Contro il libro “Fate la nanna” di Estivill

Estivill- Fate la nanna Mi sento sempre più spesso consigliare di leggere il libro “Fate la nanna” di Estivill, descrivendolo come un metodo miracoloso, che nel giro di 3 giorni è in grado di far dormire tuo figlio tutta la notte. Il libro l’ho letto nei primi mesi di vita del Vikingo, perchè mi è stato regalato. Si, l’ho letto, mi sono infuriata, e l’ho classificato come non solo inutile, ma potenzialmente pericoloso. Il metodo proposto in realtà non se l’è nemmeno inventato Estivill, si rifà a quello elaborato dal noto pediatra Richard Ferber direttore del Center for Pediatric Sleep Disorders a Boston e reso pubblico tramite il libro Solve Your Child’s Sleep Problems nel 1985. Il metodo del Dottor Ferber, o di Fate la nanna, può essere descritto brevemente così:

  • Preparare il bambino all’addormentamento, introducendo una routine da ripetersi ogni sera (bagnetto caldo, pigiama, lettura di una storia….)
  • Mettere il bambino nel lettino, e lasciare subito la stanza
  • Se il bambino inizia a piangere, lasciarlo piangere per periodi di tempo controllati prima di rientrare, aumentando gradualmente il periodo di tempo (ad esempio prima 3 minuti, poi 5 minuti, poi 10, e così via)
  • Quando si rientra, bisogna dare conforto al bambino senza prenderlo in braccio. Nel caso, non raro, in cui il bambino abbia vomitato, bisogna pulire tutto, dire al bimbo che va tutto bene, sempre senza prenderlo in braccio, e uscire dalla stanza
  • A questo punto, secondo Estivill, il bambino capisce che tanto piangere non serve a niente, e si addormenta

Non so a voi, ma a me viene la pelle d’oca solo a pensarci. Il mio bambino piange, urla, si dispera e magari vomita, e io esco dalla stanza e rientro solo dopo 5 o 10 minuti? Ma avete idea di quanto sono lunghi 5 minuti? E quando entro, di fatto lo ignoro, e gli dico “caro mio, per quanto tu sia disperato, io me ne infischio e torno di là. Arrangiati da solo”. Si, vabbene, magari non dico proprio così, ma in fondo non è molto diverso. E tutti i discorsi sul mettersi in ascolto, cercare il dialogo, costruire un rapporto di fiducia reciproca?

Ci sono molti genitori che ci hanno provato e non sono riusciti a sostenere il livello di stress di lasciare il figlio piangere (e pensate allo stress del bambino!) e hanno ceduto, sentendosi aimè magari anche in colpa per non essere dei bravi genitori.
Ovviamente qui entra in gioco il temperamento del bambino, e non metto in dubbio che il metodo possa funzionare nei casi in cui il bambino non è molto tenace o ha un carattere tranquillo. E ci sono moltissimi genitori che giurano che questo metodo ha risolto i loro problemi, e che non è stato poi così difficile come sembra. Ci sono però studi scientifici che dimostrano che l’efficacia del metodo Ferber o Estevill, quando funziona, è solo temporanea e che i problemi si ripresentano dopo un paio di mesi. Per contro non c’è nessuno studio scientifico alla base del metodo Estivill, e il supposto esperto mondiale del sonno dei bambini, non ha publicazioni su riviste scientifiche internazionali in merito, ma solo articoli di divulgazione. Varie associazioni di pediatri, tra cui l’Associazione australiana per la salute mentale del bambino (AAIMH), lo criticano fortemente e lo considerano addirittura pericoloso in alcuni casi.

Il signor Estivill sostiene che il bambino, anche a 4 o 6 mesi di età, che non vuole addormentarsi da solo la sera, o che si sveglia nel mezzo della notte e richiede la nostra attenzione, lo fa perchè ci sta mettendo alla prova. A pagina 61 scrive: Qui mamma e papà dovranno dimostrare la loro vera forza. Non dovranno pensare a Paolino che, in segno di supplica, alza i braccini con un viso triste o che, se più grande, urla tutta la sua disperazione [..] Piangerà, urlerà, singhiozzerà fino a strangolarsi, vomiterà, si agiterà in preda a convulsioni, dirà “sete”, “fame”, “bua” “ti prego”, “non ti voglio più” e quant’altro pur di riuscire a piegarvi. Ma voi fate finta di nulla, siate stoici.

