Consigli non richiesti

consigli-non-richiesti Quante volte ci troviamo di fronte ad un genitore che fa qualcosa che ai nostri occhi è totalmente inammissibile? Magari dà uno schiaffo al bambino, o lo strattona, o magari utilizza un sistema educativo che non ci piace e che pensiamo sia totalmente sbagliato. Stiamo lì e fremiamo per dare un consiglio, condividere la nostra saggezza o almeno quello che noi abbiamo imparato dalla nostra esperienza. Eppure sappiamo che i consigli non richiesti sono raramente benvenuti. Sono molto pochi i genitori che reagirebbero ringraziandoci e modificando il loro comportamento.
Ecco perché abbiamo creato questa pagina, per poterla usare ogni volta che abbiamo voglia di elargire consigli a qualcuno, insomma è una possibilità di dare fiato alle trombe, ma non con il diretto interessato. E’ chiaro che è meglio sfogarsi qui che ergersi a pedagogista dell’anno di fronte all’amica o peggio al parente che vorremmo istruire!

Si sa che la gente da buoni consigli,
sentendosi come Gesù nel tempio,
si sa che la gente da buoni consigli
se non può più dare il cattivo esempio

Questa pagina però ha anche un’altro scopo. Essere a disposizione di tutte quelle persone che sono alla ricerca di un consiglio ma non hanno voglia di chiederlo, ma che naturalmente capiteranno qui e leggeranno quello che altre mamme e papà avrebbero voluto dire (e a volte urlare) ad altri genitori. Insomma, un punto di scambio neutro per chi dà consigli e per chi ne riceverà senza averli chiesti.
Del resto i consigli non richiesti non sono necessariamente cattivi consigli.

Così una vecchia mai stata moglie
senza mai figli, senza più voglie,
si prese la briga e di certo il gusto
di dare a tutte il consiglio giusto.

Le regole sono semplici:

– Lascia il tuo consiglio non richiesto come commento a questa pagina. Specificando brevemente la problematica per permettere a chi cerca consigli su quell’argomento di trovarne

– Non utilizzare un linguaggio aggressivo (non sono ammesse parolacce!)

– Non rispondere ai consigli lasciati da altri. Non sta a te giudicare se il consiglio è giusto oppure no.

Buoni consigli a tutti!

97 thoughts on “Consigli non richiesti”

  1. Care mamme in dolce attesa, il momento per informarvi su parto, allattamento, puericultura e svezzamento è ORA: avete qualche mese di congedo? Usatelo bene e non solo per arredare la cameretta! Non siate ingenue, non siate pigre e nemmeno fataliste, non fidatevi alla cieca del ginecologo e del pediatra di famiglia, né dei consigli e delle “buone pratiche” (che presto noterete alquanto discordanti tra loro) di parenti e amici, siate cittadine adulte e leggetevi linee guida sanitarie e fonti scientifiche originali! Studiate: il corpo è il vostro, il figlio pure. Se non vi è ancora capitato di dover impatare cos’è la medicina basata sulle evidenze, è il momento giusto per farlo (e resterà utile a vita, anche oltre la genitorialità). Potrete almeno in parte prevenire certe situazioni difficili se sapete cosa vi aspetta e che possibilità di scelta avete.

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  2. Ne ho uno che mi sale sempre sulla punta della lingua quando vedo una mamma portare il neonato con fascia/marsupio “fronte mondo”: COSI GLI ROVINI LA SCHIENA

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  3. Ciao a tutti, io vorrei condividere un consiglio che mi ha fatto cambiare un po’ il modo di vedere i miei bimbi.

    Non cercate di dargli quello che non avete avuto voi, ma quello di cui lui/lei hanno bisogno.

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  4. Da madre di figlia unica non dovrei mai dirlo perché non so di cosa si parla, ma cara madre con il secondo maschio: ma non vi pare che si dovrebbe cercare di compensare un po’ questo tuo stravedere per il tuo secondogenito? Vabbè il sesso, vabbè l’età, vabbè che è il tuo cucciolo… ma possibile che i lucciconi negli occhi di tua figlia grande tu non li veda?

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  5. Cara multi-mamma, smettila di giudicarmi solo perché ho un figlio unico, così come io non ti giudico per il fatto che tu abbia n. figli. I “sacrifici” non li fai solo tu, e se smettessi di lamentarti in continuazione e facessi qualche sorriso in più saresti anche meno stressata… e per fortuna non tutte le multi-mamme sono come te!!

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  6. “Non dargli orari troppo rigidi o cresceranno pieni di fìsime” questo me lo hanno dato (soprattutto gente senza figli) ma ammetto che talvolta è scappato pure a me.

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  7. Cara mamma che vesti tua figlia come una bambolina per andare all’asilo, con il completino firmato e le ballerine (rigorosamente quelle con il fiocco intercambiabile che regalano la trousse di trucchi a forma di cellulare), è inutile che la sgridi se decidi di comprarle un cono al cioccolato e si macchia in maniera indelebile il suddetto completo, oppure se la porti al parco e sullo scivolo e si procura un cratere ai collant…magari pensaci prima e vestila comoda!

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  8. Per favore, quando sei con tuo figlio cerca di dedicare attenzione amorevole, e se sei troppo stressata per farlo lascialo a qualcuno e fatti una doccia e una passeggiata

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  9. Cara mamma che dall’alto della tua pancia primogenita o del tuo pupotto di tre mesi mi guardi male quando mi vedi sgridare la mia dueemezzenne scalmanata, e pensi oh, a ME non succederà, io saprò gestire i capricci del mio amoruccio, che poi i bambini non hanno capricci, hanno NECESSITA’, devono essere ascoltati con amore e non presi di peso e cacciati nel passeggino a forza,
    ne riparliamo fra due anni e mezzo, vuoi?

