genitorisbroccano è lo spazio da usare quando senti di avere solo voglia di urlare.
Quando non ne puoi più.
Quando senti che le tue qualità di mamma o papà paziente stanno venendo meno.
Quando tutti i tuoi buoni propositi sono miseramente crollati davanti all’incomprensibile ostinazione dei tuoi figli.
Quando hai mandato a farsi benedire tutte le tue più radicate convinzioni circa l’allenamento emotivo e l’empatia.
Quando sei riuscito a mettere tuo figlio in punizione già 3 volte da quando si è svegliato, e sono appena le 8.30 del mattino.
Quando hai ormai raggiunto la definitiva convinzione che sei una pessimamma o un papàpessimo.
Questa è una stanza insonorizzata: fuori da qui non sentono nulla. Ti leggeranno solo altri genitori solidali che sanno benissimo come ti senti.
Qui è vietato dare consigli (soprattutto quelli buoni).
Qui è vietato trovare soluzioni.
Qui è vietato citare “metodi”.
Qui è vietato fare i saputelli!
I commenti autorizzati sono solo le pacche sulle spalle: sarà nostra cura rimuovere ogni altro tipo di commento.
Da questo momento potete urlare! Nulla è inconfessabile per genitorisbroccano!
PS: Se invece hai bisogno di consigli, cerca un articolo nel resto del sito che faccia il caso tuo, e posta un commento lì : genitoricrescono.com
Padre di due figlie, una non biologica, ho una compagna che ormai da più di un anno riserba al mio ritorno da lavoro solo astio, urla e offese. Stasera sono rientrato ed abbracciavo le bambine, giocando un po. ” non è questa l’ora di giocare”, la prima parola di lei, che poi ha aggiunto:” non ci sei mai, non ci stai mai, e vuoi giocare alle 9 di sera?”. Si, le ho risposto… e li, urla: ” allora ci pensi tu, io vado a dormire, non mi cercate, lasciatemi stare “… il tutto davanti le bambine ( che sinceramente penso siano ormai assuefatte alla neuropatia della mamma). Fatto sta che è vero che esco alle 7 per tornare alle 21, dal lunedì al venerdì , ma è anche vero che tutto ciò che si fa in casa nostra, molto o poco che sia, lo si fa per il frutto del mio lavoro, quello dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 21. Mi sono chiesto perché a differenza del passato questa non la ho ancora congedata con il tradizionale vaffanculo, e la risposta l’ho trovata . Le Mie figlie, di cui una non biologica.
diego lo so che sei arrabbiato e che dal tuo punto di vista hai ragione. Ma hai provato a parlare con lei in un momento di calma (se c’è) per capire la motivazione vera di tutto questo rancore? Te lo chiedo perchè anche io col mio compagno ero arrabbiatissima, il primo anno di nostra figlia: proprio quando tornava la sera (scena che mi hai descritto tu), la prima cosa che mi veniva da fare era buttargli addosso rancore. Il motivo? Mi sentivo sola. Per me il fatto che lui non ci fosse mai perchè al lavoro era una “colpa”, e le conseguenze le pagavo tutte io. Ma il motivo vero non era “il lavoro”, ma il senso di solutudine, dovuto a una difficoltà di rapporto con lui,e a un grande sovraccarico mio. Quanto hanno le bambine?
Ho segnalato io il fatto che si stava uscendo già da un po’ di tempo fuori dal campo per cui esiste questa pagina.
Trovo che qui si debbano avere solo sfoghi senza risposta, solo momenti, attimi in cui ti senti perso nel ruolo di genitore, senza giudizio.
purtroppo chi non ha figli non può capire fino in fondo chi li ha,ma questo vale per qualsiasi cosa, chi non è malato non può capire come si sente un malato terminale, può solo immaginarlo; chi è cresciuto con entrambi i genitori non può capire chi invece è cresciuto con un genitore o senza, può solo immaginarlo.
Quindi posso stare tutto il tempo a spiegare a una persona senza figli il perché prima di avere un figlio non immagini minimamente a cosa vai incontro,neanche se trovi qualcuno che te lo spiega per bene con tutte le sue sfumature,lo si capirebbe fino in fondo, bisogna semplicemente passarci come per ogni altra esperienza di vita.
Essere madre è bellissimo ma ti mette in contatto con dei lati di te che forse prima non credevi di avere, e si è condizionati in generale molto anche da come siamo cresciuti, dal l’educazione ricevuta, dove abbiamo vissuto e nessuno potrà mai capire fino in fondo quello che un altra persona prova, ci sono sempre delle motivazioni ed emozioni profonde che a volte se non ci ascoltiamo neanche noi le sappiamo e ci portano a fare scelte a volte anche inconsapevoli.
Quindi lasciamo che questa pagina rimanga per com’è nata.
Concordo con pamela. Questo spazio è un luogo dove buttare dentro la disperazione di alcuni momenti con la speranza di non essere giudicati, e di giudizi aspettative e traguardi irraggiungibili è già piena la vita di un genitore! Se poi questi post si cristallizzano diventando l’unica chiave di lettura della genitorialita’, se possono creare disagio e desiderio di comprendere, che siate genitori o meno, almeno non esprimete giudizi. Tante volte un urlo in rete fa fare un passo indietro ad un genitore e lo porta a riflettere per migliorarsi.
