Basta un poco di sale e la pappa va giù

svezzamentoMa si può aggiungere il sale nella pappa del neonato? Insomma, parlando del neonato di più di 6 mesi, seduto a tavola con noi che fissa la pasta al pomodoro nel nostro piatto ed emette urletti eccitati. E’ giusto concedergli l’assaggio considerando che c’è il famigerato sale?
Questo post nasce dal dibattito generato dall’ultimo post di Caia Coconi in cui descrive il dubbio amletico da inizio di svezzamento.

Come sapete io sono una fan accanita del libro Io mi svezzo da solo del pediatra Lucio Piermarini. In questo libro meraviglioso Piermarini affronta anche il discorso del sale aggiunto ai cibi, che si può riassumere brevemente con il dire che non c’è nessun pericolo o rischio nel dare cibi mediamente salati ad un bambino di più di 6 mesi di età. Questo non significa certo eccedere con il sale, che non fa bene nemmeno agli adulti, però sdogana decisamente l’assaggio di pasta al pomodoro dal piatto del genitore.
Però proviamo ad andare oltre, che se uno usa sempre la stessa fonte, diventa noioso.

In Svezia la raccomandazione dei pediatri è per tutti la stessa: il bimbo dai sei mesi in poi può mangiare praticamente tutto quello che mangia un adulto, senza esagerare con il sale, e mi raccomando pochi (o meglio niente) zuccheri. Con le dovute accortezze per i cibi crudi di origine animale.

Viceversa, guardandosi intorno tra amici italiani con figli salta subito agli occhi che i pediatri di famiglia si dividono in 2 grosse categorie. Quella che da indicazioni generiche circa lo svezzamento, dicendo vagamente “un po’ di patata, un po’ di verdura a scelta e un po’ di carne o pesce alternati. Parmigiano e olio per condire. E mi raccomando non esagerare con il sale!” e quelli che dicono “aggiungere un alimento per volta. Iniziare con una patata e una zucchina. Un po’ di parmigiano, olio. E mi raccomando assolutamente niente sale. Che i reni del piccolo non sono ancora sviluppati”.

A me le differenze come queste mi fanno immediatamente scattare il campanellino di allarme che forse forse non c’è un fondamento su questa storia del sale, e inizio ad informarmi su dove prendono le loro convinzioni gli uni e gli altri per capire come comportarmi.

Un primo dubbio mi viene dal parmigiano. Entrambe le categorie di pediatri infatti ammette l’aggiunta del parmigiano proprio per dare sapore alla altrimenti sciapissima pappetta. Ma il parmigiano altro non è che latte e SALE. A questa affermazione ho sentito obiezioni che si, è vero, ma il sale contenuto nel parmigiano non è lo stesso.
Ora io faccio il mea culpa, ma di questa cosa in particolare non trovo riscontro da nessuna parte. Il sale normalmente usato in cucina è il cloruro di sodio , mentre il parmigiano, leggo dal sito del reggiano la tabella nutritiva e contiene… vediamo…cloruro di sodio 1,39 grammi (in 100 grammi). Si, insomma questa storia che il sale non è lo stesso, qualcuno me la deve spiegare, perché a me sembra tanto una di quelle leggende metropolitane. Se qualcuno ha notizie, con fondamento scientifico, però vi prego di farmelo sapere.

Cercando nella rete informazioni mi perdo in una marea di forum e siti non istituzionali che mi dicono di non aggiungere sale alla pappa fino al primo anno di vita, ma nessun sito istituzionale che mi invita a fare la stessa cosa.
Allora mi chiedo, sono tutti pediatri italiani convinti che il sale non deve essere dato? O sui forum in giro per la rete ci scrivono solo mamme stressate dai pediatri contrari al sale?

Al contrario, lo stesso sito del ministero della salute italiano dice:

È invece assolutamente valida e attuale la raccomandazione di non esagerare, nella fase dello svezzamento, con l’offerta di cibi salati…

Non esagerare non significa eliminare, significa non esagerare.
Insomma sembra che alcuni pediatri non stiano molto attenti alle indicazioni del loro ministero della salute, e si divertano a terrorizzare le mamme che invece di gioire del fatto che il loro piccolo assaggia felice la pasta al pomodoro, si fanno assalire dai sensi di colpa…ah, i sensi di colpa, perché lo stanno avvelenando con il sale.

