L’amore al tempo delle elementari

In classe del Sorcetto, prima elementare, è tutto un fidanzarsi! Il problema è che le bambine sono tre, per dodici maschietti, e la più ambita è una.
La “maliarda” della classe ha scelto un fidanzato dall’inizio dell’anno e, soprattutto un altro bambino, che peraltro è il miglior amico del Sorcetto, non se ne fa una ragione: “come fa ad aver scelto lui??? Perchè non me, che sono un supereroe???“. Il Supereroe, tra l’altro, no ha capito nulla delle donne: continua a tormentare la povera M. (che sta per “maliarda”) portandola allo sfinimento… Oddio… che non abbia capito nulla, non lo so…
C’è poi il Bel tenebroso, quello più fico della classe, quello più alto, più grande d’età (si ragiona in mesi, qui!), con gli occhi cerulei ed i bei capelli neri, quello che si veste trendy anche a 7 anni ed ha classe… Quello è ambito dalle altre due bambine, ma non hanno speranza: lui sta dai tempi della materna con una che ora fa la terza elementare!!!
Intanto però il Sorcetto ha tenuto a dirmi, sabato mattina, come prima frase al risveglio: “mamma, lo sai che sto diventando amico di M….”. Noooooo, io, che guardo sempre un po’ troppo lontano, mi sono detta che la rottura di mio figlio con Supereroe per via di una donna non sarò in grado di sopportarla…
Mi tranquillizza però una sua certa propensione alla fedeltà. Sabato scorso ci siamo incontrati con la sua “fidanzata storica” del mare ed è sempre come se si fossero visti il giorno prima. Eravamo a passeggio ai giardinetti del laghetto dell’Eur e loro si sono dati la mano mentre parlavano fitto, fitto incamminandosi verso il Dispensatore di Pasti Felici più vicino… (quanto avrei voluto sapere cosa si sono detti per tutto quel tempo!!). Pensate che, quando si esce con lei, accetta anche di farsi vestire meglio del solito (in realtà ci vuole poco per uno che tollera solo pantaloni della tuta e magliette).

Io osservo e resto un po’ perplessa. Ma perchè invischiarsi in queste complicazioni sentimentali già a sei anni? Fa parte del grande gioco dell’imitazione degli adulti? Siamo noi o l’influenza dei media, che insegnamo delle categorie mentali improprie per la loro età? Che differenza c’è tra il presunto “innamoramento” per il coetaneo dell’altro sesso e quello per l’amichetto/a del cuore?
Ho letto questo articolo scritto da un’insegnante che ha osservato l’evoluzione della percezione dell’amore nei bambini della scuola elementare, dalla prima alla quinta classe.
Un primo punto interessante sta nel fatto che coincide proprio con l’ingresso nella scuola elementare il momento in cui il sentimento d’amore si rivolge fuori dal nucleo familiare: prima dei sei anni i bambini sognano di “sposare” il genitore del sesso opposto, tra i sei ed i sette anni iniziano a rivolgere l’attenzione verso i coetanei. In realtà è proprio un momento di apertura verso l’esterno in ogni tipo di rapporto: l’amicizia, il rapporto diretto con l’insegnante anche su questioni che investono la propria responsabilità (aver fatto i compiti, aver capito la spiegazione), un primo distacco dai genitori per sviluppare le relazioni sociali (dormire o restare a cena a casa di un amichetto, andare ad una gita scolastica).
La relazione d’amore, intorno ai sette anni, resta giustamente un gioco, quasi una rappresentazione in cui sono attori.
Successivamente, intorno agli otto anni, nascono i primi sogni romantici, rivolti al futuro immaginato in compagnia di un coetaneo. Il tutto in modo ancora molto sfumato e non chiaro nei confini temporali: quando saremo davvero adulti?
Solo dopo arriva l’età della “rivelazione”: i bigliettini che svelano alla persona amata il proprio sentimento.
Nell’articolo c’è una serie di disegni di bambini e una cosa mi ha stupito: alcuni bambini intorno ai dieci anni hanno rappresentato l’amore disegnando i loro nonni! Quindi il concetto di durata nel tempo dell’amore è ben presente e visto con estrema positività.
Alle soglie della scuola media, in quinta elementare, la percezione si evolve ancora, fino alle vere e proprie pene d’amore, alla sofferenza per l’abbandono (magari dovuto proprio alla fine della scuola ed alla paura di non ritrovarsi insieme in prima media).

E così capiamo che i nostri bambini hanno un loro mondo, in cui c’è posto anche per l’amore, quello che non è per mamma e papà.
Credo però che, in fondo, l’esempio di amore che gli diamo, nei loro confronti e tra noi come coppie, lascerà sempre un segno nel loro modo di sentire l’amore e di stabilire un rapporto con chi ameranno.
E’ una grande responsabilità, secondo me è in assoluto la più grande. Se penso che, ogni giorno, gli sto insegnando ad amare, mi prende una terribile paura di sbagliare qualcosa.

