Ogni genitore scopre a proprie spese che tra gli effetti collaterali dell’avere un figlio c’è la frequentazione quotidiana con l’inaspettato e l’incontrollabile.
Control freak e organizzatori compulsivi: tremate. E intanto fate largo ai resilienti e flessibili esseri disfatti, ma temprati, che sanno come far fronte al cambiamento continuo di peso, forma, abitudini, capricci, incubi, e difficoltà delle loro creature.
Con due figli di 14 (inizio dell’adolescenza piena) e 10 anni (in bilico sul crinale che separa l’infanzia dal quel periodo malforme e indefinibile che viene dopo) ho finalmente capito a cosa servono quelle notti insonni, le pappe schizzate sulle mattonelle, le corse al pronto soccorso, i pianti ed i litigi senza ragione: ad allenarti. Così come tutto il resto, ovvero i baci appassionati, le manine, le favole a tutte le ore, e quelle frasi geniali che solo loro sanno dire, servono a darti la forza di uscire dal bagno quando ti chiedi disperato davanti allo specchio: ma chi me l’ha fatto fare?
Loro cambiano, non sono più piccoli ma certe volte vorrebbero esserlo, non sono ancora grandi ma vorrebbero anche quello, insomma non sono niente, cercano un posto nel mondo e non lo trovano. Cambia il loro corpo, cambiano le loro sensazioni, i loro odori, i loro sogni. Cambiano i loro amici, che a volte nel giro di due mesi non li riconosci più. Non trovano più una lingua, dei gesti, un mondo stabile. E’ come stare su una grande ruota che gira troppo in fretta.
Ma anche noi siamo un problema. L’adolescenza dei ragazzi spesso ci prende nel bel mezzo della nostra età di passaggio, quel periodo delicato tra i 40 e i 50 anni in cui anche il nostro corpo si trasforma, il nostro mondo crolla, viene meno la stabilità sul lavoro, nell’amore, invecchiamo con pulsioni e desideri da ventenni, e a volte siamo proprio deficienti.
Per questo tema complicato oggi sono andata a pescare due film usciti da pochissimo. Due storie americane, che parlano proprio di ribellione, ricerca di un posto nel mondo, vita selvaggia, pulsioni di tutti i tipi, confronto con la generazione instabile dei genitori e responsabilità.
Sono divertenti, ben girati, con bravi attori e con trame che riescono ad essere non scontate pur nella loro semplicità. Che volete di più?
NB sono film che si possono tranquillamente vedere dai 10 anni in poi, e in ogni caso non contengono scene forti, violente, o disturbanti.
The Kings of Summer – Why live when you can rule (2013)
Qui il trailer
“Adesso me ne vado di casa!” quante volte lo avete pensato o detto quando da ragazzi i vostri genitori vi facevano impazzire? Prima di pronunciare la fatidica frase “finché sei qui fai come ti dico io” o, peggio, “questa casa non è un albergo”, guardate tutti insieme questo film, su tre ragazzi che se ne vanno davvero. Tutto il mito del selvaggio americano, con molte risate, bei personaggi, ed i risvolti inaspettati del vivere da soli.
C’era una volta un’estate – The Way, way back (2013)
Qui il trailer
Il titolo inglese, the way, way back, si riferisce al posto che il quattordicenne Duncan occupa nella macchina del compagno di sua madre. Nel viaggio verso il mare lui infatti è seduto in fondo, con lo sguardo rivolto verso la strada e la schiena alla sua nuova famiglia: la madre ed il suo compagno (detestabile) e la figlia adolescente di lui, non particolarmente amichevole. Questa sensazione di esclusione accompagna Duncan da anni, e sembra che il mondo faccia di tutto per confermargli l’opinione che lui non vale niente. Tutto cambia, però, grazie all’incontro con un personaggio simpatico e fuori dal comune, che aiuterà Duncan a trovare il suo posto nel mondo e a guardare la vita dritta negli occhi.
Storia quasi pedagogica raccontata però senza effetti didascalici. Gli autori del film avevano già scritto Paradiso Amaro, un altro bel film (molto più malinconico) che parla di adolescenza.
Anna aka Piattinicinesi