genitori!mbroccano è lo spazio da usare quando senti di averne imbroccata una come genitore.
Quando ti senti molto orgoglioso della tua performance e vorresti urlarlo al mondo ma hai paura di passare per saccente.
Quando senti che le tue qualità di mamma o papà stanno finalmente fiorendo.
Quando il tuo orgoglio ha subito un’impennata e pensi di aver trovato la chiave di volta.
Quando sei riuscita/o a gestire una situazione che finora ti aveva fatto crollare miseramente.
Quando la mattina non si è trasformata in un campo di battaglia e siete riusciti a varcare la soglia con il sorriso sulle labbra.
Questa è una stanza amplificata: qui puoi scrivere con orgoglio il tuo imbrocco. Ti leggeranno tutti i genitori che hanno voglia di sentirsi meglio, più bravi, più efficienti, più utili.
Qui è vietato dare consigli agli altri.
Qui è vietato trovare soluzioni per gli altri.
Qui è vietatissimo usare un tono di sufficienza: ogni “imbroccamento” è motivo di esultanza collettiva e di congratulazioni!
Perchè noi genitori tante, ma tante volte, ci imbrocchiamo proprio! Siamo tosti, siamo forti, siamo pieni di virtù: e ogni tanto i risultati arrivano.
Siamo qui per dirci “bravi!”, perchè sapete una cosa…? Ce lo meritiamo proprio tutti!
Mi pare impossibile. Incredula devo prendere atto che mio figlio di 15 anni ieri è tornato a casa da scuola esausto ma felice.
”ho studiato tutto il pomeriggio matematica con una compagna di classe, guarda che appunti abbiamo fatto se non ci credi!”. Subito ho chiamato il padre(siamo separati) per gioire con lui della nuova autonomia del ‘nostro’ bambino. Anni di discussioni e urla sui libri, studiare le lezioni insieme per poi fargliele ripetere. Ed ogni volta avere l’impressione di sbagliare nell’aiutarlo così tanto. Ed ogni volta sedermi accanto a lui per supportarlo. Ieri ho intravisto un raggio di sole tra la nuvole. Forse adesso è pronto a volare da solo trovando aiutanti coetanei fidati e complici con cui stimolarsi reciprocamente! forse non ho sbagliato così tanto nel stargli accanto quando me lo chiedeva.
Anma… mi dai una speranza… Grazie!
si..dopo aver sbroccato nell’altra pagina direi che mi sento meglio e mi rendo conto di quante scelte giuste ho fatto per miaa figlia..e ha solo 6 mesi!!giusta la fisioterapia,giusto il metodo di gioco, giusto lasciarla piangere per il capriccio e giusto come le insegno a mangiare! alla faccia di tutte quelle malelingue che devono mettere sempre il becco su tutto quello che faccio! Mia figlia è mia,e meglio di me e mio marito non la conosce nessuno. Evvaiiiiii!!
Oggi abbiamo invitato un compagno di TopaGigia a casa nostra a giocare. E’ un bambino di 6 anni, madrelingua inglese con un vocabolario italiano di una ventina di parole, e autistico. TopaGigia lo adora. Hanno giocato, insieme e separati. Si sono detti parole in italiano e in inglese. Si sono stesi vicini sul letto. Al momento di andar via lui non voleva, gli abbiamo dovuto promettere che andremo a casa sua al più presto. Ha riso tanto. TopaGigia è stata un’ospite perfetta, gli chiedeva cosa volesse fare e se si stesse divertendo. La mamma di questo bimbo si è trasferita in Italia perchè dove stava prima lui non era stato accolto per niente, e qui a una settimana dall’inizio della scuola ha già un’amica.
Stasera sono una mamma orgogliosa, nel profondo.
Doppia imbroccata. Cinque ore all’ikea senza un cedimento (3 anni). E non aggiungo altro.
E mia madre che si compimenta per come faccio la mamma!
Oggi la Stellina mi ha avvicinata per dirmi “Sono arrabbiata col papà”. Mi sono commossa perché ha pensato di venire a dirmi questa cosa invece di piangere istericamente. Certo se quando si arrabbia con la mamma riuscisse a dirmi la stessa frase invece di piangere e mollare schiaffi, sarebbe meglio 😎
Senza ciuccio!!
