Vacanze di lavoro

Da bambino mio padre faceva il servo in campagna per lo zio ricco, usciva da scuola, gli mettevano un pezzo di pane in mano e poi tirando l’asino recalcitrante faceva a piedi avanti e indietro dalle piane al paese, diversi chilometri in salita e in discesa in un posto che si chiama non per niente il Forno d’ Abruzzo.

Che poi se ci riflettiamo bene, il motivo per cui in Italia e nel resto del mondo le vacanze lunghe si fanno nella stagione del raccolto, è proprio questa. Già era difficile convincere i genitori a mandare i figli a scuola, una volta, se gli toglievi pure le braccia nel momento di maggior bisogno, col cavolo.

Solo che, ecco, adesso nessuno di noi manda i figli in campagna ad aiutare con la trebbiatura e tutto il resto, quindi mi spiegate che ci facciamo ancora in Italia con tre lunghi mesi caldi e i figli a casa? Mi ricordo ancora un’ osservazione della mia maestra alle elementari a proposito della proposta di allungare le vacanze in inverno e lei che diceva: ma mica tutti possono permettersi di andare a fare la settimana bianca, quindi che senso ha? e a me veniva da rispondere: ma per i bambini la vacanza vera è non dover andare a scuola, quindi va bene lo stesso.

Per dire che forse non sono l’ unica che si interroga sulla necessità di un piano vacanze che dal punto di vista dell’ apprendimento scolastico non ha nessun senso, anzi è solo dannosa, che è scomoda per i genitori che lavorano e che in fondo per i bambini la vacanza è potersi rilassare un attimo dagli obblighi, e allora queste pause perché non dargliele quando servono maggiormente?

Da questo punto di vista il modo in cui sono state suddivise le vacanze nei Paesi Bassi, spalmandole per tutto l’ anno scolastico, non è così sbagliata. Partendo dal presupposto di evitare che i bambini in ferie dimentichino proprio tutto, le vacanze estive durano sei settimane. Il resto glielo spalmano nel corso dell’ anno e vi dico anche come. L’ altro presupposto è che ogni sei settimane circa ai bambini fa bene un po’ di respiro.

Qui dai quattro ai dodici anni i bambini frequentano la scuola elementare (l’ obbligo scolastico inizia a cinque anni, quindi in totale sette anni di insegnamento obbligatorio elementare, e finisce a sedici, con una permanenza ulteriore di altri quattro anni in qualche tipo di superiori) e in questi sette anni di insegnamento elementare i bambini devono godere di un minimo legale di 7520 ore di insegnamento a scuola. Come queste ore vengono distribuite durante la settimana, sta alle scuole deciderlo, eventualmente in concertazione con i genitori e in base alle indicazioni del ministero.

Ma in genere si tratta di cinque giorni alla settimana, o tutti i giorni dalle 8.30 alle 14, oppure dalle 8.30 alle 15, con il mercoledì pomeriggio libero per attività varie. In genere dalle 12 alle 13 c’ è la pausa pranzo (il pranzo e la ricreazione non vengono conteggiate nel monte ore, così come neanche le giornate obbligatorie di formazione per gli insegnanti), e una volta, non molti anni fa, toccava riprendersi i bambini per quell’ ora e poi riportarli a scuola. Poi, panino per panino, visto che in Olanda si pranza a panini e bicchiere di latte, da un paio di anni le scuole hanno l’ obbligo di provvedere alla sorveglianza a pranzo. E tranne eccezioni, per i primi anni di elementari i compiti a casa non si danno, anche perché alle 18 i bambini cenano e verso le 20 vanno a dormire, quindi se li prendi alle 15 tutto questo tempo libero per attività varie non è che ci sia.

Partendo dall’inizio dell’ anno scolastico i bambini a metà-fine ottobre hanno le vacanze d’autunno, poi quelle di Natale che come da noi dipendono un po’ da come cadono i weekend all’ inizio e alla fine, ma non avendo la Befana se le vacanze cominciano presto, il 2 gennaio, se di lunedì, si rientra a scuola. O viceversa.

