Nonni informatizzati

Nonni e nipoti“Gnogna! Gnogna!” grida eccitato Pollicino. Il tipico drindrin d’altri tempi, ci informa che qualcuno sta telefonando. Solo che noi non abbiamo telefono. Infatti il drindrin proviene dal computer.
Noi viviamo un rapporto con i nonni complicato da circa 3000 km di Europa che ci separano. Non stiamo messi male, c’è chi va a vivere oltreoceano e allora la situazione può diventare un pochino più difficile da gestire. Con i voli low cost che coprono i cieli di mezza Europa, siamo dai nonni in 3 ore di volo e tutto sommato poca spesa, il che ci permette di fare una vacanza in Italia 2 o 3 volte l’anno che si sommano a tutte le volte che i nonni vengono a trovarci a Stoccolma. La quotidianeità non c’è, quello è evidente, però cerchiamo di salvare il salvabile anche grazie alle nuove tecnologie.

Pollicino indica eccitato il monitor del computer e si accomoda sulla poltrona. Il volto della nonna appare sorridente sullo schermo a chiederci come va, ad informarsi sugli eventi della giornata. L’asilo, le attività, gli amichetti.
Certo non è come avere la nonna fisicamente in salotto con noi, ma aiuta nonni e nipoti a crearsi un rapporto anche a distanza. E questo si vede. Pollicino riconosce i nonni sulle fotografie, li abbraccia felice quando li incontra di persona e ci chiede di chiarmarli quando ha voglia di attenzioni speciali che solo un nonno può dare. Il Vikingo fa il conto alla rovescia sul calendario fino alla prossima visita in Italia, racconta ai nonni i suoi progressi sui pattini, e una delle prime cose che ha imparato a disegnare è stato un aereoplano.

Le conversazioni via Skype procedono spesso in modo gioioso, con i nipoti che corrono nella loro stanza e ritornano con giocattoli da mostrare orgogliosi ai nonni.
Il volto sorridente dei nonni sul computer che cantano una canzoncina è meglio di qualsiasi baby sitter, e intrattiene il piccolo per quei 10 minuti necessari alla preparazione della cena. Il rapporto via skype diventa un po’ più complicato crescendo perché i bambini non vogliono stare li davanti troppo a lungo, e il Vikingo a volte si rifiuta di venire a parlare con i nonni anche per diversi giorni. Tranne naturalmente quando la nonna lo sfida nell’imparare scioglilingua, o le racconta qualcosa di nuovo, o quando il lui decide di volerle mostrare il suo ultimo capolavoro costruito con i mattoncini.

Resta comunque una bella differenza con chi quel rapporto lo vive giorno dopo giorno. Manca la fisicità, l’annusarsi tra nonni e nipoti, le coccole, ma anche le piccole inevitabili arrabbiature. In fondo quando c’è un computer di mezzo, se è una brutta giornata, basta non chiamarsi.

A volte penso agli emigrati del secolo scorso, che per telefonare a casa dovevano passare per il centralino. A quei tempi sapevi che se un figlio partiva per l’america, probabilmente non lo avresti visto mai più. E ancora meno avresti conosciuto i tuoi nipoti. Forse una foto ricevuta a natale da tenere nel cassetto ti avrebbe scaldato il cuore ogni tanto.

Ora possono cantare canzoncine, ballare, raccontare favole. Possono cenare insieme, ognuno dal suo lato del computer, e giocare ad offrirsi bocconcini prelibati presi con le mani.

Finché arriva il momento di salutarsi.
Allora Pollicino agita la mano sorridente dicendo “cao cao gnogna!”
Nonni e nipoti si inviano baci generosamente lanciati nell’aria a colmare la distanza.
Ciascuno ne afferra una manciata e la custodisce gelosamente in tasca. Un salvagente da tirare fuori all’occorrenza, quando si vorrebbero avere i nonni (e i nipoti) un po’ più vicini.

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16 thoughts on “Nonni informatizzati”

  1. Solo ora scopro questo sito e trovo interessanti tante riflessioni , sulle quali anche io spesso mi soffermo, leggendo di esperienze da me vissute allo stesso modo.
    Ciao jolanda

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  2. Ciao a tutti! Vorrei segnalarvi un’interessante iniziativa chiamata “Età dell’Oro”. Si tratta di una serie di incontri in varie case di riposo della Lombardia in cui “nonni” e “nipoti” si ritrovano per condividere ricordi, esperienze e imparare l’uno dall’altro. In questo modo anziani e bambini possono dialogare e confrontarsi in un’atmosfera piacevole, svolgendo svariate attività insieme a ritmo di musica. E se non dovesse bastarvi, ci si può divertire sfruttando le nuove tecnologie: chat, community e piattaforme video. Non preoccupatevi se non vi sentite abbastanza “tecnologici”! I più piccini vi prenderanno per mano e vi guideranno nel terzo millennio!Per chi fosse interessato lascio qui sotto i riferimenti per mettersi in contatto con gli organizzatori.