Anche se la decisione è stata sua: ieri notte me l’ha allungato dicendo: stanotte faccio senza ciuccio. Così è stato!
Oggi siamo andati all’IKEA. Per la prima volta abbiamo lasciato TopaGigia allo smaland. prima era preoccupata, poi è entrata tutta interessata, ci ha fatto ciao e si è tuffata nella piscina delle palline. Un’ora dopo siamo andati a riprenderla. La signorina quando ci ha visti arrivare ci ha fatto un super sorriso e si è sdilinquita in complimenti. Sò soddisfazioni 🙂
@Chiara tutta la mia invidia! (e la speranza di trovare anch’io il pannolino di lorenzo, cinque anni pure lui, asciutto per dieci mattine di seguito …)
Più che un imbrocco è un miracolo. Meryem, che aveva tolto il pannolino di giorno, da manuale, al compimento dei due anni, non riusciva però a farne a meno di notte. A nulla erano valse sveglie notturne, strategie più o meno sfiancanti. A giugno di anni ne ha compiuti 5 e iniziavo a valutare la possibilità di preoccuparmi, chiedere alla pediatra, sperimentare qualche marchingegno. Ed ecco che da un momento all’altro, non ne ha avuto più bisogno. Così. Dopo dieci giorni senza ricadute mi sento solo grata al destino, ecco.
anche per me oggi è andata meglio…ho deciso di chiedere aiuto, di delegare un pò e ricominciare a prendere in mano la mia vita, pian piano certamente!!!!mi sono svegliata con le idee più chiare e il mio piccolo tarzan, a parte qualche reazione un pò fuori le righe, è stato un angelo. probabilmente non ho un grande istinto materno ma so di amarlo tantissimo anche nei miei momenti più faticosi…
oh, che spendido blog il vostro!
care meravigliose donne, scrivo qui per raccontarvi e raccontarmi quanto sono stata in gamba…!
sono la mamma di martino, 5 anni a ottobre prossimo, un bambino spaventevolmente delizioso, per molti tratti “amplificato”, soprattutto in fatto di sensibilità. tra nidi e materne in questi anni non ne abbiamo beccato mezzo che funzionasse: erano sempre tragedie per andarci e grandi sofferenze sue (e mie). ho scoperto che al nido li mettvano in “time out”, questo era il termine ipocritamente usato al posto di “punizione”: ai primi segni di aggressività li mettevano in seduti “a riflettere”, staccati da gruppo e da soli. martino era spaventatissimo ed essendo precoce nel linguaggio ha saputo descriverci la sua paura. la materna statale che ha frequentato fino allo scorso febbraio era un circo infernale: educatrici poco motivate e confuse, bambini allo stato brado, urla, punizioni anche lì, del tutto casuali e immotivate (“quanti anni hai? 4? 4 minuti seduto” – oppure se c’era troppo casino in mensa spegnevano le luci finche tutti, spaventati, si zittivano). non vi dico i pianti disperati ogni mattina per andarci. grazie all’aiuto di mia madre e di una dolce baby sitter è rimasto a casa un paio di mesi fino all’accoglimento in una materna privata a 400€ al mese. lì sembrava che le cose funzionassero meglio, pochi bimbi, maestra unica, sostanziale approccio centrato sul benessere del bimbo…tutto teorico fino all’inserimento, 3 settimane, con me sempre presente. non mi piaceva quello che vedevo e sentivo nella pancia (come del resto non è mai palesemente piaciuto nemmeno a martino), ma me lo sono fatto piacere per necessità.
fino a ieri sera: consapevole che anche in questa scuola i pianti e le tristezze del pupo c’erano e i racconti di quanto accadeva in classe sempre meno frequenti, anzi direi del tutto assenti, gli chiedo “martino ma proprio non ti piace questa scuola?” e lui “mamma è inutile che te lo dico, tanto tu non mi credi e non mi ascolti” “sì che ti credo e sono qui per ascoltare le tue parole” “sì, questa scuola non mi piace, le maestre mi stringono (= li prendono in braccio in modo forzato e del tutto non empatico) per non parlare di quella volta che la maestra dei grandi mi ha così stretto che mi ha fatto venire la tosse e non posso giocare con i giochi che voglio (ed è verissimo: è la maestra che decide con chi e con che cosa giocano).
questa mattina gli ho detto che non sarebbe andato più in quella scuola e che si andava da nonna. “sai papà ieri sera ho fatto un discorso a mamma e lei mi ha finalmente ascoltato e ha capito, cercheremo una scuola migliore!”