Un’ultima considerazione, riguardo al motivo che ha scatenato la querelle,credo che la filosofia del ‘hai voluto la bici e mo’ pedala’ sia decisamente riduttiva. Probabilmente non la riterrei valida nemmeno per spiegare qualcosa a mia figlia di quattro anni..figuriamoci per etichettare una mamma che sfoga la frustrazione della solitudine! La vita è più complessa e gli individui più intensi. Non credo che altrimenti esisterebbe questo sito nella sua interezza e staremmo tutti a leggere discussioni accese sul momento giusto per mettere la canottiera.
E anche se come dici tu ce lo spiegassero alla perfezione …l istinto di diventar madre è talmente forte che corri il rischio perché non te ne frega nulla…tu vuoi il tuo bambino..punto….con tutto il suo bel corredino di gioie e dolori che si porta dietro
E non penso sia un discorso di egoismo…è natura …è un passo che prima o poi le donne devono e vogliono fare! …altrimenti l uomo sarebbe rimasto da solo su questa terra…
Noi siamo le creatrici della loro gioia più grande che possa esistere! Senza di noi …tutto ciò non sarebbe possibile…
scusami, “è un passo che prima o poi le donne devono e vogliono fare!” non direi proprio. alcune donne lo desiderano e lo fanno, altre no, la maternità è una scelta. “dovere” e “volere” per forza diventare madri anche no.
Certo! Esistono le eccezzioni! Hai ragione
Quello che intendo io è che una donna non è obbligata ma naturalmente ti viene da pensare che ogni donna prima o poi diventerà mamma almeno una volta
Ad esempio la mia ultima è una bimba e in maniera del tutto naturale penso e fantastico su un domani quando avrà dei figli ma solo perché si presuppone che la vita vada così.. .che faccia il suo corso
Poi questo potrà non succedere e rimane quindi un eccezione
no scusami non sono d’accordo, a me non viene da pensare che ogni donna diventerà madre e non dovrebbe venire a nessuno, anche perché non mi pare che la stessa cosa avvenga con i maschi, non mi sembra che fin da piccoli si vedano regalare bambolotti e culle giocattolo e si sentano dire “da grande diventerai papà, gioca a fare il papà” , come succede alle bambine, a cui viene inculcato fin da piccolissime che quello è il loro destino, segnato, per forza.
anche se avessi un figlio maschio penseresti a quando diventerà papà? scusa penso di no.
forse se la smettessimo di pensare che per forza femmina = futura madre la finiremmo con questo condizionamento culturale che appunto vede tutte le donne per forza come potenziali madri. e forse sarebbero anche meno gli sfoghi come quelli che leggiamo qui (legittimi eh, ci mancherebbe), perché magari diventerebbero madri solo quelle che davvero lo desiderano e sono portate per quel tipo di vita, non tutte le donne che lo diventano “perché si fa così” “perché lo fanno tutte” “perché se sei donna devi per forza voler diventare madre” e, fondamentalmente, perché è stato loro inculcato quando neppure erano in grado di parlare e camminare.
non è un’eccezione non diventare madri, molte non lo diventano mai e molte non lo desiderano mai. è una scelta come un’altra.
Vi invito ad non continuare questa discussione. Questo è uno spazio libero per sfogarsi e basta, le discussioni sono bellissime, ma vi invito a farle in altre pagine del sito. Ad esempio potete spostarvi qui: https://genitoricrescono.com/pentimento-delle-madri/
Mi hanno chiesto di intervenire perché la discussione iniziata da Uina sarebbe fuori luogo in questo spazio. Magari è vero: questo è un post per sfogarsi, non per porsi delle domande. Non è neanche un forum, non vogliamo sviscerare nessun argomento, vogliamo solo offrire uno spazio vuoto in cui tirare fuori il lato oscuro, strillando proprio se necessario.
Però non mi sento di moderare questa conversazione eliminando dei commenti, perché ho letto davvero delle risposte bellissime, in cui si spiega il senso di quel lato oscuro e del perché esiste questo spazio. I momenti bui sono momenti, hanno un inizio e una fine: non è questione di “doversi” sacrificare in un rapporto che fa male, questo che si legge qui è quell’attimo in cui viene fuori la fatica, il malessere. ma poi fuori c’è tutto un mondo.
E non è uno spazio solo per madri, ci sono stati interventi anche di uomini. Ce ne sono meno, per tutti i motivi per i quali i lettori uomini su argomenti genitoriali sono di meno delle donne. Ma noi ne abbiamo tanti, rispetto alla media, e ne siamo orgogliosi, perché questo non è un posto solo per madri, non è un posto escludente.
Allo stesso modo non mi sognerei mai di dire che questo deve restare un posto solo per persone con figli. Ben venga una persona senza figli che vuole capire. Perché la domanda di Uina è, non solo lecita, ma anche molto profonda: perché se un rapporto di qualsiasi altra natura vi fa stare male lo tagliate via, mentre i figli, sapendo che saranno fatica e sudore, li andate cercando?
E le risposte sono state diverse, tutte solide e molto sentite, per dire in fondo che questo che si legge qui è un pezzetto, un pezzetto piccolo della vita. Se lo tiriamo fuori, invece che far finta che non possa esistere, che sia necessario solo parlare d’amore e dedizione, ci facciamo del male. E’ un pezzetto piccolo dell’avere figli, ma c’è e se ne può parlare.
