La lettera settimanale dalla scuola

Guardate che sono mesi che mi trattengo. Esattamente da metà agosto quando il Vikingo ha iniziato a frequentare il primo anno alla scuola (cioè non la prima, ma l’anno propedeutico alla prima, che in Svezia si inizia a 7 anni invece che a 6). Dicevo sono settimane che mi trattengo, ma ora non ne posso più. Ogni venerdì riceviamo una email dall’insegnante e questa volta ho deciso di tradurvela. Perdonatemi, ma non posso farne a meno. Se non ve ne frega niente, passate tranquillamente a qualche altro post.
Tralascio qualche informazione più tecnica e tra parentesi inserisco i miei commenti.

Lettera informativa – settimana n. 3 (qui contano le settimane dell’anno. Una tortura!)
Ciao! Sono passate le prime tre settimane nel nuovo anno e si sente che la luce comincia a tornare 🙂 Abbiamo moltissimo da fare il giorno e i ragazzi sono così positivi, è meraviglioso! (notare la leggera ossessione per la mancanza di luce invernale)

Informazioni:
Open house: sabato ci sarà l’open house a scuola. I bambini sono caldamenti invitati a partecipare anche se ovviamente per le primine non c’è l’obbligo di frequenza. […]

Riunione dei genitori: Sono terribilmente dispiaciuta, ma purtruppo la data scelta per la riunione dei genitori è stata cambiata. (terribilmente? Oddio mica è la fine del mondo!) la nuova data è […]

Doposcuola: Da oggi il doposcuola inizierà a formare gruppi misti tra le tre classi il venerdì. Ciò significa che i bambini saranno mischiati con i bambini dalle altre due classi delle primine. In questo modo, tutti i bambini hanno l’opportunità di conoscersi e di prendere confidenza con tutto il personale. (il doposcuola è disponibile dalle 7 alle 9 del mattino (pre), e dalle 13 alle 18 del pomeriggio, ad un prezzo di circa 50 euro al mese. Ovviamente i bimbi possono essere presi all’orario desiderato e vengono impegnati in attività più disparate, quali dipingere con le fruste elettriche, corso di nuoto, corsi di cucito…..)

Regole comportamentali: Continuiamo a parlare delle regole della scuola (in allegato). fatelo anche a casa (le regole includono cose tipo non tirare le palle di neve nel cortile, giochiamo a calcio rispettando tutti e in modo che nessuno si senta escluso ….)

Punti di conversazione:

Matematica: Questa settimana abbiamo imparato cosa vuol dire ordinare, per colore, per forma, dimensione eccetera. (Ma secondo me non c’era molto da lavorare su sta cosa. Il Vikingo ordina, cataloga e allinea dall’età di 3 anni. Bah!)

Svedese Abbiamo lavorato con il metodo Bornholm, concentrandoci sui suoni. Abbiamo anche giocato alla tombola della pronuncia (!!!????!!!)

Intelligenza Emotiva: Abbiamo continuato a parlare dell’importanza di tirarsi su tra amici.
Ai bambini è stato insegnato a farsi complimenti tra di loro e abbiamo parlato dell’importanza delle caratteristiche personali invece che dell’aspetto esteriore.
Abbiamo anche giocato a descrivere momenti in cui sono stati arrabbiati, felici, tristi, sorpresi, eccetera.
(I love it!)

State anche voi fremendo per leggere la lettera della prossima settimana?

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66 thoughts on “La lettera settimanale dalla scuola”

  1. Io adoro la lettera settimanale!!
    Comunque, credo sarà sempre più impossibile mettere d’accordo le esigenze di genitori, alunni, insegnanti e strutture scolastiche. Personalmente a volte ho l’impressione che le scuole rendano la vita più complicata del necessario ai genitori proprio per coinvolgerli attivamente nelle cose, per costringerli a partecipare dove e quando necessario.
    Sul parlare con gli insegnanti “al volo” mi viene un pò da sorridere: da quello che ho sentito fuori dalle scuole e che ho anche letto qui sembra che la preoccupazione principale delle mamme sia se il figlio ha mangiato (cosa ha mangiato in genere già lo sanno dal menu mensile che viene consegnato all’inizio dell’anno o periodicamente). Adesso, siamo seri, a meno di problemi specifici è davvero necessario assicurarsi che il proprio figlio in età da scuola primaria (ma per me anche dell’infanzia) abbia finito il pranzo? Se ha mangiato poco chiederà una merenda extra o un pasto più abbondante in seguito, dai. Io penso che se le richieste fossero sensate non ci sarebbe tanto ostruzionismo…

