Nasce la rubrica di cucina: i menu di gc (#imenudigc)

La rubrica di cucina che mancava su genitoricrescono, nasce oggi con un obiettivo ben preciso: produrre idee per la cena e salvarci tutti dalla pasta al pomodoro a ripetizione e dalla cotoletta schiaffata in padella al volo per fretta o stanchezza. A volte la difficoltà nel variare menù e uscire dal solito schema sta solo nel poco tempo che possiamo dedicare a pensare a cosa cucinare.
Veniamone fuori insieme condividendo i nostri menù di famiglia: quei pranzi o cene che sono il cavallo di battaglia delle nostre tavole, semplici, gustosi, apprezzati dai nostri di casa. Magari anche quelli della tradizione regionale che abbiamo imparato da piccoli o abbiamo rielaborato.
Non la ricetta di un piatto, ma un menù completo, che risolva un pasto in famiglia.
Chi scriverà questa rubrica? Tutti! Sì, la rubrica è aperta a tutti: lettori, collaboratori di gc, i vostri amici che neanche leggono gc, le nonne che vi hanno insegnato quella ricetta speciale. Tutti noi!
Perché lo scopo è condividere le buone idee per preparare un pasto che piaccia a tutti e salvarci dalle solite cene. Il mio piatto più consueto sarà per te una novità e viceversa: quindi raccontiamoci e scambiamoci i menù.

Abbiamo chiesto a un’amica di inaugurare la rubrica: Franci Mumtrioska ci propone il suo menu serale con piatto unico e ci racconta anche i suoi trucchi per renderlo velocissimo.

Per le prossime puntate aspettiamo anche i vostri menu. Potete inviarceli a silvia @ genitoricrescono. com o serena @ genitoricrescono. com

couscouspolpette

Mi piace non aver altro da pensare che decidere cosa preparare per pranzo e cena, per merenda e colazione. Tristemente mi destreggio tra pigne di panni da lavare e lavatrici intere da stendere, stirare, pavimenti da tirare a lucido e trovo quasi eccitante pulire sul pulito. Passo nevroticamente l’aspirapolvere almeno quattro volte al giorno, pulisco il bagno con un foulard di chiffon che le mie sapienti mani hanno cucito a punto erba, faccio giardinaggio in abito da sera che altrimenti non utilizzerei mai, e do da bere alle piante in una caraffa di cristallo bordata d’oro fino. Sono molto probabilmente una donna acida e frustrata che scarica sul piano cottura (che pulisco con uno spazzolino da denti millimetro per millimetro almeno tre volte al dì), e sui soprammobili, (che spolvero con un pennellino), la sua insoddisfazione. Mi immolo ogni giorno che Dio manda sulla terra, per farmi sfruttare da marito e figlia.

Ok, non è vero.
Sono tutte baggianate quelle che ho scritto: una massaia moderna però, la si immagina troppo spesso così, quando non la si immagina a grattarsi il naso tutto il giorno. La mia storia è diversa: decresco felicemente da anni, ho scelto di non lavorare fuori casa (a parte in giardino) e sono una donna, moglie e mamma casalinga più o meno realizzata. Non credo che farei una scelta diversa tornando indietro, mi fa sorridere chi mi pensa triste e mi guarda con compassione: io sono il top. Non manager, non model, ma top houswife.
E non sono nemmeno tanto disperata, per dire.

Non sono schiava della casa, non sono schiava di nessuno se non delle mie manie come ogni persona al mondo, amo cucinare e avere una casa decente, se ho ospiti non disdegno un piatto pronto o pasta all’olio, per gustarmi di più la loro presenza, piuttosto che fare la figura della padrona di casa impeccabile e della chef. Perché io chef, mi ci sento sempre e comunque. Lo sono perché tutto ciò che preparo cerco di farlo al meglio: scegliendo i prodotti migliori e di stagione, cercando di fare tutto quello che posso da me, organizzando le portate della giornata avendo un occhio di riguardo alle tabelle nutrizionali per proporre un menù settimanale vario ed accattivante. Insomma io casalinga mi ci sento, per il momento mi sta bene e non mi vergogno neppure di dire che sono felice.

Mi è stato chiesto di scrivere una ricetta e dopo il primo momento di grande emozione e sgomento, nel quale ho sognato di fare un menu di quelli a cinque stelle, complicati e d’effetto, mi sono ridimensionata e riproposta di riportare semplicemente quello che faccio in un paio di giornate tipo. Alla fine la semplicità e genuinità anche in cucina, per una donna come me, è la cosa più importante.

Ieri per esempio ho fatto un COUS COUS DI CEREALI CON VERDURE MISTE E CECI.
Ho usato:
250 grammi di cous cous di grano duro integrale, farro, kamut e mais;
– due carote tagliata a cubetti;
– una cipolla rossa di Tropea tritata;
– un quarto di cavolo cappuccio tagliato sottile;
– 150 grammi di ceci cotti;
– dado vegetale e spezie a piacere.