Vi ringrazio per il livello di questa conversazione, che mi ha colpito moltissimo.
Vi chiedo di rispettare chi viene qui per “gridare”: nessun giudizio, per favore.
La discussione non l’ho iniziata io ma Claudia (che poi ha ribaltato la questione ma forse avevo inteso male io) e ho anche chiesto se non dessi fastidio e non conoscendo un altro spazio adeguato ho chiesto anche di essere indirizzata magari su un’altra pagina, poi mi hanno risposto e pensavo di non dare disturbo. Di questo argomento è impossibile parlare, è un tabù nero e profondo, le domande non vengono mai poste e le argomentazione non vengono mai ragionate.
Le risposte non incontrano il mio pensiero e alcune non le trovo centrate sulla questione ma penso che il dibattito sia sempre positivo se costruttivo e educato.
Ciao Uina,
Non ho ribaltato la conversazione. Semplicemente mi sono resa conto che il sentore che ho avuto nel porre una domanda lecita avrebbe scatenato molta disapprovazione.
Avrai inteso che non concordo con alcune delle posizioni, ma allo stesso tempo capisco che questo spazio non sia per le persone che in primis hanno tempo e secondo possono filosofeggiare come un po’ abbiamo fatto noi. Ammettiamolo, dai.
Scrivi che non riesci a trovare un posto dove esprimere le nostre comuni perplessità, ma cercando in google non e’ così difficile. Come abbiamo trovato questo spazio,ne possiamo trovare ben altri.
Inoltre concordo con te che alcune risposte vadano fuori dal seminato, ma questo spazio non e’ per noi, e’ da come si legge per quelle madri/padri che non ce la fanno più a gestire la quotidianità, anche questo deve essere ammesso, e vengono qui a gridare la loro pura disperazione.
Sono distrutta.
Con i miei bambini va tutto benissimo. Tranne per la messa a letto pomeridiana del mio grande, tre anni. Lui non vorrebbe andare a dormire dopo pranzo, ma se non lo fa lo trovo addormentato in giro per la casa intorno alle sei.
Si dimena, si muove, chiede cento volte l’acqua, dieci storie, cinque canzoni…insomma, finisce con me che urlo e lui che piange e capita pure che ci scappi qualche scapaccione -cui io, lucidamente, sarei contrarissima-
Dopo un’ora e mezza, due ore, dorme. E non per dieci minuti, per due tre ore.
Ed io mi sento una puzzola, causa scapaccione. Ma sono anche molto stanca e stufa e aspetto con sollievo il fine settimana, quando mio marito è in casa ed è lui ad occuparsi della messa a letto pomeridiana del bimbo.
Non vedo l’ora di tornare al lavoro anche se in maternità io sto bene per delegare ad altri questo compito. Sono affranta perché vorrei godermi quello che di bello ho: tutto il resto, ed invece passo due ore di follia ogni santo giorno.
Per fortuna parecchi anni fa, ho passato la stessa trafila. Il sonno pomeridiano era un inferno, ma non se ne poteva fare a meno, altrimenti verso le sei crollava addormentato o serviva l’esorcista.
Qui la regola è che non si danno consigli, ma sul sonno abbiamo scritto un bel po’. Prova a cercare nel sito. Di sicuro impostare una routine senza deroghe è utile. Poi bisogna solo stringere i denti finché non reggono il pomeriggio senza pisolino e allora la sera si respira.
Grazie! Dopo aver scritto lo sfogo sono andata a cercare qualche consiglio. Ed il consiglio, alla fine, è uno solo: pazienza, pazienza, pazienza.
Io sono l’imperatrice della resilienza. Sui manuali che pretendono di insegnarla c’è la mia foto. Dovrei cavarmela pure questa volta.
Io ne ho tre da mettere a letto
Faccio così..
Li invito a prendere un gioco e venire a dormire oppure approfitto del gioco sul lettone per poi farli addormentare..
I miei sono piccoli uno come il tuo 3 e mezzo poi 2 e mezzo e un anno l ultima
Hanno tutti il loro tiro
Massi vuole i capelli
Riki la mano e
Bella la tetta!
Massi come il tuo non vorrebbe mai stare a letto ma se dorme fa anche 3 o 4 ore al pomeriggio! Riki se si inversa ci metto lo stesso suo tempo a farlo dormire…bella dorme i quarti d ora…
Ti capisco…anchio molte volte perdo la pazienza e urlo o do la sculacciata
Ma non per questo tiriamo su dei figli mostri..sarà successo anche ai nostri genitori sicuramente eppure non abbiamo problemi comportamentali o che …sono momenti e passano sia per noi che per i bimbi..
Cmq ribadisco il fatto che siamo donne troppo stressate oggi come oggi…
Ciao a tutti! Rispondo a Uina e alle altre persone.
Sono d’accordo con l’utilità dello scambio e con l’importanza di fare scelte consapevoli. Apprezzo anche la l’empatia di Uina per un mondo femminile che vive delle frustrazioni o forti rinunce per dedicarsi ai bambini.
