Quante volte ci troviamo di fronte ad un genitore che fa qualcosa che ai nostri occhi è totalmente inammissibile? Magari dà uno schiaffo al bambino, o lo strattona, o magari utilizza un sistema educativo che non ci piace e che pensiamo sia totalmente sbagliato. Stiamo lì e fremiamo per dare un consiglio, condividere la nostra saggezza o almeno quello che noi abbiamo imparato dalla nostra esperienza. Eppure sappiamo che i consigli non richiesti sono raramente benvenuti. Sono molto pochi i genitori che reagirebbero ringraziandoci e modificando il loro comportamento.
Ecco perché abbiamo creato questa pagina, per poterla usare ogni volta che abbiamo voglia di elargire consigli a qualcuno, insomma è una possibilità di dare fiato alle trombe, ma non con il diretto interessato. E’ chiaro che è meglio sfogarsi qui che ergersi a pedagogista dell’anno di fronte all’amica o peggio al parente che vorremmo istruire!
Si sa che la gente da buoni consigli,
sentendosi come Gesù nel tempio,
si sa che la gente da buoni consigli
se non può più dare il cattivo esempio
Questa pagina però ha anche un’altro scopo. Essere a disposizione di tutte quelle persone che sono alla ricerca di un consiglio ma non hanno voglia di chiederlo, ma che naturalmente capiteranno qui e leggeranno quello che altre mamme e papà avrebbero voluto dire (e a volte urlare) ad altri genitori. Insomma, un punto di scambio neutro per chi dà consigli e per chi ne riceverà senza averli chiesti.
Del resto i consigli non richiesti non sono necessariamente cattivi consigli.
Così una vecchia mai stata moglie
senza mai figli, senza più voglie,
si prese la briga e di certo il gusto
di dare a tutte il consiglio giusto.
Le regole sono semplici:
– Lascia il tuo consiglio non richiesto come commento a questa pagina. Specificando brevemente la problematica per permettere a chi cerca consigli su quell’argomento di trovarne
– Non utilizzare un linguaggio aggressivo (non sono ammesse parolacce!)
– Non rispondere ai consigli lasciati da altri. Non sta a te giudicare se il consiglio è giusto oppure no.
Buoni consigli a tutti!
Domanda: “Tu che lavoro fai?”
Risposta: “Io faccio la mamma!”
Ah sì? Invece io che ho due figli e un lavoro che faccio? Li do in affidamento ai servizi sociali?
Cara mamma casalinga, non è che chi lavora non faccia il genitore! Allora i padri che generalmente lavorano full time non fanno i padri????
Sta risposta va tanto di moda ed io non la sopporto!
Come diceva il buon Pappalardo: Lascaitemi sfogaaaare!
Caro genitore che porti tuo figlio all’asilo in scooter, sappi che tenerlo davanti, tra le tue gambe attaccato al manubrio, non è sicuro, nemmeno se gli metti il casco. E non importa se sono solo 100 metri, la sfiga opera anche sulle corte distanze.
PS: e poi se non ti è troppo disturbo magari togli quel … di motorino dall’entrata grazie
Cara mamma vicina di bungalow che rompi rumorosamente le scatole a tuo figlio perché non mangia nulla, non ti passa nemmeno per la testa che magari il pacchetto di patatine che gli hai dato in spiaggia mezz’ora prima del pranzo non è stata un’idea brillante?
Non bloccare tuo figlio/a mentre prova ad arrampicarsi da qualche parte, insegnagli come si fa. Perché se non lo farai, allora sì che rischierà di cadere quando, approfittando di non essere visto/a, cercherà di farlo in tutta fretta.
Cioè… siamo a Roma e fanno 15 gradi, sei sicura che la bronchite non gli sia venuta proprio perché lo porti in giro con giubbotto, pantaloni imbottiti, cappello, sciarpa e guanti?
‘Ai bambini non bisogna urlare. Ci vuole pazienza perché tante cose non le sanno o hanno bisogno di tempo per impararle’.
Consiglio educativo della mia 5enne…
Tua figlia è intelligente e sensibile 🙂
Complimenti a signorina e mamma 🙂
Caro marito nonchè padredei nostri figli, vuoi per un attimo considerare che anche altre persone oltre a te possano avere metodi educativi validi? Ebbene sì, esistono famiglie con priorità diverse dalle nostre, diverse organizzazioni e diversi stili di vita che peró FUNZIONANO LO STESSO , forse meglio e sparare a zero su di loro non aiuterà i nostri figli ad avere una mente aperta ed accogliente. E, absit iniuria verbis, a volte gli insegnanti HANNO RAGIONE !