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  10. “E’ tutta questione di organizzazione”, alias “non ti sai prorio organizzare!!!”; “devi pensare prima a te stessa, prenditi i tuoi spazi”, alias “an’ vedi come te sei ridotta…”: detto generalmente da chi ha uno staff di persone a disposizione, che non sa nemmeno immaginare cosa voglia dire gestire gli imprevisti dei bambini, con i bambini h24 (beh, a parte comporre il numero telefonico di uno dei nonni), mamme che non perdono mai la lezione di pilates e hanno sempre i capelli al posto giusto, le mani curatissime…poi pensi a Mafalda e ti tiri su il morale!

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  11. Cara mamma Hitler, come ti chiamo affettuosamente da qualche tempo, mamma della compagnetta del nido del mio piccolo mostro. Mostro che ora quando alzo la voce dice “mamma fa come Enne (a.k.a. mamma Hitler)”. Hai una bimba (2,5 anni) molto remissiva e silenziosa e tutto sommato tranquilla e non sai cosa sono strilla, urla e crisi di nervi (cosìdetti tantrum), forse per questo ci tieni, ti sei prefigurata che vuoi continuare a circondarti della calma che senti intorno a te e appena lei “sgarra” subito alzi la voce per riportarla all’ordine e inizi a contare UN, DEUX, TROIS… e a trois vai a cercarla. Se ti costringe a contare troppe volte scappa lo scappaccione.

    Pistacchio adora stare con tua figlia, solo che accanto a voi è un UN DEUX TROIS continuo, che io personalmente non riesco a tollerare.

    Ti prego, ti prego, ascoltala, guardala, inginocchiati per cercare di capire di cosa ha bisogno. Se ogni tanto da di matto non è la fine del mondo! Ascoltala e dille che la comprendi, non soffocare ogni suo tentativo di ribellione, pur adorabile e poco convinto.Tua figlia non è una scimmietta ammaestrata! A volte ha bisogno di uscire dai tuoi schemi, non è una cosa terribile, anzi!

    Ti consiglio un libro che mi hanno consigliato e mi ha aiutato a comprendere dove peccavo della sindrome dell’ammaestratrice: How toddlers thrive, Tovah P Klein
    non è certo una bibbia, nessun libro di bimbologia lo è, ma è illuminante.
    con affetto
    squa

    p.s. grazie dell’opportunità! questa pagina è una grande idea!!

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  12. Cara mamma che sei riuscita ad allattare a lungo senza problemi, non metterti in cattedra a dar lezioni e soprattutto non giudicare chi non lo ha fatto. Ancora di più se non sei mamma e hai solo studiato la teoria. Un conto è fornire informazioni, un conto è sparare a zero senza pietà su chi non è perfetto come te.
    Siamo mamme, siamo persone. Facciamo del nostro meglio, proviamo, sbagliamo. Tutti, da qualche parte.
    Per questo cara mamma cerca di essere più umile, impara a metterti in discussione e a chiedere scusa qualche volta.

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  13. Consiglio su cui mi mordo la lingua quasi sempre perché credo non sia giusto nè dispensarlo nè pensarlo:

    Eddai, veramente sei in paranoia per sta cavolata? E tutti quelli che non hanno i soldi per mangiare dovrebbero suicidarsi?

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  14. Cari genitori con figli che dormono a comando, non date consigli non richiesti su come far dormire i bambini: se la natura vi ha graziato con bambini che dormono come angioletti quando e dove volete voi non tediate genitori meno fortunati dando il merito a questo o quel manuale. Ringraziate il cielo!
    Quindi ecco il mio consiglio: se avete un problema con i vostri bambini, leggete pure tutti i manuali che volete… e poi gettateli via! Le risposte che cercate non le troverete nei libri

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  15. Le due facce dello stesso consiglio a genitori e insegnanti.
    Insegnanti: non sempre i genitori che non vi danno retta sono degli egocentrici, narcisisti, incapaci, disorganizzati, ignoranti e accecati dall’ amore per i figli. Magari i figli li hanno visti in azione in più occasioni, più contesti, con vari tipi di persone, e sicuramente li conoscono più a lungo di voi. Magari sono incasinati o disperati, ma magari riescono, a volerli ascoltare, a dire quella parola che finalmente permette a tutti di capire un bambino o un ragazzo.
    Genitori: non sempre gli insegnanti sono ignoranti, in malafede, limitati, poco intelligenti, indifferenti o ce l’ hanno con vostro figlio: il fatto è che per parecchie ore al giorno li vedono in un contesto, quello scolastico, che ha dinamiche proprie che a voi mancano, per quanto conosciate bene vostro figlio. Lo vedono alle prese con le dinamiche dei grandi gruppi, che in famiglia passano più facilmente inosservate perché il gruppo è piccolo. Lo seguono in un ambiente, quello scolastico, che per definizione richiede sforzi intellettivi e fisici, richiede loro di imparare cose che magari non hanno voglia di imparare, richiede loro di lavorare per ottenere dei risultati che vanno valutati. Vedono come si comporta e reagisce a persone, i compagni, che forse gli sono affezionati, ma forse non gliene frega neanche niente di assecondare le loro paturnie perché ne avrebbero di loro da seguire. Accogliere questo sguardo altro aiuta anche noi a conoscere meglio nostro figlio, anche e soprattutto quelle volte che ti descrivono cose da cui non lo riconosci. è l’ occasione per conoscere gli altri lati dei nostri bambini.

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