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  2. sì, è vero, soprattutto per la scuola primaria, per la scuola dell’infanzia sono più elastici (ma non si va oltre a un sì tutto bene, sì ha mangiato, a parte alcune maestre illuminate che ricordo ancora con piacere che mi hanno parlato veramente con gioia di mia figlia, parlo sempre della scuola dell’infanzia) per l’asilo nido: sono favolose, ti ascoltano, ti danno consigli, si fermano….
    per la primaria: i bambini sono tanti, loro sono da sole (quando ricevono i bambini al mattino o li fanno uscire al pomeriggio sono da sole, non c’è la compresenza,a dire la verità la compresenza non c’è quasi più) e HANNO FINITO IL TURNO, nel senso che loro finiscono e vogliono andare a casa, se si fermano 10 minuti in più sono straordinari non pagati e non sto scherzando!!! se invece ci sono stati problemi in classe, allora saranno loro a guardarti, ti fanno un cenno con il ditino, tu ascendi i gradini dell’ingresso con il cuore in gola mentre tutti ti guardano pensando chissà cosa ha combinato suo figlio, avrà come minimo squartato un bidello, aspetti di fianco a lei che abbia riconsegnato i bambini ai rispettivi genitori e poi ascolti a testa bassa quello che ha combinato tuo figlio a scuola quel giorno (“si è dondolato sulla sedia ed è caduto: mi ha fatto prendere una paura signora mia!!!” oppure “sono giorni che si dimentica o il diario o il quaderno o il libro o la penna: cosa vogliamo fare signora mia?”)

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  3. Oddio non vorrei avervi dato l’impressione sbagliata: io adoro ricevere questa email! 🙂

    Solo che ora mi fate preoccupare voi con questi discorsi, ma davvero non si riesce nemmeno a parlare con l’insegnante un minuto quando si va a prendere il figlio a scuola? A me sembra gravissimo!

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  4. insomma cara mamma svedese, siamo tutte molto invidiose delle scuole svedesi e della letterina settimanale!!!!
    riguardo all’intelligenza emotiva (splendido) servirebbe un corsetto anche per certe maestre: quella di matematica dell’anno scorso (ora sparita, boh chissà dov’è finita), in prima primaria, aveva la bella abitudine di strappare i fogli dal quaderno quando il bimbo/a faceva, a suo dire, un brutto lavoro….mia figlia, ora è solo in seconda primaria, ha un odio profondo per la matematica, che ancora non ha superato, nonostante quest’anno la maestra sia splendida…mi consolo pensando che ora tutti e due hanno veramente delle maestre brave….poteva essere peggio

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  5. Alla “nostra” materna fanno le riunioni alle 20:30. Chi non sa dove lasciare i figli li può portare, un’aula rimane aperta a disposizione.
    Il problema che ho riscontrato invece alle elementari, secondo la mia breve esperienza (II elem.) è che c’è una specie di “guerra fredda” tra docenti e genitori, una sorta di sfiducia mista ad una specie di paura gli uni degli altri.
    “guai a dire alle maestre che c’è un errore nell’orario definitivo distribuito! diciamo che se ne è accorta la bidella, altrimenti si offendono!”
    Poi è anche vero che c’è una varietà infinita anche tra gli stessi genitori e si passa dal menefreghismo totale all’ingerenza sui metodi didattici e probabilmente c’è anche qualche insegnante che non è competente come dovrebbe essere.
    Un’apertura maggiore da parte della scuola farebbe capire che “li dentro” non c’è niente da nascondere!
    Non si pretende la comunicazine settimanale delle attività, ma un messaggio che l’indomani i bambini andranno all’altra scuola a piedi lo gradirei per mettere un paio di scarpe consone alla “passeggiata”!

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  6. @Daniela: tutto vero, è dura, durissima e se vedono che salti una riunione o che arrivi tardi ad un’altra, mica lo capiscono loro, le insegnanti, eppure sanno che ho un figlio in quinta e una in seconda, ma Pti guardano storto, infastidite. poi è vero, sembra sempre di elemosinare permessi
    @Ema: non tutte le maestre sono come te, e quando i genitori chiedono, come ho già detto, vengono visti come rompini oppure devi proprio chiedere a voce alta, fare la voce grossa, intimare e questo non mi piace e di certo non lo farò mai (ho visto qualche genitore che lo faceva e veniva accontentato da una dirigente o da un’insegnante intimidita: ma non è così che dovrebbe funzionare)

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  7. Ma allora il problema è l’indisponibilità dei datori di lavoro, non delle scuole…
    Non credo che qualcuno voglia proporre delle riunioni dopo cena…i bambini dove li collocherebbero?
    Io ho fatto colloqui di mattina per i genitori che lavorano di pomeriggio (turnisti o in imprese di pulizia degli uffici).

