“Genitori” e “tempo”… a stento riesco a capire come affiancare queste due parole nella stessa frase: si respingono, si contrastano e si oppongono, e ognuna nega semplicemente l’esistenza dell’altra!
Odio questo tipo di ragionamenti: detesto affermare che solo chi è padre o madre può capire cosa significhi davvero non avere tempo, ma alla fine credo che sia così…
Prima che arrivasse mio figlio, il tempo era libero di trasformarsi in ciò che desideravo: hobby, ozio, un buon libro… Come il Cappellaio Matto di Lewis Carroll conoscevo il modo per farlo collaborare e adattarlo alle mie necessità, ma ora non mi ascolta più, e a impazzire sono io!
Attraverso la mia giornata con ritmi e tempi olimpionici! Cucino velocemente, rassetto mentre passo, mi vesto mentre mi trucco: faccio tutto e lo faccio male.
L’unico momento che non ha risentito della spinta sull’acceleratore è il gioco col piccolo: abituata ormai alla sua impazienza nella preparazione di un giochino e a una soglia di attenzione prossima allo zero, ho imparato a ripescare dalla mia infanzia piccoli giochi veloci che durano magari il tempo di un caffè, ma che spesso aiutano a salvare un pomeriggio noioso!
È il caso dell’idea di oggi
Le cannucce sono una grande passione del treenne di casa: ne ha appena scoperto trucchi e segreti, e proporgli un gioco che le includa assicura una facile vittoria.
Ecco cosa occorrerà per trasformarle in canne da pesca:
Si tagliuzzano pezzetti di plastica o carta plastificata, e li si lascia galleggiare in un piatto. A questo punto entrano in scena le cannucce: lo scopo del gioco è, infatti, quello di pescare la maggior parte di pezzettini risucchiandoli con la cannuccia.
Per il piccolo di casa è ancora difficile riuscire a pescare con la cannuccia, in compenso è già un campione a fare bolle e sputazzare, ridendo poi con la testa all’indietro per la malefatta. Pertanto posso affermare con certezza che questo gioco, adatto a bimbi più grandi del mio, è apprezzato anche dai piccolini: lo stravolgeranno, si bagneranno, berranno litri di acqua, ma con convinte risate di sottofondo!
Ecco, allora avrebbe una compagn di sputazzate e bolle!! geniale come sempre!
fikissimo! Il mio duenne per ora lancerebbe l’intera ciotola con l’acqua per ogni dove pescando direttamente i pesci con le dita. Giochino da tenere a mente tra qualche anno!
@francesca r. E lo so che di solito non lo sei, vai tranquilla anche questa volta! Come dice Serena basta tagliare quadratini un po’ più grandi della cannuccia e non si aspira nulla! (che poi mio figlio abbia tentato di pescarli anche con la bocca in piena ridarola è un dettaglio che non migliora la sua reputazione…)
forte!! questo non lo conoscevo! ma…ehm… scusa la domanda da mamma iperprotettiva (e di solito non lo sono): ma non rischiano di tirarli su e ingoiarseli, i pezzetti di plastica?
@francesca r. sai che per un millisecondo l’ho pensato anche io? Poi in effetti basta che i pezzi di plastica siano più grandi del buco della cannuccia 😉
Questo gioco è bello, luminoso e semplice come il tuo sorriso, che finalmente ho potuto godere dal vivo. Passatemi l’attimo dell’aspirante poeta, oggi mi è presa così 😉
Grazie Giada, il tuo suggerimento di gioco di oggi è assolutamente in tema con l’argomento del mese, sono certa che riscuoterà grande successo nei genitori assetati di tempo.