Scuole crescono: la rubrica della scuola che ci piace

A volte succede che i figli hanno la capacità di porci domande semplici ma che allo stesso tempo ci colgono totalmente impreparati. E’ così che quel “mamma, ma perché devo andare a scuola?” mi porta a riflettere un attimo prima di offrire la mia risposta. Forse c’è qualcosa su cui indagare. Parto al contracco e chiedo “perché me lo chiedi? C’è qualche problema a scuola?” lui mi guarda stupito, come fa sempre dopo le mie frasi fuori posto e ribatte “no, dico, perché devo andarci. Cioè è perché tu e papà lavorate?” oddio, si un po’ anche quello, però in reltà c’è molto di più, ci sono un sacco di cose da imparare, leggere scrivere, ma anche socializzare, si insomma. La verità è che non sono in grado di articolare una risposta soddisfacente. Vorrei dirgli un sacco di cose per cui la scuola è utile, e un bel po’ mi passano nella testa, ma non riesco a fare ordine nei miei pensieri in modo da tirare fuori una risposta coerente.
E così tra i miei pensieri confusi, e le idee di Silvietta che continuava a dirci di far partire una rubrica sulla scuola, abbiamo deciso di incamminarci in questo nuovo progetto.

Ed eccoci quindi qui a parlare di scuola. Ma non delle scuole che non funzionano, dei tagli, delle riforme che mancano, di insegnanti impreparate/i, non vogliamo parlare della carta igienica che manca, delle collette per comprare il materiale scolastico, di edifici fatiscenti. Non vogliamo parlare di tutto quello che sappiamo bene non funzionare. Questi aspetti vanno denunciati, e ci sono fior fior di siti, gruppi e movimenti che si occupano giustamente di questo.
Noi invece vogliamo raccontare di buone prassi, di metodi che funzionano, di iniziative lodevoli, insomma vogliamo parlare di scuole che crescono. Vogliamo andare a rovistare nei grovigli della sfiducia che attanaglia insegnanti, genitori e soprattutto studenti, per tirare fuori qualcosa di positivo. Perché a forza di ripeterci che le cose non funzionano, si finisce per crederlo davvero, e si perdono le speranze, e ci si dimentica di tutto quello che invece va bene, e di tutto quello che si fa grazie magari alla buona volontà di qualche insegnante illuminato.
E invece magari a forza di scambiarci idee che funzionano, si finisce per crescere tutti insieme. Perché la scuola non è solo un servizio erogato dalla stato, è anche l’ambiente in cui i nostri figli trascorrono in assoluto più tempo, e in cui noi come genitori abbiamo il compito di sostenere e proteggere.

Vogliamo che scuole crescono diventi uno spazio per tutti: genitori e insegnanti, e magari anche qualche studente, con la speranza di far partire proprio da qui un dialogo tra le parti coinvolte.
Questa rubrica sarà alimentata anche e soprattutto grazie all’impegno di Silvietta, nostra collaboratrice storica, che per prima ha lottato per convincerci ad aprire questo spazio, e che coordinerà buona parte del lavoro.
Pronti ad affrontare insieme anche questa avventura?

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16 thoughts on “Scuole crescono: la rubrica della scuola che ci piace”

  1. Mi sembra una bellissima idea! La condivisione e lo scambio offre davvero la possibilità di crescere.
    Nella scuola elementare di mio figlio, due anni, fa è nata un’associazione genitori al fine di avviare, sostenere e trovare finanziamenti per progetti da sviluppare all’interno di una scuola che, come tutte, ha subito un bel contraccolpo con i tagli. L’associazione lavora a stretto contatto con il dirigente e le insegnanti. Tra le tante iniziative c’è ne è una a cui tengo un sacco:il pedibus!

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  2. Brave! Noi, mio marito ed io, da quando le nostre girls hanno iniziato a frequentare la scuola cerchiamo di essere il più presente possibile, perché, come altre mamme prima di me hanno scritto crediamo che la scuola sia un luogo in cui i nostri figli crescono, imparano,condividono e quando è possibile si divertono.

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  3. Mi piace molto questa nuova idea, che confrontando le esperienze si può sempre prendere idee per migliorare, soprattutto per capire come comunicare meglio tra casa e scuola.

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  4. Finalmente!!! Bellissima idea e sono prontissima a fornire esempi: giusto una settimana fa ho fatto un’attività didattica in una scuola fa-vo-lo-sa: maestre orgogliose del proprio lavoro, motivate e bambini – di conseguenza – in gambissima… questa è la scuola che ci piace, e non stiamo parlando di qualcosa di esclusivo nel centro di Roma, ma di una scuola sperduta in mezzo agli Appennini!
    a presto!!

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  5. che bell’argomento! Spero che nel tempo parliate anche della Scuola Montessori- steiner che è quella dove va mio figlio. Noi siamo in Spagna e il sistema spagnolo non è che mi piaccia tanto, ma abbiamo avuto la fortuna di avere ad un km da noi una scuola libera frequentata da 0 ad 8 anni (i più grandi che ci sono adesso) e che come scuola libera non dà compiti, non ci sono banchi, non ci sono lavagne, ma tanti libri e giochi montessoriani.

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    • Grazie grazie grazie per l’incoraggiamento.
      @Girandola precaria speriamo di riuscirci.
      Voi intanto (anche te @elena-macomefa) pensate a qualcosa di positivo che avete vissuto con la scuola, segnatevelo e magari mandatemi un’email per raccontarmelo (serena @ genitoricrescono.com). Ci contiamo, eh! 😉

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  6. Una bellissima idea! Il fatto di non concentrarsi sulle lamentele ma di diffondere le”belle notizie”è molto da voi, che siete speciali perché andate oltre i soliti contenuti da web.
    Non vedo l’ora di leggere!

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  7. Uh, sono curiosissima.
    Perché io penso che anche quello che non va sia sempre vita degna di essere vissuta, però con la scuola faccio una gran fatica, sarà che sono un po’ anarchica. E questa propositività non potrà che darmi ottimi spunti.

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  8. Da quando, quest’anno, la nanetta 6enne ha cominciato la scuola elementare, mi si è aperto un mondo. Io, formazione pedagogica, con esperienza di educatrice, mi trovavo dall’altra parte. Beh, il bisogno di confronto c’è, ed è diffuso. Grazie di questa possibilità!!

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  9. pronti! in bocca al lupo a silvietta e questa rubrica, che gia’ per il suo essere e’ rivoluzionaria, siamo tanto abituati a lagnarci sempre che esercitarsi a non farlo sara’ una bella palestra 🙂

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