Un viaggio con i bambini in Danimarca

“Allora vediamo cosa vi è piaciuto di più in questo viaggio?”
LEGOLAND!” urla il Vikingo evidentemente soddisfatto della giornata passata ad esplorare quel mondo fantastico.
A me è piaciuto molto quando abbiamo presto il treno!” dichiara La Burrosa con precisione
Teno! conferma deciso Pollicino, che in effetti ci ha costretti ad osservare all’infinito tutti i trenini in movimento di Legoland.
Il Vikingo (5 anni e mezzo), La Burrosa (3 anni e un po’), Pollicino (2 anni e un pizzico) e Rantolina (8 mesi scarsi) sono i protagonisti indiscussi del nostro viaggio in Danimarca. Naturalmente i 4 genitori sono serviti appena a tamponare le falle, placare i capricci, offrire cibo agli affamati, e arginare qua e la dove possibile. E naturalmente guidare il furgone: un minivan da 9 persone affittato in quel di Copenhagen.

L’intero viaggio è stato deciso sulla base delle esigenze degli under 6. Consci dei nostri limiti infatti non abbiamo mai previsto più di una tappa/attività al giorno, e abbiamo calcolato buffer di tempo praticamente infiniti per il sali e scendi dal furgone, cambi di pannolino (la posizione sul seggiolino sembra stimolare alcuni), merende, e pause per sgranchirsi le gambe nei percorsi lunghi. Le mete sono state prevalentemente family friendly, con un paio di notevoli eccezioni, il museo d’arte contemporanea, Arken, e il museo d’arte moderna, il Louisiana, che però sono stati comunque dei gran successi, per adulti e bambini.

Quando si viaggia con i bambini le cose si vedono attraverso i loro occhi, e questo permette di scoprire un mondo diverso da quello letto nelle guide turistiche. I tempi si dilatano, rallentando o accellerano a seconda degli umori, e finisce che si passa il pomeriggio a scorazzare nei giardini di un castello alla ricerca di fantasmi, di perdersi in un labirinto (sul serio!) o a sguazzare in una pozza d’acqua.

E può succedere che quello che ti aspettavi sarebbe stato un successo, come la visita al famoso tinderbox, un centro culturale per bambini in cui ci si immerge nel meraviglioso mondo di avventure di Hans Christian Andersen nella cittadina di Odense, venga accolto tiepidamente dai bambini. Ti fermi a chiederti perché, e rifletti sul fatto che magari erano stanchi, faceva caldo, e non è troppo diverso da altri centri a cui sono abituati. Mentre in un luogo impronunciabile, fjord baelt, ti ritrovi in un centro marino piccolo ma a misura di bambino, in cui osservare foche e delfini in azione, afferrare granchi direttamente da una vasca, mettersi una stella marina sulla mano, e naturalmente esplorare la vita marina al ritmo giusto. Insomma spesso i programmi prendono una piega diversa, quindi è meglio prepararsi ad un giusto grado di improvvisazione. Noi ad esempio eravamo convinti che gli spostamenti in macchina li avrebbero stesi all’unisono: tutti addormentati in contemporanea e pronti a girare fra le attrazioni prescelte al momento opportuno. Ovviamente loro non ne hanno voluto sapere, e ognuno ha continuato ad addormentarsi seguendo il ritmo personale, costringendoci a contrattazioni, canzoncine, story telling durante tutti i viaggi.

Una cosa però l’avevamo prevista giusta. Tre bipedi sotto i 6 anni hanno bisogno di spazi aperti in cui sgranchirsi le gambe. Oltre ai giardini del castello di Egeskov, abbiamo aggiunto quello di Kronoborg (a cui si è ispirato l’Amleto), un parco giochi carinissimo a Middelfart, chiamato Madsby Legepark, qualche spiaggia in cui fare il bagno nonostante il freddo, e molte corse a piedi nudi sul prato. Abbiamo scelto sempre alloggi con molto spazio verde, e una settimana siamo stati in una fattoria bellissima. Quella dell’alloggio in una fattoria ve la consiglio proprio perché è economico, e normalmente sono ambienti molto belli e rilassanti.

