I diritti dei figli

diritti dei figli

Nell’ambito del tema della pluralità di figli e dei rapporti tra fratelli e sorelle, anche provenienti da diverse situazioni familiari, analizziamo quali sono i diritti, in particolare patrimoniali, dei figli nei confronti dei loro genitori.

Il principio essenziale del nostro ordinamento è che i figli sono tutti uguali tra loro e sono riconosciuti loro pari diritti. Quindi non vi è alcuna differenza tra figli nati nel matrimonio e figli nati al di fuori, intendendo per questi ultimi sia i figi nati nell’ambito di una convivenza more uxorio, sia quelli nati da una relazione che non comporti convivenza tra i genitori.
I figli, dunque, hanno pari diritti successori nei confronti nei genitori, ma hanno pari diritti anche in vita dei genitori, in particolare il diritto di essere cresciuti, mantenuti, istruiti ed educati dai genitori (art. 30 Costituzione), fino alla loro indipendenza economica, secondo le loro capacità, inclinazioni naturali ed aspirazioni (art. 147 c.c.).

Chiariamo prima di tutto il significato della terminologia giuridica:
figli legittimi: sono i figli nati in costanza di matrimonio
figli naturali: sono quelli nati da genitori non sposati, quindi i figli dei conviventi ed i figli nati da relazioni che prescindono dalla convivenza tra i genitori. In caso di matrimonio dei genitori successivo alla nascita, il figlio diviene legittimo.
figli riconosciuti: sono i figli naturali per i quali i genitori hanno posto in essere un atto formale di riconoscimento, ovvero la dichiarazione di essere genitore del bambino. Tale riconoscimento si fa nell’atto di nascita, ma può essere fatto anche prima, quando è già avvenuto il concepimento, innanzi ad un ufficiale dello stato civile o al giudice tutelare, oppure dopo la nascita in un atto pubblico o in un testamento. Possono riconoscere i figli naturali anche le persone sposate (quindi si possono riconoscere i figli nati da una relazione extraconiugale oppure da una persona che si è separata dal coniuge solo di fatto) ed il riconoscimento è un atto che deve essere compiuto anche dalla madre e non solo dal padre (quindi la madre può non riconoscere il figlio).
Se un genitore non ha riconosciuto un figlio, il figlio stesso di ricognizione di paternità/maternità per ottenere la dichiarazione giudiziale di paternità o maternità.

