazione personale dei coniugi. Anche in caso di separazione giudiziale, infatti, è prevista una prima udienza (c.d. presidenziale), in cui il Giudice stabilirà prima di tutto dell’affidamento e del mantenimento dei figli, anche se in modo provvisorio che andrà poi confermato o modificato all’esito finale della causa di separazione. In caso di separazione consensuale, invece, tale udienza esaurisce il procedimento e “omologa” gli accordi dei coniugi.

FIGLI NATURALI RICONOSCIUTI
Diritti successori: i figli nati in una convivenza o al di fuori di questa e riconosciuti dai genitori, hanno diritti di successione del tutto identici a quelli dei figli legittimi, anche se i genitori abbiano altri figli nati da precedenti o successivi matrimoni. Sono pertanto eredi legittimari. Unica differenza con eventuali figli legittimi dello stesso genitore, è che questi ultimi possono, in sede di successione, esercitare il c.d. diritto di commutazione: possono soddisfare in denaro o beni immobili ereditari la porzione del fratello, estromettendolo dalla comunione ereditaria.
Diritti patrimoniali in vita dei genitori. Anche in questo caso i diritti sono identici a quelli di figli legittimi. Questo è evidente e normalmente praticato in caso di figli nati in una stabile convivenza. E’ invece molto più difficoltoso, nella pratica, quando il figlio nasce al di fuori di un rapporto stabile tra i genitori, dato che troppo spesso in questi casi viene cresciuto esclusivamente dalla madre (inutile qui parlare di “un genitore”, dato che praticamente la totalità dei casi di bambini nati al di fuori di un rapporto stabile viene cresciuto dalla mamma). Sono questi i casi in cui dovrà intervenire il Tribunale secondo le competenze sotto descritte.
Diritti in caso di cessazione della convivenza: Come per la separazione dei genitori tra loro sposati, anche in questo caso i diritti dei figli nei confronti di entrambi i genitori rimangono inalterati anche quando cessa la convivenza, sia in merito al mantenimento che alla frequentazione. In mancanza di accordo tra i genitori, provvederà il Tribunale secondo le modalità e competenze di seguito indicate.
– competenza per affidamento e mantenimento. Su tutte le questioni relative all’affidamento di un minore in caso di genitori tra loro non sposati e non conviventi, o per cessazione di una convivenza stabile o perchè non hanno mai convissuto, decide il Tribunale per i Minorenni, su ricorso del genitore che abbia interesse alla sua pronuncia. In questo caso lo stesso tribunale può decidere in merito agli obblighi di mantenimento del bambino. Se invece i genitori non intendano sollevare il problema dell’affidamento, perchè non è questione discussa tra loro o già risolta con precedenti pronunce del Tribunale per i Minorenni, e si debba ricorrere al Tribunale solo perchè stabilisca modalità ed entità del mantenimento da parte del genitore non convivente con i bambini, sarà competente il Tribunale ordinario (civile), sempre su ricorso del genitore che vi abbia interesse.

I figli non riconosciuti acquisiranno diritti nei confronti dei genitori solo con il riconoscimento o con la dichiarazione giudiziale di paternità o maternità.

L’art. 570 del codice penale, infine, prevede come ipotesi di reato il comportamento di chi si sottrae agli obblighi di assistenza inerenti alla potestà dei genitori, in particolare facendo mancare i mezzi di sussistenza ai figli (se minorenni il reato è perseguibile d’ufficio).

