Ho pensato in chiave ecologica alcune nostre piccole abitudini estive di famiglia, che vi presento come suggerimenti per riflettere sulle buone pratiche eco-sostenibili legate al cambiamento di ritmi delle vacanze estive. Piccoli, piccolissimi spunti che possono essere l’inizio di un elenco di suggerimenti a cui unirete i vostri, in uno scambio virtuoso di eco-idee estive.
Bottiglia riciclata autorefrigerante
Perché comprare infinite bottigliette d’acqua nei bar, quando possiamo portare la nostra acqua, magari di rubinetto, mantenendola fresca con poco? Basta riempire una bottiglia (di qualsiasi dimensione) per un quarto e metterla in freezer la sera, poi la mattina si aggiunge acqua fino a riempire e il ghiaccio si scioglierà piano piano, mantenendo l’acqua fresca. Se prevediamo di stare fuori molte ore, possiamo portare più bottiglie, ognuna con una maggiore percentuale di ghiaccio sul totale d’acqua (ad esempio, in una geliamo un quarto d’acqua, in una un terzo e in un’altra metà) e bere prima quelle con meno ghiaccio. In questo modo non avremo sempre acqua non congelata, ma fresca.
E se ognuno porta la sua acqua, nella sua bottiglietta, possiamo anche eliminare i bicchieri di plastica.
Finger food senza piatti di plastica
In un pic nic fuori casa, che sia in spiaggia o in montagna, non sempre si ha voglia di mangiare panini. E allora ecco le consuete soluzioni: insalate di riso, di pasta, di altri cereali o altri piatti freddi che vanno serviti nei piatti di plastica, che poi si accumulano e creano rifiuti non riciclabili.
E se invece portassimo con noi un vero pasto completo in versione finger food e che si possa mangiare semplicemente pescando da un contenitore comune?
Le mie soluzioni preferite non sono particolarmente esotiche e sono rappresentate dalla frittata di spaghetti e dalle polpette di carne e verdure o di legumi.
Per la frittata di spaghetti si condisce la pasta con un sugo saporito (a mio gusto preferibilmente in rosso: semplice pomodoro e basilico, salsa di pomodoro con tonno e olive; con melanzane, ecc.) e poi si unisce alla pasta uovo battuto (uno ogni 80 grammi di pasta circa). Il composto si versa in una padella antiaderente con pochissimo olio e si fa dorare prima da una parte e poi dall’altra. Una volta fredda, si taglia a quadrotti.
Le nostre polpette preferite sono al 50% di macinato misto e al 50% di melanzane a tocchetti cotte al tegame con aglio, olio e basilico (considerate i volumi, più che il peso). Quando le melanzane si sono raffreddate, si mescolano alla carne, si aggiungono una o due uova, parmigiano e si formano le polpettine. La consistenza sarà morbida, ma passandole subito nel pangrattato resteranno salde e si potranno friggere (ottime!) o cuocere in forno (come sempre!). Fredde sono molto più buone che calde.
Questi cibi, conservati in un contenitore ermetico, non hanno bisogno di piatti o posate: ognuno pesca finché ha fame.
Verdura cruda e frutta, sempre da pescare e mangiare, completeranno il pic nic.
Asciugamani e teli mare in microfibra
Non a tutti piacciono, alcuni sostengono che la spugna asciughi meglio, eppure gli asciugamani e i teli in microfibra hanno degli enormi vantaggi.
Prima di tutto il peso in borsa: con l’ingombro e il peso di un asciugamano di spugna, se ne possono portare almeno tre in microfibra. Poi l’ingombro in lavatrice: se con due teli mare di spugna si riempie il carico di una lavatrice media, di teli in microfibra ne entrano quasi il triplo, con la stessa quantità di detersivo. E lo stesso vale per gli asciugamani da bagno e per gli accappatoi.
Una manutenzione più facile e agile, l’asciugatura rapida, meno carichi di lavatrice, meno detersivo: uniamo l’ecologia alla praticità.
Aria e luce naturale in casa
Quante volte siete tornati dalla spiaggia e avete trovato la stanza o la casa di vacanze arroventata? Il caldo è caldo e a volte c’è ben poco da fare per tenerlo lontano, ma qualche accorgimento può migliorare la temperatura interna degli ambienti.