Dopo aver mondato e tagliato le verdure, le ho messe a cuocere per 4 minuti in pentola a pressione (si può fare anche con una pentola normale allungando un po’ il tempo di cottura) aggiungendo mezzo bicchiere di acqua, senza fare soffritti o altro, ma a crudo. Una volta cotte (rimangono al dente e non spappolate), ho aggiunto un cucchiaio di dado vegetale (il mio è fatto in casa, ma sono certa che anche il classico cubetto vada bene) i ceci precedentemente cotti (sono perfetti pure tirati fuori dalla scatoletta e sciacquati) e un paio di bicchieri d’acqua. Ho fatto riprendere il bollore, ho versato il cous cous e spento il fuoco. Attesi i quattro minuti indicati sulla scatola del mio cous cous, ho condito con olio extravergine di oliva e una macinata di curry.
Questa è stata la nostra cena di ieri, ho solo lavato dell’insalata e in venti minuti netti, eravamo a tavola a mangiare.

È avanzato del cous cous ed è entrata in gioco la mia parte estrosa da top houswife: polpetizzare l’avanzo. Che detto così sembra una stupidata, ma le POLPETTE hanno sempre il loro perché e bisogna saperle fare perché non ti si blocchino in gola facendoti soffocare lentamente.
Ho utilizzato:
– l’avanzo di cous cous;
– un uovo;
– tre cucchiai di pane grattato (da buona massaia faccio anche il pane in casa e ne faccio appositamente invecchiare una parte per grattugiarlo);
– un cucchiaio di semi di girasole tostati;
– un pizzico di sale.

Ho tostato leggermente i semi di girasole in una padella antiaderente e li ho mescolati agli altri ingredienti, ho fatto delle polpette grandi mezzo pugno e le ho messe in forno caldo a 200 gradi.

Ho scritto di essere il top e lo dimostra il fatto che oggi a pranzo ho fatto pasta e cavolfiori, ho cotto mezzo cavolfiore in più, sapendo che lo avrei utilizzato questa sera per accompagnare le polpette.
Infatti, dopo aver messo in forno le polpette di cous cous, l’ho frullato con:
– una presa di sale,
– mezzo cucchiaino di pasta d’aglio (anche questa fatta in casa, ma mezzo spicchio d’aglio fresco schiacciato, va benissimo),
– tre cucchiai di pane grattato,
– una mozzarella
,
con il frullatore a immersione, ho messo delle cucchiaiate di preparato su una carta forno e ho infornato.
Anche questa sera ho preparato cena in meno di mezz’ora, siamo tutti satolli e soddisfatti, abbiamo mangiato sano e io mi sento veramente felice dei miei menu.

Perché preferisco i piatti unici? Li trovo completi e con queste minestre asciutte, riesco a svuotare il frigo da tutte le verdure che ci sono, riesco ad alternare tutti i tipi di cereali e legumi che voglio. Posso usare, in base all’umore, tutte le spezie e le erbe aromatiche che preferisco. Scelgo tra cereali come: orzo, farro, riso anche integrale o lungo o selvatico, avena, miglio, grano saraceno, quinoa e amaranto e i legumi che utilizzo più spesso sono i ceci, le lenticchie anche decorticate, le fave, le cicerchie (quando le trovo) i fagioli e i piselli.
So che le scatolette sono comode da usare, ma sono troppo care per le nostre tasche, quelle buone intendo, non quelle che ti tirano dietro al discount per due lire. So anche, che non tutti hanno il tempo e la voglia di utilizzare i legumi secchi, per via dei tempi di cottura, ma ho scoperto che i legumi cotti, si possono conservare in porzioni pronte all’uso in freezer e che aggiunti come fossero in scatoletta fanno risparmiare un sacco di tempo e di soldi. Mezzo chilo di ceci cotti una volta in settimana e usati in quattro volte, sono realmente comodi. Anche solo per condirci una pasta: buttati nell’acqua di cottura, scolati e conditi con un giro d’olio sono buonissimi.
Ho finalmente sconfitto la mia paura della pentola a pressione comprandone una migliore del trabiccolo che avevo e se voglio cuocere dei cereali, non faccio altro che metterli in pentola la sera, far cuocere dopo il fischio per un paio di minuti e spegnere. La mattina sono cotti e pronti per essere utilizzati o messi, sempre porzionati, in freezer.
Credo che mangiare bene, proporre qualcosa di sano e vario ai nostri figli, non sia un’impresa solo per top houswife, con qualche mossa giusta si può fare con molta facilità.
Bisogna conoscere però, la casalinga moderna giusta, per le dritte.

– di Franci Mumtrioska

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18 thoughts on “Nasce la rubrica di cucina: i menu di gc (#imenudigc)”

  1. L’idea di polpettizare il cavolfiore mi intriga!
    Per il bambino di 40 anni che non l’ha mai mangiato! Ma che sottoforma di polpetta mangierebbe qualsiasi cosa!
    Invece ode alla pastasciutta coi ceci! Un filo d’olio buono e del ppeperoncino! Pasta corta in cui il cecio si infila! Gnam! Ne ho fatta talmente tanta che ormai il mio amore la odia 🙂

    El-gae: ma dove abiti? Anche io le voglio assaggiare ste prelibatezze!

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  2. wow stupendo post!
    tra l’altro hai aprlato anche di cavalli di battaglia miei: i legumi fatti in anticipo, il dado fatto in casa, la polpettizzazione 😀 e il cucinare abbondante per creare con gli avanzi <3

    pero' qualche spunto l'ho appreso cmq e ti ringrazio
    ancora complimenti a s&s per quest'altra bella rubrica, ne saro' certamente seguace!

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  3. … se si fa il raduno prometto Pizzoccheri valtellinesi per tutti!
    PS. posso poi lasciarti come ricompensa dell’ospitalità mia moglie per un paio di settimane?

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