Tema del mese: come spiegarlo ai bambini

Ci sono argomenti che non vorremmo mai dover affrontare con i bambini. Eppure non possiamo evitarlo. La malattia, la morte, la disabilità sono tutte cose che vorremmo tenere lontane da loro per sempre, vorremmo proteggerli per far si che non ne vengano feriti.

Ci sono argomenti che preferiremmo non affrontare con i nostri bambini, perché ci sentiamo goffi, impreparati, e anche, ammettiamolo, perché ci imbarazzano. Il sesso è uno di questi. Quanto bisogna dire a un cinquenne, a un undicenne, a un quattordicenne? Che parole usare per esprimere qualcosa che è difficile anche esternare tra adulti?

Ci sono argomenti difficili da affrontare con i bambini perché ci mettono nella posizione di discutere le nostre scelte e i nostri credo più profondi e intimi. La religione, le convinzioni politiche. Perché gli altri non la pensano come noi? Perché non credono nello stesso Dio? Chi è giusto e chi è sbagliato? Deve per forza esserci un giusto?

Ci sono argomenti che ci vergogniamo di affrontare con i nostri bambini. Forse perché abbiamo paura di affrontare un nostro fallimento, perché dobbiamo ammettere di non esserci riusciti. Le separazioni, i divorzi: spiegare che qualche volta le cose non vanno come vorremmo.

Eppure se non ne parliamo noi ai nostri figli, se non troviamo noi il modo di affrontare tutti gli argomenti difficili, chi lo farà? E chi saprà dargli i mezzi per affrontarli?

Tutte le volte che ci siamo chiesti se è troppo presto per parlarne. Tutte le volte che ci siamo chiesti se è veramente necessario parlarne. Tutte le volte che ci siamo chiesti che parole usare per parlarne.
Questo mese lo dedichiamo alla ricerca delle parole giuste per spiegarlo ai bambini.

Raccontateci qui sotto come lo avete spiegato voi quella volta in cui…oppure partecipate al nostro blogstorming.

Prova a leggere anche:

Previous

Imparare girando: cronaca di una visita culturale

Spiegare la diversità con l’onestà

Next

43 thoughts on “Tema del mese: come spiegarlo ai bambini”

  1. ciao a tutte. volevo dire soltanto che ho scritto un post aderente al blogstorming e insomma spero che sia arrivato a destinazione! la pagina non caricava il codice anti spam…

    Reply
    • @leucosia il messaggio è arrivato a destinazione. Ho appena inserito il tuo contributo al blogstorming. Abbiamo effettuato uno spostamento di server questo weekend, quindi qualcosa può essere andato storto. Ne approfitto per fare un’appello:

      SE AVETE PARTECIPATO AL BLOGSTORMING NEGLI ULTIMI 4 GIORNI E NON VEDETE IL VOSTRO POST NELLA PAGINA PROVATE DI NUOVO A RIEMPIRE IL FORM E INVIARLO! Scusate per la confusione e grazie mille a tutti per la partecipazione: è veramente bello leggere i vostri post!

      Reply
  2. Scusate, non avevo seguito questa conversazione sull’ora di religione (sì, magari un po’ ot, ma se viene fuori, viene fuori!). Mi stupisco davvero del fatto che ci sia il problema che chi non fa religione resti unico. Nella classe di mio figlio e nell’intera scuola, le classi sono più o meno a metà, tra chi fa e non fa religione. Non solo, le ore di materia alternativa sono ben strutturate, con un programma. Da noi se ne occupa il maestro di matematica e si orienta per un programma di “scienze umane”. L’anno scorso, in seconda, mi sembra che lavorarono sull’evoluzionismo e quest anno francamente non ricordo, forse accenni di epica (il mio fa religione). Come sempre si deve capitare nel post giusto al momento giusto, nella scuola italiana, o sono guai!

    Reply
  3. Anch’io sono assolutamente contraria all’ora di religione (o alle ore, che mi pare di capire sono due) alla scuola materna. Non mi spaventa il fatto che TopaGigia possa essere l’unica della sua classe a non partecipare e non mi preoccupo della mancanza di attività alternative. Penso che questi siano tutti “trucchetti” per far desistere i genitori dall’avvalersi di un proprio diritto, per spingerli ad un conformismo che (permettetemi, non voglio offendere nessuno) è uno degli aspetti del vivere religioso italiano che mi danno più fastidio.
    Se mia figlia verrà ospitata in un’altra classe durante le ore di religione mi andrà bene, se gliele fisseranno alla prima o ultima ora e potrà entrare dopo o uscire prima anche, ma se tenteranno di lasciarla in corridoio su una panca per un’ora come ho sentito da amici sappiate che a Roma crollerà una scuola. Imploderà sulla presidenza. Vi avvertirò per tempo.