La cittadina di Ribe è stata una piacevole scoperta per adulti e piccini, con le sue casette con i tetti di paglia, e i vicoli acciottolati. Ma la vera star è stata senza dubbio Roskilde con il suo centro sperimentale di Lejre. In questo parco sono stati ricostruiti un villaggio del neolitico, uno dell’età della pietra e uno vichingo, allo scopo di provare a vivere con la tecnologia nota in quei tempi. Un esperimento che ha dato popolarità a questo parco, divenuto una meta turistica importantissima, e che vede ogni estate famiglie decidere di provare a vivere come si faceva a quei tempi. Noi ci siamo limitati a passarci una giornata indimenticabile, in cui abbiamo provato a tirare frecce con un arco, a fare il pane partendo dal macinare il grano a mano con una pietra, fino a fare degli intrugli da cuocere su una lastra di metallo sul fuoco aperto, abbiamo osservato a bocca aperta un combattimento tra vikinghi, e abbiamo osato provare un elmo e brandire una spada. Ma l’emozione più grande è stata probabilmente provare la canoa (peccato che la sottoscritta dalla riva dall’ansia si è dimenticata di scattare una foto!)

Ci sono alcune cose che non sono andate al meglio e gli umori dei bimbi ci hanno costretto a rivedere i programmi. Copenhagen ad esempio non siamo praticamente riusciti a vederla per niente. La passeggiata attraverso la città che avevamo previsto è saltata. E purtroppo con mio enorme dispiacere è saltato anche un incontro che avevamo cercato di organizzare con mamma giramondo, in visita in Danimarca nello stesso periodo. Il giro in battello è crollato nel momento in cui la Burrosa si è praticamente addormentata su una panchina. I bambini erano troppo stanchi dal viaggio del giorno prima e non avevano nessuna voglia di collaborare.

Bando ai rimorsi però, e come dice la mia saggia amica svedese, Pernilla: in ogni posto che visiti devi sempre tenere qualcosa da vedere la prossima volta.

E voi quest’anno avete organizzato un viaggio insieme ai vostri figli? Mi raccontate la vostra esperienza?

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10 thoughts on “Un viaggio con i bambini in Danimarca”

  1. eheh…sono stato in danimarca ad agosto. 10 gg con il bambino e la moglie. Bellissima. E’ stata una sfaticata perchè con i bambini che non sopportano i viaggi troppo lunghi in macchina può diventare un’esperienza traumatizzante, ma ne è valsa la pena. Se volte sapere il mio itinerario, o meglio, qualche cosa di interessante, guardate qui sotto. Queste sono le ns. tappe, anche se qualcuna la sconsiglierei alla luce dei fatti perchè è stata molto al di sotto delle aspettative.

    odense – casa museo e giardino di Andersen. andateci prima del 20 di Agosto perchè altrimenti poi dismettono il giardino con le sue bellissime costruzioni di fiori (a odense in quel periodo c’è il festival dei fiori)

    odense – den fynske by – ricostruzione di un villaggio ottecentesco. enorme, pieno di animali, carrozze con cavalli…i bambini non si stufano

    legoland – che dire di più?
    Castello di Egeskov – rimane a 30 km circa da Odense, a sud. Bellissimo, con il suo enorme parco pieno di attrazioni per i bambini. Occhio solo agli orari, chiude tra le 17.00 e le 18.00

    Ribe – Viking Centre – bellissimo…animali, ricostruzione di un villagio vichingo dove i bimbi possono anche fare delle attività con gli attori in costume

    Ribe – Centro marino e isola di Mando…delusione massima…il centro costa un casino e non fornisce nulla di che, salvo un paio di granchi in vasca..L’isola di Mando è famosa per le sue foche, ma le foche se ci andate con il pulmino a pagamento che parte dal centro non le vedete. Il paesino sull’isola è ok, ma di foche manco l’ombra. per vederle dovete fare il safari, che però è organizzato solo in particolari giorni e costa abbastanza

    Roskilde – centro delle navi vichinghe (vere) che sono state ritrovate 25 anni fa durante degli scavi e in fase di restaurazione. Molto bello, anche perchè hanno ricostruito attorno una serie di piccoli villaggi appartenenti a epoche diverse e per i bambini va bene

    Roskilde – Giardini e cattedrale

    Copenaghen – che dire…magari non è interessante per tutti, ma far vedere a vostro figlio la sirenetta non ha prezzo. e poi copenaghen è copenaghen…il porto di Nyahvn è straordinario, con tutte le sue casette colorate e la massa di turisti. Da girare a piedi o in battello per godersela

    Zoo di Odense – grande e ben tenuto, anche se assomiglia un pò troppo ancora ai vecchi zoo. ma ci sono delle aree bellissime dove hanno ricostruito i paesaggi in maniera realistica e sembra di essere nella savana. I bambini si divertono.