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673 thoughts on “I diritti dei figli”

  1. scusa mia madre e mio padre si sono divorziati pero prima abbitavamo in affitto stavano aggiustando la casa dove vivere pero si sono divorziati ed mio padre e mia madre decisero si mettere in proprieta a tutti e due la casa pero lei non mi vuole dare la mia meta cosa faccio? grazie

  2. Buongiorno Silvia…ricercando notizie relative ad un problema che credo dovrò affrontare a breve mi sono imbattuta in questo blog…vorrei chiederti un consiglio:sono madre di un bimbo di quasi 6 anni avuto da una relazione con convivenza…è la mia più grande gioia.la relazione è terminata 2 anni fa e ad oggi ho finalmente incontrato un uomo degno di esser definito tale che però vive e lavora a forlì…è un militare…per diverse ragioni il trasferimento è cosa assai lontana.io sono una lavoratrice indipendente e per l’esattezza lavoro in un call center .allo stato attuale delle cose mi si sta prospettando la possibilità di trasferirmi perchè li ho la concreta possibilità di un lavoro che mi possa anche garantire dei giorni di permesso per i vaccini ,per le visite mediche,per eventuali malattie mie o del mio piccolo,cose che ora non posso permettermi.il papà del bimbo non è un padre assente anzi,ma da quando è andato via da casa non ha mai contribuito economicamente al sostentamento del piccolo perchè dice non averne la possibilità…premettiamo che lui ha fatto ritorno nella casa dei genitori e per questo non deve sostenere nessun tipo di spesa al contrario della sottoscritta che tra affitto,bollette,assicurazione auto e il resto con le misere 500 euro che percepisco faccio realmente fatica.il piccolo inizierà la prima elementare il prossimo settembre e io per evitargli spostamenti nell’arco dell’anno scolastico ho pensato di trasferirmi in quel periodo,ovviamente andando prima li per organizzare un po le cose visto che anche con l’aiuto di un superiore del mio compagno e di sua moglie tutto potrà essere più semplice ringraziando dio.e facendo presente al mio ex compagno che l’assegno famigliare dovutomi dall’inps lo utilizzerebbe lui per venire dal figlio(visto che ha una sorella che vive a 15 minuti da forlì)e che un fitte settimana al mese io verrò comunque quì in puglia e che tutte le vacanze e festività varie potrà portare con se il bambino..ma accennando questo al padre del mio bambino si è scatenato l’inferno..continua a dirmi che non devo e non posso portarlo con me e che se voglio resto quì ma lui non darà mai un soldo perchè non può…premettiamo anche che i suoi genitori sono anziani e che lui ha un lavoro decisamente precario..cosa prevede la legge in questi casi?anche se ad essere sincera avrei preferito gestire le cose con buon senso anzichè con carte bollate e varie.ti ringrazio di cuore

  3. Ciao SILVIA sono nuovamente Daniela ,ho un grandissimo problema ho un’azienda con il mio ex marito e da tempo nn percepisco la mia quota mensile stabilita giuriticamente con accordi. Ricevo briciole che nn mi permettono di affrontare nessun tipo di percorso riguardante la mia vita privata attuale. AQUISTI DI NESSUN GENERE SOLO necessità prioritarie, preciso che dalla mia azienda sono socia al 50% e nn ho nessun reso conto annuo nemmeno estratti bancari niente di niente .Ho provato a rimettermi in gioco x la contabilità ma la sua compagna lo ha portato da un suo commercialista e sai come sono(i primi ladri sulla faccia della terra .Adesso stanno facendo di tt x far fuori un’azienda che vive da 14 anni la mia mi stanno mettendo in condizioni di fallire loro nel frattempo hanno aperto un’altra azienda sempre con gli stessi canoni tt a nome di lei.IO CHE FINE FARO’? COSA POSSO FARE X TUTELARMI?TI PREGO AIUTAMI SONO NELLA CACCHINA TOTALE………. LUI puo’ dire che nn percepisce nulla e nn pagarmi le mie mensilità?FAMMI SAPERE SONO NELLA ROVINA TOTALE IO quando eravamo sposati l’ho aiutato ad aprire l’attività intestandomi tt xkè lui nn poteva e QUESTO E’ IL RINGRAZIAMENTO OLTRE ALLE FIGLIE?CIAO A PRESTO DANIELA

  4. buongiorno, il mio caso è che sono sposato con una divorziata madre di due figli affidati i modo condiviso con obbligo di dimora presso la mamma. un figlio ha scelto di vivere col padre da circa un anno.
    il padre deve versare ugualmente l’assegno di mantenimento per il figlio che vive con la mamma?
    La mamma è in cerca di lavoro e non ha reddito proprio.
    grazie

