Scambi e baratti: come ci aiuta la rete

Ridare una nuova vita agli oggetti è il modo migliore per risparmiare non solo denaro, ma anche materie prime, energia per la produzione ed emissioni dovute i trasporti. Quindi il riciclo e il riuso rientrano nei comportamenti ideali delle ecofamiglie in crescita ;).
Vestitini, giocattoli e accessori come carrozzine, lettini o seggioloni possono durare ben più a lungo rispetto all’utilizzo che ne fanno i nostri bambini e il passarsi questo genere di accessori e vestiti è cosa naturale e ben consolidata nelle abitudini di moltissime famiglie. A me capitava da bambina di vedere mia cugina più piccola con le mie cose e uscirmene con frasi del tipo “bella questa maglietta, ce l’avevo uguale!”. Oggi le mie bambine sono strafelici quando arriva qualche busta con vestitini di amichette più grandi (con pari gioia delle loro madri che svuotano cassetti e ripostigli), ed è un vero piacere per loro mettere i vestitini altrui!
Oggi la rete amplifica enormemente queste opportunità, moltiplicando anche le possibilità di risparmio e la comodità, allargando a qualsiasi cosa il trattamento che spesso dedichiamo solo agli oggetti dei nostri bambini. Il nostro vestiario, borse, ma anche mobili, libri, articoli di elettronica possono essere semplicemente barattati in rete, scambiati attraverso gruppi su facebook, slegandosi dalla logica della vendita e togliendo agli oggetti un valore economico o di brand per ridare loro un senso che va al di là di tutto, tranne la loro utilità.
Vi propongo qui una serie di siti e un gruppo facebook che si occupano di scambio e baratto online.
Ci si registra e in pochi minuti si possono mettere in ‘esposizione’ i propri prodotti, se qualcuno li ‘compra’ in cambio si ricevono crediti da utilizzare per avere altri oggetti e così via. A volte c’è la possibilità di donare crediti alle onlus, sempre alla ricerca di materiale per le loro attività.

Dobbiamo superare l’idea che questo genere di scambi vada fatto solo per oggetti dei nostri bambini: visto che anche noi consumiamo, possiamo aderire e provare a utilizzare questi servizi, oltre a non pensare di offenderci se qualcuno ci regala qualcosa piuttosto di buttarla!

Ad essere sincera io non ho ancora testato questi interessanti servizi perchè finora ho scambiato moltissime cose con persone vicine. Se qualcuno ne ha un’esperienza diretta ce ne può parlare nei commenti, magari allungando la lista!

Elisa di Mestieredimamma.it

Prova a leggere anche:

Previous

Come si sta sui luoghi di memoria con i bambini?

Homeschooler crescono

Next

12 thoughts on “Scambi e baratti: come ci aiuta la rete”

  1. Io scambio sempre vestiti, giochi.. con amici e parenti; non lo faccio per motivi economici (indubbiamente e` un ottimo risparmio) ma soprattutto per motivi ecologici. Immaginate lo speco di risorse per fare dei vestiti che i nostri bambini usano relativamente poco nella fase della crescita, vengono poi dimenticati in un armadio e i portano via spazio o peggio buttati via! Ho letto qui i siti suggeriti e ho provato http://www.swapcool.com Al momento mi trovo molto bene, e mi ha ampliato le possibilita` di scambiare anche con molte altre persone. E` facile da usare e funziona bene. Grazie per il suggerimento! ciao 🙂

    Reply
  2. @Lorenza, grazie, l’alcool qui non si vende ma roba analoga l’ho usata pure io (no, non ho nessuna intenzione di sterilizzare hahaha)

    Reply
  3. @supermambanana, ho chiesto a mio marito che suona il piano, uno straccio imbevuto con un po’ di alcool per i tasti va benissimo (ma suppongo tu lo sappia se sei musicista).
    Se vuoi proprio sterilizzare, il napalm fa miracoli!! 🙂

    Reply
  4. Ringrazio per questo post perché l’idea del baratto non la conoscevo e devo dire che mi incuriosisce molto.
    Noi abbiamo acquistato molte molte cose usate e molte le abbiamo regalate o prestate, per una questione sia economica che di spreco, ma non mi sento per questo una poveretta.
    Concordo però che molti storcano il naso, io stessa prima di offrire qualcosa a qualcuno chiedo se non si offende, ma ho trovato quasi sempre risposte positive ed entusiaste.
    @ supermambanana scusa, io un po’ fanatica dell’igiene lo sono, ma come si disinfetta un pianoforte?! 🙂