    Faaborg e Svendborg – si trovano a su di Odense. Noi eravamo vicini e ne abbiamo approfittato. sono molto snobbate dal turismo, ma invece vanno viste anche solo per mezza giornata. Sono piccoline ed è tutto concentrato nel centro. Faaborg è piccola ma merita perchè mantiene ancora i caratteri della città medioevale che fu. Svendborg sarà gradita dagli amanti dello shopping. Inoltre, entrambe stanno sul mare, ancne se si tratta di piccoli porticcioli. Non aspettatevi le spiaggie italiane.

    Ribe – la cittadina. Molto carina, come Faaborg.

    Isola di Mon – le falesie. Come a dover potete ammirare bellissime scogliere bianche a picco sul mare. Sono gratuite ma da cartolina. Se non ci sono prb potete anche scendere sulla spiaggetta proprio sotto alle falesie. Purtroppo quando sono andato era chiusa al pubblico perchè c’era il rischio frane per via delle pioggie abbondanti di luglio e agosto. Di ritorno dalle falesie, appena usciti dal parco, fate attenzione all’indicazione per il castello di Liselund. In verità è una palazzina che è stata anche residenza estiva di Andersen. Ha un parco immenso attorno, verdissimo, pulito e con tanti piccoli stagni. Lìi i bambini si possono scatenare.

    Mon – sempre sull’isola, a Stege, fate una scappata alla fabbrica di caramelle di Mon Bolcher! Sembra di essere nella fiaba di Hansel e Gretel…Caramelle e lecca lecca in vero stile nordico…Occhio all’ora: chiudono alle 16.00!!!

    Mare: andate nella penisola dell’Odsherred, a pochi km da Copenaghen. In teoria qui ci sono le spiaggie più belle della Danimarca. Nella pratica dovete trovarle..chiedete. Noi non lo abbiamo fatto e ci siamo dovuti accontentare di una cittadina di nome Holbaek, che però di spiaggia non ne aveva o era piccolissima (un pezzo di sabbia). Ok, il bambino si è divertito e questo conta molto, ma per noi adulti è stata deludente. In alternativa, se siete dalle parti di Faaborg, nella Fionia, andate in un posto che si chiama Knold. Ci è stato consigliato da gente del posto e in effetti anche se non ci sono molte spiagge, è molto tranquillo e l’acqua è chiarissima e pulitissima. Poca sabbia e molte pietre.

    Spero di esservi stato utile, altrimenti se volete sapere di più contattemi o chiedete.

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  2. Ho un libro da consigliare a proposito: “Viaggiare con i bambini” della Lonely Planet. Consigli pratici su tutto: pianificare gli itinerari, cibo, pannolini, sonno, passeggino si/no, bambini più grandi, adolescenti…
    Fate conto che è il primo libro “mammesco” che ho comprato quando ho saputo di essere incinta… 😛

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  3. noi al primo anno di Boy-One siamo andati in Australia per 5 settimane (abbiamo festeggiato li’ il primo compleanno, solo noi tre, bellissimo). Cosa che abbiamo ripetuto intorno all’anno di Boy-Two. Tutto il resto son pinzellacchere :-PPPPPPPPPP

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  4. Daniela sai che hai descritto mia figlia quest’anno quando siamo partiti per il mare? Anche noi prevista partenza alle tre del mattino per evitare ingorghi e prevedendo un viaggio con lei addormentata.
    Neanche a parlarne, occhi aperti per vedere quello che succedeva intorno a lei dalle 3 del mattino fino al riposino pomeridiano!

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  5. Viaggi lunghi per ora niente, ma anche quelli corti non scherzano. Giornata al mare, due ore di viaggio all’andata e due al ritorno.
    Previsioni.
    Sveglia alle 5, partenza 5,30/6, le carichiamo addormentate e dormono all’andata, poi mare, mare, pranzo, mare, pisolo per la piccola, mare, mare, cena, partenza, sonno al ritorno.