  5. salve,
    vorrei aiuto!!!!!!!!!!!io e il padre di mio figlio abbiamo deciso di sposarci e di finire uno dei due appartamenti della villa di mia suocera dato che lui da quando è vedova gli paga il mutuo credendole che la casa rimarra a lui e niente ai due altri figli , di cui una non sposata e vive lì. lui non vuole andare in casa d’affitto per paura di perdere la casa se non paga il mutuo di cui ben 10 anni pagati dal padre all’ora in vita, aiutato da mio marito senza riscontri scritti. vorrei chiederti se , con tanti sacrifici, finiamo di pagare il mutuo dell’iteraq villa , quando morirà mia suocera che diritto avremo. e per la parte dove vive la sorella con la mammma devo aspettare anche la sua morte per ussufluirne? che diritto ha l’altro figlio che del mutuo se ne lavato le mani…. urgente grazie

  6. ciao sono una figlia di due genitori separati, loro si sono separati 10 anni fa circa e io ora ho 17 anni quasi 18…finalmente! e dico finalmente perchè me ne vorrei subito andare perchè ho veramente una famiglia di pazzi.. ho una sorella di 13 anni nata tra mia madre e mio padre e un’altra sorella di 3 anni nata tra mia madre e il suo compagno.. la convivenza è una follia.. chi urla a destra chi urla a sinistra e mia madre è veramente una persona INSOPPORTABILE: pettegola, assillante, stressante, ansiosa, maleducata, veramente una persona di merda ke rispetto per me ne ha meno di zero. lei lavora in ospedale, prende 1000 euro, il suo compagno anke lui 1100 euro al mese e mio padre da 650 euro di mantenimento al mese.. però lei non compra mai niente a noi, mai un vestito , mai neanke un paio di mutande..di calze… le scarpe non ce le compra mai.. anzi ogni volta usa la frase: “fattele comprare da tuo padre”
    Io sono in 5 superiore quest’anno e direi che mi sono veramente rotta di questa vita che faccio oramai da quando avevo 7 anni… lei crede di avere in pugno la mia vita, non mi da soldi, mi risponde male, mi comanda, mi rompe proprio i coglioni in poche parole.. lei dice ke non mi compra quello che mi serve perche io mi comporto male, ma se io gli rispondo male questo non vuol dire ke io devo andare in giro come una barbona, senza soldi,oramai sono senza manco un euro in tasca da 6 mesi e dovrei comprarmi tutte le cose invernali xk sto andando in giro con le canottiere sotto le felpe…(tanto per far capire)
    io vorrei proprio sapere se questa donna – che non si può definire madre- ha il diritto di intascarsi i soldi ke da mio padre tutti i mesi senza comprare a noi figlie quello di cui abbiamo bisogno ( scarpe, vestiti, biancheria, giubbotti x l’inverno, medicine, magari anche qualche volta un euro per il caffè o la focaccia…. non so se sono io che chiedo molto o se sono pazza io completamente allora boooooh…) so solo che ogni volta non posso uscire fuori a mangiarmi una pizza e gli altri si, le mie amiche comprano cose nuove , cose necessarie e io no, loro fanno shopping e io no, loro si fermano al bar a prendere caffè sigarette io no, io le devo kiedere in giro o scroccare alle mie amiche le sigarette……
    per non parlare di appena metto piede nella mia casa, mia madre urla che devo fare questo, devo fare quello, lava, apparecchia, sparecchia, scopa per terra, molte volte metto nella lavastoviglie tutto e si incazza perche la stronza vuole che faccio a mano-.- poi arrivo in cameretta lei mi segue,urla, si siede in camera mia e dice, sposta questo sposta quello, stendi, stira, lei mi assilla con qualsiasi cosa, ogni minuto mi kiama vienii/..passami..chiudi la finestra/la porta…pooooiii????????????????? questa pretende troppo… e il bello è che spesso lo faccio… ragazzi io vado anche a scuola mi stavo dimenticando di dirvi, a giugno ho la maturità devo studiare, non sto quasi piu uscendo il pomeriggio però nooo a casa mia nooon si può..ka situazione è grave.. non riesco a fare niente .. non posso fare una vita del genere io…