Distinguiamo, ora, le diverse situazioni
FIGLI LEGITTIMI (nati nell’ambito del matrimonio).
Diritti successori: i figli, come il coniuge, sono eredi legittimari. I legittimari: sono quei soggetti a cui la legge riserva una quota di eredità, in virtù del vincolo di parentela che li lega al defunto. I figli ereditano quindi il patrimonio del loro genitore anche e soprattutto in assenza di testamento.
In presenza di un figlio e del coniuge superstite, il patrimonio sarà diviso a metà tra questi, ma se vi è una disposizione testamentaria a favore di terzi, la quota riservata al coniuge ed al figlio sarà di un terzo ciascuno del patrimonio.
In presenza di più figli e del coniuge superstite, quest’ultimo erediterà un terzo del patrimonio ed i figli divideranno in parti uguali i restanti due terzi. In caso di disposizione testamentaria in favore di terzi (soggetti diversi dai figli e dal coniuge), il defunto testatore potrà disporre di una quota del suo patrimonio pari ad un quarto (c.d. quota disponibile), non di più: la metà di quanto possiede in beni mobili o immobili (costituenti la c.d. quota legittima indisponibile), deve essere destinato ai figi ed un ulteriore quarto al coniuge.
Diritti patrimoniali in vita dei genitori: i figli hanno diritto di essere mantenuti, cresciuti ed educati da entrambi i loro genitori, secondo le possibilità familiari e nel rispetto delle loro inclinazioni. E’ quindi dovere dei genitori non solo sostentare i figli, ma provvedere anche alle loro esigenze affettive e mantenerli in una situazione economica adeguata a quella del tenore di vita familiare, in relazione alle loro possibilità, fino a quando i figli non diventino autosufficienti. Questo momento non può certo essere identificato con la maggiore età, ma con la concreta indipendenza ed autosufficienza economica. E’ più che evidente che questo momento oggi si è spostato sempre più avanti nel tempo a causa delle crescenti difficoltà di collocazione lavorativa stabile dei giovani. Infatti il momento in cui un genitore può legittimamente smettere di mantenere un figlio, non può più neanche identificarsi con il termine degli studi, che siano superiori o universitari. Questa è comunque una materia in cui non può identificarsi un limite temporale prestabilito: la legge non obbliga un genitore a mantenere un figlio che eviti di impegnarsi in qualsiasi lavoro anche dopo molto tempo dalla fine degli studi, così come non lo obbliga a mantenere un figlio che prolunghi i suoi studi per un tempo irragionevole.
Diritti in caso di separazione: in caso di separazione personale dei coniugi e poi di successivo divorzio, il diritto dei figli ad essere mantenuti da entrambi i genitori, in modo commisurato alle loro possibilità economiche permane inalterato, come in costanza di matrimonio. Per questo motivo il coniuge non affidatario dei figli, o meglio, oggi non “collocatario” dei figli, dato che l’affidamento dovrebbe essere generalmente congiunto, deve provvedere a concorrere al loro mantenimento, normalmente con un assegno mensile da corrispondere all’altro coniuge. L’assegno è versato per i figli, ma non direttamente a questi, poiché è il genitore che li ha con sè che deve provvedere al loro concreto mantenimento. Questo valeva anche dopo la maggiore età dei figli, se rimanevano in casa. Oggi la riforma del 2006 sembrerebbe aver “normalizzato” il pagamento diretto al figlio maggiorenne, anche se è una norma che (forse giustamente) fatica ad entrare nell’uso e viene spesso disattesa.
L’assegnazione della casa coniugale, poi, segue normalmente la collocazione dei figli: quindi la casa è lasciata al coniugi che avrà con sé i figli, proprio perchè è tutelato il loro diritto di non cambiare, per quanto possibile, le loro abitudini di vita e la loro tranquillità domestica. Tutte le norme sulla separazione dei coniugi, infatti, quando ci sono figli, sono sempre orientate alla loro tutela. E proprio a rafforzare questa tutela tendeva l’ultima riforma del 2006: i giudici, in ogni decisione, devono sempre orientarsi al “superiore interesse dei figli”.
-competenza per affidamento e mantenimento. Il Tribunale ordinario (civile) ed in particolare il Presidente (o il Giudice che assume tale funzione) è competente per tutte le decisioni in materia di affidamento, collocamento e mantenimento dei figli, in sede di causa per la separazione personale dei coniugi. Anche in caso di separazione giudiziale, infatti, è prevista una prima udienza (c.d. presidenziale), in cui il Giudice stabilirà prima di tutto dell’affidamento e del mantenimento dei figli, anche se in modo provvisorio che andrà poi confermato o modificato all’esito finale della causa di separazione. In caso di separazione consensuale, invece, tale udienza esaurisce il procedimento e “omologa” gli accordi dei coniugi.