Ehm… ho avuto un problema tecnico e ho postato due volte il precedente consiglio.
Quindi credo di essermi giocata la possibilità di postare il consiglio sul non ripetere sempre le stesse cose. 😉
ah ah 😀
Non affibbiare “etichette” tipo: sei disobbediente, sei capriccioso. Circoscrivere la cosa ad un fatto e ad un momento specifico: oggi sei stato disobbediente; adesso stai facendo dei capricci.
Non che sia il “consiglio dei cosigli” ma è l’unico, fra quelli che mi sono auto-data, che io abbia sempre applicato perfettamente, senza mai sgarrare. 😉
Grande Nunzia, infatti c’è una differenza enorme tra tu FAI ( una cosa fatta male/pericolosa/dannosa/confusione ecc ecc) e tu SEI, con il SEI, intervieni sull’IDENTITA’ di tuo figlio e NON va bene perchè deve creare la sua indentità da se stesso… tutte le cose che si mettono dopo il SEI bisogna stare proprio attenti… 😉
Non usare mai “etichette”, tipo: sei disobbediente, sei capriccioso… Meglio circoscrivere e legare la frase ad un comportamento specifico: ti sei comportato in modo disobbediente, hai fatto dei capricci.
Forse non è il “cosiglio dei cosigli” ma ho scelto questo perché è l’unico, fra quelli che mi sono auto-data, che abbia sempre applicato perfettamente, senza sgarrare mai. 😉
Premetto che da circa un anno mi occupo di sicurezza bambini in auto, i miei consigli non richiesti sono 3 e tutti inerenti a quest’ambito, che mi sta particolarmente a cuore:
1) usate sempre il seggiolino adeguato al vostro bimbo, anche per i viaggi piu brevi, allacciando bene le cinture. SEMPRE!
2) non lasciate mai i vostri bimbi soli in auto, neppure 30 secondi per fare una breve commissione (ritirare i vestiti in lavanderia, il giornale all’edicola, un caffè …). Puo succedere qualsiasi cosa … proprio in questi giorni è successo che un auto è stata rubata con dendtro due bimbi piccoli che si erano addormentati!
3) siccome non esistono genitori infallibili, dotatevi di un “dispositivo antiabbandono”. Il fenomeno psicologico del black-out può capitare veramente a tutti, in qualsiasi circostanza. DIfficile ammettere che possa capitarci, ma le statistiche parlano chiaro: in una recente indagine quasi il 25% degli intervistati ha ammesso di aver dimenticato accidentalmente, magari anche solo 1 minuto, il proprio bimbo in auto!
Prendo a prestito una frase celebre di Mazzacurati e non aggiungo altro “Ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di cui non sai niente. Sii gentile. Sempre.”
BELLISSIMA IDEA, mi sono fatta tante risate leggendo consigli che ho ricevuto spesso e mi sono un po’ vergognata leggendone altri che mi hanno ricordato consigli che ho “elargito” magari a sproposito.
Il consiglio che dò a tutte le mamme è quello di non delegare ad altri l’educazione dei loro figli finché sono ancora piccoli (prima dei 3 anni); nessun nido per quanto qualificato e nessuna nonna per quanto amorevole può sostituire la mamma.. E’ vero a volte bisogna scegliere tra figli e carriera ma cosa può essere più prezioso di questi primi anni?
questo “consiglio non richiesto” è talmente odioso da risultare pesante pure da leggere! pazzesco!Come hai fatto? 😀 😀 😀
(grazie mammasterdam, come mamma e come prof!)
Non ripetergli tre volte le cose: t’ha sentito, è che ti sta ignorando apposta! (e questo consiglio lo dò prima di tutto a me stessa… come mamma e come prof!)
Meno rompi le balle a tuo figlio quando è piccolo, meno lui le romperà a te quando è piú grande. Tradotto: è così necessario andare in paranoia per un pianto non “codificato”? E’ necessario stare sempre a dire”no” “attento” “vai piano” “oddio cadeeee”? E facciamoli sbagliare, facciamoli cadere, facciamoli sperimentare. Io sinceramente mi annoierei dopo un pó che tutti mi dicono come va a finire ciò che faccio