    qui siamo una famiglia, che dovrebbe collaborare ecc ecc ecc… però non ci sono solo io… cè anche mia sorella di 13 anni che non fa na minkia proprio, il compagno di mia madre che proprio non vuole muovere un dito… proprio gente che non ha voglio di muovere il culo questa…….e in piu c’è una bambina di 3 anni che è dolcissima ma viziata come non so che cosa.. una roba impressionante,, a questa figlia ve lo giuro ogni giorno comprano qualcosa, vestiti , giochi, cazzate ecc.. in frigo ad esempio non si può quasi toccare niente. ( cè sempre il frigorifero PIENO ) Però l’affettato è esclusivamente di mia sorella, il latte della mattina pure, le brioche anche, la filadelfia è sua, il formaggino anche, il fruttolo, yogurt ecc.. tutto suo…. apri il figo di casa mia praticamente e ti trovi: una zucchina le carote acqua crodino pomodori cipolla aglio burro maionese dadostar …e sai ke pranzi che ti fai!!!
    –.–”
    è questo non è giusto per favore aiutatemi..questa madre a me proprio non mi sopporta, non capisco neanke perchè è andata avanti a fare figli se tanto lei tolleranza zero.
    boooh.. povera la mia ultima sorellina….
    questa donna sta vermante facendo di tutto per rovinarmi l’esistenza, in ogni modo e in ogni forma..
    purtroppo però io non posso impazzire a quest’età non so se mi capite, io devo socializzare con le persone, uscire, studiare, divertirmi, fare anke un po di disordine in camera anke solo un po.. fa parte della mia età, lei non può esasperare la mia vita sotto tutti gli aspetti 🙁
    questa donna mi ha fatto passare gli anni , che dovevano essere i piu belli della mia vita, una schifezza assoluta.
    mi odia è palese
    per fortuna mio padre vive da solo un bel po di anni oramai in una casa neanke tanto lontana dalla mia residenza, giusto 7-8 km ….e indovinate?????
    gia a 12-13 anni quando a lei gli scazzava la giornata, mi prendeva le cose faceva su una valigia e mi spediva da mio padre ,,anche per 2-3 settimane..senza kiamarmi, senza sapere come stavo, cosa facevo..mi mandava fuori di casa anche la sera coi mezzi da sola, dovevo attraversare mezza milano per arrivare da mio padre solamente perchè avevamo litigato per Cazzate
    perchè la cosa piu assurda è capire quanto è BAMBINA mia madre.. ….
    l’anno scorso insieme a mio padre avevamo deciso che sarei rimasta da lui a vivere, lui si è interessato bene, con gli avvocati e tutto e lei si è rifiutata di firmare perchè se io fossi andata a vivere da mio padre poi lei non avrebbe piu ricevuto il mantenimento, perchè lui avrebbe mantenuto me e lei mia sorella.
    poi mi ha convinta a rimanere a casa dicendomi che devo crescere insieme alle mie sorelle perchè è giusto cosi, che mio padre non mi avrebbe curato come mi avrebbe curato lei a casa ecc.e eccc eccccc ..tutte cazzate! =(
    non avrei mai dovuto ascoltarla
    tanto in casa di mio padre ho la mia cameretta, il mio armadio, i miei vestiti e tutto… li avrei trovato la pace in me, li sarei rimasta un po da sola, magari avrei sofferto di solitudine..anzi..molto probabilmente, ma sicuramente sarei rimasta in pace, libera e senza mal di testa
    povera sfigata
    io veramente ho 18 anni, adesso sono una ragazza razionale, che vede con gli occhi e capisce con la testa e la ragione, purtroppo mi vergogno di avere una madre cosi, e anche le mie amiche, le persone che porto in casa, il mio ragazzo , l’hanno potuto capire e rendersene conto.
    dopo varie discussioni questa donna quest’estate tralaltro ha deciso di partire per la calabria 1 mese e mezzo e di lasciarmi da sola a casa di mio padre che doveva andare al lavoro e quindi sarei dovuta restare praticamente sola.. per fortuna in quel periodo mi è stato vicino il mio ragazzo sennò che tristezza!!
    io ora vorrei una commento, un consiglio da voi perchè io sclero con lei, mi porta all’esasperazione ve lo giuro. e vorrei sopratutto sapere, ora che tra 30 giorni compio 18 anni, posso trasferirmi senza problemi da mio padre o no??