FIGLI NATURALI RICONOSCIUTI
Diritti successori: i figli nati in una convivenza o al di fuori di questa e riconosciuti dai genitori, hanno diritti di successione del tutto identici a quelli dei figli legittimi, anche se i genitori abbiano altri figli nati da precedenti o successivi matrimoni. Sono pertanto eredi legittimari. Unica differenza con eventuali figli legittimi dello stesso genitore, è che questi ultimi possono, in sede di successione, esercitare il c.d. diritto di commutazione: possono soddisfare in denaro o beni immobili ereditari la porzione del fratello, estromettendolo dalla comunione ereditaria.
Diritti patrimoniali in vita dei genitori. Anche in questo caso i diritti sono identici a quelli di figli legittimi. Questo è evidente e normalmente praticato in caso di figli nati in una stabile convivenza. E’ invece molto più difficoltoso, nella pratica, quando il figlio nasce al di fuori di un rapporto stabile tra i genitori, dato che troppo spesso in questi casi viene cresciuto esclusivamente dalla madre (inutile qui parlare di “un genitore”, dato che praticamente la totalità dei casi di bambini nati al di fuori di un rapporto stabile viene cresciuto dalla mamma). Sono questi i casi in cui dovrà intervenire il Tribunale secondo le competenze sotto descritte.
Diritti in caso di cessazione della convivenza: Come per la separazione dei genitori tra loro sposati, anche in questo caso i diritti dei figli nei confronti di entrambi i genitori rimangono inalterati anche quando cessa la convivenza, sia in merito al mantenimento che alla frequentazione. In mancanza di accordo tra i genitori, provvederà il Tribunale secondo le modalità e competenze di seguito indicate.
– competenza per affidamento e mantenimento. Su tutte le questioni relative all’affidamento di un minore in caso di genitori tra loro non sposati e non conviventi, o per cessazione di una convivenza stabile o perchè non hanno mai convissuto, decide il Tribunale per i Minorenni, su ricorso del genitore che abbia interesse alla sua pronuncia. In questo caso lo stesso tribunale può decidere in merito agli obblighi di mantenimento del bambino. Se invece i genitori non intendano sollevare il problema dell’affidamento, perchè non è questione discussa tra loro o già risolta con precedenti pronunce del Tribunale per i Minorenni, e si debba ricorrere al Tribunale solo perchè stabilisca modalità ed entità del mantenimento da parte del genitore non convivente con i bambini, sarà competente il Tribunale ordinario (civile), sempre su ricorso del genitore che vi abbia interesse.

I figli non riconosciuti acquisiranno diritti nei confronti dei genitori solo con il riconoscimento o con la dichiarazione giudiziale di paternità o maternità.

L’art. 570 del codice penale, infine, prevede come ipotesi di reato il comportamento di chi si sottrae agli obblighi di assistenza inerenti alla potestà dei genitori, in particolare facendo mancare i mezzi di sussistenza ai figli (se minorenni il reato è perseguibile d’ufficio).

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673 thoughts on “I diritti dei figli”

  1. Buonasera scrivo per un problema serio non mio ma che riguarda il mio fidanzato Marco,non sappiamo più come fare e a chi chiedere,facendo una ricerca su internet sono capitata su questo sito dove ho subito notato la sua gentile predisposizione a rispondere a chi Le scrive ed ho deciso di provare a chiederLe aiuto. Lui ha 23 anni ed è invalido civile al 60% per via di attacchi di panico e patologia borderline da quando ne aveva 18 questo è dovuto a causa dei genitori per colpa di maltrattamenti fisici e anche mentali(come chiuderlo a chiave in camera anche un intero giorno)dal padre e dall’omertà della madre che non ha mai denunciato questi abusi nella minore età, né a parenti né alle autorità. Ora quasi 24enne vive ancora con loro,subendoli. Io non so se l’unico dovere dei genitori sia quello di pagare i dottori e le cure e di mettergli il cosidetto “piatto davanti”,quello lo fanno si potrebbe dire, ma comunque è sottoposto nonostante il suo male attuale a continuo stess e violenze psicologiche dalle medesime persone. I genitori non lo aiutano finanziariamente tutt’altro,quando dovrebbero,secondo i “Diritti dei Figli”,riporto testuali parole: I genitori devono provvedere ai suoi bisogni mantenendolo in una situazione adeguata a quella del tenore di vita familiare secondo le loro possibilità fino a quando egli non sia autosufficiente ecc,ma egli non ha un lavoro non possiede né beni né altro e per di più ripeto Invalido Civile al 60%,invece i suoi genitori non hanno da pagare né affitto né mutuo né rata dell’automobile né altro di “extra”,il padre 60enne percepisce una pensione di 1.400€/mese(in più ha ottenuto 6 mesi fa,mi pare,una “liquidazione”,di quasi 30.000€)la madre 51enne lavora saltuariamente facendo le pulizie mentre fino 4/5 mesi fa accudiva un’anziana percependo 800€/mese(in nero).In conclusione volevo domandarLe: I genitori possono continuare a farlo “vivere” in questo modo? Che diritti ha il mio fidanzato? COSA DOBBIAMO FARE e a chi rivolgerci? Che possibilità ha? CI AIUTI LEI PER PIACERE !!! Mi faccia sapere al più presto anche sulla mia mail. La rigrazio anticipatamente e Le porgo i più cordiali saluti.

