A chi sapresti fare i bagagli?

I bagagli posso essere una esperienza molto istruttiva, specialmente per un padre.

Per prima cosa, nella differenza tra i bagagli di un adulto e quelli di un bambino c’è tutta la differenza tra “le cose che ti servono” e “le cose che vuoi portare con te”. La prima è la considerazione che si fanno gli adulti, la seconda quella che sono portati a fare i bambini, perché a quello che serve loro in genere pensano altri. Sono questi i casi nei quali confrontarsi con i propri figli su quali sono gli oggetti importanti per la propria quotidianità può dare luogo a sorprese reciproche molto educative.

Cosa mettere in valigia
Foto Katsuhito Nbjiri utilizzata con licenza Flickr Creative Commons

Se da una parte è utile e semplice che anche i più piccoli lo imparino, fare i bagagli costringe a ripensare il proprio concetto di indipendenza, e quello che hanno le nostre relazioni con gli altri. Non solo figli e figlie possono avere dei problemi a preparare i propri bagagli razionalmente, ma anche tutte quelle persone che non sono abituate a pensare a sé. Il tipico padre di famiglia che non sa mai dove sono i propri calzini difficilmente saprà anche metterli in valigia al posto e al momento giusto.

Il fatto che, nello spazio comune della casa, non si sappia organizzare la quantità minima di effetti personali necessari per un viaggio, può significare non solo qualcosa di relativo alla nostra vita passata – siamo mai stati davvero indipendenti per un periodo più lungo di una vacanza? – ma anche qualcosa di molto interessante riguardo le nostre relazioni affettive: conosciamo abbastanza bene qualcuno da sapergli fare i bagagli? Da sapere cosa preferisce, di cosa ha bisogno, cosa desidera, cosa vorrebbe con sé in caso di emergenza – e dove sono tutte queste cose?

Il nostro bagaglio è una scelta che oscilla tra funzionalità (quello che ci serve) e piacere (quello che vogliamo portare con noi), quindi è una di quelle scelte che ci definisce. I nostri bagagli, e la capacità che abbiamo di farli, dicono molto sulla nostra visione del mondo, sui nostri rapporti interpersonali, sul nostro modo di insegnare le esperienze e le paure. Sì, un padre dovrebbe proprio saperli fare, e non solo i suoi.

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