Nello scorso post vi ho raccontato come siamo finiti a farci seguire a casa da una pedagogista e in che modo questo ci ha aiutato a rimettere in sesto i ritmi di sonno dell’adolescente insonne. La fase successiva è stata quella di darci alcune regole di gestione interna del tempo extrascolastico.
Una delle cose interessanti che abbiamo fatto è stato farci filmare per alcuni minuti, madre, padre e adolescente, mentre facevamo un gioco da tavolo di quelli che facciamo in vacanza. Ne è emerso che tutto sommato funzioniamo bene, sappiamo divertirci insieme, comunichiamo. Per mio marito però la sorpresa è stata rendersi conto fino a che punto lui sia un punto di riferimento importante per il figlio: durante il gioco Ennio diverse volte cercava gli occhi del padre per vedere se lo approvava o per un consiglio.
Senza rendersene conto, un po’ per carattere e un po’ per deformazione personale, mio marito è sempre pronto ad aiutare o accollarsi cose che nessuno ha voglia di fare, sa motivare le persone e guida, o indica la via senza dare ordini, in una maniera spontanea e a modo suo autorevole. Il film ci ha evidenziato con quanta discrezione lui riesca a indirizzare e consigliare e come il figlio lo segua in questo.
Quanto sia delicato e importante il ruolo del padre oggi lo sappiamo e a volte sappiamo tutti che cerchiamo la strada. Molti padri non si riconoscono nel modello del maschio assente, che porta il bisonte a casa e la cui parola è legge, e molte madri non si ritrovano nel ruolo di mediatrice sotterranea tra le esigenze dei padri e quelle dei figli, e risolutrice degli eventuali conflitti. Questa bella conversazione sulla funzione dei padri oggi tra due terapeuti esperti, Ada Piselli e Massimo Giuliani, a me è stata molto utile.
Nel nostro caso il padre lavora e dorme fuori casa 3 giorni alla settimana: per anni ha recuperato dedicandosi a un figlio alla volta, per esempio il sabato agli allenamenti di calcio del grande e il giovedì sera portando il piccolo a tiro con l’arco. Un momento tutto loro di relax.
Necessario, come relax gratuito, perché nel weekend sua è anche la gestione dei compiti e del sostegno in alcune materie e non è giusto che padri e figli stiano da soli insieme solo per compiti di lavoro.
Tutto questo cerchiamo di recuperarlo durante le vacanze, facendo insieme dei giochi da tavolo o al computer, cercando di coinvolgere i figli in lavoretti o attività necessari per insegnargli a sbrigarsela.
Questo integramento del tempo col papà da solo tempo di dovere e lavoro anche al tempo del gioco e delle attività in comune è stata una delle cose importanti che sapevamo, ma che grazie all’aiuto della pedagogista siamo riusciti a integrare nella routine, se non quotidiana, almeno settimanale.