Metodi contraccettivi

Nato il primo figlio, magari non avete una gran voglia di riprendere a fare sesso sfrenato, il tempo a disposizione non è certo lo stesso, ma una cosa è certa: è meglio pensare a quale metodo contraccettivo utilizzare, che sia compatibile eventualmente con l’allattamento al seno.
Tanto per iniziare cominciamo con lo sfatare un mito: il coito interrotto non è un metodo anticoncezionale perché alcune gocce di sperma possono uscire dal pene prima dell’eiaculazione, ehm, no, scusate, qui siamo tra gente rodata sul campo, questo è un sito per genitori, quindi passiamo al prossimo: l’allattamento non è un metodo contraccettivo. Infatti mentre da un lato è vero che attraverso la suzione il bambino fa aumentare il livello di prolattina, l’ormone legato alla produzione del latte e che impedisce il ritorno del ciclo fertile, è anche vero che perché questo avvenga realmente l’allattamento deve avvenire frequentemente e anche di notte. Inoltre non c’è modo di sapere quando la cosa smette di funzionare, se non dopo che sono arrivate le prime mestruazioni, e a quel punto potrebbe essere già troppo tardi (circa 2 settimane troppo tardi per essere esatti, visto che l’ovulazione avviene circa 2 settimane prima del primo giorno di ciclo). E’ per questo che l’allattamento al seno non può essere utilizzato per la pianificazione familiare. Alzi la mano chi è rimasta incinta del secondo figlio perché non usava precauzioni mentre allattava il primo?

Quindi passiamo ai contraccettivi veri. Si possono distinguere 2 grandi famiglie di contraccettivi: quelli che offrono barriere fisiche e quelli ormonali. I primi impediscono fisicamente che lo sperma entri in contatto con l’ovulo, i secondi inibiscono l’ovulazione.
Gli anticoncezionali basati su barriere fisiche sono sostanzialmente il condom, o preservativo, e il diaframma. Il preservativo è l’unico metodo contraccettivo che ripara anche da malattie sessualmente trasmissibili quali AIDS, sifilide, gonorrea, e clamidia, la cui diffusione non è così sotto controllo come si potrebbe credere, nemmeno in Europa. Quindi occhio alle scappatelle extra-matrimoniali 😉

Tornando al sesso tra genitori invece tra gli anticoncezionali di tipo ormonale vorrei segnalarvi una paio di cose importanti, che per me sono state una specie di rivoluzione. Perché voi gente di mondo sicuramente sapete che non ci sono solo le pillole di un tipo, ci sono un bel po’ di pillole diverse e varie ed eventuali, per soddisfare problematiche specifiche delle varie donne.
Ad esempio, la pillola tradizionale, quella che si prende 21 giorni e poi si sospende per 7 giorni, durante i quali viene il ciclo (a proposito la usate la coppetta mestruale si? che a parlare di rivoluzioni quella è I R R I N U N C I A B I L E!) dicevo, quella tradizionale è la pillola cosiddetta combinata, ossia che utilizza due ormoni: estrogeno e progesterone. Questi due ormoni, che nelle pillole moderne sono in dosi bassissime, si combinano segnalando al cervello di essere incinta, e impedendo così l’ovulazione. A seconda del modo in cui questi ormoni sono combinati, si parla di pillola monofasica, bifasica o trifasica, in cui le concentrazioni ormonali variano durante i 21 giorni (a volte 24) di assunzione della pillola, ma insomma il concetto è lo stesso.
Esistono però altri tipi di pillola a volte chiamata mini pillola, che contiene un solo ormone, il progesterone. Questa pillola viene assunta tutti i giorni sempre alla stessa ora, senza mai fare la pausa. In molte donne questo diminuisce i dolori mestruali e in alcune provoca la scomparsa del ciclo (sorry se avevate appena comprato la coppetta mestruale ora potete regalarla alla vostra migliore amica), e vi dico la verità è un’assenza alla quale ci si abitua facilmente. Il motivo per cui sono venuta a contatto con questa pillola è perché mi è stata consigliata durante l’allattamento al seno. Infatti non contenendo estrogeni può essere tranquillamente usata senza rischio di interferire con la produzione di latte, e senza bisogno di attendere il capo parto (ossia il ritorno del ciclo dopo il parto).