E’ già questo mi fa pensare. Ci possono essere moltissimi motivi per cui il bambino non dorme la notte, i cicli circadiani nel bambino diversi dai nostri nella prima infanzia, o il fatto di aver un sonno disturbato da incubi o paure assolutamente normali nella crescita del bambino un pò più grandicello. Mio figlio ad esempio aveva dolori di pancia dovuti a problemi di intolleranza al latte per i primi mesi, e attacchi di asma nascosti di cui non ci siamo accorti se non dopo molto tempo quando sono diventanti più acuti. Certamente tra i motivi, può esserci il fatto che al bambino non sia stato insegnato ad addormentarsi da solo, ma è veramente necessario ricorrere ad un metodo così drastico, sia per il bambino che per il genitore?

L’alternativa proposta più frequentemente è, a mio parere, altrettanto drastica, anche se si pone sul lato opposto della scala. Sto parlando del co-sleeping, ovvero dormire tutti nel lettone fino a che il bambino non si senta pronto ad andare nel suo letto. Io non ho assolutamente nulla contro il metodo del co-sleeping in se, che anzi è perfettamente in linea con il cercare di stabilire un rapporto stretto con il bambino, e se funziona per la famiglia non vedo nessuna controindicazione. Inoltre è un metodo molto naturale, usato con successo da sempre sia dall’essere umano che nel mondo animale, e che quindi ha superato la dura prova dell’evoluzione.
Purtroppo però non va bene per tutti. Io ad esempio se mi sveglio nel mezzo della notte ho grosse difficoltà a riaddormentarmi, e quando nel letto con me c’è un frugoletto che scalcia, si rotola e magari si mette di traverso, le mie preziose ore di riposo vengono meno, e questo non mi aiuta di certo ad essere una mamma migliore durante il giorno. Ma ci possono essere anche altre ragioni per le quali dormire tutti nel lettone non è la soluzione migliore, quali ad esempio la necessità e voglia legittima per i genitori di una loro intimità, e non ultimo il fatto che il sonno dello stesso bambino possa essere disturbato dalla presenza dei genitori.

Insomma che fare? C’è un modo di risolvere il problema dei risvegli notturni o dei lunghi periodi di addormentamento serali senza adottare un metodo per lo meno discutibile o cedere al lettone? E se veramente insegnassimo al bambino ad addormentarsi da solo? Ci sono talmente tante cose che insegnamo a fare ai nostri figli: mangiare da solo, camminare da solo, vestirsi da solo, ma in un certo senso c’è un tabù riguardo al fatto di insegnargli a dormire da solo. Quasi come se lo abbandonassimo nel buio della sua stanza o nel gelo del suo lettino. Quando il bimbo inizia a sollevarsi in piedi lo incoraggiamo, gli teniamo le mani e lo aiutamo a fare i primi passi. Di certo non gli diciamo: cavatela da solo. Lo sosteniamo con la nostra presenza finchè la chiede, magari alleggeriamo la presa leggermente, finchè si sente pronto a fare quei due o tre passi che che segnano l’indipendenza. Normalmente continuiamo a stare al suo fianco finchè vediamo che ha un passo sicuro e che possiamo allontanarci di più. Insomma siamo li accanto, a disposizione, finchè non impara. Che c’è di male a fare la stessa cosa per l’addormentamento? Adottare una via di mezzo tra l’abbandono di Estevill e il lettone, che si basa sempre sul rispetto del bambino in quanto persona, senza dimenticare il rispetto per noi stessi e considerando le esigenze di tutti, potrebbe essere la soluzione più faticosa, ma di certo è anche quella che ci fa sentire di aver fatto la cosa giusta.

