genitorisbroccano

genitorisbroccano è lo spazio da usare quando senti di avere solo voglia di urlare.
Quando non ne puoi più.
Quando senti che le tue qualità di mamma o papà paziente stanno venendo meno.
Quando tutti i tuoi buoni propositi sono miseramente crollati davanti all’incomprensibile ostinazione dei tuoi figli.
Quando hai mandato a farsi benedire tutte le tue più radicate convinzioni circa l’allenamento emotivo e l’empatia.
Quando sei riuscito a mettere tuo figlio in punizione già 3 volte da quando si è svegliato, e sono appena le 8.30 del mattino.
Quando hai ormai raggiunto la definitiva convinzione che sei una pessimamma o un papàpessimo.

Questa è una stanza insonorizzata: fuori da qui non sentono nulla. Ti leggeranno solo altri genitori solidali che sanno benissimo come ti senti.
Qui è vietato dare consigli (soprattutto quelli buoni).
Qui è vietato trovare soluzioni.
Qui è vietato citare “metodi”.
Qui è vietato fare i saputelli!
I commenti autorizzati sono solo le pacche sulle spalle: sarà nostra cura rimuovere ogni altro tipo di commento.

Da questo momento potete urlare! Nulla è inconfessabile per genitorisbroccano!

PS: Se invece hai bisogno di consigli, cerca un articolo nel resto del sito che faccia il caso tuo, e posta un commento lì : genitoricrescono.com

4,482 thoughts on “genitorisbroccano”

  1. ciao a tutti,
    vorrei confrontarmi con voi su un tema legato alle eduatrici dell’asilo nido.
    Il mio bimbo ha due anni e due mesi. Va al nido già da quando aveva 8 mesi.
    Quest’anno si è legato particolarmente ad un altro bambino che frequentiamo anche fuori dal nido.
    Si amano e si odiano, si litigano i giochi….tutto mi sembra normale.
    Oggi l’educatrice mi ha detto che loro tendono a dividerli perché il mio Ale tende troppo ad emulare il compagno nel bene e nel male.
    Ieri che siamo stati insieme nel pomeriggio a casa mia, ho notato che appena il compagno prendeva un gioco lo voleva lui o quando il compagno ha voluto che gli dessi io la merenda, lo stesso biscotto lo ha voluto anche mio figlio…..ma non vi sembra troppo dividerli?
    Che ne pensate?
    E’così negativo che mio figlio imiti il suo compagno? E’ un segnale a cui devo dare importanza?
    Vi ringrazio per le vostre risposte…

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  2. “Ti voglio bene. Nulla al mondo cambierà questo amore, nemmeno i tuoi insuccessi o le tue frustrazioni.
    Perché capisco che amare la scuola è difficile. La scuola è brutta, è troppo fredda o troppo calda, la scuola è senza palestra, a scuola c’è una maestra con i baffi e l’alito pesante, a scuola c’è un professore che invece di fare lezione parla dei fatti suoi.
    La verità è che forse essere ragazzi è molto più difficile che essere genitori. I genitori hanno dalla loro parte l’esperienza, hanno dalla loro parte i manuali, i libri, i pedagogisti, i siti internet, gli specialisti. I genitori hanno anche i soldi per uscire una sera senza figli, per manifestare il loro sacrosanto diritto di staccare la spina dalla loro genitorialità. I genitori possono sfogare le loro frustrazioni sui figli, sui dipendenti, sulle amiche, sulle colf, sulle suocere rompiscatole.
    I genitori hanno una vita. I genitori sanno tutto.
    I genitori sanno come si paga una bolletta, sanno come si guida l’auto in mezzo al traffico, sanno come si fanno i bambini, sanno cucinare una torta e fare una lavatrice. I genitori sanno cambiare i pannolini. I genitori fanno ridere, e ci sono quando i figli piangono.
    I genitori hanno una vita facile, perché la loro vita è una certezza: sanno cosa devono fare, dove devono andare, qual è la loro strada. Sono grandi. Sanno come risolversi i problemi.
    Ma quando sei un bambino, o un adolescente, è tutto un gran casino.
    Mamma e papà ti dicono: Stai attento, studia, stai seduto, impara la poesia, colora nei margini, che sport vuoi fare?
    Quando sei bambino ti tocca andare a scuola tanti anni. E certi giorni la scuola fa davvero schifo.
    Certe volte la scuola è una rottura. Certe volte è meglio giocare, e fare finta di non avere compiti da finire, o interrogazioni per cui prepararsi. Certe volte essere piccoli è una fregatura, perché non puoi nemmeno uscire e avere il sacrosanto diritto di staccare la spina dalla tua figlitudine.
    Ma vorrei che ti ricordassi ogni santo giorno che quello che conta nella vita è la passione.
    Ti vorrò bene sempre e comunque. Anche per tutte le volte che mi hai deluso o che mi deluderai.
    Ti vorrò bene nonostante le note che hai preso, o le cose che non hai imparato.
    Ti starò sempre vicino affinché tu possa prendere da me la tua forza.
    Cercherò sempre di spiegarti che nella vita non è mai finito niente, e anche quando le cose vanno proprio da schifo, la vita comunque non è ancora finita, e con essa non è finita la speranza di cambiare, e di riuscire, e di ridere, e di essere felice.
    Ricorda che un insuccesso non è mai definitivo. E che il tuo successo e il tuo insuccesso non sono la misura del mio amore, ma la misura del tuo futuro. Un futuro da scrivere insieme.
    Lo studio è una passione. Imparare è difficile, ma divertente.
    Ricorda che sapere è meglio di non sapere. Che una vita è tanto più felice quante più scelte hai davanti.