    Reply
  4. Mi permetto di aggiungere una considerazione. Premetto che i miei bambini non sono battezzati e noi non siamo praticanti e abbiamo opinioni critiche su parecchi aspetti del cattolicesimo, nonostante ciò i nostri bambini frequentano l’ora di religione – 1 ora la settimana – alla scuola dell’infanzia. Non ho alcun timore di un indottrinamento. In primo luogo perché penso che il messaggio autentico del Vangelo abbia un valore, in secondo luogo perché penso anch’ io come si è già detto in più di un intervento che la religione sia un aspetto fondamentale della storia umana e – aggiungo – credo anche che la spiritualità sia un aspetto importante dell’individuo. Spero dunque che conoscere e fare qualche pensiero su questi argomenti, sentire storie ecc , possa servire loro, come ha detto benissimo Paolo, a tirare fuori le loro domande. Dal mio punto di vista la nostra scelta di far frequentare ai figli l’ora di religione con l’intento di abituarli a confrontarsi con diverse realtà rispetto a quelle che sentono a casa (spirituali e non) è meno “conformista” rispetto al fatto di tenerli lontano per timore di un indottrinamento ( e tra l’altro non sarebbero nemmeno gli unici a non frequentare, perché parlo di una materna con bambini provenienti da molte famiglie di religione musulmana). Penso che un’idea vaga di tolleranza e di apertura parta anche da qui: non avere timore delle idee. Se poi invece il tema è parlare dell’opportunità dell’ora di religione nella scuola materna o di come venga trattata la materia e magari di come vengano scelti gli insegnanti, allora è tutto un altro discorso e mi fermo qui 🙂

    Reply
  5. @Close:
    no, non lo sapevo. avendo 38 anni ho iniziato la mia materna 35 anni fa, e sono andata via 11 anni fa, quando l’idea di avere figli non era neanche nata nella mia testa.

    Per fortuna che abito qui, veramente!
    fare religione -solo cattolica- alla materna poi, é un principio che non mi va. Diverso sarebbe se parlassero con i bambini del fatto che esistono diverse religioni, dato anche il numero di immigrati, potrebbe aiutarli a capire chi non ha le stesse abitudini.

    Storia delle religioni per dire io l’avrei fatta volentieri, per avere almeno un’infarinatura. basti pensare a quanta gente parla di Islam senza avere la piú pallida idea di cosa c’é scritto nel corano, di quali correnti ci siano all’interno dell’islam, eccetera.

    Reply
  6. @ Morgaine

    Ti confermo che ora si è diffuso l’insegnamento dell’ora di religione alla scuola dell’infanzia, non so da quanto stai via ma si è iniziato a parlarne una 20ina di anni fa ed è realtà da parecchio in molte zone d’Italia. In realtà credo che facciano cose come cantare canzoni e disegnare, ma è il principio che non mi va, né alla materna né dopo.

    Reply
  7. Qui alla materna no! Alle elementari si, un’ora, due sono davvero troppe, considerato che il tempo ormai è poco per tutto, all’ultima riunione la maestra ci ha detto che è davvero dura riuscire a fare materie ampie come arte, tecnica & co, non vedrei di buon occhio aumentare ancora le ore di religione!

    Reply
  8. @Paolo: stai cioé dicendo che adesso fanno religione anche alla materna?? Due ore alla settimana??
    Con me (parlo di piú di 30 anni fa) hanno iniziato con queste cose alle elementari (avevo anche una maestra molto praticante di suo che ci obbligava a dire le preghiere), ma prima proprio no.

    Reply
  9. Concordo assolutamente con Paolo sull’inappropriatezza dell’insegnamento religioso alla scuola materna, anzi pur essendo credente penso che questa cosa dell’ora di religione sia una pessima idea, che piega per l’appunto la religione al conformismo sociale.
    In altri termini secondo me ci deve essere solo il catechismo e di mio, firmerei perché la Stellina non frequenti l’ora di religione. Con mio marito siamo sempre stati d’accordo su questo.
    Poi ovviamente dovrò fare i conti con l’ambiente in cui sarà inserita, ma se capisco che la cosa non crea traumi particolari, lo farò certamente.

    Reply
  10. Il problema principale è che non ci sono attività alternative per chi “non si avvale” dell’insegnamento della religione cattolica.
    Mio figlio non è battezzato, ma visto che sarebbe stato l’unico a “non avvalersi” (o almeno così mi ha riferito la mamma da cui sono separato …) gliel’abbiamo fatta fare, ma rimango molto perplesso.

    Francamente, la religione mi sembra una cosa troppo seria per raccontarla a bambini in età fra 3 e 5 anni due ore alla settimana; a me sa più di condizionamento (se non addirittura lavaggio del cervello).
    D’altra parte, io ho seguito catechismo, fatto comunione, cresima, ecc ma posso serenamente dire di non avere mai creduto veramente a quello che mi raccontavano per un solo secondo, quindi non sono particolarmente preoccupato per mio figlio.

    Inoltre, vista la tenerissima età, non intendo prendere la cosa di petto; spero che, quando arriveranno le domande sul tema, saprò presentare il mio punto di vista (accanto a quelli di altri) in modo da relativizzare quello che viene presentato come La Verità Assoluta.
    Ma soprattutto spero che questo porti mio figlio a porre delle domande ai suoi insegnanti …

    Reply

Leave a Comment