    • Elisa, semplicemente sì.
      Ovviamente tuo padre a quel punto potrà immediatamente chiedere la riduzione dell’assegno di mantenimento che versa a tua madre, dato che non sarà più per te e tua sorella, ma solo per lei e avrebbe anche lui diritto a ricevere un contributo per il tuo mantenimento. Nel frattempo potrebbe anche ridurlo di sua iniziativa (anche se non sarebbe una procedura del tutto corretta: sarebbe necessario aspettare il provvedimento del giudice che prende atto del tuo trasferimento definitivo, ma in questi casi un po’ di iniziativa viene tollerata…).
      Comunque a 18 anni non credo sia più un problema restare a casa da sola anche se tuo padre lavora!

  7. Buongiorno,ho un grosso problema,dopo la morte di mio padre,che ha lasciato in eredità il 50% di una casa e e il 50% di un terreno ”l’altro 50% è di mia zia sua sorella”,quindi arriviamo al problema adesso io mi trovo a dover convivere con mia madre nella stessa casa che è al 50%di mia zia e il restante 50% di mia madre di mio fratello e mia,avendo avundo avuto dei grossi problemi relativi ad interessi su vecchi debiti fatti da mia madre all’insaputa mia e dio mio fratello,io non vorrei avere più nessun rapporto con mia madre, almeno a livello d’interessi”non di convivenza”ma qui nasce il problema,mia madre è superconvinta che io non ho nessun diritto di abitare nella casa che già è stata di mio nonno”paterno”di mio padre e di mia zia”tale zia tra le altre cose approva pienamente che io abiti in questa casa tanto è vero che mi ha firmato un CONTRATTO DI COMODATO D’USO GRATUITO con scadenza nel 2020”.Adesso vorrei tanto sapere e capire se io ho oppure non ho il diritto di abitare in questa casa,ah dimenticavo io vivo qui con la mia famiglia e sono residente e quindi condivido anche lo stato di famiglia con mia madre,la quale vorrebbe ”buttarmi”fuori di casa dicendo che questa casa finchè lei è viva ha un diritto di proprietà che è solo suo,io so per certo che un coniuge ha il diritto abitazionale,ed io come figlio ho oppure no il diritto di vivere ”non felicemmnte purtroppo”nella casa che è stata già del mio nonno di mio padre e oggi una piccola parte è anche mia……………..vi ringranzio e in attesa di una delucidazione porgo Distinti Saluti…..

  8. salve
    vorrei un informazio ho un figlio nato da una convivenza vorrei sapere visto che do dei soldi per il mantenimento
    ho qualche diritto di avere il bambino qualche giorno con me?
    la ringrazio