    Perché la cultura è così, come l’Amore: si infiltra, si insinua piano piano, si espande come un gas inodore e incolore, impregna i vestiti come l’odore di fritto dei ristoranti cinesi.
    La cultura è così, come l’Amore: chiede solo di essere amata, e venerata, e rispettata.
    Chiede solo tempo, e pazienza, e sorrisi, e dedizione.
    La cultura ti dice: amami, amami come fossi tua figlia.
    E l’amore, quando nasce, nessuno lo può fermare.”
    FORZA MAMME!!!!! I figli sono la nostra forza. Hanno bisogno di noi come noi ne abbiamo di loro…e guai se non ci fossero. Li abbiamo voluti, desiderati…non dimentichiamocelo.Nemmeno nei momenti più “difficili” Un in bocca al lupo a tutte le mamme!

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  3. Ciao Stanca,
    mi sembra di capire che non siamo le uniche mamme single che vivono schiacciate dalla responsabilità, dalla solitudine del momento e dal terrore che ci abbandonino per scegliere chi li ha lasciati senza preoccuparsi troppo delle conseguenze (crescere senza una famiglia, mamme stressate e sole, nonno o nonna come alternativa alla mamma, invece del papà)….
    Io personalmente ho deciso che non ce la faccio a sopportare questo peso e anche il terrore che un giorno possa “allontanarlo” da me….E’ davvero troppo per i miei nervi….quindi vivo alla giornata e prendo quello che ne viene….anche se il dolore è tanto e sembra di avere una spina nel cuore….

    Ti capisco e ti sono vicina. Se a volte hai voglia di confrontarti anche in privato….possiamo scriverci tramite e-mail.
    buona giornata

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  4. Bhè non so piu’ cosa ho.
    Senza raccontarvi tutto premetto due cose:
    mio marito se ne è andato di casa quando mio figlio aveva tre mesi lasciandomi sola nella mia depressione. Oggi ha due anni e tre mesi
    sono tornata da mio padre che odio per non stare sola come un cane.
    Mio figlio è sano simpatico ma troppo vivace, non fa che imporre il suo volere ed io che mi dimeno tra lavoro e casa non ce la faccio piu. non rido mai. il mio unico pensiero è oddio arriva il week end. Sono sempre sola non ho molte amiche le uniche che ho vivono fuori italia.
    le altre sono conoscenze sommarie.
    Non ho stimoli a volte mi pesa giocare con mio figlio, quando si mette a giocare con il tablet sono felice per non sentirlo strillare in continuazione perchè vuole ogni cosa.
    vedo le mamme ed i papà che escono chee ballano con i loro figli ed era il mio sogno a me l’hanno distrutto.
    riuscirò mai a farmi una risata con mio figlio a non temerlo e non vivere nell’angoscia che tanto sceglierà quel disgraziato del padre.
    ragazze a volte ho paura di non amarlo.