Come sempre in questi casi conviene cercare nella rete informazioni in inglese. Vado direttamente al sito della World Health Organization e trovo alcune raccomandazioni interesanti. Nel capitolo sull’alimentazione dei bambini dai 6 mesi in su, non trovo scritto da nessuna parte di evitare il sale. Ad un certo punto invece si preoccupa di sottolineare l’importanza di introdurre sale iodato per scongiurare malattie legate al malfunzionamento della tiroide.

Allora mi chiedo, ma le mamme italiane hanno veramente bisogno di patire l’ansia da aggiunta di sale alla pappa del loro pargolo? No, perché a me veramente di ansie mi sembra che ce ne abbiamo già abbastanza per conto nostro. Insomma ben venga il provare a fargli assaggiare la sciapissima pappetta. Ma se il pargolo non ne vuole sapere, e punta con entusiasmo al nostro piatto di pastasciutta (mediamente condito con sale), non sarà forse il caso di alleggerirci la coscienza e dare il via all’assaggio selvaggio?
Come dite? I gamberetti? Le allergie?
Vabbè dai, quello è un altro capitolo, ma la storia è praticamente la stessa. Magari ne riparliamo con calma un’altra volta, va.

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48 thoughts on “Basta un poco di sale e la pappa va giù”

  1. bene, arrivo proprio ora dal pediatra. sono stata da lui per l’influenza, ma ovviamente gli ho parlato dello svezzamento e lui mi ha detto CHIARAMENTE sale sì, ma non parmigiano. o viceversa.
    meglio restare sullo sciapino perché per aggiungere sale c’è sempre tempo. ma senza demonizzare 😀

    detto questo sono contenta di tutti questi commenti e pareri. mi sento un po’ più leggera. e ho le idee più chiare su come procedere.

    riguardo il prossimo blogstorming sul ghetto della cotoletta, non vedo l’ora!!!

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    • @caia ecco vedi che quando messi alle stresse i pediatri capitolano 🙂
      A parte gli scherzi, la cosa più importante è che tu ti sia tranquillizzata su questa cosa, e ti permetta il “lusso” di fargli assaggiare qualcosa dal tuo piatto se lui mostra di volerlo fare, senza farti assalire da sensi di colpa mostruosi.

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  2. Come diceva Paracelso: “E’ la quantità che fa il veleno”.
    In entrambi i casi comunque i bambini non patiscono secondo me. Il mio pediatra è della scuola niente sale, ma appunto parmigiano. Mio figlio poi, istigato dalle nonne, succhiava le croste di parmigiano quando gli facevano male le gengive per i denti. Ecco secondo me il buon senso sta che se gli metti il parmigiano non gli metti il sale e viceversa. Amen.

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    • Wow! Sono commossa dalla quantità di commenti a questo post. Mi sembra però che finora siamo tutti d’accordo sull’opportunità di abituare i bambini a mangiare poco salato. Il punto che mi sta più a cuore di questo discorso però è il fatto che il divieto assoluto da parte di alcuni pediatri, con minaccia di sovraccaricare i reni del piccolo, sia non solo infondato, ma sia all’origine di sensi di colpa materni, ansie inutili, paure dell’ignoto, con conseguenze spesso molto più devastanti per l’educazione alimentare del bambino. Come infatti dice supermambanana, volendo fare “l’antipatica”, molte di quelle mamme costrette a propinare pappette sciape al piccolo, poi si trovano nel vortice di farli mangiare prima, cucinando cibi a parte. E si perde l’occasione di stare a tavola tutti insieme e insegnare la convivialità come ci ricorda anche mammaemigrata. E si finisce ai pasti separati a base di pasta al pomodoro e fettine panate.