  9. Buongiorno,

    Scrivo questa mail in condizione di vera emergenza, se possibile avere informazioni.
    Per multe di parcheggio non pagate nel 2001, di 480 €, la ditta dove lavoro ha ricevuto da un legale atto di pignoramento del mio stipendio per un importo di multe, arrivato ad oggi, a ben 3.750 €. Il mio stipendio è di 1.090 €/mese, più contributi e assegni familiari, in quanto ho moglie a carico e bambino piccolo, 1 anno e mezzo.
    Praticamente arriverei a prendere solo più 820 €/mese.
    Già con quello che prendo facciamo difficoltà ad arrivare a fine mese, anzi, proprio non ci riusciamo se non con l’aiuto, sovente, di amici.
    500 € di affitto, 300/400 €/mese per mangiare io,mia moglie (sopravvivere, non vivere…) e sopratutto il bimbo, pannolini, vestiario quelle che si deve per forza di cose comperare, acqua luce gas..Già da qualche mese eravamo in allarme perchè c’è anche da pagare il riscaldamento, ma facciamo sacrifici e fino ad oggi abbiamo sempre pagato tutto. Quello che più ci interessa, ovviamente, è la salute del bimbo.
    .Praticamente è facile intuire che siamo in condizione disagiata e facciamo letteralmente i “salti mortali” per arrivare, per quanto possibile interi, allo stipendio successivo… Adesso questa “mazzata” ci ha letteralmente annientati..Si è persa la serenità in familia, mia moglie ha crisi di pianto continue anche perchè è ignara di tutto e le pare tutto così strano.. (ci siamo sposati nel 2009, lei è Moldava). Ho provato sentire il legale che per conto del Comune ci chiede i soldi ed ha pignorato lo stipendio: non gliene può fregare di meno, lui agisce “secondo Legge” anzi, ho pure ricevuto una minaccia (almeno a me sembra così, faccio attenzione anche a scrivere poichè non vorrei ritorsioni sulla mia famiglia), dato che mi ha detto che se non sono in grado di pagare vuole dire che non sono probabilmente nemmeno in grado di mantenere un figlio minore, e questa “sarebbe tutta un’altra faccenda”. Premetto che tengo a mio figlio e mia moglie più della mia stessa vita, e mai toglierei loro un centesimo se questo può far star loro male. Ma cosa posso fare?? Non ho voce in capitolo. Il mio titolare dice che, per ora, è obbligato a trattenermi la quota in attesa della decisione del giudice, la quale udienza è fissata per Aprile 2012…Con quello che prendo ora siamo alla catastrofe…tutto ciò che penso si infrange con la dura realtà: impossibile cambiare alloggio: dalle nostre parti meno di 400€/450 € mese un monolocale, tanto vale stare dove siamo, ci sarebbero solo nuove spese non più affrontabili.. Esiste una soluzione a questo incubo? Questa volta hanno davvero spento la luce.

    Una precisazione:

    Sono tutte multe per parcheggio. Al tempo l’auto in questione era usata da me e dalla mia allora fidanzata, pertanto và a capire adesso chi le ha prese….parliamo di 10 anni fa….
    Comunque avevo ricevuto nel 2007 una raccomandata dove mi intimavano il pagamento ma, purtroppo, preso da problemi di allora la stessa era andata in dimenticatoio….poi cambiai varie volte residenza…allora ero a Cologno.