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  5. Ora mi incavolo,grido sempre a lui ,lui che colpa non ne ha. Nato con ugola bifida,scoperta solo ora. Due anni insonni con lui che piangeva sempre e noi che gridavamo. Ora ne ha 4 e deve mettere l allarga palato. Già lo vado x 5 mesi con quello in bocca. E speriamo respiri meglio ma in tanto il danno e fatto e io e mio marito dobbiamo appena ricostruire il rapporto con lui. Che fatica

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  6. veramente non voglio urlare…l’ho fatto fino a mezz’ora fa. contro mi a figlia. che nell’impegno mi delude sempre.io non penso di essere una di quelle mamme che vuole la figlia una sua fotocopia.io penso di poter accettare se non avrà le mie stesse ansie “da prestazione” sempre nella paura di non essere alla altezza. Ma per la miseria!!! un minimo senso del dovere , quello appena sufficiente a farle usare il cervello dopo che ha falsificato 3 insufficienze e le suggerisce di cercare almeno di abbozzare un tentativo di rimedio…invece no,lei ha preso tutto quello che poteva prendere (viaggi, gite,regali) e poi giù, voti peggiori dei precedenti.Risultato: i discreti voti presi all’inizio del quadri dove la mamma ossessiva le stava dietro ogni santo giorno controllandole ogni riga di foglio e di diario sono stati bellamente spazzati da 4 e 5 presi in successione decrescente(cosa che ai professori piace anche di più)…
    non so più che fare…mi arrendo ad una figlia che nella vita pensa che contino di più i panta cargo alla moda piuttosto che sapere l’inglese? o continuo strenuamente fino all’ultimo a lottare per inculcarle un minimo di cultura, nella speranza che folgorata sulla strada di Damasco cambi? La ignoro confermandole che mi ha deluso e che nel suo piccolo (nel mio grande) mi ha fatto soffrire? o resetto e ricomincio con amorevolezza pazienza e dedizione dicendo a lei e a me”tranquilla, sei una bambina intelligente.non sei sola.insieme vedrai che riusciremo a rimediare (a tutte le volte che hai bighellonato invece che studiare)? cavoli! perché è così difficile sapere qual è la cosa giusta con i figli??

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  7. ecco, anche io voglio URLAREEEEEE!!!!!
    non contro il mio bambino ma perché non ce la faccio più……
    mamma single, padre extracomunitario che a sei mesi mi lascia da sola….senza entrare troppo nel merito, poverino non gli piacevano i lavori che gli offriva l’italia e oggi fa il martire e vorrebbe dire al figlio (due anni) che è via per lavoro…..intanto si fa la sua vita….
    situazione al lavoro critica con costante mobbing e insicurezza sullo stipendio a fine mese,
    costretta a vivere con mia madre che per quanto cerchi di aiutarmi è anziana, ma con cui non ho un buon rapporto…..
    ho tante amiche, grazie a Dio, ma nessuno a fine serata che mi dia una pacca sulla spalla o che mi incoraggi e mi lasci piangere o urlare…..
    ….tutto questo che c’entra? C’entra perché ieri e oggi ho sbroccato con mio figlio per delle semplici “monellate” da bambino di due anni che vuole capire fin dove può spingersi. Ieri con le mie urla l’ho atterrito e idem stamattina…..
    capisco che i cosiddetti 5 minuti capitano a tutti, ma io mi sento un mostro. Facile prendersela con chi non ha armi pari per combattere ed è costretto a soccombere…..è sufficiente chiedergli scusa? non lo so…..
    vorrei che crescesse sereno, ma cosa gli sto trasmettendo? una madre omogina (si dice così), tesa, che sono giorni che è presa dai suoi pensieri e anche quando gioca ha la testa altrove e si assenta…..
    mi sento uno schifo e allora GRAZIE PER QUESTO SPAZIO IN CUI POSSO URLARE RUGGIRE IL MIO :
    RRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR
    AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
    HHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH

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  8. Algiv85 non demoralizzarti! Mio figlio ha 6 anni e mangia sempre e solo le solite cose! Niente verdure se non le patate e come frutta solo le banane o mela frullata; non vuole assaggiare nulla di nuovo. Ormai mi sono rassegnata, ha i suoi gusti e non posso obbligarlo a mangiare ciò che non vuole. Ci vuole tanta pazienza e non è colpa tua! Pensa che mio figlio se stava a digiuno gli venivano le crisi di acetone, quindi piuttosto gli facevo la sera la solita pasta. Spesso mi tocca cucinare due piatti diversi uno per lui e uno per me è mio marito.
    Vedrai sarà una fase poi passerà.. Non disperarti!