Se però avete ancora qualche dubbio sul fatto che forse volete adottare il metodo Estivill, allora date un’occhiata a questo video (sconsigliato per i deboli di cuore):

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491 thoughts on “Contro il libro “Fate la nanna” di Estivill”

  1. letizia grazie!
    ma non credere, anche noi siamo pieni di dubbi.
    e spesso abbiamo paura.
    il nostro piccolino è un bimbo che dorme veramente poco. anche di giorno. si mette giù dopo pranzo al massimo venti minuti. è fatto così!
    ma siccome ride sempre, è molto mobile (col fratello che se lo tira dietro da tutte le parti… ), e mangia di tutto, compreso carote e finocchi, ci diciamo… che è solo fatto così.

    neanche il nostro bimbo più grande ha gradito il discorso fatto con me quella notte.
    ma nel giro di qualche notte l’ha capito. e poi l’ha accettato.
    di certo a partire dai due anni si può ragionare bene con i bimbi.
    e bisogna stare attenti, ma questo vale per sempre, a non viziarli troppo.

    questione scuola MATERNA.
    nostro figlio più grande si addormentava solo con la mamma e non è andato al nido.
    arrivato il momento della materna non è stato facile.
    da settembre a tutto ottobre un bel delirio, anzi.
    ma vedi, lì aveva già tre anni.
    dopo l’inserimento che ha fatto con sua madre, lo porto sempre io.
    il papà è l’autorità, ma anche la sicurezza.
    è come per le regole. sembrano una costrizione, ma rinforzano l’animo e forniscono una barriera sulla quale appoggiarsi per non sbandare.
    secondo me il bambino sa che se io gli dico di fare una cosa, lui può fidarsi. magari non l’accetta, sempre si arrabbia, ma non ne ha paura.
    quando lo portava la mamma era una disperazione.
    quando lo portavo io piangeva cinque minuti e poi andava a divertirsi.
    a novembre ha iniziato a rimanere il pomeriggio.
    anche noi avevamo paura per la nanna, ma lui ci ha sorpreso.
    si toglie le scarpe da solo. si mette giù sul lettino. e se la dorme.

    secondo me è veramente importante non traumatizzare i bambini nei primi anni di vita.
    è per questo che non accetto discorsi legati a forzature notturne.
    se un bimbo ha paura bisogna aver cura delle sue turbe.
    non crearne delle altre.
    penso che se ci si approccia in questo modo ai bimbi piccoli, loro poi si rinforzano perché sanno che possono sempre godere dell’aiuto dei genitori.
    si fidano.
    e sono più propensi poi a staccarsi da mamma e papà.

    comunque potrei scommetterci una cifra che non esiste al mondo un bambino che, non avendo fatto il nido, va alla materna senza piangere.
    bisogna accompagnarlo con dolcezza e fermezza.
    la maestra del nostro asilo ci ha sempre detto, con un perfetto accento bolognese, scinori, state scereni! se sciete scereni voi lo sono anche i vostri figli…

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  2. Daniela sono d’accordo con te al 100%. Massimiliano… pure!

    Letizia, la primissima cosa che devi chiederti è: ma A ME dà fastidio fare addormentare mio figlio la sera? Mi crea problemi? Se sì, bene puoi provare diversi metodi e vedere come va, se no… benissimo, goditela! Un bambino di due anni e mezzo che vuole addormentarsi con la mamma è un bambino normale. Non avrà traumi, non sarà meno indipendente di altri bambini, sarà un bambino che va a letto contento. In base a cosa dovrebbe avere problemi alla materna? Lì ci saranno altre regole e imparerà a dormire da solo. Non è normale che una mamma coccoli un figlio più di quando lo coccola la maestra d’asilo? Ci manca solo che adesso cominciamo a trattare i nostri bambini come se avessimo 20 figli e zero tempo, solo per rendere più facile (???) il passaggio alla materna. Il bambino che sa che a casa trova tutte le coccole di cui ha bisogno, è sicuramente più sicuro di sé, anche all’asilo (dopo il primo periodo di assestamento, s’intende).