Penso poi anche che la razionalità sia sempre limitata; credo inoltre che diventare genitore sia una scelta che, se fatta solo di testa, non avverrebbe quasi mai, poiché, come per molte cose grandi grandi, ci vuole anche un po’ di slancio di pancia. Se bastasse essere informati non ci sarebbero quasi mai secondogeniti, o terzi, poiché a quel punto il genitore non può essere ingenuo su ciò che gli aspetta.
Ad esempio, quando ho saputo di aspettare il mio secondo bimbo, conoscevo benissimo le fatiche a cui sarei andata incontro e i sacrifici, ciononostante non ho rinunciato, perché ho sentito che era giusto così e lo sento ancora, anche se, come sapevo, spesso è molto dura.
Poi forse non è neppure sano aspettarsi dalla vita solo gioia e soddisfazioni, esistono fatica, rinunce, compromessi che si può accettare di sostenere per uno scopo più grande.
Certamente a volte noi mamme siamo molto poco aiutate dal mondo maschile e dalla società in genere e questo aumenta inutilmente le nostre fatiche.
Ma nessuno lascia i figli ai nonni?
aivoja! 🙂
poi però c’è chi non ha nonni a disposizione
Noi un paio di volte al mese per uscire da soli in coppia…..ci vogliono davvero quelle serate.
Claudia,certo che i tuoi dubbi possono essere leciti, però,da come scrivi,credo che tu non abbia figli e allora mi chiedo perché leggere un forum come questo,se non si può capire e soprattutto quello che viene scritto su questo forum,sono sfoghi di un momento,la maternità è fatta di tanti altri momenti ( bellissimi) che qui non vengono descritti. Credere,per chi non ha figli,che la maternità sia solo questo,è riduttivo…
Non rispondo per Claudia, magari la pensa diversamente da me.
Mi pongo sempre questa domanda: se un compagno, un’amica, un lavoro, qualsiasi rapporto o situazione, mi facessero vivere questa enorme altalena, per quanto piena di bei momenti, costellata di momenti pessimi, alla fine mi verrebbe consigliato di mollare “Anche se ti piace e alcune volte ti fa stare bene, ti fa anche soffrire, è bene che lasci.”
Perché invece se questa altalena la fa provare la maternità va bene così, è normale e va accettato?
Francamente reputo fastidioso che sfoghi normali di genitori che, peraltro, amano i propri figli e si avvalgono di uno spazio di libero lamento per i momenti più difficili, vengano osservati con compiacimento e giudicati da chi di figli e genitorialità in fondo non ne sa niente.
Vivetevi la genitorialità coi Pro ed i contro che comporta, oppure occupatevi d’altro.
La strada del mero osservatore giudicante mi sembra tempo perso.
Be va accettato perché, quando sei madre ( non quando FAI LA MAMMA ,ma quando SEI UNA MAMMA) non puoi “mollare” tuo figlio,dipende da te in tutto ,non è un lavoro o un hobby è una cosa molto più viscerale, concordo con Claudia quando dice che questi sfoghi sono lo specchio della nostra società, una società che ci vuole multitasking,dove noi stesse cerchiamo di fare tutto…è triste da dire ma quando si è madre a qualcosa bisogna rinunciare…e molte di noi forse non sono pronte per questo…non credo che la maternità sia osannata oggi ma screditata sotto tutti i punti di vista ( sociale ed economico) per primo proprio dalle donne…
ciao UINA, provo a risponderti. E’ molto difficile prevedere come sarà essere genitori. Semplicemente perchè, non avendolo mai fatto (e anche nel caso di più figli, ogni esperienza di genitorialità è completamente diversa e a sè), non si può sapere come ci si sentirà. Non so se tu abbia figli, ma se ne hai, ti farò un esempio: quante volte alcune cose che ti accadono (ad esempio: comportamenti dei tuo bambino/a) ti fanno completamente sclerare, mentre ad altre mamme con bimbi come il tuo/a, invece no? La risposta è: perchè TUTTO è relativo. Non esiste legge, regola nè dei concetti universali. La maternità può essera paradiso, inferno o purgatorio, spesso tutto insieme a giorni alterni. Per questo vedo questa “ingenuità”. Nulla è prevedibile.
Credo che la maternita’ sia un vero e proprio lavoro non pagato, e che molte di noi scelgano per scelta e anche dai…per caso madri. Poi si affidano al caso, alla giornata, a Dio, al marito, all’amica, a questo sito
e non c’e’ nulla di male. E’ il percorso di questa vita che costringe la donna a doversi purtroppo quasi annientare dimenticandosi di se stessa, ma che non sia mai possa esprimere un pentimento sulla condizione che vive.
Non so onestamente cosa dire, non me la sento di giudicare. Mi fanno specie tutte le donne che vogliono un ritorno all’eta’ di 25 anni, semplicemente mi fanno intendere quanto sia emotivamente faticoso vivere la propria vita stravolta, nonostante tanti, tanti momenti felici.
E le madri con figli malati.. Meglio non pensarci e dedicare una preghiera in quanto la vita e’ imprevedibile nel bene e nel male.
Forse come ha scritto qualcuno, alcune di noi, non sono pronte, o magari si accorgono troppo tardi di dovere tenere il bambino tutto il giorno. Ci si poteva pensare prima? Sicuramente. Ma probabilmente l’istinto di procreazione ha avuto la meglio con le sue inevitabili conseguenze.