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12 thoughts on “L’amore al tempo delle elementari”

  1. scusate ma per me sono tutte pazzie. Questo si’ che e’ uno sbaglio che facciamo noi adulti e creiamo dei piccoli burattini che si fidanzano alle elementari. io vivo in Inghilterra e questa cultura non c’e’, i bambini non si fidanzano, giocano e sono amici. la cultura del fidanzamento non permette ai nostri figli di educarsi e fare esperienza delle svariate sfaccettature di una relazione tra i due sessi. la scoperta della relazione sociale viene in questo modo limitata e aberrata. Scusate se mi permetto ma non prendiamo questo fenomeno con leggerezza, non e’ uno scherzo, e’ la vita dei nostri figli. Non perpetriamo dei simboli che hanno reso generazioni incomplete e limitate.

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  2. Antonella… a me bastano solo i soprannomi che hai dato alle tue bambine per capire che tipi hai davanti!!! E’ come se vedessi Stich che annuncia dei suoi propositi per il futuro! 😀
    Avverti Lilo che spesso gli uomini dicono che la loro unione è in crisi, ma non è sempre poi così vero! 😉

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  3. Io non mi ricordo del primo amore delle elementari, ma di più d’uno.
    Ora sono mamma i due bambine molto belle (si ogni scarafone è bello a mamma sua lo so). Completamente diverse, la prima LILO di sette anni molto simile a me, più sensibile e più insicura, la seconda STICH di quattro e mezzo decisamente più fglia di…..
    ha capito perfettamente come si trattano i maschi e già da ora che stà alla materna ha uno stuolo di pretendenti ….delle elementari.
    L’altro giorno Lilo, mi si è avvicinata tutta timida e vergognosa e mi ha detto “mamma sai mi sono fidanzata” e li per li mi sono dovuta un attimo sedere. Per me l’amore in questo momento é come un buco nero e l’unica cosa che ho capito è che almeno per me non è eterno. Perdonatemi la disgressione.
    Mi sono fatto coraggio e ho domandato che fosse il fortunato e se ne era al corrente.
    “E’ A. si però deve ancora dirlo a L. che non l’ama più ed ama me.
    Che meraviglia la semplicità dei bambini.
    Poco dopo è arrivata Stich che con estrema naturalezza mi dice
    “Mamma sai da grande chi voglio baciare in bocca” e lì sono proprio svenuta e lei ” A. (un altro A.) ma quando sono grande però.”
    Meno male e ho tirato un sospiro di sollievo.
    Prevedo tempi duri!!!

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  4. Lo vedi che non ti snobbo!!!!!!!????? ho letto l’articolo, e ho fatto un salto nel passato,il mio primo approccio con “l’amore infantile” risale alla veneranda età dei 5 anni, un amore viscerale per fortuna corrisposto che è durato fino all’adolescenza, e infatti, è stato il mio primo “amore adolescenziale”……….

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    • E questa è la mamma del bel tenebroso… sono tutte qua le mie colleghe mamme di classe!
      Certo che un amore “adolescenziale” a 5 anni fa pensare ad una seria propensione alla fedeltà ed ai legami duraturi…

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  5. la mamma della “maliarda” è seriamente preoccupata……si chiede: ma se è così adesso, come sarà a 13 anni?
    diciamo che è difficile, molto difficile leggere certi atteggiamenti svincolandoci dalla malizia di noi adulti.
    probabilmente per i bimbi è tutto più semplice e naturale. almeno spero.
    comunque: aiuuuutoooooooooo.

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    • Ma il punto è proprio questo, signora mammadellamaliarda 🙂 , dobbiamo svincolare questi loro giochi da ogni malizia: per loro è davvero solo un gioco, ma comunque ci mettono sentimenti e paartecipazione, come solo a 6 anni si può mettere in un gioco.
      A 13 anni saranno tutti come saranno, ma per ora promettono abbastanza bene.

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  6. ehehehehe..effettivamente..io non sono stata molto facile…Mia madre nel bigliettino di Natale a 6 anni mi scrisse: occhi di cerbiatto ma che caratterino..me lo ricordo ancora..ci rimasi male

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  7. No dico… è noi siamo li a parlare di Ric e della sua materna, senza che tu mi racconti questi particolari che potrebbe avere incisi nel dna??? 🙂

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  8. io ho i ricordi anche di quando avevo meno di 4 anni…della scuola materna dalle suore in cui nn volevo stare..Mi ricordo di essere andata in bagno e di aver fatto apposta la cacca nelle mutande..mi ricordo di essermi tagliata la frangetta qualche giorno prima della recita di natale, mi ricordo di essere scesa dal palco a metà recita…I miei alla fine mi hanno tolto da quella scuola…Mi hanno iscritto alla Montessori e li’ tutto ok 🙂 anche grazie ai miei spasimanti …eheheh

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  9. Io avevo 2 fidanzati e uno spasimante gia’ alla materna (4 anni e mezzo) “Stavo” con due bimbi della mia classe ..si chiamavano tutti e 2 Luca..furba, eh? cosi’ nn mi sbagliavo…POi ce ne era un altro..ma lo tenevo cosi’…qualche bacino sulla guancia quando ci salutavamo..poi andavo a trovare il Luca “moro” (l’altro era biondo) a casa sua con i miei genitori che erano diventati amici dei suoi..
    Mi ricordo tutto come un gioco…che belli i sentimenti dei bambini

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