    Se può farti sentire meglio ti racconto la mia esperienza. Mia figlia ha tre anni. Va al nido da quando aveva 5 mesi e so che lì a un certo punto ha imparato a fare il sonnellino pomeridiano da sola. La sera però ci sono sempre stata io. A una certa ora ci corichiamo tutti insieme nel lettone e dormiamo come ghiri. Fino a qualche mese fa desiderava addormentarsi sempre con me e se non c’ero (raramente, ma è capitato) un po’ piangeva. Adesso vedo che le cose stanno cambiando, dice lei stessa quando ha sonno e vuole andare a dormire, se io non ci sono amen. Va da sola (o col papà, o con la babysitter) nel lettone e dorme. Io cerco comunque di esserci perché A ME portare mia figlia a letto PIACE. Di solito si addormenta in 5 minuti, a volte però ci vuole di più e ultimamente mi è capitato di lasciarla a letto ad addormentarsi da sola perché avevo altro da fare prima di poter andare a dormire anch’io. Una cosa che 6 mesi fa sarebbe stata impensabile, adesso è normale. È diventata normale perché ADESSO mia figlia è pronta ad addormentarsi da sola, non perché l’abbiamo addestrata!

    Il paragone di Barbara con il mangiare è calzante, anche se non è quello che voleva dire lei 🙂 Io in effetti non ho insegnato a mia figlia a mangiare da sola. LEI quando ha avuto la voglia e l’interesse per farlo, mi ha strappato il cucchiaio di mano e si è rifiutata di farsi imboccare. L’addormentamento per me è assolutamente la stessa cosa: a un certo punto i bimbi vogliono andare a dormire da soli, e allora ci vanno. Che questo momento DEBBA arrivare entro i 12 mesi di vita, onestamente mi sembra una di quelle pretese esagerate che noi adulti spesso abbiamo nei confronti dei bambini.

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  3. Massimiliano che ti adoro l’ho già scritto. :o) Che condivido in tutto le tue parole, anche credo.
    La differenza è che non mi sento così’ sicura come te. E ti invidio benevolmente! Anche io a mio figlio spiego sempre tutto…ma quando provo a spiegargli per la nanna, comincia a ribellarsi urlando e piangendo come un matto, perchè quello che sente non gli piace affatto!
    Pazienza!

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  4. Cara Daniela,
    mi hai risollevato un po’ l’autostima!!! Muchas Gracias!
    Purtroppo vivo un po’ male la questione, essendo mio figlio dipendente da me per l’addormentamento notturno. Testone fino allo stremo, urlante e piangente come metodo di comunicazione del disaccordo. Ma dolcissimo e sensibilissimo e tanto bisognoso del notro contatto e presenza. Non siamo mai riuciti a farlo addormentare da solo. Ora ha quasi 2 anni e mezzo. Forse leggere così tanto i commenti presenti qui mi ha fatto sentire molto in discussione e in colpa. Ha peggiorato un po’ le cose, su questo aspetto.
    Sono d’accordo con te sul fatto però che ci facciamo troppe paranoie!

    Vi chiedo una cosa, visto che ci siete già passate/i? Se un bimbo non si addormenta che con la mamma (pisolino pomeridiano con la nonna) e non va al nido…alla scuola materna dovrebbe essere poi in difficoltà o esseno comunque un’esperienza nuova si adatta?
    Grazie

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  5. brava daniela!
    e poi i bimbi cambiano abitudini in fretta.
    il nostro piccolo ad un certo punto si svegliava solo a mezzanotte e alle quattro.
    adesso ogni tre ore si sveglia.
    cosa dovremmo fare, lasciarlo urlare tutta la notte?
    contorcersi nel letto tutto rosso e sudato?
    a nove mesi?
    è ovvio che in questo modo prima o poi smette di piangere, non si può piangere tutta la notte tutte le notti…

    bisogna
    avere
    pazienza!

    nemmeno con gli adulti si ottengono le cose in un attimo, figuratevi con i bambini piccoli. un’amica mi ha detto che lei lascia piangere suo figlio tutta la notte perché non ha mica voglia di alzarsi e andare a consolarlo.
    beh, io ne ho voglia.