Buone cose
Non è istinto di procreazione. Non è la procreazione il problema e neanche l’istinto che qui non c’entra nulla.
Mancanza di orizzonti diversi, forse, di pianificazione.
Nessy – il mio non vuole essere mero giudizio, anzi, vorrei che si parlasse apertamente dei pro e dei contro, così che ogni scelta si facesse scientemente così da portare a una vita meno difficoltosa.
lucedeimieiocchi – non hai colto la domanda. Ho chiesto perché vada accettato, non i meccanismi che portano a farlo. Cioè si accetta come normale una cosa che ci fa stare male, perché? E perché vale solo per la maternità?
primearmi – parti per me da un assunto non propriamente giusto. E’ impossibile sapere nello specifico come sarà un qualcosa di futuro ma una parvenza si può, si deve avere, bisgona arrivare preparati ad un appuntamento tanto importante. Bisogna cercare di prevedere come si reagirà a certi stimoli.
Si dà sepre la colpa al caso ma molte cose non sono casuali.
Il mio non è un rimprovero e forse non è il luogo giusto questo (non saprei dove altro esprimermi, semmai indirizzatemi dove non disturbo) ma da donna mi piange il cuore a vederne altre così schiacciate e sofferenti, anche fosse solo una piccola parte del loro tempo. L’assurdità è che viene accettato da loro e dagli altri come se questa sofferenza fosse normale.
Sai cosa penso?
Che questo spazio non sia dedicato a persone (come noi) che hanno tempo quasi per filosofeggiare. La realtà quotidiana di una madre e’ ben altro, basta leggere gli sfoghi su questa pagina.
Credo che sia normale sentire l’istinto di procreazione e seguirlo, e da quando il mondo e’, così e’ sempre stato.
Infine, come in qualsiasi situazione di vita, le variabili che possono stravolgere il quotidiano sono innumerevoli.
Una gravidanza, il futuro della madre, la famiglia possono anche essere pianificati a grandi linee, magari per sentito dire, o sulla base di quello che uno ha visto intorno a se’, ma poi il quotidiano, perché qui e’ proprio quello di cui si parla e’ ben diverso da tutti i buoni presupposti che un pensava di avere prima.
Non penso nessuno sia mai completamente pronto per diventare genitore come per con un incontro di lavoro..
Infine, saro’ poco moderna, ma le madri “non pronte”, “lamentose” (nonostante sottolineo posso non condividere il loro atteggiamento) hanno tutta la mia ammirazione, e credo siano “esseri” superiori in quanto testimoni del miracolo della vita.
Claudia e Uina vi invito ad non continuare questa discussione. Anche se state portando avanti la discussione con commenti tranquilli, siete comunque giudicanti, e esprimete giudizi su situazioni che non conoscete. Ci possono essere mille motivi per cui una donna decide di avere un figlio, e non vedo perché dovrebbero spiegare a voi per quale motivo lo hanno fatto. A volte le cose succedono, a volte ci si aspetta che sarà faticoso ma non si sa quanto faticoso, a volte magari si procede anche ingenuamente, ma non sta a voi giudicare. In questa pagina non ci si deve in alcun modo spiegazione a nessuno. E’ uno spazio libero per sfogarsi e basta. Spero possiate rispettare l’argomento. Se volete continuare la discussione potete spostarvi qui: https://genitoricrescono.com/pentimento-delle-madri/
Non si può piantare i bambini!
Marito lavoro e amica si…ma la maternità è tutt’altra cosa
Non ho scritto che la maternita’ sia solo di momenti come quello descritti in questo forum, dedicato meramente a sfoghi.
Comprendo che interventi di persone come me (senza figli o meno) vengano letti attraverso l’esperienza di madri e magari filtrati attraverso le emozioni di chi e’ stressato o comunque si sente giudicato male.
Ho l’impressione che questo sito possa servire a molti, genitori e non. E’ lo specchio di una società moderna, dove la condizione di madre viene ancora osannata, ma dagli interventi che si leggono, si sente molta forza nel volere (quasi per forza) andare avanti, gioire, ma si sente anche molto dolore. Le donne sembrano lasciate sole a se stesse, quasi incattivite, e uno .. alla fine si pone delle domande lecite.
Osservatore, madre, qualunque persona legga, un’idea se la fa. Poi ogni esperienza e’ unica. Cmq e’ curioso che ogni volta qualcuno voglia esprimere un parere innocuo, si leggano risposte quasi esagerate.
Ciao Claudia, io invece trovo appropriate le tue osservazioni in merito, a me per esempio capita leggendo sfoghi di mamme con più figli di pensare: cavolo però, già col primo avevi capito che roba era, cosa ti aspettavi cambiasse col secondo? O col terzo?
Poi mi rendo conto che io non sono proprio nella posizione per giudicare, perché ci devono essere delle motivazioni che portano a voler diventare madre che sono un misto di pressioni sociali esterne, bisogno di amare, desiderio di avere qualcuno nel mondo coi nostri geni dopo di noi, desiderio di mettersi alla prova, coronamento di una storia d’amore, e molto altro.
