Prepararsi all’arrivo del fratellino

Il ricordo del cambio di pannolini e sveglie notturne è ormai perso nel tempo, e in un momento di debolezza di fronte ad un weekend passato in armonia con la famiglia riunita, stile pubblicità del Mulino bianco, il pensiero vi ha rapito il cuore. Tutto vi sembra possibile, dimentichi delle difficoltà iniziali, delle notti insonni, dei capricci, l’idea di avere un altro figlio ha preso il sopravvento. Ed eccovi, in attesa, con la pancia che cresce, a chiedervi chi ve lo ha fatto fare mentre “chetate” l’ultimo capriccio del figliuolo. E il weekend di calma è ormai un ricordo lontano. Oppure avete deciso razionalmente e vi sentite forti della vostra esperienza passata con il primo figlio, pronti a ricominciare questa avventura. In ogni caso, dovete tenere ben chiaro in mente una cosa: la scelta l’avete fatta voi genitori, e nella maggior parte dei casi, senza chiedere nulla al primogenito. Infatti se anche avete chiesto il suo parere nell’avere un fratello o una sorella, non potete aspettarvi che sapesse esattamente a cosa andava incontro, a meno che la differenza di età sia elevata. Tutta la famiglia ha bisogno di prepararsi all’evento. E più di tutti quell’amabile tesoro che verrà spodestato del suo primato di accentratore incontenstato delle attenzioni di mamma e papà.

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Il momento giusto per dirglielo

Sul quando dirglielo ci sono due scuole di pensiero. Qualcuno suggerisce di dirglielo il prima possibile per dargli tutto il tempo di abituarsi all’idea, altri di attendere il più possibile. Certamente dipenderà dall’età, e un bambino più grandicello può avere un’idea più o meno chiara di quanto siano lunghi 9 mesi, ma per un bambino di 2-4 anni il concetto di tempo è ancora abbastanza confuso, e il tempo di una gravidanza corrisponde più o meno a metà o ad un quarto della sua vita. Allora è meglio aspettare il più a lungo possibile, magari fino a quando la pancia di mamma è diventara così grande da essere notata. Se però c’è il rischio che venga a saperlo da altri, magari tramite un commento fuori posto, è decisamente il caso di dirglielo subito, per evitare che inizi a pensare che lui è l’ultimo a sapere. Noi abbiamo aspettato i primi 4 mesi, e a quel punto sembravo già aver ingoiato un piccolo cocomero. Però vivendo lontano dai parenti, non avevamo il rischio che qualcuno dicesse “allora sei contento che avrai un fratellino o una sorellina?” ma la pancia era troppo evidente.
Un buon modo di prepararlo senza dire tutta la storia, è quello di fargli notare che i suoi amichetti hanno un fratellino o sorellina. Piccole frasi apparentemente senza importanza, quali “hai visto quanto è piccola la sorellina di tizio?” insinuano nel primogenito il concetto che una famiglia con più figli sia la normalità.

Trovare le parole giuste

Ad un certo punto comunque bisogna dirglielo. Trovare le parole giuste può essere difficile. Per capire quanto alcune frasi siano sbagliate potete fare un simpatico esercizio proposto da Penelope Leach nel suo “Il bambino”. Immaginate di dire la stessa frase al vostro compagno/compagna di vita.
Ad esempio “Avremo un nuovo bambino, tesoro, perchè abbiamo pensato che sarebbe bello per te avere un fratellino o una sorellina con cui giocare” si trasformerebbe in “Mi prenderò una seconda moglie, tesoro, perchè ho pensato che sarebbe bello per te avere un pò di compagnia e di aiuto in casa. Suona male eh?

Il cambio di consegne

Il cambio di consegne può essere traumatico. Il nuovo arrivato apparirà necessariamente come un impostore agli occhi del primogenito, e non sarà contento di lasciare il suo bel lettino, o smettere di dormire nel lettone con mamma e papà per lasciar posto all’altro. Se ad esempio pensate di usare il lettino con le sbarre in cui ora dorme vostro figlio, effettuate il passaggio ad un letto “da grandi” il prima possibile. Calcolate però il periodo di regressione inevitabile. Se non è completamente pronto al passaggio, lo sarà ancora meno dopo la nascita del fratellino. In quel caso sarà meglio comprare un lettino nuovo. Lo stesso vale per qualsiasi oggetto che volete passare da un figlio all’altro.
Se il primogenito viene ancora allattato, pensate bene a come volete procedere dopo il parto. A meno che non pensate di allattare entrambi contemporaneamente, pensate a svezzare il più grande il prima possibile. Insomma fate in modo che il numero di cambiamenti che avverranno alla nascita, sarà il minore possibile, per minimizzare il disagio del bambino più grande.

Non gli mentite e non forzate i suoi sentimenti.

Non gli dite frasi come “avrai una bella sorellina con cui giocare e a cui vorrai molto bene”. Ci vorranno molti mesi prima che sia in grado di giocare insieme, e potrebbe essere una grossa delusione vedere che il suo compagno di giochi in realtà è un inutile esserino urlante che riesce a canalizzare le attenzioni di tutti, e soprattutto di mamma e papà. Per il volerle bene poi, probabilmente a lungo andare sarà così, ma dovrà essere lui a deciderlo, e non voi ad imporglielo. Dirgli che deve voler bene al fratellino, nei confronti del quale presumibilmente proverà solo molta gelosia e rabbia, lo farebbe sentire in colpa e pensare che ci sia qualcosa di sbagliato in lui, che non riesce a volergli bene. Spiegategli invece che un bebè piange molto, e non fa quasi nulla di divertente all’inizio.

Raccontategli dei suoi progressi.

Anche lui era un bebè all’inizio, e stava nella pancia di mamma. Mostrategli fotografie di quando era piccolo e raccontategli che non sapeva fare nulla tranne prendere il latte, dormire, e piangere. Spiegategli che tutti i bebè sono così. Parlategli dei progressi fatti finora, di quante cose belle ha imparato: a gattonare, a camminare, a parlare, facendolo sentire orgoglioso delle sue conquiste.

Ci sono moltissimi libri di storie per bambini che descrivono i sentimenti di gelosia e rabbia e stupore del fratello o della sorella maggiore alla nascita del bebè. Fate un giro in biblioteca o in libreria e iniziate a leggerli insieme.

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