    Sito: http://www.etadelloro.it
    E-mail: info@e-venti.com
    Tel: 035 515488

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  3. Ciao, sono nonna-skype da qualche mese di un nipote di quasi 4 anni e sono felice quando posso vederlo e parlargli: tra canzoncine, storie di Giulio Coniglio e amici mostrando alla webcam le figure relative, peluche che interagiscono….. sono alla ricerca di suggerimenti per intrattenerlo anche a lungo….grazie per le risposte.

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  4. I miei genitori vivono 9 mesi l’anno in un ridente paesino delle Marche dimenticato da Dio, dagli uomini e naturalmente da qualsiasi forma di collegamento Internet, anche quello che viaggia all’ormai preistorica velocità di 56kb.
    Noi viviamo a Roma, mia sorella e le mie nipotine a Milano. Una volta ogni 3 mesi circa c’è il ricongiungimento familiare all’ombra del Colosseo… Non è semplice, per niente.
    La cosa curiosa, però, è che più agevole raggiungere i miei in montagna (250 km dalla Capitale)piuttosto che percorrere i 35 km che ci separano quando siamo tutti a Roma: il raccordo anulare non perdona!!!

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  5. viva skipe!! la piccola riconosce il nonno dal pc e quando quelle rare volte lo vede perdavvero gli chiede dove sono le cuffie…

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  6. Buffo, stavo riflettendo sui “nonni a distanza” proprio in questi giorni.. noi viviamo in centro Italia, i nonni materni stanno tra la Toscana e la Sicilia, quelli paterni tra la Spagna e l’Italia e la bisnonna in Danimarca.. il nostro piccolo adora la compagnia di ciascuno dei tanti nonni, a 16 mesi aveva preso 16 aerei andando in su e in giù per l’Italia e l’Europa (adesso ne ha 22, ma da settembre ci siamo un po’ sedentarizzati).. anche lui comincia a dire NONNO NONNO appena sente il trillo familiare di Skype, poi gioca a telefonare ai nonni e ci fa lunghe (finte) chiacchierate passeggiando per casa con il suo “cordless” (salvo poi stare zitto quando i nonni al telefono ci sono per davvero).. da qualche giorno poi ha inventato un gioco nuovo: prende qualunque cosa assomigli ad una borsa o valigia (AIGGIA) e PATTE facendo ciao ciao.. poi TONNA, sempre sorridendo.. Mi rendo conto che questa è anche la vita che abbiamo scelto, che io e mio marito ci siamo incontrati e amati anche grazie al nostro background familiare internazionale, che il nostro bimbo alla sua tenera età ha già un orizzonte molto vasto, so che mi piace così, ma ciò non toglie che mi venga il tuffo al cuore e i lucciconi ad ogni partenza, ad ogni saluto.. un paio di giorni fa l’ultimo saluto (in ordine cronologico) dopo le vacanze natalizie insieme ai nonni: il piccolo ha pianto tanto e io vorrei aiutarlo ad affrontare questa particolare ansia da separazione.. giusto ieri stavo spulciando Amazon in cerca di qualche librino che parli di questo, dei nonni lontani, che sappia aiutarlo ad affrontare anche i sentimenti brutti.. tempo fa, in epoca di inserimento all’asilo nido, ho scovato questo fantastico libretto (http://www.amazon.co.uk/Love-You-All-Day-Long/dp/0060502789/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1294760206&sr=8-1) che consiglio a tutte le famiglie anglofone per affrontare l’ansia da separazione: lui lo ha adorato fin dal primo momento e penso che lo stia aiutando ad affrontare la scuola in maniera positiva.. qualcuno conosce qualche libro da consigliarmi?

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  7. mi fate sentire in colpa…noi distiamo dai nonni non più di 130 Km, non ci vediamo spesso (più o meno una o due volte al mese),ma la sola idea di munirci di webcam per poterci vedere di più ci ha fatto rabbrividire! pensiamo che le tradizionali telefonate siano più che sufficienti!!

