Intervista a Milena: 3 bambini, quasi 4

Milena è mamma di tre bambini dai 9 ai 3 anni ed è in attesa del suo quartogenito.
Una famiglia numerosa fatta di tante persone diverse, ognuna con un suo temperamento, con il suo carattere e le sue esigenze ed un equilibrio sempre da scoprire e da rinnovare.

Tre figli, più uno in arrivo, sono una bella avventura: raccontaci se questa famiglia numerose era fin dall’inizio un progetto tuo e di tuo marito o se è stata una scelta in divenire.
Beh diciamo che sia io che mio marito Luigi siamo primogeniti di 3 fratelli quindi siamo sempre stati “abituati” all’idea di una famiglia “numerosa” (almeno rispetto ai canoni attuali). Però come si sa in queste cose non si possono fare più di tanti programmi. Anzi noi abbiamo anche avuto parecchie difficoltà all’inizio e 3 aborti spontanei (di cui uno alla 14° settimana). Sicuramente non abbiamo mai pensato di non avere figli e il numero 3 era quanto meno considerato nelle possibilità. Ma non siamo partiti con il progetto di quanti averne e infatti nonostante l’apparente “regolarità” (hanno tutti 3 anni precisi di differenza fra loro!) sono arrivati tutti in maniera casuale e anzi gli ultimi due anche un po’ “inaspettata”! Quindi diciamo che noi ci abbiamo messo una disponibilità iniziale ma la scelta è stata (ed è!) in continuo divenire.

Parliamo del carattere di una mamma di 4 figli: come si reagisce alla fatica, all’ansia e allo stress di mamma moltiplicato per 4?
In maniera molto “sofferta”! L’esperienza della maternità è stata per me un autentico “ciclone” sia per i cambiamenti pratici nei ritmi di vita e nell’organizzazione quotidiana di spazi e tempi (considerando che io lavoro a tempo pieno, almeno fino ad ora) sia soprattutto per l’impatto che ogni figlio ha avuto sul mio mondo emotivo, sul modo di essere e di conoscermi nelle mie potenzialità ma soprattutto nei miei limiti! Sicuramente dal primo al quarto figlio si migliora tantissimo! In termini soprattutto di ansia e anche di accettazione di se stessi e degli altri (dei figli ma anche del marito!) per quello che sono. E’ un’ottima scuola di flessibilità, di capacità di mediazione, di semplificazione e di gestione delle priorità. Però tutto questo, almeno per me, ha avuto – ed ha tuttora – bisogno di un percorso molto faticoso e in salita soprattutto fra il secondo e la terza figlia che non hanno dormito per 2 anni a testa mettendo a durissima prova la mia resistenza psicofisica.

Quali sono le caratteristiche del tuo carattere e di quello di tuo marito che, secondo te, vi permettono di gestire con successo questo intreccio di relazioni familiari?
Sicuramente la cosa più importante è che io e mio marito siamo molto diversi ma anche complementari e questo ci consente di colmare le reciproche lacune e di alternare i tempi e i modi di raggiungimento del limite (a parte rari casi in cui ci siamo trovati entrambi esauriti!). Un altro elemento fondamentale è che entrambi abbiamo chiaro il valore primario del conservare ad ogni costo integri l’unità familiare e soprattutto il nostro rapporto di coppia (cosa non scontata quando si viene travolti dalle esigenze, soprattutto emotive, dei figli!). Caratterialmente direi che per quanto mi riguarda mi aiuta molto essere naturalmente comprensiva ed empatica rispetto agli stati d’animo dei bambini e quindi flessibile nell’adattare tempi e modi di gestione dei ritmi quotidiani (capisco se e quando sono stanchi o nervosi o tristi per qualcosa e quindi cerco di non esasperarli più di tanto su limiti e regole o di inserire dei diversivi o di compensare con gesti di affetto e dosi extra di coccole). D’altra parte questo mi rende a volte più vulnerabile ai loro capricci e meno paziente e oggettiva quando io stessa ho qualche mio stato emotivo negativo.
Luigi invece è molto razionale e metodico e quindi riesce a dare ai bambini quella stabilità delle routine e dei limiti entro cui muoversi che, ho imparato col tempo, spesso gli sono tanto necessari e utili. Inoltre riesce molto bene a coinvolgerli in attività pratiche non strettamente ludiche e soprattutto a spingerli verso l’autonomia e l’indipendenza nella gestione dei propri spazi, tempi ed attività incoraggiandoli a fare cose anche da soli senza necessariamente la nostra supervisione (cosa per me più difficile!). Lui è comunque la figura più autoritaria e che dà il senso delle regole mentre io sono quella più malleabile ma anche più “disordinata”.