    Grazie

  10. Buongiorno, mi chiamo Alexia e ho 17, sono figlia di genitori separati da quando avevo 11 anni e fino a quest’estate ho sempre vissuto con mia madre e i miei altri 2 fratelli. Il rapporto con mio padre non è mai stato facile, non dico però che non ci abbia mantenuto o comunque voluto bene fino ad ora, infatti ha sempre provveduto bene o male a rilasciare un assegno mensile a mia madre e venirci a trovare almeno 4 giorni al mese. E’ successo però che negli ultimi anni lui come persona è cambito completamente, probabilmente per influenza della sua compagna e della sua religione che sembra l’abbiano stregato completamente. Per lui ora tutto gli è dovuto, dato che lui non ci ha mai abbandonato noi 3 ora dobbiamo sempre chinare la testa, acconsentire in tutto quello che dice, verità e cosa sempre giusta secondo quanto pensa lui e che se non ci stiamo a lui non gli fà nè freddo nè caldo, semplicemente smette di adempire ai suoi obblighi di padre, ossia non ci mantiene. Attualmente ha preso casa vicino a quella di mia madre e per questa ragione lui non versa più un soldo a mia mamma che tra l’altro in questo periodo ha perso il lavoro( ma non interessa minimamente a mio padre), che in tutti questi anni ha fatto i salti mortali per farci essere sempre felici. Mio padre ritiene infatti ora giusto che noi 3, suoi figli dobbiamo vivere 15 giorni con lui e 15 con nostra madre, sconvolgendoci di punto in bianco il nostro stile di vita. I miei fratelli sono ancora piccoli, ma io non ci stò per tanti motivi: facendo questo mi ha dimostrato che i soldi vengono prima di no, dato che ha tagliato di punto in bianco i fondi a mia madre “obbligandola” a convincerci di passare più giorni a casa di nostro padre, e se qualcosa non mi va bene, si posso vivere con mia madre, ma posso dimenticarmi i soldi per la scuola e i beni fondamentali, come se non esistessi e dove stà allora tutto il suo amore che tanto eclama?), inoltre il clima a casa su lo detesto, a partire dal fatto che detesto la sua compagna, con la quale mio padre ha tradito mia mamma e che sempre lei ha trasformato e comandato indirettamente mio padre. Io sinceramente non so più che fare, non sento più niente verso di lui e quado lo vedo mi ritornano in mente tutte le cose brutte che mi ha fatto, ma se ancora una volta non abbasso la testa e dico “hai ragione papà ho sbagliato io” lui non mi mantiene più e divento un “peso” per mia mamma che non ha con cosa pagarmi la scuola, anche i mieie fratelli ultimamente non stanno così spesso con mio padre, stanno incominciando a capire anche loro tutto, ma lui si preoccupa di come fa mia mamma a mantenerci? almeno un piccolo aiuto? NOO! Cosa dovrei fare? Lui è mio padre e almeno in un minimo deve aiutare mia madre non è giusto che lui si faccia piscina, casa nuova e vacanze quando mia mamma deve fare l’impossibile per riuscire a pagarmi l’abbonamento del treno… La prego mi dica cosa possiamo fare

  11. Daniela, ma perchè no? A prescindere dalle questione giuridiche, la prima domanda che mi viene in mente è: perchè no?
    Vi siete ricostruiti una vita entrambi e le vostre figlie dovrebbero poter vivere in egual modo le due famiglie dei genitori. Perchè la compagna di tuo marito non potrebbe venire a prendere la bambina o accompagnare l’altra, se è più comodo per l’organizzazione domestica? La sua compagna, come il tuo compagno sono a pieno titolo membri della famiglia delle tue figlie. La compagna del tuo ex marito si assume un compito domestico, come tanti altri: una volta i figli li va a prendere uno, una volta l’altro.
    Giuridicamente non c’è nulla di specifico da segnalare e non ritengo che, per questo,il padre non si assuma i suoi diritti e doveri.
    Una separazione comporta necessariamente che dopo si viva una famiglia allargata. Per di più una delle bambine vive con il padre e la sua compagna. Il mio consiglio è di vivere serenamente questa vostra famiglia e di apprezzare i vantaggi del fatto che la compagna del tuo ex sia così attiva e presente nella gestione delle tue figlie.

  12. Ciao sono mamma di due figlie minorenni,ho preferito una separazione cosensuale.Ovviamente ed è giusto così entrambi abbiamo ricostruito una
    vita con altri compagni.
    Da persone civili ci si sente per quanto riguarda la gestione chiaramente dei figli,ma cè una cosa alla quale nn sono pienamente d’accordo sulle responsabilità da genitore sarebbe a dire se è permesso legalmente alla compagna del padre accompagnare o venire a prendere le figlie? Lui nn assume a pieno i suoi diritti e doveri, se nel tragitto succedesse qualcosa e lui nn è presente? Sono una mamma estremamente materna e protettiva, una delle due figlie la più piccola si è traserita con me e il mio convivente, la grande x motivi di comodità scolastiche è rimasta dal padre.Attendo di sapere se effettivamente questa donna possa assumersi questa responsabilità .TI RINGRAZIO