    nostro figlio più grande ha quasi quattro anni.
    mai lasciato piangere un minuto di notte.
    fino a due anni e mezzo si svegliava tre o quattro volte per notte.
    una notte gli ho parlato. era l’una e mezza. abbiamo ragionato insieme sul perché si svegliava e sul perché chiamava la mamma anziché girarsi dall’altra parte e riprendere a dormire.
    tempo due notti e non si è più svegliato. fa dalle 9 alle 7. russa che sembra un ubriacone.

    ci vuole pazienza, mi ripeto.
    avere dei figli è una missione.
    anche per chi non lo ammette.
    anche per quei genitori che credono che la vita non cambi con la nascita di un figlio.
    non si può non avere voglia di consolare il proprio figlio perché di notte piange, turbato.
    genitori scettici, chiudete gli occhi e pensate un momento a tutte le volte che, di notte, avete avuto la voglia o il bisogno di avere quella persona lì accanto e invece non c’era. se avete questo tipo di ricordo significa che avete vissuto questa esperienza in un’età nella quale un minimo di spiegazione potevate darvela in merito al fatto che invece eravate soli.
    un bambino così piccolo ha lo stesso bisogno, ma non può capire il motivo per il quale, pur chiamando (piangendo), resta solo.
    inevitabilmente, impara a dissociarsi. a non chiedere più aiuto quando ha bisogno. a non esprimersi.
    non sa darsi una spiegazione per tutta quella sofferenza, quindi la rimuove.
    e per consolarsi, inizia a dormire.

    in ogni caso, vostro figlio in quel momento lì sta soffrendo.
    pensate di educarlo correttamente facendolo soffrire?

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  6. Barbara, credo che il problema nasca quando dici che la colpa viene sempre data ai figli, e che è facile e non è così. Quindi è dei genitori. questo è lo sbaglio, ed è grosso! Io credo che ci siano genitori che sbagliano (ma spesso lo ammettono… “la tengo nel lettone perché se non c’è il papà mi sento sola”, è un esempio. Allora non è una necessità del figlio, ma penso nemmeno un trauma), ma il 90% delle volte non ci sono colpe, assolutamente! che colpa vuoi dare a un bambino di pochi mesi o anni? Ma ancora di più, che colpa si può dare a un genitore che non ha nessuna risposta, e le cerca, le cerca, ci prova e riprova?

    Anche io dicevo trionfante “la mia si addormenta da sola!”. E ora sconfitta “no, lei no, lei dorme solo se c’è qualcuno in camera”. Ma scusate, ma che trionfo e sconfitta? Ok, se non ci provi non ottieni, tanto di cappello a chi ci lavora, con la grande ci ho messo un anno a insegnarle a dormire da sola (alla faccia di Estivill, non ha mai pianto, ok, un anno è lungo, ma perché deve piangere lei e non faticare io?), con la piccola ancora non ci sono riuscita, non ho trovato la strada, anche se ha due anni. Si addormenta nel suo letto, senza che la cullo, senza contatto, e mi va già benissimo. A 16 anni non mi vorrà vicina, ne sono sicura 😉 E secondo me ora ci facciamo tante, troppe paranoie. SEmbra che se non si aggiustano da soli subito cresceranno traumatizzati. Quindi via, presto a dormire da soli, presto a mangiare bene, presto a spannolinarsi, presto in tutto! Che la vita è una corsa e se arrivi secondo hai perso, che se non ti aggiusti e ti serve mammà sei una schiappa. Ma che ansia!!!!

    Mio marito ha dormito in camera dei genitori fin a quasi 10 anni. Nessun vizio, non c’era altro spazio. Le mie cognate hanno diviso lo stesso letto matrimoniale finché la più grande non s’è sposata. Quando la pediatra mi ha chiesto se la grande dormiva da sola, e le ho detto si, ha sospirato “ah, meno male, sa, i bambini che non dormono da soli da adulti hanno grossi problemi di sonno”. Le ho riso in faccia. Ok, non è educato, ma non si può! Che diritto hanno di sparare certe cavolate (terrorizzando i genitori) senza nessuna conseguenza? Sara ha dormito nel lettone fino ai 6 mesi, l’ho cullata in braccio fino a un anno e fino a oltre l’anno è stata in camera con noi. L’ho addormentata stando vicino a lei fino ai due anni.