      Il discorso di bilingue poi, ovviamente non fa una piega. Se io mangiassi completamente sciapo anche i miei figli lo farebbero. Ma tentare di far seguire una dieta forzatamente sana ai miei figli nel primo anno di vita mentre io mi strafogo di cibi buoni ha un solo finale, che è lo stesso di prima: la fettina panata al tavolo a parte.

      I pediatri dovrebbero invece dare indicazioni di massima, in cui si può anche dire se mettete il parmigiano non mettete il sale e viceversa. E lasciamo stare i reni del piccolo, che non hanno certo problemi a digerire il grammo di sale quotidiano indicato da supermambanana! Non aggiungiamo inutili ansie alle mamme italiane, please.

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  3. Bilinguepergioco, continuo ad essere d’accordo sulla buona abitudine di limitare il sale.
    Sabato scorso eravamo a cena da amici (adulti e bambini a tavola insieme a mangiare le stesse cose!!!): il primo piatto all’inizio mi sembrava un po’ sciapo per il mio gusto, ma poi mi sono resa conto che così apprezzavo il sapore di fondo del trito di erbe aromatiche ed il buon sapore dolce della zucca. Ed anche il Sorcio a mangiato la sua pasta zucca e pancetta con gran soddisfazione!
    Però, dall’altra parte, perchè demonizzare un pizzico di sale sulla pappa presumendo che un bambino piccolo debba a tutti i costi mangiare sciapo?
    Insomma, farsi prendere dall’ansia se ad un bambino di meno di un anno capita di assaggiare qualche cibo più saporito, mi sembra un po’ eccessivo.
    Mammaemigrata… 😀 ti avrei fatto vedere la faccia del Sorcetto, a quel pranzo, quando ha capito che, al tavolo dei bambini, non gli sarebbe toccato l’arrosto misto!!!! Dovevamo salvarlo!!
    Vada per la prossima crociata: basta pasti separati!!! 🙂

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  4. Premessa,

    per me la questione del sale e’ una questione molto personale. Da molti anni devo ridurre il consumo di sale per motivi di salute, il mio medico ai tempi mi ha spiegato una cosa “Il fabbisogno di sale e’ ampliamente soddisfatto dal sale naturalmente contenuto nei cibi, non occorre aggiungerne”.

    Non ho fatto fatica ad abituarmi a non aggiungere sale, e’ veramente una questione di abitudine e oggi non posso evitare di provare orrore quando vedo qualcuno riempire l’insalata di sale, ma che bisogno c’e’?
    Con mio figlio limito al massimo l’aggiunta di sale, ecco magari nei legumi un pochino proprio ci vuole, nelle verdure o nel pesce proprio no. Abbondo con entusiasmo col parmigiano.

    Per come la vedo io il parmigiano e’ un alimento salutare perche’ contiene calcio, etc. Contiene anche sale? Pace. Pero’ aggiungere sale perche’ se no il cibo non sa di niente no, non e’ vero che il cibo non sa di niente, sa di cibo. E sul lungo termine meno sale si usa meglio e’ dal punto di vista puramente medico.

    Per me rinunciare al sale ha significato una gravidanza perfetta anche se tecnicamente a rischio. Per un bambino essere educato a mangiare poco sale puo’ significare non avere problemi vari (cuore etc) in eta’ adulta.

    We are what we eat.

    L.
    http://www.bilinguepergioco.com

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  5. Supermambanana e Silvia, sono troppo d’accordo con voi! E’ un vizio questo di far mangiare i bambini a parte, anche in famiglia! Molti miei amici fan mangiare i figli prima e poi loro mangiano davanti alla tv, col risultato che quando i bambini sono abbastanza grandi per mangiare da soli (il che, secondo i miei amici, succede intorno ai….4 anni!!!), mangiano anche loro a orari indefiniti, e se li porti al ristorante non sanno stare seduti tranquilli durante il pasto. E ovviamente non apprezzano niente, verdure no, frutta no, carne no, pesce ancora meno. Normale, nessuno ha insegnato loro ad apprezzare né il cibo come piacere (e non solo cosa necessaria alla sopravvivenza), né il pasto come momento di intimità in famiglia!!!
    Dai Silvia, la prossima campagna del blogstorming ce l’hai pronta: “Basta ghettizzare i figli durante le cene “sociali”!!!!