Ora però arriviamo ad un secondo ordine di problemi. Non so voi, ma io con due figli, due lavori, una famiglia, degli interessi da portare avanti, una casa da pulire, insomma, le cose che mi dimentico di fare a volte vanno oltre il comprare il latte, e infatti la dimenticanza della pillola iniziava ad avvenire un po’ troppo spesso per i miei gusti.

Nel caso in cui vi siete dimenticati una pillola, o si è rotto il preservativo, o pensavate di essere coperti e invece non lo siete, potete usare anche la cosiddetta pillola del giorno dopo, o pillola post-coitale. Il suo funzionamento è molto semplice: si basa sugli stessi ormoni della pillola comune, impedendo l’ovulazione, e al tempo stesso modificando la mucosa vaginale per ridurre la probabilità di l’annidamento. Questa pillola non ha alcun effetto se siete incinta, e per questo non è una pillola abortiva, e va presa il prima possibile dopo il rapporto non protetto, perché la sua efficacia diminuisce con il passare del tempo. Chiaramente la pillola post-coitale è un contraccettivo di emergenza, e come tale non è indicato per un uso frequente.

Ecco qui che per le smemorate vengono in soccorso altri sistemi. Lo stesso dosaggio ormonale della minipillola o della pillola combinata può essere assunto nelle maniere più disparate: ad esempio grazie ad un cerotto transdermico che si mette sulla pelle e che si cambia una volta a settimana, oppure un anello vaginale da inserire in loco una volta al mese con pausa di una settimana, o anche una spirale a rilascio ormonale (che inserisce un ginecologo) una volta ogni 3-5 anni. Il vantaggio di questi metodi è notevole nel caso in cui non si vuole rischiare di dimenticare una pillola, inoltre continuano ad essere efficienti anche in caso di diarrea o vomito (non so voi, ma con i bambini piccoli ci si ammala un po’ troppo frequentemente per i miei gusti), e la spirale con i suoi tempi lunghi è certamente indicata per chi non ha nessuna voglia di mettere in conto un nuovo figlio a breve. In ogni caso anche la spirale può essere rimossa (sempre dal ginecologo) e si è di nuovo pronti con l’arrivo della prima mestruazione a ricominciare da capo.

Questa panoramica non è ovviamente completa, avendo tralasciato i metodi non ormonali ma meno diffusi quali la spirale in rame, il preservativo femminile, ma anche i cosiddetti metodi naturali. Questi si basano sulla conoscenza del proprio corpo tramite il controllo della temperatura basale, ispessimento della mucosa e altri parametri che indicano se si ha o meno l’ovulazione, e sull’astinenza nei periodi fertili. Questi metodi sono considerati poco sicuri, e per quel che mi riguarda, visti i tempi di magra metterci pure che quell’unica volta che si è entrambi in umore di farlo, la temperatura basale non è quella giusta, ecco, no grazie, non fa per me.
Voi invece quale metodo preferite?

Per approfondire:
http://www.aied.it/
http://www.sceglitu.it/

(foto origamiancy)

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Amelia e Zio Gatto. Il mistero dei cloni giganti

Nicoz Balboa

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41 thoughts on “Metodi contraccettivi”

  1. i computer ormai sono così avanzati che prevedono anche i cicli irregolari, dopo migliaia di test su tantissime donne, sono arrivati a coprire tutte le possibili situazioni in cui ci si può trovare

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  2. Copio e incollo questo comunicato dell’AIDOS che mi sembra parecchio in tema

    L’Italia alla stregua dei paesi meno avanzati sull’uso del family planning
    AIDOS lancia la Campagna per l’accesso universale al preservativo femminile
    Roma, 11 luglio 2012