Soprattutto se non siamo in casa nostra, cerchiamo di capire l’orientamento dello stabile in cui soggiorniamo: le esposizioni a nord sono più fresche e quindi meglio far entrare aria da quel versante, mentre dove il sole arriva fin dal mattino è bene tirare tende o anche chiudere serrande o persiane quando si è via. Insomma, studiamoci l’esposizione della casa e agiamo di conseguenza sulle finestre.
Approfittiamo poi della lunghissima luce naturale estiva: via quelle lampadine accese fin dal mattino! Non c’è niente di meglio una luce soffusa crepuscolare naturale per togliere la sensazione di caldo. Le lampadine consumano e scaldano: se non dobbiamo lavorare, leggere o fare lavori di precisione e siamo in vacanza, accontentiamoci più possibile della luce naturale. Se possibile, spostiamo tutti i lavori che richiedono maggiore illuminazione all’aperto, per evitare sprecare e di scaldare con apparecchi elettrici.
A cosa valgono questi piccoli accorgimenti? Forse non ci faranno salvare il mondo o evitare il riscaldamento globale, ma sono azioni quotidiane che ci permettono di dare piccoli esempi e quindi di educare. Perché l’educazione dei bambini non è mai fatta di parole, ma di azioni coerenti dei genitori e di tutti coloro che hanno un ruolo educativo: tutta l’educazione dei bambini è un rapporto di responsabilità, dalle grandi questioni etiche, ai gesti quotidiani.
In questa ottica, di coinvolgimento e responsabilità, mi è piaciuto il progetto Barattolino missione green di Sammontana, un programma didattico che ha l’obiettivo principale di educare i bambini a prendersi cura dell’ambiente, coinvolgendo insegnanti e genitori. Proprio questo coinvolgimento di famiglia e scuola, in una sinergia, fa in modo che i bambini si sentano coinvolti con esempi concreti di buone prassi a tutela dell’ambiente nei gesti e nelle abitudini quotidiane.
Dal 2017 infatti, Sammontana ha avviato un processo di responsabilizzazione della produzione del suo prodotto più celebre, quello che entra in casa di tantissime famiglie: il Barattolino, la confezione di gelato più diffusa della sua gamma. Dall’inizio dell’anno, su accordo con il Ministero dell’Ambiente, Sammontana compenserà interamente le emissioni di CO2 equivalente causate dalla produzione.
Insomma, il Barattolino Sammontana punta a essere non solo un gelato buono ma anche responsabile ed ecologico attraverso cui insegnare il rispetto dell’ambiente ai nostri figli.
Per questo nell’anno scolastico appena trascorso, ha avviato un grande progetto scolastico di educazione ambientale, un programma articolato e strutturato, sviluppato per offrire stimoli e strumenti didattici agli insegnanti e agli alunni e spunti di riflessione ai genitori.
Durante l’estate è proprio il momento di continuare a casa l’impegno iniziato nelle scuole: i bambini coinvolti nei programmi educativi di Scuola missione green, possono raccogliere i barattolini Sammontana finiti, conservarli e portarli a scuola – puliti e asciutti – per riversarli nei contenitori appositi forniti nel kit del progetto. Ogni barattolino riciclato è un punto, valido per una grande raccolta punti grazie alla quale Sammontana regalerà alle scuole materiali e attrezzature didattiche.
Un modo per coinvolgere i bambini e le famiglie anche nella loro quotidianità, con guide dedicate ai genitori, in modo che il programma educativo vada da scuola a casa, attraverso i bambini, che diventano così gli ambasciatori delle buone pratiche nella vita di tutti i giorni.
Il programma passa anche attraverso la creatività con il Concorso di idee “Un sogno per domani”, a cui le classi sono state invitate a partecipare a conclusione del percorso didattico, elaborando con consapevolezza il proprio sogno per un futuro green.
I manufatti dei vincitori di questo percorso saranno esposti, il prossimo 25 settembre, presso l’Acquario di Genova.
Intanto godiamoci questo video realizzato da Sammontana sull’esperimento “Il gelato del futuro”: una piccola delusione finale, per capire tanto del riscaldamento globale.
– POST SPONSORIZZATO –