Per questo calendario genitoriale dell’avvento ho scelto la parola autostop, e l’ho scelta per due motivi.
Il primo è che la genitorialità è accettare un po’ quello che capita, pagando magari anche qualche errore che si fa.
Il secondo è perché a me la prima scena di autostop che viene in mente è quella di questo film qui sotto, al minuto 1.11.
È Superman, dico, mica Fantozzi, che ha bisogno di un passaggio. Eppure lui c’ha i superpoteri, corre velocissimo, vola, al liceo fa cose mirabolanti.
Eppure è lì, in mezzo alla strada che fa autostop ed è forse il momento più poetico del film.
Insomma, sto dicendo che il più forte tra tutti i supereroi, mostra la parte migliore quando ammette la sua fragilità (mia moglie dice che è solo perché con la barba è più figo, ma lei di supereroi capisce poco).
E allora dico, anche come genitori, a cosa giova il superpotere che corriamo e ci sdoppiamo, per arrivare da tutti e poi il mondo non ci capisce? Almeno oggi cacciamo fuori un dito (meglio se il pollice) e proviamo a vedere se c’è qualcuno che ci dà un passaggio.
Se non funziona, possiamo sempre farci crescere la barba.
Il trailer vale anche come regalino sotto la porticina del calendario: cercatevi il film e guardatevelo in famiglia. Lui è un figaccione e piace alle mamme, Amy Adams è, come sempre, adorabile. E Superman è sempre Superman; magari da grandi i vostri figli apprezzeranno di più Batman o Spiderman, ma sotto Natale, quando c’è bisogno di semplicità, Superman non tradisce mai.