Io avevo una visione così edulcorata della maternità prima di diventare genitore, ero così carica di aspettative romantiche che quando la realtà mi ha sbattuto in faccia le cose, mi sono sentita….tradita. Davvero.
Come, mi dicevo, le altre sembravano così felici, i loro bambini così buoni, i loro compagni così amorevoli….perché a me andava tutto nel verso opposto?
Bambino piangente h24, notti insonni, l’amore che non provavo, l’allattamento che non andava, il compagno (prima innamorato) che mi dava della donna senza palle invece che aiutarmi….come avrei potuto prevedere QUESTO? E poi le malattie che ti tengono in clausura, l’ansia perenne, il ritorno al lavoro disastroso, lo stress col suddetto compagno, l’intimità che diventa un lontano ricordo, i capricci che non sopporti più….guarda che questo prima non te lo dicono mica. Nessuno te lo dice, non nei libri, non al corso pre-parto, tantomeno le altre mamme, ma ora io so che fa tutto parte del pacchetto e non ripeterò mai più l’esperienza, grazie ho già dato.
Il fatto di andare avanti e gioire (spesso per forza, come dici tu), dipende dal senso di responsabilità: hai fatto un figlio, non puoi abbandonarlo. Non é come porre fine ad una storia o cambiare lavoro. Non puoi dire: figlio il nostro rapporto non va, é meglio finirla qui. Devi tenere duro e pensare che ci saranno tempi migliori, cercando di non perdere te stessa e quello che avevi costruito un attimo prima di diventare madre.
Un saluto
Non ho mai detto che il bambino vada abbandonato, per carità!
La mia domanda era perché non se ne parli di queste difficoltà, perché sia tutto taciuto e nascosto, perché soffrire per un figlio è socialmente accettato. La domanda però viene sempre travisata.
Non ho mai detto che il figlio vada abbandonato o che non ci si possa lamentare delle difficoltà, assolutamente.
Ma ULINA ma.infatti noi ne parliamo. Ne parliamo qui. Chi.Non ne parla e ha.un tabu’, e’ ed ha un problema. Noi ne.parliamo e.il.”mostro” lo guardiamo.in faccia..
ma.Non per.questo.siamo madri.pentite o.persone irresponsabili. Sono certa che qua do sarai mamma.capirai appieno.
Uina in realtà se ne parla. Su questo sito ne parliamo, su questa pagina ci si sfoga nei momenti difficili, ci sono stati addirittura recentemente dei libri in merito. Leggi ad esempio qui: https://genitoricrescono.com/pentimento-delle-madri/
Neuro85,
Grazie per la tua risposta. Mi e’ piaciuta molto.
Mi piace in particolare:
Il fatto di andare avanti e gioire (spesso per forza, come dici tu), dipende dal senso di responsabilità: hai fatto un figlio, non puoi abbandonarlo. Non é come porre fine ad una storia o cambiare lavoro. Non puoi dire: figlio il nostro rapporto non va, é meglio finirla qui. Devi tenere duro e pensare che ci saranno tempi migliori, cercando di non perdere te stessa e quello che avevi costruito un attimo prima di diventare madre.
Buona settimana
Oggi gira male. Per 21 mesi non abbiamo dormito. E ancora adesso (2 anni e mezzo) le notti sono un’incognita. Tipo questa notte. E lavoro. E sono di frequente nervosa. E ho avuto due aborti negli ultimi 4 mesi (e uno prima della sua nascita). E tutte le donne rimangono incinte solo perché vengono guardate. Insomma, oggi vorrei avere solo 25 anni.
Cara anonima…mi spiace del periodo che state passando…io ho tre bimbi di 3 2 1 anno e l ultima è proprio come il tuo in fatto di nanna …da che è nata non faccio nemmeno tre ore filate…e purtroppo come te lavoro a tempo pieno e da fare a casa è tantissimo e sempre di corsa o a spezzoni perché con un casa loro devo sempre piantare tutto ..guardarli…e riprendere coi mestieri…
L unico consiglio che posso darti è quello di fare come me …prendo con filosofia il.fatto che non dorma…mi dico…ma si dormirò domani …e così via …per quanto riguarda i tuoi aborti mi dispiace davvero moltissimo ..ma forse non è il momento giusto per una seconda gravidanza dato il tuo stato di stress…anche perché devi mettere in conto che non può risentirne lui che povero è troppo piccino per subire le nostre giornate no
E poi devi sempre sperare di fare una bella gravidanza perché se solo Parti con vomito o altro come fai a stargli dietro?
Io ho passato momenti orribili e indescrivibili sempre sola e al punto di piangere di fronte a loro perché stavo male male male…poi tutto diventa un ricordo ma al momento è troppo dura e loro non dovevano soffrire con me…
Quindi aspetta ancora un annetto magari…dai tre anni in su magari si stabilizza un pochino
Non dormire per anni è davvero un’esperienza dilaniante.