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  9. Se c’è qualcuno che possa aiutarmi con consigli o testi,onianze spero lo faccia perchè io sono sull’orlo di una depressione folle. Mio figlio ha 2 anni e mezzo e sin dallo svezzamento non ha mai mostrato un amore verso il cibo. Ho tentato di svezzarlo a 5 mesi ma, senza successo, sono andata avanti allattandolo fino a quasi un anno. Da allora ha sempre alternato giorni di digiuno a giorni di strani pasti soddisfacenti, ma per me l’ora del pasto è sempre stato come giocare alla lotteria…e quindi un tornante di tensioni. Forse questa è la mia prima colpa ma con i suoi ripetuti NO ho perso ogni forma di sicurezza e con la sua diffidenza vs le novità temo anche io prima di preparargli qcs di sfizioso e innovativo. Alla sua età io gli preparo ancora pastina con pesce, carne, legumi…mattina e sera. Per un bel periodo avevamo raggiunto una sorta di equilibrio: menu settimanale completo e vario, seppur fatto di qst pappe che x lui dovrebbero esser superate. Ma da 3 mesi non si capisce più niente, io sono destabilizzata e mi crolla il mondo addosso a ogni suo rifiuto, quotidiano ormai: ha cambiato i gusti e spesso neanche le sue 4 varianti gli vanno bene. Mangiare con altri bimbi non aiuta e neppure coinvolgerlo nella preparazione. Oggi era euforico della pappa: ha scelto il formato di pasta, ha condito, si è seduto felice sul seggiolone ma è bastato vedermi mentre versavo la pietanza nel piatto per fargli cambiare idea:” pappa no”. Neanche assaggiata. Io non so più cosa fare: non è curioso di quello che mangiamo noi e potrebbe andare avanti solo con yogurt e latte. Non è inappetenza perchè altrimenti non vorrebbe neppure il pane/taralli/cioccolate. Sono disperata. Aiutatemi!!

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  10. Sono sempre stanca. Mi sento sempre sola, ho un bimbo di un anno che è un angelo, dorme tutta la notte, piange poco, mangia tutto… eppure ogni giorno al pensiero di andarlo a prendere all’asilo mi sento già stanca.
    La casa, le lavatrici, la cena, la gestione delle pulizie, la spesa, pesano tutte sulle mie spalle e mi sembra di non aver tempo di fare nulla.
    Lavoro più di otto ore al giorno, poi vado a prenderlo al nido, lo porto a casa e lì mi metto a fare mille cose perchè altrimenti non so quando farle. Mio marito rientra prima di cena e mi aiuta poco, da una parte lo capisco, le ore di lavoro per lui sono 12!
    Non ho tempo di andare in palestra, dalla parrucchiera, di mettermi una crema, di fare la ceretta e non ho tempo nemmeno per stare con mio figlio, ho pochissimo entusiasmo.
    Abitiamo distante dai nonni, non ho nemmeno il conforto di “passare da mia madre” per 10 minuti alla sera. Per non parlare degli amici, non riesco a fare nemmeno una telefonata, perchè o sono al lavoro o sono con il bambino da sola.
    Sono stanca, stanca, stanca, è ingiusto… e poi vedo amici che hanno figli che abitano ad 1 km da casa dei genitori, hanno chi stira le camice e magari escono più volte alla settimana perchè c’è chi gli tiene i figli e hanno addirittura il coraggio di lamentarsi con me CAXXXXXXXXXO!!!!!!!!!

    Più che un urlo il mio è davvero un gemito

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  11. per mamma single…abbi pazienza..io ho due maschietti..il primo ha 18 mesi e il secondo ne ha tre di mesi…puoi capire che sto poco poco esaurita e grazie al dio ho un marito che però lavora tutto il giorno fino a tardi e io faccio la casalinga..e ho tutto il tempo da dedicargli..mi posso immaginare te come ti senti..e quindi coraggio tesoro che poi verrai ricompensata a perché crescerà e si calmerà il piccolino..e tu magari troverai un uomo che ti sia la forza che hai perduto!! mi dispiace tanto per te perché leggo molta sofferenza…in bocca al lupo!!!!

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  12. non voglio urlare. Ho già urlato ai miei bimbi e mi sento così triste, così inadeguata, così male… Volevano solo la mia attenzione, ma io “dovevo” stendere la lavatrice… potevo farlo, ovviamente, più tardi, ma “se lo faccio ora” – mi sono detta – “avrò poi piu tempo per loro”. ma loro avevano bisogno di me in quel momento, non dopo. e non sono stata in grado di capirlo. nè questa nè le volte precedenti. Non imparo mai. E pretendo pure di insegnar loro a stare al mondo. probabilmente hanno più loro da insegnare a me di quanto io non sappia fare.
    L’unica cosa che voglio al mondo è saperli felici e cosa faccio? grido, strillo e urlo come una gallina starnazzante e poi mi sento morire quando mio figlio risponde al mio “ti amo” con: ” anche io, mamma, ma quanto urli non ti amo tanto…”
    e in quel “non ti amo tanto” vedo il mio fallimento.

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  13. dafne

    le stesse cose che hai scritto tu, parola per parola potrei scriverle anche io.tutto uguale.la stanchezza e’ una brutta cosa.

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