    E…. tatadadaaaaaaa! Dorme, da sola, tutta la notte, ha 6 anni e il suo disturbo più grande è quando la sveglio al mattino! Alla faccia di Estivill, della pediatra e delle leggi moderne! Che quando saremo nonni ai nostri figli diranno che i bambini devono stare nel lettone fino a due anni sennò si traumatizzano, ed eccoli di nuovo tutti lì, orde di genitori che si prendono calci e pugni ma non osano trasgredire!

    Come dico a Sara, in casa nostra le regole le facciamo noi. Ho chiuso fuori tutti gli altri. E proprio per questo posso dire “io ho fatto così”, può anche essere un aiuto a chi sta trovando un modo, ma quando entro in casa altrui rispetto le loro regole, e se sono felici e tranquilli cullando duenni per mezz’ora, ben venga per loro, dare colpe irrita e non è giusto, perché non vivo lì! 😉

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  7. Mi capita spesso di essere fraintesa!! Io leggo il vostro blog e su quello che non conosco mi interesso tanto e cerco di percepire i consigli migliori!! Come per levare il pannolino!! Non dirò mai “io ho tolto il pannolino a mio figlio così e così devono fare tutti” perchè sarebbe assurdo!!! Però la questione del sonno è una questione in cui credo fermamente e che ho “studiato” con i miei figli.. due bambini completamente diversi e che mi hanno insegnato tanto… probabilmente la mia sicurezza e convinzione sull’argomento irrita.. me ne rendo conto.. probabilmente anche io non ho modo di esprimermi per rendermi un pò piu simpatica.. !!!

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  8. Nooooooooo Serena non volevo dire quello!!! Per carità!!! Anche io ho figli con esigenze diverse!!!!Ovunque si legge che i bambini hanno necessità di dormire un certo tanto di ore al giorno!! Come un bambino ha bisogno di un certo tanto di calorie al giorno.. poi non sono le due ore che cambiano!!!Ma io non capisco appunto perchè siamo democratici perchè non si possa dire quello che si pensa..io credo in questo e mi comporto di conseguenza e faccio in modo che per esempio la mia bambina dorma e se per esempio mi accorgo che se la mattina sono stata fuori e non è riuscita a dormire il pomeriggio rinuncio ad uscire per farla riposare bene… se mi accorgo che nel passeggino si sveglia dopo un’ora e se invece la metto nella sua culletta riesce a dormire due ore… la metto a dormire nella sua culletta..perchè io do priorità al sonno rispetto ad altre cose!! ognuno cresce suo figlio come vuole per me è inteso non come una critica ma come una semplice affermazione!!!Se a me tu dicessi tu crescilo come vuoi io mica la vedo come se tu stai dicendo che io non sono competente.. tu hai una tua linea e io la mia.. che può essere condivisa o no!! Non so se mi sono spiegata..io ho bambini completamente diversi.. la bimba non mangia se c’è rumore, non dorme fuori di casa… il maschietto lo puoi mettere a testa in giu e dorme cmq.. non penso di avere detto niente di che..!

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    • @Barbara non ho ben capito cosa secondo te è diverso. Sei d’accordo sul fatto che ci sono bambini che mangiano 50 grammi di pasta e altri che ne mangiano 70 grammi? E magari quello che ne mangia 70 è più magro di quello che ne mangia 50? E così ci sono bambini che hanno bisogno di dormire 15 ore al giorno, e altri che a parità di età hanno bisogno di 13 ore? Io ho due figli e nonostante ho usato gli stessi metodi e li metto a letto alla stessa ora, o offro ad entrambi lo stesso cibo, ti garantisco che hanno esigenze diverse. Non mi puoi dire “ognuno cresce i figli come vuole” e implicare che però te sei l’unica a sapere cosa è giusto per ogni bambino, no? Che così sono capaci tutti ad essere democratici 😉