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    • @Serena ma non devi sentirti in colpa! Non c’è mica obbligo di frequentare più o meno spesso. Si vede che a voi va bene così, il che è semplicemente perfetto!
      @Morgaine ovviamente se non c’è interesse da parte dei nonni, i nipoti vivono benissimo anche senza 😉
      @Barbara ecco almeno il fuso orario ce lo siamo evitato, anche se noi con i nostri orari nordici, ci troviamo a cenare mentre voi fate merenda 🙂
      @Eva i miei finora non hanno manifestato nessuna ansia da separazione. Dopo qualche giorno in Italia il Vikingo inizia a voler tornare a casa sua. Quindi non ho libricini da consigliarti. Magari qualcuno che passa di qui e legge…

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  8. Porto anche la mia testimonianza anche se è simile ad altre precedenti. Noi vivamo a 230 km di distanza dai nonni adoratissimi e ne soffriamo moltissimo perchè i bimbi sono veramente pazzi dei nonni e viceversa. Mia mamma ha fatto un corso intensivo di computer, ha comprato un notebook e fatto l’abbonamento adsl flat: tutto questo perchè mia sorella si è trasferita in Olanda e voleva riuscire a tenersi in contatto con lei, ma in realtà è diventato molto utile e piacevole anche per noi che riusciamo a mostrare i nipotini e a farli parlare e raccontare. La piccolina, quando le dico “andiamo a vedere se c’è la nonna”, indica subito il computer; il grande a volte non vuole stare davanti allo schermo, allora preferisco dargli in mano il cordless e lui si mette a parlare e parlare (non la finisce mai, per fortuna che ho un abbonamento flat…).
    Per non parlare del fatto che mia mamma, che fa la finta tonta del web, navigando tantissimo ha scovato il mio blog, quindi ora alcuni post sono dedicati solo ai nonni che seguono anche così i progressi dei piccoli.

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    • @Chiara quando si dice gli effetti collaterali… 😉
      @Manuela 🙂
      @CloseTheDoors instantanee da skype tra le poppate! Potrebbe essere la tendenza del futuro! 😀

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  9. Che tenerezza… comunque si, confermo che oltreatlantico è molto più difficile. Io ho vissuto un anno in America e ricordo che concordavamo le telefonate (skype ancora non c’era, eoni fa, nel 2000) via email. Sembra una cavolata, ma 8 ore di fuso ti fanno fare anche questo. Concordavamo il sabato che avrei chiamato la domenica quando da me era mezzogiorno e qui le 8 di sera, coi miei che invitavano mia nonna a cena in modo che lei potesse assistere alla telefonata. Non posso immaginare un tale macello con dei bambini piccoli.

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  10. @Cristina hai ragione, 3000 km o 120 non sono una grande differenza per quanto riguarda la quotidianeità. Per voi è solo un pochino più facile incontravi di persona, ma le dinamiche sono sicuramente le stesse. Anche da noi i nonni hanno deciso di imparare ad usare il computer grazie ai nipoti 🙂

    @Caia è solo una questione di tempo e momo imparerà. Cercate di farlo diventare un momento magico. Bisogna inventarsi nuovi modi di comunicare. Cerca di incoragiare il nonno a raccontargli una filastrocca o una piccola poesia. Aiutali a trovare un loro modo speciale di comunicare, un gesto solo loro. A noi aiuta tanto il gioco di spedirsi baci da mettere in tasca.

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  11. Vi invidio un po’.
    Anch’io in Svezia, e con collegamenti fisici peggiori del vostro, ho lo svantaggio di avere due genitori non molto familiari con la tecnologia.
    Da parte di mia madre c’é anche un malcelato disinteresse per il nipote (non vuole nemmeno essere chiamata ‘nonna’, preferirebbe ‘zia’!), iniziativa nulla nel volersi spostare.
    Mio padre é giá piú attivo ed affezionato, ma le disavventure con la banda larga di Alice lo hanno fatto desistere.
    Peccato, visti i potentissimi mezzi tecnologici di adesso!

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  12. 🙁
    anche noi skype
    🙁

    l’altro giorno mio padre non ha contenuto le lacrime perché momo appena ha sentito la sua voce gli è corso incontro e ha iniziato a gridare nonno nonno e a tendere le manine per farsi prendere in braccio. non ottenendo l’abbraccio e il volo in aria ha iniziato a piangere e a dire nonno nonno…

    🙁

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  13. noi siamo divisi dai nonni, solo nonna in realtà, da 120 km di Italia; non sono come stare in svezia, ma alla fine non cambia molto; anche noi siamo skypizzati e anche se è piccolo il nanentto riconosce nonna al volo e nonna ha imparato a usare il pc solo per vedere nanetto!!!

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