La Staccata: questo mese io e l’Onnipotente Recensore Gnappo condividiamo le nostre impressioni su un classico di Jules Verne rivisitato a misura di bambino e di topo. Se proprio devo dirvela tutta, io nutro una sottile avversione per Geronimo Stilton, mi auguro con buona pace dell’autrice. Soltanto il cielo ne conosce i motivi, ma è un personaggio che non mi suscita simpatia più di un tot. Forse lo associo in qualche modo a Topolino, il sorcio very smart che tutto capisce e tutto risolve, decisamente meno divertente dello sfigatissimo collega con le piume. Paperino. In lui sì che mi riconosco parecchio. Traumi infantili, non prestatemi attenzione più di tanto…
Considerazioni personali a prescindere, effettivamente i libri di Geronimo Stilton affascinano parecchio i bambini. Il perché è subito intuibile: coloratissimi, non solo nelle illustrazioni, ma anche nel testo. La loro particolarità sono i caratteri “animati” che vivacizzano molto la lettura, le schede a corredo della narrazione e gli inserti-gioco, presenti in molti volumi di questa fortunatissima collana.
Preciso subito che Geronimo Stilton è una saga per lettori “forti”, o già grandicelli. È difficile che bambini di età inferiore agli otto anni possano innamorarsene. Difficile, ma non impossibile. Il limite è dato soprattutto dalla lunghezza dei testi. Per quanto scorrevoli, vivaci e divertenti, sono a mio avviso inadatti per i bimbi che non riescono ancora a concentrarsi più di tanto su un libro.
Ma gli altri se ne infatueranno perdutamente. Vi avviso: dovrete negoziare a lungo con i vostri figli per evitare che facciano notte su un testo di Geronimo Stilton. Tre capitoli, stasera, eh! Non uno in più. Nel nostro caso si trasformavano sempre in quattro, se non cinque, spesso sei. Ma non voglio annoiarvi con il racconto delle mie défaillance genitoriali, altrimenti non ne usciamo più vivi.
Il giro del mondo in 80 giorni è la storia del gentiluomo londinese Phileas Fogg. Celibe, riservato, abitudinario e ricco, è particolarmente esigente con la servitù. Licenzia il suo assistente per avergli portato l’acqua per radersi due gradi più fredda rispetto al suo rigorosissimo standard, tanto per dirvene una. Assume quindi Passepartout, un trentenne francese che si rivela immediatamente all’altezza delle sue bizzarre richieste.
Per ottemperare una scommessa di Fogg con i suo compagni del Reform Club, i due si imbarcano in un viaggio rocambolesco. Devono dimostrare che sia davvero possibile percorrere l’intero globo nel ristretto limite (almeno per quei tempi, siamo nel 1872) di appena 80 giorni. Il loro treno partirà da Londra alle 20:45 del 2 ottobre; se riusciranno a rientrare alla stessa ora al Reform Club sabato 21 dicembre, Fogg vincerà una somma di 20.000 sterline.
Passpartout e Fogg partiranno la sera stessa, esattamente con 20.000 sterline in una borsa per affrontare le spese di un viaggio durante il quale avranno sempre alle calcagna Fix, un detective di Scotland Yard che li segue fin dall’imbarco su una nave diretta a Bombay. Per una fortuita coincidenza, le fattezze di Fogg corrispondono alla descrizione di un ladro che ha svaligiato la Banca d’Inghilterra. Fra mille avventure, il gentiluomo riesce non solo a vincere la scommessa, ma a diventare amico dell’ispettore Fix e anche a trovare moglie. Il tutto in appena 80 giorni. Apperò, se non è avventura questa!
Un racconto infarcito di incastri tempistici perfetti, mai noioso, utilissimo per far appassionare i bambini alla geografia e soprattutto con un paio di messaggi finali niente male: soltanto annusando in giro altre etnie si può scoprire il gusto per la diversità, ed è al termine di un lungo viaggio che spesso si impara a riconoscere se stessi e a ritrovarsi migliorati. Fogg vince la scommessa, ma a conti fatti senza alcun vantaggio economico: ha speso esattamente 20.000 sterline durante il suo lungo viaggio, conquistando però un nuovo fidato amico e l’amore.