Passa davvero, ma lascia il segno per parecchio tempo. Coraggio
sì Silvia, lo è. In più mettici una fortissima invidia per chi, invece, ha neonati che hanno sempre dormito: non più tardi di ieri sera, una coppia di amici con una bimba di sei mesi vuole già fare il secondo perché “la prima è come non averla”.. e io sono, per l’ennesima volta, morta dentro. Provo un’invida che è lacerante. io e mio marito non pensavamo di dover affrontare tutto questo. Un po’ di pace ora sarebbe ben gradita (e poi mi rendo conto di essere ingrata verso chi, magari, non riesce ad averne, di figli: la nostra, salvo i problemi notturni – che sono pesantissimi- non ha avuto problemi di sorta, né coliche, né cibo, né allattamento, bimba sveglissima e precocissima da un punto di vista linguistico). quindi che si fa? Mio marito si deve violentare per poter pensare a fare il secondo..
Cara Anonima, capisco l’invidia per chi i figli li ha ma è “come non averli”, il che, se devo dirla tutta, mi genera qualche interrogativo, tuttavia, puoi consolarti, volendo, pensando che non sei sola. Io ho un bimbo di due anni e mezzo, fantastico, ma che da quando è nato non ha MAI dormito una notte di fila. Sono perciò due anni e mezzo che mi sveglio OGNI notte dalle quattro alle dieci volte. Allucinante.
Con lavoro e tutto il resto della vita da mandare avanti.
Perciò, capisco e ti sono vicina.
Nessy, grazie mille per la solidarietà. La ricambio con grande affetto. Solo chi non dorme, o non ha dormito per anni, può sapere che cosa significa essere costantemente nervosi e costantemente proiettati verso quel pensiero. L’unica cosa che mi mantiene parzialmente equilibrata è la speranza che, prima o poi, passerà
ciao anomima. Anche io non ho dormito per più di un anno e ho rasentato l’esaurimento. Tuttavia ti invito a riflettere sulla frase “è come non averla” che hanno detto i tuoi amici. A te, piacerebbe? Secondo me è una frase non solo poco realistica ma anche “indicatrice di qualcosa che NON va”. Nel senso…..è possibile “che sia come non averla”? Dunque io non sarei così invidiosa dei tuoi amici… (anche se ti capisco al 100% e solidarizzo a pieno con te!)
ciao Primearmi, sai che invece vorrei poter dire anch’io quella frase, soprattutto la notte! anche questa notte abbiamo fatto il giro dei letti di casa e ora ha pure iniziato a fare storie per entrare al nido.. che faccio? la drogo? Inizio a farlo io??
Per non parlare di quelli che ti dicono :” hai solo quello da fare cosa vuoi che sia ” facilissimo tenere un bimbo dalla mattina alla sera senza un aiuto da parte di nessuno
Io ho un bimbo di 12 mesi mia mamma abita in un altra regione mio papà lavora molto il papà di mio figlio lavora dalla mattina alla sera tardi .. Nessuno mi aiuta col bambino mi alzo la mattina mi sveglio si sveglia anche Lui è di sera uguale fa solo un riposino di un ora al pomeriggio .. Non posso mai perderlo di vista perché cammina quando usciamo a casa piange perché vuole stare in braccio non ho mai un secondo Libero gli voglio bene ma è stressante sopratutto se nessuno te lo tiene nessuno ti aiuta almeno un ora al giorno a volte mi sento in gabbia vorrei scappare per stare almeno un ora a rilassarmi e tanto difficile
Stasera ho picchiato mia figlia di 5 anni! La piccola di sei mesi si sveglia, la grande si prepara x andare a letto, intanto apro la porta della cameretta e…..un caos bestiale che mi manda in orbita il cervello. Non capisco più niente, comincio a sbraitare, mia figlia mi aggredisce x i miei modi, io la blocco e le tiro un ceffone, un sonoro, convinto e desiderato ceffone. Mi sento squallida
Mi dispiace, capisco.
Anch’io a volte mi detesto nel vedermi così “brutta”, così come non avrei mai pensato. La parte peggiore è la delusione che provo per me stessa.
Loro non hanno colpa, sono bambini, splendidi, ed io troppo spesso non lo so apprezzare.
Forse dovremmo tutti poter tornare indietro, così non li rifaremmo più. Non racconto la mia storia, perché è simile a tante altre.. Ora mia figlia ha quasi 9 anni, si è calmata da tanti punti di vista, ma per tanti altri io continuo a pensare che non ne vale la pena. Mi dispiace tanto ma è così. Forse sono io quella sbagliata, ma per me la vita dietro a un figlio è un sacrificio che mi sono accollata per senso del dovere, ma con la consapevolezza di bruciare la mia vita. Beate le mamme che sono felici nel loro ruolo e non hanno questi pensieri!
LAURA
cara Laura, non sei la sola a sentirti così. non son di grande aiuto ma la penso esattamente come te. e non ho voglia di sentirmi sbagliata per questo.
è un periodo in cui sento di non fare bene niente, la bambina urla tutta la sua opposizione nei mie confronti ed io non so gestirla (ha tre anni), a lavoro non riesco a dare tutta la mia attenzione causa pensieri rivolti a lei a mio marito al quale non do più le giuste attenzioni. per non parlare della mia voglia di ritagliarmi un’ora a settimana per me e solo per me costellata da imprevisti e sensi di colpa.
ho una vita di merda al momento e non posso nasconderlo almeno a me stessa.
al momento anch’io penso che non ne sia valsa assolutamente lapena
Oggi una mia collega mi ha detto che sta per partire per il Madagascar e io (reduce dall’ennesima notte insonne) mi sono lasciata scappare: “Quanto ti invidio, quanto mi manca viaggiare davvero….ora é tutto finito, ma perché ho fatto un figlio…”
Lei subito: “Non devi nemmeno pensarle queste cose! Hai la fortuna di avere un compagno e un bambino bellissimo! Sei ingrata!”