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  9. @Daniela.. io credo che tutti i bambini debbano dormire come debbano mangiare. Ti dico una cosa.. la mia piccolina se sta in giro dorme la max un’ora la giorno. E sta bene ..ma dallo sguardo mi rendo conto che qualcosa non va.. se sta a casa e la metto a dormire nella sua culla al buoi a dormire:1. si addormenta nel giro di tre minuti senza un pianto senza nientedorme a oltranza.. devo svegliarla io.. se io esco tutti i giorni.. la mia bambina si abituerà a dormire un’ora al giorno se rimango a casa a dormire le giuste ore..chiaro cosa voglio dire? Io credo che dire che i bambini debbano dormire sia come dire che i bambini devono mangiare!! Li metto pari pari.. poi ci sono i bambini che non manggiano e crescono lo stesso e i bambini che non dormono e crescono lo stesso!!!!Punti di vista diversi!! Il fatto di renderli “indipendenti”.. dargli regole.. è u modo per renderli più sicuri di se.. niente di più!! Non ho mai cullato i miei figli per principio per dormire.. li cullo da svegli.. quando so che non hanno sonno.. per giocare.. per fargli le coccole!! A volte lavorano non si ha questo tempo e il contatto viene dato prima della nanna.. è normale.. ma è normale che poi ci si abitui cosi!! Ma non è una colpa !!!!!!!!!!!Ognuno cresce i figli come vuole !!!

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    • @Barbara siamo tutti d’accordo, ma il problema è dire che tutti i bambini hanno bisogno di dormire lo stesso tempo, o mangiare le stesse quantità di cibo. Credo che questo è quello che stava cercando di dire Daniela.

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  10. Barbara, lo sbaglio di fondo è pensare che i bambini siano fatti in serie. TUTTI hanno bisogno di 15 ore di sonno. TUTTI possono addormentarsi da soli. TUTTI piangono in braccio. Beh, non sono pediatra né esperta ma so che non è affatto vero.
    Mia figlia, 2 anni, dorme non più di 11 ore al giorno, a volte 10. Sta benissimo, e per lei è fuori dal mondo dormire di più. E da piccola non era diverso, dall’anno dormiva le stesse ore (solo più suddivise), al massimo una in più. Lei sta bene, benissimo.

    La più grande si è addormentata in braccio fino a un anno. E tutto si può dire ma non che la cosa la stressasse o non le piacesse! La piccola invece non ha mai amato stare in braccio, ma i fatti erano chiari: se la mettevo nel lettino si girava, cantava, giocava, e tenerla in braccio un attimo anche se non voleva era l’unico modo per farla calmare abbastanza da permetterle di addormentarsi dopo. Ora si addormenta nel suo letto, ma con noi in camera, anche se non ci vede, deve sapere che siamo lì. Se la lasciamo da sola non piange, ma non dorme, altroché 5 minuti nel lettino, può starci due ore.

    Qui non si parla di colpe. Qui si parla di persone. Ogni bambino ha una sua personalità, c’è quello che si addormenta subito da solo, quello che non ce la fa. E l’idea dell’indipendenza dalla mamma a un anno… ecco, mi sto chiedendo perché. che necessità abbiamo che a un anno possa fare a meno della madre? Che male gli fa avere un contatto fisico e volerlo? Boh. Io tutto sono meno la mamma chiocchia, nido piccolissime, tanto col papà, a volte ho proprio il bisogno fisico di stare senza di loro! E voglio che crescano sicure di loro. Ma che non abbiano bisogno della mamma a un anno è tanto eccessivo quanto che abbiano ancora bisogno della mamma che lava i vestiti a 30anni! Un passo per volta, il mondo è loro, se ne vanno da soli, non serve spingerli via, basta lasciarli andare. Se rispettiamo i loro tempi diventano indipendenti! Se li leghiamo quando partono no, ma se li spingiamo via prima che lo chiedano, prevale la paura e tornano indietro!