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  6. La mia pediatra ci ha dato una scaletta indicativa per lo svezzamento, che però non andava seguita come il vangelo!
    Per questo anche prima dell’anno Matilde (che è sempre stata una buona forchetta) assaggiava, o meglio agguantava, anche qualcosa di nostro.
    Tranne salame e cioccolato praticamente ha “ciucciato” un po’ di tutto, così si abitua ai sapori e poi siamo realistici, non avendo i denti che quantità può masticare/assimilare?!
    Per quanto riguarda il sale io ho iniziato a metterlo dopo l’anno, ma lo uso poco perché io mangio già abbastanza insipido e con il parmigiano la pappa viene molto buona lo stesso. Il principio che seguo è che non do a lei qualcosa che io non mangerei. Non sono un’esperta ma forse se si usa il parmigiano il sale contenuto in proporzione è inferiore rispetto ad usare solo il sale, torna il raginamento?
    Ciao

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  7. D’accordissimo sul ridurre tutti il sale. I familiari (soprattutto per parte dell’Ingegnere) mi contestano sempre che la mia cucina è un po’ sciapa (di sale, non di sapori), ma alla fine i sapori si sentono di più e non vengono coperti dalla salatura indiscriminata.
    Sono contenta di aver fatto sviluppare al Sorcetto un gusto “poco sodico”, anche perchè è un forte consumatore di parmigiano a tutt’oggi… quindi sai che roba se ci mettessimo anche parecchio sale.

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  8. Supermambanana… lo so che forse siamo fuori tema, ma mi hai suscitato spontaneo il commento: non posso sopportare tutti quei pranzi/cene in cui c’è il tavolo-ghetto per bambini dove si mangia OVUNQUE il seguente trasandatissimo menu:
    – pasta al pomodoro
    – cotoletta con patate fritte
    Il Sorcio vuole mangiare quello che mangiamo noi: la pasta al pomodoro per lui è quella cosa che si fa quando si ha fretta (viziato!!!), perchè dovrebbe mangiarla in una occasione presumibilmente festosa???
    All’ultimo pranzo sociale del gruppo ciclistico dell’Ingengere ci siamo rifiutati di mandare il Sorcio al tavolo dei bambini mentre noi ci ingozzavamo di salumi, frittini, ravioli, tonnarelli e arrosti misti…
    (si, aivoglia dopo a pedalare!!!). Ci hanno presi per quelli che contestano e rompono le scatole, ma non capisco perchè mio figlio si sarebbe dovuto mangiare un menu che ormai disdegna anche la mensa scolastica (che, al contrario, direi che è di livello!).
    Scusate il fuori tema (colpa di Suepermam… 🙂 )

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  9. comunque, le guidelines per il sale che ho avuto sono state di arrivare al max a un grammo al giorno (circa 0.4 di sodio quindi), e di controllare le etichette per verificare di non andare oltre. In effetti devo dire, come lancia da spezzare a favore dei terroristi del sale, sono abbastanza a favore del far acquisire un gusto non salato ai bimbi, specie in previsione delle quantita’ abnormi di sodio nelle patatine e compagnia bella che si sorbiranno poi da grandicelli. Il sodio e’ un problema molto sentito da noi in UK e infatti se venite qui vedrete che i pasti ai ristoranti, o i cibi prefatti, sono in media molto meno salati che in Italia. Poi ti danno il sale a tavola per aggiustare se non ti piace, ma di regola si tende a salare meno, e questo in seguito ad una richiesta della Food Standard Agency a tutte l’industria alimentare di ridurre il quantitativo di sale nei prodotti.