    Reply
  5. @supermambanana concordo in pieno: la mania di disinfestazione eccessiva e compulsiva è tutta italiana! Poi capisco se arriva dal cestone del magazzino della parrocchia, ma a me le buste sono sempre arrivate con cose perfettine lavate, stirate e profumate. Sinceamente anche io ho la netta impressione che dare=sono figo da agli altri, ricevo=non go schei (come dicono dalle mie parti). che sarà anche vero, a volte, ma non dovrebbe essere l’unico motivo per non sprecare.

    Reply
  6. io noto che sia molto piu’ semplice far passare il messaggio di riciclare cose tue dandole agli altri (in Italia almeno), che fa molto radicalchic, di quello di prendere robe usate per te stessa o per i bambini, che fa molto poracci. Peccato pero’. Qui ho usato molto freecycle e l’ultima cosa che mi sono presa e’ un pianoforte! Gratis, praticamente ho pagato solo il camioncino che se l’e’ andato a prendere. A me pare fichissima sta cosa, ma ho avuto nasi arricciati quando l’ho raccontato in Italia (domanda tipica: “ma l’hai disinfettato”? a me sta mania dell’igiene non mi piglia gran che, lo confesso, a parte che non saprei come disinfettare un piano)

    Reply
  7. Io ( e tutti noi, come famiglia) son molto a favore del ri-uso di oggetti utili, giochi e vestiti, non solo per il risparmio, ma anche e soprattutto per una questione ecologica! SOn felice di ricevere cose usate e frequento negozi e mercatini dell’usato per bimbi, che comincian a diffondersi anche da noi, ma all’estero son molti di più. Ad esempio ogni familientzentrum organizza mercatini periodici in cui i genitori posson andar a vendere o acquistare vestiti e oggetti usati…io lo trovo geniale nella sua semplice ovvietà!

    Reply
  8. Segnalavo su FB un negozio che trovo fatto molto bene a Udine: si chiama Mama Discount “scambia le tue abitudini” a Udine in via Planis, 46.

    In pratica è una specie di cooperativa di cui sei socio.

    Puoi portare le tue cose vecchie, o mai usate, e rivenderle al prezzo che decidi tu. E’ tassativo che siano in ottimo stato, non si accettano cose macchiate o rovinate. Se qualcuno compra uno degli articoli che hai messo in vendita, il 50% del ricavato va a te, l’altro 50% al negozio. Io ne ho approfittato per rivendere il marsupio della Aprica, mai usato perché mia figlia preferiva la fascia morbida.

    E poi, puoi ovviamente comprare le occasioni che trovi in negozio: abbiamo comperato un lettino a sbarre come nuovo, tanti vestitini carinissimi e ultimamente un cappottino rosso mozzafiato :))

    Noto però che c’è una certa resistenza all’uso di cose usate. Quando ho fatto i primi acquisti per mia figlia neonata, è stato soprattutto mio marito ad informarsi perché non si capacitava di spendere soldi e strasoldi per magliette che poi potevano essere usate per max 15 giorni ;-D Io ero un po’ renitente all’inizio ma adesso mi sembra come di aver scovato l’uovo di Colombo, insomma faccio acquisti alla grande, anche perché trovo cose davvero belle!

    Reply
  9. Io sono cresciuta con i vestiti di amici e zie e anche per noi è sempre una festa quando arriva qualche busta o quando riesco a sbolognarne una. Per cose pi`¨grosse qui ci sono dei sitit appositi o le organizzazioni del riciclo, dove per esempio ho trovato un contatto per offrire mobili e Tv che non usiamo a una casa-rifugio per donne maltrattate. Una serie di vestitini e tutto il set tiralatte e accessori vari l’ ho passato a un’ altra mia amicaMadreteresa che aveva accolta in casa una ragazza africana che doveva partorire.

    Insomma, basta superare il tabu e ne trovi di gente felice di riutilizzare le tue cose, io sono veramente quella che si ferma ai cassonetti quando ci lasciano dei mobili accanto per vedere se c’ è grano per polli e ogni volta i miei figli sbuffano.

    Reply

Leave a Reply to supermambanana Cancel reply