A febbraio hanno le vacanze del croco, che nelle regioni cattoliche dove si festeggia il Carnevale possono essere anche spostate alla settimana di Carnevale, così i bambini hanno modo di non perdersi neanche un secondo dell’ ubriachezza generale che caratterizza questa festa nel sud dei Paesi Bassi (e anche questa secondo me l’ hanno inserita per il discorso di Carnevale, che come la trebbiatura, alla gente non togliergli troppo le feste comandate a cui sono abituati o tengono i figli a casa e il tuo monte ore va a ramengo. Solo che siccome poi i protestanti protestavano, che in questo paese la religione tollerata per quieto vivere e buona educazione è proprio quella cattolica, sempre secondo me a posteriori ci hanno costruito la scusa del croco intorno. Forse per i figli dei vivaisti che dovevano legar mazzolini? Vallo a sapere).

Poi arriva maggio e il bel tempo rimena, si spera, però è anche vero che in questa valle di lacrime, pardon, di gocce di pioggia che è l’ estate nei paesi del nord (voi lo capite allora che tre mesi di vacanza di seguito con la pioggia battente e i bambini da intrattenere in casa proprio non si potevano fare?), e diciamocelo pure, a maggio in genere c’è il tempo migliore di tutta l’ estate e quindi anche qui una settimana di vacanza.

Solo che poi tra maggio e giugno ci hanno infilato una serie di feste religiose e secolari, tipo Ascensione, Pentecoste, il compleanno della regina il 30 aprile (che l’attuale regina il compleanno l’ avrebbe il 31 gennaio, ma le visite di stato con la messa in piega e il cappellone tra due ali di folla inneggiante per strada capite anche voi che di aprile vengono meglio che sotto alla bufera, e quindi Beatrix si è saggiamente tenuta il compleanno della mamma come festa della regina, che è anche meglio, e il suo compleanno vero lo festeggia come le pare). Insomma, a maggio oltre alla settimana di vacanza ci sono i ponti di Ascensione e Pentecoste e alcune scuole, prima che l’ ispezione scolastica le becchi, perché poi abbiamo capito che in realtà non si potrebbe, ci appiccicano uno o due giornate di formazione delle maestre tra la settimana di maggio e qualche ponte contiguo in modo da permettere ai genitori un assaggio di vacanze lunghe.

Chi può se ne va al sole del sud, chi invece fa le vacanze in uno degli innumerevoli camping, casette ricreative, orti di città eccetera, comincia a piantar le tende e strappare le erbacce (In genere le abitazioni ricreative da vacanza in Olanda sono accessibili al pernottamento solo da Pasqua a ottobre, per esempio in certi camping dove di anno in anno fai l’ abbonamento alla piazzola, in inverno il camper, roulotte o bungalow che ci piazzi va portato in rimessaggio, in genere da qualche contadino dei dintorni che te lo viene a prendere con il trattore e te lo piazza sul pascolo, tanto pure lui le mucche le ha appena rientrate in stalla. Poi uno dice l’ impiego razionale del territorio).

E finalmente arriva l’estate, ma non arriva per tutti insieme. Allo scopo dichiarato di dividere il traffico e la stagione per le strutture turistiche, le vacanze estive sono state suddivise a scaglioni. Ogni due settimane una delle tre regioni nord, centro e sud inizia le proprie vacanze, in modo che ci sia un minimo di sovrapposizione per chi vuole fare le vacanze insieme a chi vive in un’ altra regione, ma non troppa. Quindi è capitato che negli anni in cui cominciavamo presto (come mi pare che ci tocchi il prossimo anno) iniziavamo ai primi di luglio per ritrovarci in classe prima di Ferragosto. Quest’ anno invece ci tocca tirare il fiato fino solo a fine luglio, ma poi agosto non me lo toccate. (le belle vacanze al mare di giugno o settembre me le scordo).

