Ancora due parole sui pannolini lavabili (e una domanda)

Quando più di 4 anni fa siamo diventati genitori per la prima volta, ci siamo informati vagamente sulla possibilità di usare i pannolini lavabili. Ammetto di essermi informata più per curiosità che per effettiva intenzione di utilizzarli.
Mi sono scoraggiata subito all’idea di avere cacche e pipì da lavare oltre a tutto il resto, di cui così poco sapevo al primo figlio.
Quando è nato Pollicino, 13 mesi fa (oddio sono già tredici mesi???) ci sono ritornata su. Pur sapendo di fare una scelta difficile ho puntato sul pannolino lavabile. Perchè diciamo la verità: comodo non è. Vuoi mettere togliere il pannolino, appallottolarlo con tutto quello che contiene, gettarlo nella spazzatura e non pensarci più. Però c’era una vocina nelle mie orecchie che diceva “il mondo lo prendiamo in prestito dai nostri figli“, e tutti i siti in internet di informazione sui vari tipi di pannolini lavabili a nostra disposizione, e tutti i commenti di genitori entusiasti…insomma la mia anima ecologista si è risvegliata. Ho fatto un po’ di lagna con GG fino a convincerlo a tentare l’avventura, perchè a casa nostra la lavatrice la fa lui il più delle volte, e mi sembrava giusto sentire il suo parere in merito 😉

Foto Ben Kraal utilizzata con licenza Flickr Creative Commons
Foto Ben Kraal utilizzata con licenza Flickr Creative Commons

Abbiamo aspettato il primo mese, e appena Pollicino ha raggiunto i 4 chili e mezzo, abbiamo iniziato.
Abbiamo optato per un modello di pannolini chiamati prefolded, in pratica funziona così: c’è il pannolino vero e proprio che è 100% cotone ed è tagliato con la tipica forma di pannolino. Dentro questo pannolino si può mettere uno strato di carta molto sottile che ha il compito di contenere la cacca, e che può essere appallottolato e gettato nel WC. All’esterno si indossa una mutandina che è impermeabile e che permette di contenere il bagnato dentro, mantenendo asciutti i vestiti.
Noi abbiamo comprato i pannolini della svedese Imse Vimse e ci siamo trovati molto bene. Ma esistono vari modelli di altre marche e altri tipi di soluzioni. Per una panoramica delle varie opzioni date un’occhiata su questo post: scritto per noi da esperti del pannolino lavabile.
A questo punto mi sento pronta a fare alcune riflessioni in merito.

– sono decisamente più economici. Si calcola che si risparmino anche 1000 euro per bambino. E se si comprano per il primo figlio, possono essere riutilizzati anche per il secondo, o terzo, aumentando ulteriormente il risparmio.
– sono ecologici, anche prendendo in considerazione l’elettricità per i lavaggi in lavatrice, e il detersivo a patto di riempire sempre la lavatrice e asciugare al sole
– i bambini che indossano i pannolini lavabili tendono ad imparare prima ad usare il vasino, in quanto riescono a mettere in relazione la sensazione di bagnato con quelle sensazioni che sentono nel loro corpo prima di pipì e cacca.
Questo non posso ancora confermarlo per esperienza diretta, ma ho molti amici che li hanno usati e i cui figli hanno tolto il pannolino molto prima del Vikingo. Anche di notte!
– il povero Pollicino è un po’ più imbottito sul sederino, ma non sembra essere preoccupato della faccenda
– al contrario di quello che viene spesso affermato, ho notato una tendenza maggiore all’arrossamento del sederino se non cambio il pannolino abbastanza spesso. Per la notte ho trovato che esistono degli strati sottili setosi che si mettono direttamente a contatto con la pelle e che si lavano con il resto. Questo strato isola la pelle dall’umidità e risparmia un po’ di irritazioni.
– sono un po’ più scomodi, ma non tanto. Forse perchè mi ero preparata a molto peggio, ma il poco lavoro in più mi sembra veramente piccola cosa rispetto ai vantaggi.

Finora non ci siamo pentiti della nostra scelta. Anzi, ammetto che siamo anche un po’ orgogliosi di dare il nostro piccolo contributo per diminuire il nostro impatto sul mondo che lasceremo ai nostri figli.

Finora.

Ora è successo che da più di un mesetto il cambio del pannolino è diventata una vera tragedia. Pollicino non ne vuole sapere. Appena lo metti giù sdraiato si gira di scatto, e inizia a:
a) tuffarsi giù dal fasciatoio, se lo abbiamo messo li sopra
b) scappare gattonando sul lettone, se abbiamo optato per la versione soft, per impedire la caduta dal fasciatoio
Di fatto il cambio del pannolino si è trasformato in una lotta corpo a corpo. Il pannolino lavabile che prevede di sistemare 3 strati sotto il suo sederino, si appallottola, si spiega, si perde il velo. Insomma, non è fattibile. Ora non so se è un problema con il modello di pannolini che abbiamo scelto. Ho provato di tutto per tenerlo fermo. Gli diamo un oggetto da “esplorare” per tenerlo buono 3 secondi e poter sistemare i 3 strati come si deve, canto canzoncine mentre mimo con una mano, e l’altra la uso per sistemare i 3 strati, chiamo il Vikingo in aiuto per distrarre il fratellino. Ma non funziona. Non ne vuole sapere.