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  10. l’ho gia’ detto questo, e mi scuso, ma essendo stata a contatto non con l’Onnipotente Generalissimo Pediatra, ma con la piu’ benevola e materna e comprensiva “health visitor”, io mi son comportata come ho visto su, cioe’ svezzati a 6 mesi e mangianti le cose che mangiavamo noi, dove noi tutti ci siamo impegnati a salarci di meno, e senza neanche omogeinizzare che tanto a 6 mesi con le gengive mangiano anche la pizza. Risultato: i grandi di casa hanno imparato a fare a meno del sale, che a 40 suonati aiuta. I piccoli di casa sono due forchette formidabili e non disdegnano nulla e provano di tutto. E ora lasciatemi fare l’antipatica per 5 minuti: in visita a Natale a parenti, frotte di cugini coetanei con i relativi pargoli, i nostri due i piu’ piccoli (4 e 6 anni). Alla domanda della zia, allora ai bimbi cuciniamo a parte? No. Cuciniamo prima cosi’ mangiano in pace? No, mangiano con noi. I miei seduti a tavola a fare onore a tutte le pietanze. I cuginetti, abituati (me li ricordo, quando non avevo ancora i miei) a mangiare pastina in bianco, da soli, e imbocccati fino almeno ai 4 anni, che hanno sviluppato un deciso e incontrovertibile odio per il cibo, e non “mi mangiano nulla”, nella disperazione dei genitori. Eh beh!

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  11. Questo post è veramente interessante, credo che ne prenderò spunto per approfondire sul mio blog! sale sì o no? Secondo me la via di mezzo è sempre la strada migliore. Anche io ho apprezzato il libro di Piermarini tanto che ho appena scritto un articolo per la rivista Un Pediatra per amico. Nello svezzamento non ci devo essere ansie o paure portate all’accesso. Certo una regola è usare sale il meno possibile e puntare sulle erbe e le verdure di stagione per ben insaporire. d’altra parte è una regola che vale anche per gli adulti:-).
    In quanto a zucchero (bianco e raffinato), quello proprio no: l’uso va a danneggiare i denti da latte che cresceranno e ad abituare il bambino a sapori dolci poco naturali.

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  12. Io non mi sono mai fatta tanti problemi… a parte che uso pochissimo sale in cucina, preferisco di gran lunga le spezie. Ma ho sempre dato da assaggiare di tutto, in quantità piccole, certo, a partire dai 6 mesi in su. A parte che come dici è assurdo dare via libera ad alimenti con sale (tipo il prosciutto cotto, che, almeno a quanto mi hanno sempre detto i miei pediatri, può essere introdotto dall’inizio o quasi dello svezzamento) e poi abolire completamente il sale aggiunto da noi. Come per tutto, credo che la verità stia nel mezzo… basta non esagerare!!!! Anche perchè, poveri pargoli, mica possiamo pretendere che mangino una minestrina insipida che noi nemmeno assaggeremmo!!!! Pacifico a Natale si è sbafato una fettona di prosciutto crudo, poi una bella parte di gorgonzola e ancora una di camembert!!! E giuro che ha dormito benissimo e non gli ha fatto male!

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  13. TopaGigia (8 mesi) vuole assaggiare tutto quello che mangiamo noi. Confesso di farle provare tutto con un certo piacere, compresa la polenta (cotta in acqua salata), pasta (idem), carne di pollo e manzo, formaggi vari, verdure (sale anche li’). A Natale, vai col panettone e il pandoro (li a adorati… come darle torto?). Certo, esagerare non va mai bene, ma credo sia anche importante insegnarle che mangiare e’ un piacere. E poi se non si provano cibi diversi, come facciamo a sapere cosa le piace e cosa no?

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  14. La nostra pediatra ha sempre dato indicazioni generiche in fase di svezzamento e, sul sale, si è limitata a dire di metterne poco poco, proprio perchè, aggiungendo anche parmigiano nella pappa, facilmente si arriva ad una salatura eccessiva.
    Tenendo conto che io preparavo pappe un po’… sostanziose, dato che il Sorcetto mangiava 3 cucchiaiate nei giorni buoni, e quindi abbondavo di parmigiano, il sale lo mettevo poco e niente, ma la pappa risultava comunque sapida.
    La carne da frullare per la pappa l’ho sempre leggermente salata in cottura, prima di “omogeneizzarla”.
    E poi noi abbiamo introdotto presto il prosciutto crudo (una delle poche cose di suo gradimento a 7/8 mesi), e li altro che sale!!!

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