Sì é vero sono ingrata, ma per l’ennesima volta il bambino bellissimo sta male, non abbiamo più la baby sitter e siamo incasinati col lavoro, non dormiamo la notte e col fantastico compagno dallo stress ci prendiamo a male parole per cazzate come una luce spenta 2 secondi troppo presto.
E ogni giorno incombenze, problemi, incastri, chi fa cosa, scriversi solo per passarsi le consegne o fissare appuntamenti con pediatri.
Dov’é la vita bellissima, dove sono le emozioni che solo un figlio ti sa dare, dov’é la felicità che non ti fa pentire di niente, dov’é lo spirito di sacrificio che non ti fa sentire male ogni volta che devi rinunciare a qualcosa che vorresti fare?
E perché non posso essere sincera dicendo che se avessi saputo tutto questo PRIMA, non sarei diventata mamma perché IO non sono in grado e anche perché secondo me il gioco non vale la candela?
Ogni giorno riesco a trovare l’amore per mio figlio in mezzo a tutto questo, ma la gioia vera che so di provare quando sono me stessa e faccio le cose che amo, quella non la provo e mi sento annientata.
È come se l’avessi scritta io…
Ti capisco penso esattamente le stesse cose
Esistiamo come persone e non macchine! Abbiamo esigenze anche noi! E sicuramente se avessi avuto la possibilità di non lavorare ma poter comunque portare il bimbo al nido o dalla sitter in modo da fare le tue cosine e realizzarti non parleresti così…e non lo farei neanche io…non mi pento dei miei bimbi e rifarei ogni sacrificio e giornata no perché so che crescono in fretta e arriverà il momento in cui avrò più libertà…e ringrazio Dio di averli tutti sani !
Ciao
Ho 45 anni sono padre di un bimbo di quasi 4 e patrigno di uno di 8.
Non c’è la faccio più!!!! Sono disoccupato il 70% del mio tempo lo passo con loro, che sono quando stanno insieme sono pessimi ingestibili incontrollabili… dispetti, capricci urla ….non uso mai le mani,ma a volte (oramai spesso) non li sopporto più mi nauseano, mi irritano…quando invece stanno separati sono buoni, ascoltano non rompono…io sono sempre più convinto che devo tenerli separati il più possibile ma quella stupida della madre invece no…per lei certo è facile, fortunata lei lavora, quindi li vede la mattina e la sera quando sono esausti e pronti per dormire!! Inutile dire che questa situazione oramai è insopportabile, sono talmente esausto che nn sopporto nemmeno mia moglie, vorrei scappare…certo amo mio figlio è la mia vita ma a volte quando è ingestibile non lo sopporto più…
Aiuto..
X fortuna un papà dalla parte delle mamme…è quello che ho cercato di spiegare a mio marito stasera dopo l’ennesima discussione dove io sbroccavo di bestia e lui mi diceva di nn urlare.ma tanto lui lavora e a casa con due piccoli ci sono.io
Io e mio marito abbiamo tre figli di 3 2 1 anno e credimi rivedo in voi la nostra situazione! Assieme sono ingestibili! Ma ho notato che voi uomini perdete subito la pazienza…io a casa gli faccio fare il casino che è giusto facciamo perché ancora piccoli e poi riordino all’ ultimo…se capricciano la butto sul ridere con solletico o altro oppure litigano e tiro fuori un puzzle o qualcosa che li rilassa…
Poi gridiamo anche noi eh! A volte partono le mani se si fanno male a vicenda..
Non sei un mostro .. ..passerà
Mia figlia ha 15 mesi e io non la sopporto più. La amo sempre, ma i momenti migliori della giornata sono quando non c’è. Se usciamo a passeggio piange perchè vuole venire in braccio (non cammina ancora), se vado a fare la spesa con lei urla perchè vuole toccare le cose e non la lascio. Se gioco con lei vuole cose che non posso dargli (cellulare, forbici..). Quindi urla. Se la lascio a giocare sul tappeto con il fratello più grande, senza di me urla. Se esco un attimo dalla stanza urla. Se vado in bagno e me la porto dietro urla (perchè vuole aprire il rubinetto del lavabo e non la lascio). Per mangiare urla. Quando dobbiamo mangiare noi diventa una belva perché vuole assaggiare tutto (soprattutto le cose più pericolose). Sono così abituata ai suoi pianti che non ci faccio più caso: i primi mesi si angustiavo, soffrivo per lei, ora posso fare le faccende mentre lei urla, tanto sono abituata. Sono furiosa con mia figlia di 14 mesi, cosa può esserci di più patetico? A quale età, per lo meno, diminuisce il tempo passato a frignare???
Il mio bimbo ha smesso di frignare tutti il giorno quando l’ho inserito al nido, cioè a 18 mesi.
Il mio ha frequenti crisi isteriche per delle cavolate (tipo un campanello che suono io invece che lui) tutt’ora. Ha 2 anni e mezzo. Non voglio scoraggiarti ma mi sa che ti (ci) manca ancora un po’…