SI’, AMORE MIO, CERCHEREMO UNA SCUOLA MIGLIORE, DOVE LE MAESTRE SAPPIANO ABBRACCIARE, INSEGNINO LA LIBERTA’ E TI FACCIANO CRESCERE SERENO, NON TI VIETINO UN PEZZO DI PANE PERCHE’ NON HAI MANGIATO LA MINESTRA, NON MI SPIEGHINO CHE FORSE HAI DEFICIT DI CONCENTARZIONE PERCHE’ SEDUTO A TAVOLA, SAPENDO CHE NON PUOI ALZARTI E AVENDO GIA’ FINITO LA MERENDA, GIOCHICCHI CON LE MANI (FORSE TI ANNOI?!?!).
TI HO ASCOLTATO CON IL CUORE E TI ASCOLTERO’ SEMPRE!
come genitori una cosa in questi 4 mesi l’abbiamo fatta davvero bene…il cucciolo dorme senza bisogno di cullarlo,di canzoncine varie o altro…nel silenzio,nel casino totale(stiamo ristrutturando casa)siamo stati bravi noi ed è stato eccelso lui!!!evviva!!!siamo orgogliosissimi di noi 3!
oggi è oramai passato e tra poco sarà già domani ma io non voglio lasciare questo giorno senza posare il pensiero ancora una volta sulle mie bambine. Non ci sono motivi particolari oggi è andata abbastanza bene e domani forse no, io cerco di dare il meglio che posso e forse alcune volte anche di più. Il mio imbroccare oggi è stato questo,aver aperto il giorno con un sorriso e averlo chiuso con la gioia nel cuore.
oggi, questo è lo spazio giusto per me…devo dirlo a qualcuno senza rischiare di sembrare una saputella. Il mio bambino ha tolto il pannolino dopo un solo giorno di spisciamenti vari. dal secondo giorno non ha più fallito un colpo, sembra faccia questo da sempre, ha fatto anche la cacca senza mai sporcarsi…ecco…io non sono stata così orgogliosa neanche quando mi sono laureata!! volevo piangere e mi sentivo in colpa per non avergli dato fiducia e per le paure che avevo! il mio merito è solo marginale…ma ecco…mi sento una mamma migliore e ora non mi fa paura più nulla (asilo e nuovo fratello in arrivo compresi!!!). grazie per avermi ascoltato!
Ieri (domenica) giornata intera io e TopaGigia sole. La mattina una festa al bioparco, festa finita all’una e lei che non se ne vuole andare. “Per me va benissimo rimanere se vuoi fare un altro giro, ma guarda che c’è da camminare tanto… ce la fai?” “Si ce la fascio”. Ok. Camminiamo, camminiamo, andiamo al rettilario e poi dai lupi. Ogni tanto un “Mamma imbra”[ccio], che pazientemente ignoro, ogni tanto ci sediamo su una panchina a riposare e parlare d’altro. Siamo uscite alle 4. Poi siamo andate a giocare dalle amichette gemelle con scene di cooperazione assolutamente inedite. Hanno anche cucinato i cornettini di pasta sfoglia al salmone, ce ne siamo portati 3 a casa per cena. A letto alle 8, esausta ma col sorriso. Non ho sbroccato neanche una volta, non un rimprovero, non un urlo. Solo un deciso no al negozio dello zoo dove ti obbligano a passare per uscire e dove lei “compriamo quaccosa?” senza volere un oggetto particolare. Oggi sono distrutta, ma ho qualcosa in più.