È andata così… La seguivo da molto su Instagram e mi avevano colpito le sue creazioni, fumetti, tatuaggi e… sua figlia Mina, che conquista col sorriso e col broncio. Incidentalmente scopro che Nicoz ha un blog, Arty Mom, dove si racconta come mamma e dove finalmente scopro chi è: un’artista italiana emigrata in Francia, dove fa la pirografa, la fumettista, scrive in tre lingue, cucina vegan. Eccola!
Ti ho conosciuta su Instagram, dove posti spesso foto di tatuaggi, moleskine piene di disegni (alcuni con il tag #porndrawings), picnic, aperitivi… Arrivo sul tuo blog e i temi in evidenza sono l’attachement parenting, il cosleeping, l’allattamento prolungato. Sei decisamente una mamma rock!
Ehehe… Arrivi sul mio blog “Arty MOM” che è il mio blog di mamma, con foto di mia figlia, ricette, tutorial per la fascia e allattamento o cosleeping. Però ho anche un blog in cui posto i disegni e un tumblr per le cose un po’ più hard. Diciamo che per quanto riguarda Arty Mom all’inizio volevo solo raccontare questa cosa assurda che è la gravidanza, poi man mano che mi sono interessata ad un certo modo di allevare i figli mi sono accorta che non c’erano tantissime informazioni ed ho voluto usare il blog anche come strumento d’informazione e diffusione (per esempio per i libri da non perdere etc etc). Poi però se leggi i miei post ti accorgi che cerco comunque di non prendermi sul serio, non sono una super mamma e non lo saro’ mai, e mi sa che manco mi interessa, in fin dei conti 🙂
La tua bambina ha poco più di tre anni: dalle foto e dai tuoi racconti mi sembra molto indipendente e creativa. Possiamo quindi rassicurare gli scettici, l’attachment parenting non fa diventare i bambini viziati e mammoni?
No, non credo sia “mammona” anche se non l’ho mai capito troppo questo termine. Di solito, anche in amore tra adulti, si diventa più dipendenti di qualcuno che non ci dà quello di cui abbiamo bisogno no? Se siamo sicuri della presenza della persona amata saremo tranquilli e potremo essere liberi di aprirci al mondo. S’è capito quello che intendo? Ma non credete che mia figlia sia un “fiorellino di gentilezza creativo e maturo” tutti i giorni eh!? Ovvio che nelle foto catturo i momenti più piacevoli: non ho voglia di fotografarla quando si rotola per terra al supermercato perché vuole le gomme (e tutti in fila mi guardano male) o al parco perché non vuole andare via… né quando sono nel bel mezzo di una consegna e mi spacca i timpani perché vuole vedere Lagaan al computer (che IO per LAVORO sto utilizzando) o quando, zitta zitta, mi smonta la trousse de trucchi che costano un occhio della testa e me la ritrovo pitturata come Nina Hagen.
Mi sembri molto propensa ai viaggi, alle nuove avventure, anche la tua scelta di emigrare ne è prova. Dove hai riscontrato più affinità con gli altri genitori sulle tue scelte educative?
Non lo so se son propensa ai viaggi, ho viaggiato e viaggio ma mi piace tanto anche starmene a casa. E anche quando viaggio non sono avventurosa, mi piace visitare le città e starci un po’ sedentariamente. vivere la vita del quartiere in cui vivo, disegnare la mia moleskine al caffé mentre Mina dorme nel passeggino. Certo è che da quando è nata Mina ho sempre cercato di viaggiare con lei e a 3 anni è già stata a Dublino, Berlino, Barcellona, Parigi, in giro per la Francia e per l’Italia e anche a San Francisco ma era ancora nella mia pancia, non so se conta! La settimana prossima partiamo io e lei sole solette col treno a Parigi per 2 mostre (Robert Crum e Tim Burton) e un concerto (Kimya Dawson): ammetto di aver un po’ paura che l’esperienza si trasformi in un’epopea massacrante ma credo che sarà molto interessante per lei e per me.
Per quel che riguarda i genitori, all’inizio con l’allattamento e il babywearing ho davvero avuto bisogno di circondarmi di persone che vivessero la maternità come me anche se erano persone diversissime da me per tutti gli altri aspetti della personalità, perché avevo paura di sbagliare o di sentirmi giudicata per queste scelte. Ora preferisco frequentare mamme più “come me”, anche se non hanno allattato o cose cosi, perché ormai l’allattamento o l’attachment parenting in generale fanno parte del mio modo di essere. Non ho più bisogno di sentirmi rassicurata. Cerco di seguire il mio istinto (pure nei momenti di “matto”) e vai col tango.
Il tema del mese di Genitoricrescono è “Il sesso dei genitori”, vuoi dire la tua? 😉
Inteso come “tra” genitori o tipo “il sesso degli angeli”? Ahaha! Che dire, un pupetto appena nato prende tanto tempo e spazio ed energia che sarebbe utopico pensarsi in guepière nei primi mesi di vita del figlio. Oltretutto con l’allattamento durante tutto il giorno col proprio pupo si fa un “overdose” di contatto fisico (per via dell’ormone ossitocina, e con la prolattina che abbassa la libido!) e quindi, volenti o nolenti, la fantasia massima di una mamma è farsi un bagno caldo DA SOLA invece che in coppia. E, anche se non si può generalizzare, mi dico che spesso quando si è neomamma si ha questa specie di pressione sociale in cui bisogna ritornare subito donne fighe e sexy. A volte è più una performance che un desiderio vero! Che poi il desiderio vero torna prima o poi, non vi preoccupate! Eheheh…
vado a cercare Nicoz su instagram!
Bella intervista ad una ragazza fantastica! Sono una sua fan sfegatata (anche se un po’ in sordina, quasi stalker sul web! ahah!) e invidio tantissimo i suoi tattoo e la sua splendida arte!
ahahaha!!! puoi farlo su followgram.me/nicozbalboa se nn sbaglio 😀
… mi si è rotto l’iphone e sono disperatissima!!! non so quando tra le altre cose potrò tornare a seguire Instagram!!! SGRUNT!
grazie care! :-)))
bel post, e grazie per la dritta, la seguirò anche io su Instagram che sta diventando abbastanza una droga…
Brava Nicoz, il mio idolo. (OK, OK brava anche Chiara che ce l’ ha presentata in parole semplici, perch`e inseguirla ovunque in rete questa donna si fa una fatica, adesso invece abbiamo il BignamiBalboa)