Età consigliata: dagli otto anni in su.
Superboy: questo libro mi è piaciuto tantissimo… (no, la recensione così sarebbe troppo corta. Vabbe’, ricominciamo) .
Allora, facciamo i seri. Questo libro mi ha affascinato e stupito soprattutto alla fine. Perché alla fine credevano di non avercela fatta, invece si scopre… (no, spoilero troppe cose!) – e prima di ciò mi chiede: “Mamma, che significa spoilerare?” perché siamo recensori precisi, noi, mica micio micio bau bau (nota de La Staccata) –
…dicevo mi ha stupito perché credevo che avesse vinto tantissimi soldi, beh ventimila sterline, e invece ne aveva spese altrettante. Quindi non ci guadagna praticamente niente, però… Diventa comunque ricco, secondo me, perché trova l’amore della sua vita (credo). I soldi sono importanti? Dipende. Per comprarti da mangiare, per esempio. Se non li hai, non mangi. Oppure per comprare i vestiti, se non li hai muori di freddo. Per pagare l’IMU (de ‘sti tempi!), gli oggetti per andare a scuola, cioè gli strumenti per l’istruzione. Insomma: ci compri un sacco di cose ma non la felicità, più che l’amore.
Quello che mi è piaciuto è stato come hanno liberato la principessa Auda, che doveva morire. Questo perché in India, quando muore un uomo, devono compiere un sati. Secondo me è una mezza, anzi una totale cavolata. E cavolata è dire pochissimo. In pratica bruciano il corpo dell’uomo morto e dovrebbero, secondo la loro usanza, bruciare pure quello della moglie viva. Non sto scherzando, proprio viva!
Questo si chiama femminicidio, ed è una cosa mostruosa. Il maschicidio non è mai stato usato. E perché? Perchè agli uomini non gli fa comodo. Auda poi diventa la moglie di Fogg, la sua principessa. Viaggiare significa conoscere nuove usanze, religioni, tradizioni che bisogna accettare (non come un albero, quella è un’altra cosa). Però certe sono difficili da capire… Non voglio criticare però non mi sembra giusto sprecare una vita per uno che è morto di natura, di malattia.
Leggendo questo libro ti sembra di fare il giro del mondo, è un modo per viaggiare restando a casa e senza spendere (visto che c’è la crisi).
Ora mamma mi fa questa domanda: “Secondo te, tutti i libri servono per andare altrove?” e io rispondo: “No, perché ci sono anche libri di gialli, libri d’amore che parlano di storie diverse.” Però, a pensarci bene, ogni volta che leggi un libro succede che con la fantasia puoi viaggiare ovunque ti pare, anche volare senza nessuno strumento, cosa impossibile per gli umani.
Leggendo Il giro del mondo in 80 giorni mi è venuta voglia di viaggiare. Però, magari, non vorrei mai assistere a un sati. Mia madre mi ha spiegato che questo è un libro famoso, questa però è una versione topica, molto più facile da capire per i bambini. A me Geronimo Stilton piace perchè i suoi libri sono molto colorati, hanno dei caratteri speciali che rendono alcune parole delle cose a sé. Succede che capisco meglio la storia e me la ricordo più facilmente.
Consiglio la lettura ai bambini dagli 8 anni in su. Ci vediamo alla prossima recensione. Ciao!
– de La Staccata –
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Lunamonda, tu finirai col viziarmelo troppo ‘sto marmocchio 😀
Felici di esserti piaciuti anche stavolta.
A me Geronimo Stilton piace perchè i suoi libri sono molto colorati, hanno dei caratteri speciali che rendono alcune parole delle cose a sé.
bellissima questa specificazione. Siete dei meravigliosi apri pista per la mia piccola lettrice in erba 😉