    Recentemente alcune notizie hanno riportato l’Italia all’800: tornano i figli della ruota… una donna immigrata sviene in strada, nella borsa trovato un feto…in crescita le gravidanze di adolescenti… aumenta l’infertilità maschile e femminile dovuta a malattie trasmesse sessualmente in giovane età…E nessun media che abbia posto l’accento sul fatto che nelle nostre scuole non esiste educazione sessuale e che adolescenti, giovani e donne immigrate non hanno accesso a informazioni e servizi per la contraccezione moderna.
    L’11 luglio, Giornata mondiale della popolazione, si svolge a Londra il Summit sul Family Planning – organizzato dalla Bill and Melinda Gates Foundation e dal Dipartimento britannico per la cooperazione internazionale, DFID, con il sostegno tecnico del Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione, UNFPA – per lanciare un’iniziativa che renda disponibili per il 2020 servizi di contraccezione moderna a 120 milioni di donne nei paesi in via di sviluppo. Sono la metà di tutte quelle donne che vorrebbero evitare o ritardare una gravidanza e non hanno accesso a servizi per la contraccezione. Circa 800 donne muoiono ogni giorno per cause legate ad una gravidanza spesso indesiderata. Inoltre 1,8 miliardi di giovani stanno entrando nell’età riproduttiva, troppo spesso senza le conoscenze, le competenze ed i servizi di cui hanno bisogno per proteggersi da malattie sessualmente trasmissibili e gravidanze indesiderate. Il governo italiano è assente dal Summit.
    In questa occasione AIDOS, Associazione italiana donne per lo sviluppo, lancia la campagna “Paper Dolls” per far conoscere un metodo efficace di family planning: il preservativo femminile. Si tratta di una campagna che riguarda i paesi meno avanzati ma che può essere utile anche nel nostro. Il condom femminile esiste da oltre quindici anni ma è poco noto e di non facile reperibilità. Eppure la sua efficacia è garantita. Il preservativo infatti fornisce una doppia protezione, contro gravidanze indesiderate e contro le malattie sessualmente trasmissibili. Ma il vantaggio più importante è il controllo che le donne possono avere sul proprio corpo e la propria sessualità. Rendendosi autonome da ogni negoziazione sull’uso della contraccezione le donne sono meno vulnerabili.

    La Campagna Paper Dolls, vede protagonista Zawadi, una bambola di carta, il cui nome significa “dono” in Swahili, e i suoi tre amici, Juan, Aurora e Sookjay che stanno viaggiando in tutto il mondo e da oggi anche in Italia, per comunicare l’importanza del preservativo femminile. Le persone possono scrivere il proprio messaggio sulla bambola di carta spiegando perché c’è bisogno di condom femminili e rinviarle a AIDOS. Si tratta di una campagna che non dispone di mezzi finanziari e AIDOS fa affidamento sui media, sulle associazioni delle donne, le ONG, altre organizzazioni della società civile per raccogliere messaggi sulle bambole di carta e on-line. Questo progetto corale permetterà di costruire una lunga catena di bambole che verrà esposta in un evento finale in occasione della Giornata Mondiale contro l’Aids.

    Le prime Paper dolls sono state inviate da AIDOS ai Ministri Riccardi, Fornero, Terzi, Balduzzi, Clini e ai segretari dei partiti.

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  3. confermo che i computer gestiscono egregiamente anche i cicli irregolari, e che l’efficacia è dimostrata e provata su tantissimi tipi di donne (lo so che tutte vorremmo essere uniche e speciali, ma in realtà quello che capita a noi di sicuro capita a qualcun’altra… 🙂 )

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  4. @barbara penso ceh non esista un metodo universale ceh vada bene per tutti, sicuramente x chi ha u nciclo irregolare il computerino è meno facile da gestire e forse anche meno sicuro (non lo so). Io fortunatamente ho un ciclo molto regolare, anche dopo entrambi i capoparti mi sono subito attestata sui miei 28 gg (che poi magari una volta erano 27 e una 29 ma siam lì), stress o non stress, quindi penso che in un caso come il mio possa essere una scelta molto valida.
    Il pillolo… in effetti se ne sente parlare poco.

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