  2. Mia madre ha un figlio da un precedente divorzio più che maggiorenne (51 anni!) mentre mio padre ha solo me.
    Mia madre per “sovvenzionare” mio fratello ha venduto nell’ordine la casa di mio nonno defunto, nonostante mia nonna sia in vita(!) relegandola in affitto, il negozio di famiglia lasciatole in eredità dal nonno ed in ultimo un appartamento che lei aveva comprato per mio fratello ma della quale era unica proprietaria e residente.
    Da quello che ho capito ormai tutti i soldi ricavati dlle varie vendite sono finiti: dopo la prima vendita sono terminati, genreando la seconda vendita e così via….
    io posso essere tutelata in qualche modo ed agire in giudizo contro di lei?

  3. Buongiorno, avrei bisogno di sapere come comportarci in questo caso: i nonni hanno 2 figli, maschio e femmina, entrambi sposati con 2 figli. I nonni vivono in una casa indipendente con 2 appartamenti: in uno vivono loro e nell’altro il figlio maschio (la femmina è in un altra città con suo marito). Il nonno muore e non lascia testamento. La nonna è incapace di intendere ed il figlio maschio ha la tutela legale. La figlia femmina è deceduta da tempo ed il figlio maschio ha l’appartamento dove vive intestato a lui. Resta solo l’appartamento del nonno ed i liquidi del conto in banca (che saranno molto difficili da rintracciare in quanto il maschio quasi sicuramente li ha fatti sparire). Il figlio maschio sostiene che desiderio del nonno sarebbe stato lasciare il suo appartamento ai 4 nipoti ma non vi è nulla di scritto. In breve abbiamo:

    nonna (sotto tutela del figlio)
    figlio maschio (con 2 figlie)
    2 nipoti (figli della figlia femmina defunta).

    Cosa spetta, a chi ed in che misura? E soprattutto, cosa conviene fare ai 2 nipoti? Dividere l’appartamento in 4 o andare con una successione legale senza testamento? Ma soprattutto, nel caso della divisione in 4 parti, si può fare? Sapevo che la moglie per legge aveva diritto comunque ad una parte di eredità… Spero di essere stata chiara e di essermi spiegata bene. Grazie mille del suo aiuto. Simona

  4. buongiorno, e grazie in anticipo per ogni informazione che potrete darmi.Mio padre naturale ha lasciato mia madre al quinto mese di gravidanza andando a vivere negli stati uniti. Il successivo compagno di mia madre ha voluto riconoscermi come se fossi sua figlia naturale. Ora ho 30 anni e da quando ne ho 18 ho saputo dell’esistenza di mio padre.Nel frattempo la persona che mi ha cresciuta e riconosciuta è purtroppo deceduta lasciandomi piena di debiti. Ho provato a contattare mio padre all’estero e lui si rifiuta di vedermi e di darmi ogni aiuto economico.Dovrei fare una causa di disconoscimento. La domanda è : può mio padre rifiutarsi di riconoscermi ? ho anche un fratellasstro che non sa nulla di me. Può mio padre escludermi dalla sua vita?