Come tutti gli emigranti che hanno un altrove che possono chiamare casa, a me le sei settimane all’ inizio stavano strettine. Come stavano strette a tutti i marocchini e turchi emigrati in Olanda che ogni paio d’ anni, quando riuscivano e mettere da parte i soldi e i giorni di vacanza del pater familias, partivano in questi esodi infiniti di furgoni, carovane di macchine, soste agli autogrill per tre ore di sonno dell’ autista, per tornare a casa, un po’ come tutti i nostri  ‘milanesi’ e ‘torinesi’ e ‘svizzeri’ di quando il volo low-cost ancora non l’ avevano inventato. Una volta che partivi e stavi in macchina e traghetto quei 3 giorni di andata e altrettanti di ritorno, quando arrivavi a casa a fare lo zio d’ America ti piazzavi per un paio di mesi, anche i bambini che dovevano andare a scuola.

Per questo sull’obbligo scolastico sono diventati severissimi, perché le scuole si ritrovavano poi in classe bambini che già magari avevano dei deficit linguistici e che nel frattempo l’ olandese se l’ erano dimenticato e toccava ricostruirlo daccapo, mentre il resto della classe era andato avanti con il programma. Quindi le vacanze nei Paesi Bassi sono tante e ben spalmate, con grande gioia dei genitori che lavorano, perché va bene le madri con il part-time o il modello di famiglia con uno stipendio solo, al massimo uno e mezzo, ma ognuna di queste settimane di vacanza comporta una logistica complessa tra doposcuola, nonni, zii, scambi tra amici (però è anche vero che ci sono, nelle grandi città, svariate possibilità per mandare i figli in vacanza anche con pochi soldi, per esempio le varie colonie giornaliere in cui portano i bambini in spiaggia con i volontari, una tradizione fantastica nata originariamente per far prendere un po’ di aria e sole ai bambini delle famiglie povere, e che negli ultimi anni sono state scoperte in massa dai genitori che lavorano come un modo sano ed economico per far divertire i figli mentre loro continuano ad andare al lavoro).

Però dal punto di vista del rendimento scolastico e della stanchezza dei bambini è innegabile che questo modello sia molto meglio della vacanza unica tutta concentrata in estate.

Ottenere un paio di giorni extra dalla scuola olandese si può solo per ottimi o gravi motivi: funerali, matrimoni e giubilei in famiglia solo di parenti di primo grado; lavoro dei genitori che rende impossibile fare le vacanze “in famiglia”, si specifica, nel periodo preposto (per esempio chi lavora nel turismo); oppure, il sempre ottimo e mai tramontato lavoro agricolo. Cosa di cui io intendo fare buon uso andandomi a piantare un altro paio di olivi e finalmente, visto che mia madre adesso ha un’età, andando a fare l’ olio io portandomi i bambini. Nei casi riconosciuti basta compilare un modulo e sperare che la direzione lo accolga. Per assenze di più di una settimana la direzione manda il modulo all’ ufficiale dell’ obbligo scolastico che valuterà caso per caso prima di dare o non dare l’approvazione. Il padre di un nostro amichetto, che si è visto rifiutare il giorno causa motivi infondati, si è pagato la multa e il giorno se l’è preso. Però anche qui un paio di volte ci sono state discussioni se sia giusto farne solo una questione di possibilità economiche.

Comunque da alcuni anni ci sono anche gli ufficiali dell’ obbligo scolastico che fanno le poste uno o due giorni prima dell’inizio ufficiale delle vacanze negli aeroporti, chiedendo alle famiglie con bambini in partenza se hanno il permesso di assentarsi da scuola. E se non ce l’ hanno, multe. Perché il fatto che anche i low-cost conoscano le date di inizio vacanze, in cui i prezzi aumentano di brutto, non costituisce un motivo accettato per anticipare le partenze.