I tuoi attuali tre bambini hanno caratteri diversi tra loro?
Molto diversi! Elisa Maria, 9 anni, è ipersensibile, introversa, molto emotiva, permalosa e orgogliosa e, da brava primogenita, desiderosa di essere sempre prima in tutto ed al centro dell’attenzione, quindi ancora molto gelosa soprattutto del secondogenito. Acuta osservatrice e vulnerabile agli stati d’animo di tutti e ai modi in cui viene trattata. Giovanni Luca, 6 anni e finora unico maschio, è un po’ “amplificato”: sempre in movimento, bisognoso di molto contatto fisico e corporeo in ogni sua manifestazione, molto socievole e generoso, servizievole e curiosissimo, estroverso ma timido allo stesso tempo. Soffre un po’ della sua posizione di “eterno secondo” ed ha un forte spirito agonistico, ma è meno geloso delle sorelle anche se sicuramente, da bravo maschio, è il più mammone! Maria Stella, 3 anni, è una vera forza della natura! Indipendente, autonoma ed intraprendente in tutto! Ha la straordinaria capacità di far girare tutto e tutti a suo favore e secondo le sue esigenze. Estroversa, socievole, loquacissima e autoritaria, mette in riga i fratelli più grandi (e a volte anche noi lo ammetto) con un incredibile facilità! E’ la classica figlia femmina innamorata del papà!

C’è una “formula magica” per l’equilibrio tra 5, e presto 6, temperamenti diversi in famiglia?
Magari! Anzi se la trovate fatemelo sapere!! Purtroppo no, nessuna formula magica ma anzi tanto, tantissimo (e faticoso) lavoro di continuo adattamento e di continua ricerca di equilibri e sinergie in grado di far girare per quanto possibile tutti i pezzi in maniera armonica! Un lavoro che purtroppo non finisce mai perché ogni giorno si modificano le variabili in gioco e quindi non si può mai dire “ok ora ci possiamo fermare, così va bene!” E però è anche questo il “sale” che ci tiene sempre vigili e che ci impedisce di cadere in quella routine in cui spesso ci si annoia o ci si può sentire senza senso.

Molte famiglie oggi hanno timore ad avere più di uno o due figli: paura di non riuscire a seguirli, preoccupazioni economiche, difficoltà a conciliare lavoro e famiglia. Cosa fa superare tutti questi timori?
Diciamo che certi timori non si superano mai del tutto. Sono paure normali che abbiamo anche noi e difficoltà che affrontiamo ogni giorno. Sicuramente posso dire che abbiamo impostato la nostra vita matrimoniale e familiare sulla ricerca di valori stabili. Io e mio marito siamo entrambi credenti e la fede ci è di grande aiuto nell’orientare le nostre preoccupazioni e le nostre scelte in una prospettiva che comprende la presenza di un Sostegno e di una Guida che ci trascende e ci sostiene laddove non riusciamo ad arrivare. Del resto la precarietà della vita, della salute, dell’incertezza sul futuro, sono tutti elementi imprescindibili sia per chi vive solo sia per chi decide di mettere su famiglia. Noi ed i nostri figli sappiamo che in ogni momento non siamo soli e questo ci dà una grande carica e la forza di affrontare le incognite e le difficoltà (che ci sono state e ci saranno sempre).

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