Da un mese a questa parte abbiamo dovuto capitolare e passare ai pannolini usa e getta. Spesso riusciamo anche solo con quelli normali, ad agganciare il velcro con un rapido gesto della mano. Altre volte dobbiamo usare direttamente i pull-up.

Insomma siamo arrivati ad un punto morto.

La pila di pannolini lavabili è li a guardarci di traverso facendoci sentire in colpa per ogni pannolino gettato nella spazzatura.
Però non so proprio cosa fare.
Ma succede solo a noi?
Posso sperare che sia solo una fase passeggera e presto torneremo ad usare i lavabili?
Consigli?

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27 thoughts on “Ancora due parole sui pannolini lavabili (e una domanda)”

  1. ahahah, grande francesca! mi sento meno sola, oggi anche io davo i numeri tra nomi e orari… 🙂 un bacione e facci sapere come ti trovi con questi pannolini, anche se la questione gel e smaltimento mi pare che rendano la parte usa&getta di questi pannolini molto simili ai tradizionali monouso

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  2. Ciao Laura,
    hai ragione! Ti confermo che gli inserti dei pannolini Levita contengono un gel ma è confinato e non è a contatto con la pelle del bimbo. Comunque sinceramente quando li ho comprati non ho capito bene se contengono un gel chimico oppure un gel biologico fatto con materiali naturali. Per quanto riguarda lo spessore, quando il bimbo fa pipì lo spessore aumenta come succede con gli usa e getta. Infine, per quanto concerne lo smaltimento, si smaltiscono nell’indifferenziato. Tuttavia la ragazza che mi contattò a suo tempo mi disse che, per la bontà dei materiali impiegati, i Levita potrebbero anche essere smaltiti nell’umido però la legge attuale non lo consente. Se vuoi altri chiarimenti puoi cosultare il sito dell’azienda: http://www.levita.it.

    p.s. scusa Laura ma non ho capito come hai fatto a rispondere alle 8:33 al mio post delle 3:28. Forse sono imbranata con internet? Boh?? Adesso mi prendo una pausa caffè…..

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  3. molto interessante questa ipotesi ibrida (Levita), ma ho tre perplessità/domande, non so se tu mi puoi aiutare:
    1) per “assorbire ed essere sottile come un usaegetta” deve contenere gel chimici, se ha solo cotone come è possibile ciò? cioè: come può garantire l’effetto asciutto sulla pelle? perchè una cosa è assorbire (anche l’inserto di stoffa, cotone o altro assorbe) e una cosa è drenare e quindi lasciare più o meno asciutto a contatto, addirittura in pochissimo spessore. E quando il bimbo fa pipì, non aumento lo stesso lo spessore del pannolino?
    2) che tipo di biodegradabilità hanno questi inserti?
    3) dove si smaltiscono? indifferenziato?
    grazie

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  4. Io uso i pannolini Levita, pannolini ibridi che sono una via di mezzo tra i pannolini lavabili e i pannolini usa e getta, e vorrei consigliarli quale aiuto per risolvere i problemi segnalati nel post.
    – “…il povero Pollicino è un po’ più imbottito sul sederino…”: i Levita sono sottili quanto gli usa e getta;
    – “…ho notato una tendenza maggiore all’arrossamento del sederino se non cambio il pannolino abbastanza spesso…”: ciò è normale perchè le urine e le feci tendono a macerare sulla pelle del bimbo poichè i pannolini lavabili non assorbono come l’usa e getta; invece i Levita assorbono come gli usa e getta ed inoltre l’inserto interno è fatto tutto in cotone anallergico.

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  5. @ Carla & Barbara: nel mio caso non si trattava di un fungo, ma di piaghe…non so come dire. la pelle si arrossava molto e poi, dopo qualche giorno, si formavano delle piaghette di pelle viva… Io non so se si trattasse di qualche allergia a un tipo di tessuto o cosa…
    Si, il cortisone me lo ha prescritto il medico, ma è guarito completamente solo passando agli usa e getta.
    Ho provato poi a più riprese a ri-introdurre i lavabili, ma subito ricominciavano gli arrossamenti e quindi lasciavo stare 🙁

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  6. @Rossana: cortisone?!?!?!?!? ma su consiglio del pediatra? La nostra ci prescrisse un fungifugo (che credo sia la stessa cosa di un antimicotico) mattina e sera e di mettere una garza di fitostimoline ad ogni cambio. Per noi ha funzionato, ma bisogna continuare la cura per qualche giorno dopo che sembra passato sennò hai ricadute.

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  7. Ciao Rossana,
    anche a me è successa purtroppo la stessa cosa con mia figlia Matilde di 9 mesi. A 6 mesi sono passata ai lavabili, ho preferito i pop in ai popolini perché quest’ultimi erano troppo ingombranti e limitavano la piccola nel movimento. Proprio con i lavabili sono cominciati i rossori e la comparsa di un fungo che ancora oggi non sono riuscita a debellare nonostante sia tornata agli usa e getta. Tu come hai risolto per il fungo? Io alterno cortisone e crema ossido di zinco, ma quando torna dall’asilo, nonostante mi sia raccomandata sui cambi, l’uso di un altro tipo di pannolino evidentemente, comporta che la passerotta è tutta infiammata e a volte anche la pelle del sedere. Mi piange il cuore a vederla così… Aiuto…

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