Così che alla fine mi sa tanto che l’opzione migliore a casa nostra è quella di caricarci il furgone, come nella parodia degli emigranti del gruppo satirico Jiskefet, che vi lascio tanto (non) si capisce neanche in olandese e partire. Cosa che spero anche di voi, se non l’ avete già fatto. Con un pensiero sentito ai compagni di sventura nel  nord, che è ormai la seconda estate di seguito che sembra autunno e il nostro bioritmo veramente non ci è abituato. Prima o poi andremo in vacanza pure noi.

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65 thoughts on “Vacanze di lavoro”

  1. la tata straniera? qui si vede troppa TV mi sa :-DDDDDD
    comunque, sono daccordo che adeguarsi ai canoni che la societa’ impone senza protestare sia sbagliato. Da cui tutti i discorsi sopra nei precedenti commenti.

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  2. Per tre mesi di mare no ma per crescerti i tuoi figli invece che farli allevare da una tata straniera (con tutto il rispetto per la tata) si.
    Ma questa è stata la nostra scelta. Quella di altri può essere diversa ma altrettanto giusta.
    Forse invece sbaglia chi (non alludo a nessuno) agisce adeguandosi ai canoni che la società impone senza rispettare le proprie scelte

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  3. “rinunciando magari a carriera, prestigio, auto aziendale…”…rinunciando ad essere me stessa, ad essere persona, ad essere io, ad essere una madre migliore perche’ felice di cio’ che faccio, una moglie migliore per sentirmi essere umano a 360 gradi, ad essere un esempio per i miei figli, a guardare nei loro occhi e vedere che lo capiscono anche loro che il limite e’ solo nella loro testa, che soltanto il cielo sopra di loro li puo’ fermare, che sposteranno montagne se solo lo vorranno… ecco a cosa rinuncerei, per 3 mesi di mare. No grazie.

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  4. @chiara: forse Marcello (ad esempio o altri come lui) oltre che avere avuto la possibilità ha scelto… rinunciando magari a carriera, prestigio, auto aziendale…

    @supermam: però le vacanze lunghe fanno “abituare” i bimbi lla vacanze. Bimbi che peraltro sono stanchi delle lunghe sessioni perchè “stressati” da orari comodi alle famiglie. Mia figlia esce alle 13, ha pochi compiti per scelta didattica… e ti assicuro che a aggio quello più stravolto ero io (e mia moglie) che ci dovevamo svegliare alle 6 per portarla a scuola per le 8.

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  5. io invece contesto proprio la questione che le vacanze spalmate siano anti-bambino, sono solo i miei che cominciano a dare segni di cedimento verso la meta’ della luuuunga sessione da settembre a natale? e poi della luuuuunga sessione da natale a pasqua? e quella terribile da pasqua tutta di filato fino all’estate? Fateli ripigliare fiato, ecco!

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  6. Grazie, Marcello. Forse il punto è proprio questo: non sarà che un Paese che impone obbligatoriamente a tutti qualcosa che possono godersi solo alcuni (“privilegiati”, come dici tu) non è un Paese equo?

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  7. @Chiara: il mio lavoro consiste principalmente nell’amministrare un server e un forum, lo svolgo da casa come da qualsiasi altro posto con un computer e una connessione decente. I bimbi, avendomi sempre a casa, mi lasciano lavorare tranquillamente, se ho delle urgenze magari lavoro di notte. Non è sempre stato così, e non è neanche così semplice come può sembrare in tre righe, ho lasciato andare delle occasioni che a volte rimpiango però so di essere un privilegiato. Dopodomani parto per la montagna con tutti, mia moglie dovrà tornare qui a lavorare dopo 4 giorni e poi verrà su nei week end e due settimane d’agosto… io mi passerò un buon mese e mezzo come l’anno scorso con i miei bimbi a passeggiare nei boschi e ad andare in bici, e chiacchiere amabili con gli altri genitori, 90 per cento mamme.