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  11. Vorre dirvi ciò che penso… sono convinta che Estivill sia esagerato.. ma non è sbagliato comunque insegnare a un bambino ad autocalmarsi.. perchè il bambino in questo modo sarà un bambino più sicuro e meno dipendente.. trovo tristissimo sentirmi dire da una mamma”Devo ancora addormentare PATATO..” Il pensiero che un bambino a volte anche di un anno e più dipenda totalmente dalla mamma anche per quanto riguarda l’addormentamento mi rattrista.. io poggio i miei cuccioli ne loro lettino quando hanno sonno.. mi sorridono e fanno la nanna.. Io parto dal presupposto che tutti i bambini devono dormire.. e ovunque si legga si dice che i bambini neessitano di almeno 15 ore di sonno al giorno.. se un bambino non dorme bisogna fermars e riflettere sul motivo per cui non lo faccia.. e i motivi sono tanti.. non solo la fame.. non solo… vuole stare con mamma!! A volte capita di vedere mamme che cullano all’infinito bambini che piangono e che poi si addormentano dopo mezz’ora sfiniti che magari se fossero rimasti da soli nella loro culla per 5 minuti si sarebbero addormentati subito.. ma perchè se piangono in braccio va bene se sono nella culla no? Non puoi mamma due carezze nella culla.. raccontargli una favola abbracciarlo e rmetterlo giu.. ci sono anche bambini che sentono uno stress il fatto d stare in braccio.. ma molte mamme non ci pensano!! Tutti i bambini sani devono dormire.. e se non lo fannopontevi il problema.. può avre un dolore fisico.. può avere paura di qualcosa…magari sta attraversando un periodoparticolare.. Il mio principino sta facendo l’inserimento all’asilo.. è un paio di notti che s sveglia la notte e cerca me.. il papà.. noi ci alziamo e stiamo li con lui.. gli raccontiamo una favolina.. ma non sono spaventata.. è normale che sia cosi… La colpa del mancato sonno viene sempre data ai figli.. forse è più semplice.. io penso sia giusto soffermarsi a pensare che non è cosi.. assumersi una piccola responsablità e cercare di migliorare la situazione.. Ciao mamme!

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  12. Ciao a tutti. Sono appena approdata su questo sito nel tentativo di trovare un aiutino per il mio piccolo. Ha avuto il febbrone, e ovviamente me lo sono tenuta nel letto, anche perchè si svegliava ogni 10 minuti perchè pieno di afte in bocca non riusciva a tenere il ciuccio. Per i due giorni successivi alla malattia ha pianto disperato per dormire ancora con noi… E ovviamente dopo un tentativo di un oretta (durante la quale facevo avanti e indietro dalla sua stanza, senza guardare quanti minuti passavano, ma valutando l’intensità del pianto o dei mugolii)me lo sono ripresa nel lettone. Da parecchi mesi si addormentava e dormiva da solo tutta la notte nel suo lettino, e qui arrivo a punto. Secondo la mia esperienza, come molti di voi hanno già detto, l’estville da buoni spunti, ma non può essere un “metodo” assoluto. Io l’ho usato a modo mio… Quando aveva sonno gli mettevo il pigiamino, e me lo coccolavo per qualche minuto sulla sedia a dondolo nella sua cameretta,cantando sempre la stessa ninna nanna. Poi lo mettevo nel lettino con ciuccio e peluche, gli dicevo sempre la stessa frase, accendevo la lucina e uscivo. Quando piangeva aspettavo un qualche istante, e se non si riaddormentava entravo, lo accarezzavo, e stavo li fino a che non si calmava. E così la prima notte, la seconda, e poi pian piano ha ridotto il numero di risvegli, ed è stato un angelo. in questi giorni non ha più voluto saperne, ma è già un’oretta che dorme da solo senza scenate, e quindi credo che pian piano si riabituerà. Secondo me ascoltare il bimbo è la cosa migliore, è vero anche che a volte ci si esaurisce in tentativi, ma perchè fargliela vivere come un passo così duro?

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  13. e cmq secondo me i bambini cosi si traumatizzano…un metodo schifoso a parere mio….i nostri figli hanno bisogno di sicurezza tranquillità e tanto amore…e poi secondo alcuni fare figli e cm fare una passeggiata, ma nn è cosi fare figli vuol dire rinunciare a tanto e fare molti sacrifici x loro…e quindi anche dormire poco!!!nn è facile lo so io lavoro e per me nn è facile sn stanca e distrutta, ma amo mio figlio e nn adotterò mai questo metodo…deve sapere che per lui ci sono sempre…..EMANUELE TI AMO

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