  5. Buongiorno, ho bisogno di un consiglio. I rapporti fra me e mia mamma si sono incrinati al punto che non vuole più parlarmi; al momento tutti gli investimenti in banca sono a nome di tutte e due, e sono preoccupata che mia mamma decida di cambiare tutto e mettere tutto a suo nome con la delega a un conoscente che è già riuscito a farsi ‘prestare’ 50mila euro da mio zio per acquistarsi la casa. Può mia mamma fare questo e privarmi della mia parte di eredità? sono figlia unica e mio papà è morto. La casa è intestata a me ma mia mamma ha l’usufrutto – cosa non può fare mia mamma con la casa?
    grazie in anticipo per la risposta. Non voglio fare assolutamente nulla di illegale, voglio solo sapere cosa dice la legge su questo e se posso in qualche modo proteggere i miei interessi.

  6. un figlio puo’ ereditare la pensione o,una parte d pensione di un genitore ormai defunto?

  7. solo che oggi ho ricevuto la lettera del suo avvocato con scritto che aveva la volontà di riconoscere la paternità di mia figlia che aveva appreso da comuni amici che è nata la bambina e ha messo la data sbagliata poi ce scritto testuali parole:” alla luce del fatto che è possibile procedere al riconoscimento avanti gli uffici di stato civile con il consenso del genitore che ha già compiuto il riconoscimento,attento di essere contattato direttamente,o tramite un legale di sua fiducia, al fine di concordare tempi e modi dell’atto. è altresi desiderio del mio assistito di poter vedere e frequentare la bambina senza sottrarsi agli obblighi genitoriali e pertanto attendo anche di conoscere la sua disponibilità in tal senso”. la mia domanda è se posso non farla riconoscere per tutto quello che ha fatto in passato,siccome non ci sono nella lettera citati tempi di quando devo dare la risposta come mi devo comportare? grazie giulia

  8. Giulia, si, a questo punto nega il riconoscimento (per ora è riconosciuta solo da te, se vuole riconoscerla devi dare il consenso, dichiarando sostanzialmente che è vero che lui è il padre).
    In questo caso la denuncia per stalking nei suoi confronti sarebbe dovuta, ma capisco che stai cercando di evitargliela…
    Ovviamente lui potrebbe chiedere una ricognizione di paternità: un procedimento giudiziale per poter dimostrare che è sua figlia e riconoscerla, ma per seguire un iter del genere dovrà davvero dimostrare di volerle fare da padre, accollandosi anche gli oneri.

  9. salve avrei bisogno di un consiglio..
    ho 19 anni e ho una figlia di 3 mesi ..
    io e il mio ex ragazzo dovevamo andare a convivere .. x una serie di episodi citandone solamente alcuni ho deciso di lasciarlo .. in quanto mi ha alzato le mani nonostante aspettavo .. era geloso e possessivo .. una volta ke l’ho lasciato la situazione è degenerata xkè ho iniziato a ricevere minacce telefoniche nei miei confronti e nei confronti di mio padre .. ho iniziato a ricevere insulti di vario tipo … messaggi pesanti anke da parte di sua madre ..potevo denunciarlo o fargli un esposto x questo suo atteggiamento ma pensando al bene della bambina nn ho voluto fare nulla.. premetto ke c’era anke un rischio di malformazione e da li nn ho più ricevuto nessuna notizia .. nel momento del parto la bambina l’ho riconosciuta solamente io .. da circa tre settimane ricevo chiamate anonime sul telefono di casa .. e domenica scorsa il mio ex ha mandato due persone sotto casa chiedendo di me .. ricevendo risposta negativa … mio padre in quel momento stava uscendo in macchina il mio ex vedendolo si è messo a inseguirlo x un pezzo di strada .. il giorno dopo cioè lunedì sono andata assieme ai miei genitori dai carabinieri x fare una denuncia verso ignoti per le telefonate ricevute e x il fatto ke l’ha inseguito sempre verso ignoti xkè nn potevamo far nomi senza avere la targa .. il martedì mio padre riceve una telefonata dai carabinieri dicendo ke il mio ex con sua madre si sono presentati da loro dicendo ke vogliono ke io e lui torniamo insieme .. premetto ke io con lui non voglio più tornarci insieme xkè nn avrei più i miei spazi .. posso fare in modo che il mio ex non riconosca mia figlia???