  13. Cara Silvia
    proverò a spiegarle la mia situazione il più chiaramente possibile sperando che ci sia qualcosa di interesse comune per il blog ed auspicando cosi una sua risposta!.Ho 27anni sono un figlio naturale di una fugace storia.Sono stato dato in affido alla sorella di mia madre in quanto mia madre affetta da problemi mentali e in quanto mio padre non ha voluto farsi onere di me.Ho cmq ricevuto il cognome. ORA SONO CIRCA 10 ANNI che vivo per mio conto e mi mantengo tra alti e bassi lavorativi sono uno dei molti precari al momento disoccupato!.Premetto che non ho un titolo di studio secondario in quanto quando è stato il momento mio padre disse che non avrebbe sostenuto i miei studi in quanto non serviva e avrei dovuto lavorare.In questo momento ho chiesto sostegno a mio padre( che e gia pensionato da molti anni dell’olivetti e continua pero a lavorare ad oggi come maestro di sci )ma non e ha voluto sapere dicendo in uno sfogo di rabbia che io non sono suo figlio e molte altre cattiverie.. Io vorrei sapere in primis se c’e modo di avere un suo aiuto visto che ho 5 mesi d affitto arretrato a cui ora si aggiungono acqua e gas e sono gia stato contattato dai miei padroni al riguardo.Ora abito in questa casa da 4anni e non e mai successo che restassi cosi indietro da non saldare.Seconda parte della domanda riguarda le altre due figlie di mio padre e di una seconda madre,loro sono entrambi più grandi di me e non sono cresciute con me ma con la loro madre e il nuovo marito di lei anche se mio padre gli e stato sempre vicino abitando anche vicino a loro. Con loro ci siamo sentiti telefonicamente e mi hanno detto di non sentirmi un loro fratello non hanno usato parole molto dolci e diciamo che tutto questo, bene non fa.Purtroppo mi sarebbe piaciuto avere delle sorelle e un papa in quanto fino all’età di 10anni andavo regolarmente i week end a casa loro e quindi io ho dei ricordi e positivi di quegli anni ma queste figure non esistono o forse resterà sempre e solo un ricordo del passato e una mia fantasia per il futuro.Ora una di queste convive mentre l’altra conviveva ma ha lasciato il ragazzo ed e tornata da papa con 2 figli.Conscio di questo ho cosi fatto delle ricerche ed ho visto che mio padre avendo diverse proprietà ha donato delle case alle mie sorelle e ne ha vendute altre sempre alle mie sorelle dividendole cosi tra loro e mantenendone pero’ l’usufrutto su alcune.Vorrei quindi sapere che azioni dovrei e mi converrebbe intraprendere e quando farlo cioè ora che lui e in vita oppure aspettare il corso del tempo…So che potrò sembrare forse un cattivo figlio con quest ultima domanda ma ho sofferto veramente molto per questa lontananza di mio padre. Grazie in anticipo per la sua risposta.

  14. cara Silvia,

    sono una ragazza madre di 27 anni, il mio ex compagno non ha riconosciuto nostra figlia non facendosi mai sentire da 14 mesi a questa parte. adesso gli si è svegliato un non so che e mi ha minacciata più di una volta chiedendomi di fargliela vedere e di portarmi in tribunale per il riconoscimento. cosa posso fare? ha diritto al riconoscimento in qualsiasi momento della vita di mia figlia? mi posso opporre in qualche modo? deve dimostrare qualcosa nel caso in cui richieda il riconoscimento?
    in oltre dal suo profilo fb ho scoperto che si vede con una donna sposata, potrebbe essere un fatto a pro mio nel caso in cui dovesse rompermi le scatole per vedere la bambina?
    sappi che lui si sveglia Una Tantum e poi sta mesi e mesi senza farsi sentire…

    grazie mille Monica

  15. ciao silvia vorrei capire si il mio compagno il cui abbiamo una bambina di 9 anni ,ha donato tutti il suo avere al figli legittimi case, le cuote de la fabbrica e tutti soldi come poso fare

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