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  8. La mia situazione: 2 bambini, uno alla materna e una al nido, nonni lontani, nessuna babysitter. Io ho 20 giorni di ferie all’anno, mio marito è un cococo, quindi se non lavora non lo pagano. Finché saranno alla materna mi andrà benino: scuola fio al 30 giugno, centro estivo a luglio, nonni due settimane ad agosto e due a settembre, ferie mie in agosto. Le mie perplessità sono le stesse identiche di Chiara: i centri estivi sono gestiti male da incompetenti e sono cari, e danno chiara e lampante la sensazione di parcheggio, le ferie ad agosto (ovviamente compres la settimana di ferragosto) sono frustranti, non puoi andare da nessuna parte, è tutto carissimo e affollato e finisci per arricchire la piscina vicino a casa, dove passi il pomeriggi in un carnaio se va bene.
    E no, non viviamo più nel mondo di trent’anni fa, quando uscivamo di casa la mattina e tornavamo la sera per cena, liberi di girare per strada o nei cortili, e le mamme non lavoravano e potevano buttare un occhio ogni tanto e basta.
    E no, on pretendo di far fare ai miei bambini chissà quale attività in estate, esattamente come durante il resto dell’anno, vorrei solo non doverli pensare per 90 giorni come un peso, perché non ho la possibilità di stare con loro.
    E sì, arrivano a giugno che soo stremati, anche al nido (i miei, di sicuro).
    Quando ho letto il post di Barbara ho solo pensato che se anche da noi le vacanze fossero distribuite meglio avrei meno difficoltà e loro avrebbero dei genitori più sereni.

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  9. Tutto vero probabilmente il discorso di cambiare paradigmi e che rimane oggettivamente difficile gestire i bambini in questo modo. Rimane il fatto che di ritmi lenti i bambini hanno bisogno come di avventure scorribande e liberta’ di movimento e autonomia. E’ vero indietro non si torna e non voglio dire assolutamente si
    stava meglio quando si stava peggio signora mia ma lo scenario possibile solo schiacciato sul mondo degli adulti pone qualche interrogativo anche a me

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  10. @Marcello. Per curiosità, nello specifico: chi sta con i tuoi figli d’estate? Tu puoi non lavorare? Tua moglie? Tutti e due? Avete nonni? Perché io, con tutti i sacrifici, non ho soluzioni.

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  11. ma nooooo… i tre mesi di vacanza estivi sono cosa buona e giusta per i bambini. Piuttosto sarebbe meglio che i genitori potessero lavorare meno, ma chiedere ai bambini di adattarsi alle esigenze degli adulti mi pare un’assurdità. Davvero ora vedreste bene i vostri figli a scuola con l’aria condizionata a palla? Io li preferisco vedere a scorrazzare per il paese tra bici, pallone e gelati.
    Capisco che in città le cose siano un po’ diverse, ma allora è meglio organizzare campi estivi, colonie, campi scout, cugini di campagna… via a godersi sole e natura. Io ho dei ricordi meravigliosi dei miei tre mesi estivi, voglio che i miei bimbi abbiano le mie stesse possibilità, anche se ora è più difficile e ci vogliono più sacrifici.

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  12. Scelte pro famiglia. Sono insieme sia pro bimbi che pro genitori: ci si guadagna insieme… perchè ci deve perdere uno?
    … che qualche regola la ponesse ogni tanto chi ha poco o niente non chi ha tutto. Non mi interessa cambiare idee, mi interessa che siano le idee a cambiare ciò che ci sta attorno, non il contesto ad anestetizzare idee e prospettive.

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  13. Ok, non volevo criticare nessuno. E’ solo che, in base al mio vissuto, mi sono fatto certe idee che sono difficili a cambiare.

    COmquneu ben vengano i cambiamenti, certo.

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  14. @Mario come dicevo prima le esigenze dei bambini dipendono molto anche dall’età. Tu parli di elementari, e sono d’accordissimo con quello che dici, ma mia figlia ha 3 anni e va guardata a vista. E già vedo la differenza con l’anno scorso, quando ne aveva solo 2… I bambini di quest’età vanno intrattenuti o almeno controllati. Comunque non li si può lasciare soli un attimo, ne converrai che c’è una differenza…

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