  10. ciao mi chiamo Antonella il mio problema è che mi stò per separare tra cui ho un bimbo di 17 mesi è ho paura che con l’affidamento condiviso il padre se lo potrebbe portare dato che vive in germania si perchè da quando siamo sposati la nostra coabitazione è stata solo 8 mesi tra cui ci sono stati incompatibilità di carattere lui mi teneva tutto nascosto come d’infatti io non sò nulla di lui dove lavora se lavora. sapete quando mio figlio è nato lui lo ha visto solo un giorno dopo è partito e per i primi 6 mesi ci sentivamo è mi mandava i soldi pochi ma li mandava poi non l’ho sentito più per altri 6 mesi ne mi telefonava ne mi mandava soldi solo grazie a mia madre ho potuto mantenere me è mio figlio
    dopo dichè si fà sentire dicendomi di perdonarlo e che non lo faceva più tra cui io non volendone sapere più lui è sceso per una settimana per cercare di convincermi ha perdonarlo cosi di tanto in tanto veniva per vedere il bimbo poi sene andò e da allora che mi tarttassa di telefonate ma io non lo posso perdonare perchè so che lui è bugiardo è ho pure paura che si potrebbe annullare per altri 6,7,8,mesi ho1 anno e più come faccio?
    se mia madre poi non mi aiuta più? quindi per mè è meglio la separazione con un uomo bugiardo. dicevo appunto se prendendomi in giro lui potrebbe porttarsi via mio figlio anche per farmi uno sgarbo cosa mi consiglia di fare per evitare tutto ciò dato che no ho fiducia in questo uomo aspetto con ansia il vostro consiglio ciao è grazie

  11. Buonasera. Mia mamma si è fratturata il femore a gennaio e dopo la permanenza in ospedale l’ho trasferita (con il suo consenso) in una casa di riposo fino a che non si sarà ripresa e non sarà in grado di rientrare a casa (vive sola e io sono lontana)(sostiene lei le spese della casa di riposo dato che ha i mezzi per farlo). Avevamo concordato con lei e gli operatori della struttura che sarebbe rientrata in primavera, ma di punto in bianco e senza motivo apparente mia mamma ha deciso che vuole tornare a casa immediatamente. La cosa non è possibile perché il montascale non è ancora stato installato (lo sarà fra poco più di un mese) e gli operatori ritengono che non abbia ancora un grado sufficiente di autonomia per stare a casa da sola (rifiuta categoricamente una badante fissa e ne accetterà solo una a ore). Mia mamma è furibonda con me perché le ho detto che al momento non può andare a casa e dovrà aspettare fino a che non sarà pronta – si rifiuta di parlarmi, mi sbatte giù il telefono quando chiamo e mi ha proibito di far installare il montascale perché dice che i soldi sono suoi e io non li devo toccare. Pazienza se non mi vuol parlare, ma quello che mi preoccupa è: sto facendo qualcosa di sbagliato dal punto di vista legale? Un altro punto è che temo che una coppia di amici che vanno a trovarla le abbiano messo in testa l’idea di rientrare a casa – tendono a impicciarsi di faccende che non li riguardano e temo che abbiano accentuato la stanchezza di mia mamma di essere in struttura – posso impedire loro di andarla a trovare?