    Nada. Al click delle cinture si sono aperti a scatto 4 occhi. Ho persino avuto paura… Ma devo dire che sono state due ore sorprendenti, avevamo sentenziato “ci fermiamo appena iniziano a fare storie, non prima che sennò capiscono che qui si scende e non ci mollano più” e… non ci siamo fermati! Hanno cantato, contato gallerie, urlato, fatto pernacchie, mille domande la grande, mille gridolini la piccola, solo gli ultimi 15 minuti sono diventate insofferenti, ma con qualche giochino (toccati il piede/gomito/mano/ecc, che è diventato “vediamo chi riesce a mangiarsi mano/gomito/piede/ecc, o ginnastica da auto, che fa sempre ridere) e qualche canzone, abbiamo superato.

    Poi ovvio che la piccola di pisolini ne ha fatti due, e nei momenti sbagliati. E che la grande si è addormentata prima di cena. Ma è stato bello lo stesso, anche se il viaggio di ritorno l’avrei passato volentieri anche io dormendo e invece di nuovo niente…

    Però poi giornata in montagna con la seienne che ci ha stupiti camminando molto più di quel che pensavamo.

    Ma per ora poche mete. Per ora mare e montagna, parchi acquatici e piscine. Poi gardaland forse il prossimo anno. Poi si inizia, voglio portarle in giro a vedere l’Europa e il mondo, e l’Italia ovvio, ma aspetto che siano grandi abbastanza da capire e apprezzare, tanto per ora tempo non ce n’è!

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  6. Io non ho ancora provato viaggi itineranti, con la “belvetta” treenne che mi ritrovo sinceramente ho un pò paura, lei se fra 200 metri inizia a dirmi che ha mal di gambe, e quindi finora vacanze statiche al mare.
    Forse l’anno prossimo potrei provare con la Francia, mi piacerebbe visitare la Valle della Loira.

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  7. il nostro primo viaggio è stato piuttosto “statico”, dati i 10 mesi di Bibo abbiamo preferito qualcosa di comodo e di vicino a casa; un bel villaggio turistico in Puglia. ma già dall’anno prossimo proveremo con qualcosa di più movimentato, non vedo l’ora!

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  8. durante i nostri viaggi all’estero (cerchiamo di farne uno all’anno….. tremonti permettendo….) ci siamo sempre stupiti della capacità di “resistenza” (speriamo invece curiosità) dei nostri figli anche sottoposti a visite estenuanti. la prima volta è stata cambridge e londra (avevano 4 e 7 anni) e poi la francia, la spagna, l’austria e a settembre prossimo la germania. Ci siamo fatti il LOUVRE, il PRADO, il REINA SOFIA…. hanno sempre trovato qualcosa a cui interessarsi complici anche la fantastiche audioguide per bambinio (al louvre soprattutto).
    AUDIOGUIDE. MI viene in mente un aneddoto: eravamo a pompei la prima volta che abbiamo preso le audioguide, direi nel 2004 mi pare, e maddalena (3 anni) girava con l’udioguida attaccata all’orecchio continuando a dire: Siiiii, va bene…. ho capito!
    L’importante è cercare, all’interno della giornata, di promettere loro qualche cosa a loro misura e per loro divertente.

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  9. fantastico! chiedo troppo se mi scrivi privatamente l’itinerario pianificato? (devi sapere che spesso prendo spunto dal sito della mamma che ama viaggiare (=) così da prendere spunto e accorciare l’organizzazione… mi hai fatto venire volgia di andarci (ovviamente non quest’anno….) grazie (= e se non è possibile o hai altre mille cose da fare, no problem

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    • @Anna prometto di provarci al rientro a Stoccolma.
      @supermambanana voi siete imbattibili! 🙂
      @benedetta le audioguide non le ho mai provate. Noi usiamo la tecnica di dotare il grande di macchinetta fotografica che lo tiene impegnato per bene, ma mi annoto questa perché non si sa mai.
      @francesca Silvia Daniela coraggio buttatevi. Va sempre molto meglio di quello che ci si aspetta. L’importante è essere pronti all’imprevisto e prenderla con filosofia 🙂

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