  12. Salve – la domanda non riguarda direttamente i genitori, ma mio zio, che non è sposato e che io ho sempre aiutato e seguito. Lui è proprietario della casa in cui vive perché gli altri 3 fratelli (di cui 2 sono ancora in vita) hanno rinunciato alla loro parte di eredità alla morte di mio nonno. Gli anni avanzano e mio zio sostiene che le sue proprietà (casa + risparmi) devono essere suddivise equamente fra tutti gli 8 nipoti, scavalcando completamente i fratelli. A quanto ho capito è intenzionato a fare testamento in questo senso. È possibile per lui fare così? A rischio di sembrare interessata la cosa non mi sembra giusta: nessuno degli altri nipoti gli offre il minimo aiuto (alcuni non gli telefonano nemmeno), mentre io sono l’unica che si fa in quattro per aiutarlo, senza nemmeno ricevere un ringraziamento o riconoscimento. A questo punto se tutti i nipoti per lui sono uguali quando è il momento di ricevere allora che lo siano anche quando è il momento di aiutare.

  13. Sono mamma di uno splendido bimbo di tre mesi che risiede con me.Io e il padre siamo non sposati e non conviventi.
    (Il padre si è disinteressato già durante la gravidanza. Prima mi diceva di volere un figlio e che voleva sposarmi ma da quando sono restata in cinta mi ha fatto impazzire e mi sono trovata sola ad affrontare la gravidanza. A volte ci rimettevamo insieme io e lui, io speravo di riconciliarci, ma l’idillio durava poco. Sono andata a tutte le visite ginecologiche da sola, le ho pagate con i miei soldi..ecc. Il giorno del parto l’ho chiamato al tel e lui è venuto a riconoscere la bimba.Sono stata alcuni giorni in ospedale perchè ci sn state delle complicazioni per il bimbo, ma non ci è stato vicino. Quando sn tornata dall’ospedale a casa dei miei lui è venuto come ospite a trascorrere le ferie con noi. Si è parlato di andare a vivere insieme nella casa che avevo trovato. HA da subito messo in chiaro che non avrebbe collaboratao per le caparre nè per l’acquisto del mobilio; nonostante lui stia meglio di me economicamente ci ho pensato io con l’aiuto della mia famiglia, indebitandoci , perchè non abbiamo molti mezzi economici. MA l’abbiamo fatto nella speranza di dare una famiglia normale a mio figlio. Il padre diceva però che avrebbe collaborato a pagare l’affitto. Al momento di attuare questa convivenza si è tirato indietro di nuovo dicendo che non avrebbe pagato neanche la metà dell’affitto nè le spese accampando la scusa che doveva affittare un’ altra casa nel posto dove lavora ( a40 minuti da noi) perchè non poteva fare avanti e dietro, in quanto si sarebbe stancato troppo e quindi in vista di queste spese non poteva darmi dei soldi.Perciò -diceva lui- dovevo occuparmi io della bambina e della casa, sia moralmente che materialmente dato che lui non poteva vivere lì con noi. Contestualmente i suoi gli hanno acquistato 1 auto nuova del valore di 20000 euro. Nel frattempo viveva dai parenti in un paesino a 25 km dal suo posto di lavoro e veniva a farci visita ogni tanto il mercoledì oppure trascorrendo da me il week-end. Come un ospite, mangiando e bevendo ” a scrocco ” a casa mia. A volte veniva, altre no, a seconda delle sue comodità. Ovviamente era recidivo a collaborare a qualsiasi tipo di spese, anche a quelle della bambina, del latte, se non giustificate con un apposito scontrino e anche in questo caso cercava di non pagare la sua parte o di dare meno soldi possibile ( in tre mesi mi ha datao solo 150 euro) Con l’ennesimo litigio, relativo a questo suo comportamento, ho deciso definitivamente di chiudere questo non-rapporto. Qui non parlo del fatto che questa persona ha dei vizi,non facilmente dimostrabili, come il vizio di giocare al videopoker e bere alcool nel contempo, che sicuramente assorbono tutto il suo tempo , i suoi mezzi e il suo interesse. ( anche se il padre non vuole cacciare un euro per la figlio, so che gli fa piacere vederla soprattutto se in questo modo può farmi dispetto; è una persona misera che farà di tutto per portare scompenso e per non contribuire economicamente) Ora penso di chiedergli il mantenimento per la figlio,ma so che questo comporterebbe anche un affido condiviso. HO qualche chance per l’affido esclusivo?

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