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  8. Sulla questione degli orari temo che sia uno di quei problemi non irrisolvibili ma quasi. Una mia amica non ha nonni su cui contare, ma asilo e doposcuola si, quindi per lei sono fattibili le riunioni pomeridiane (non troppo presto però, o al lavoro diventa un problema, chiedere un’ora è una cosa, 4 un’altra). IO non ho doposcuola e asili al pomeriggio (non fino alle 18) ma posso chiedere alla nonna di sera, facendo i salti mortali. Qualcuno può appoggiarsi al papà, si fa a turni, una volta io vado a scuola, una volta vai tu, l’altro con i bimbi, ma anche qui dipende dagli orari, molti mariti lavorano fino alle 20! Altri, come il mio, fanno i turni, se va bene c’è, se non va bene non c’è.

    E i permessi sono quelli che sono, perché se hai un figlio sono due, se i figli sono 2 raddoppiano, non oso immaginare come faccia chi ne ha 3 o 4 (e per fortuna, sono sempre di più!). La mamma di una compagna di mia figlia ne ha uno alle elementari, uno alle medie, e uno alle superiori, la settimana dei colloqui per lei è stata la più pesante dell’anno! Un pomeriggio intero alle superiori (e non è riuscita a finire, code di ore!), uno alle medie, una sera alle elementari, separata, marito assente e meno male che ci sono i nonni. Ma se col lavoro non puoi? 3 permessi solo per quello in un mese, poi ti capita magari di stare male, o il figlio malato, poi il permesso per il dentista (nemmeno quello te lo piazzi comodo), quello per la festa del catechismo, quello perché hanno il saggio di nuoto/basket/pallavolo, ecco, non so voi, ma a me pare di stare sempre a elemosinare un giorno di ferie…

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  9. Nella mia scuola i colloqui sono due volte all’anno fino alle 20 e c’è la disponibilità in altri orari graditi ai genitori.
    Questo è possibile.
    Poi ogni scuola ha la propria utenza e sa, per esperienza, quali sono gli orari più graditi. Inoltre da me si distribuisce a ogni fine anno u questionario proprio per rilevare queste esigenze.
    Tutto questo può essere richiesto dai genitori.
    Certo che se su 400 ci sono 2 che desiderano un orario diverso che gli altri non gradirebbero non si fa.
    Perché gli incontri per genitori non li ritieni opportuni tenuti dagli insegnanti?
    E’ vero che l’insegnante ha, per definizione, un ruolo giudicante, ma in un incontro rivolto a tutti uscirebbe da quel ruolo.
    Io pensavo di dare informazioni sulle fasi di sviluppo cognitivo e relazionale, cosa che mi pare distaccato dal ruolo. Ma posso cercare un’esperta…
    Un padre, medico esperto di malattie infettive, aveva tenuto incontri nella scuola dei figli e nella mia per la prevenzione dell’aids ed era stato gradito.

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  10. penso che i corsi per i genitori debbano essere svolti da persone estranee all’ambiente scolastico (nè insegnanti nè genitori stessi che si improvvisano esperti o che sono esperti di qualcosa).
    cito da Ema “Due o tre riunioni all’anno possono richiedere due o tre permessi ai genitori. E’ tanto?” purtroppo noi genitori non dobbiamo gestire solo la scuola e quindi abbiamo tre permessi per la scuola, 2 perchè hai il bambino malato e nessuno che te lo tenga e 2 perchè sei malata tu ma non puoi chiedere malattia (è tutto un’altro discorso..che non c’entra) alla fine sono tanti,e poi naturalmente ci sono i colloqui individuali (altri permessi) mentre chiedere a un bidello una volta in un anno di entrare alle 15 anzichè alle 13 per lavorare fino alle 20, non mi sembra una cosa stratosferica:certo occorre saper gestire il proprio personale, capacità rara

    cito da Ema”Non riesco a capire come si possa conciliare la richiesta di maggiori contatti con la scuola con queste difficoltà a presenziare.” perchè la scuola dovrebbe capire che come i bambini sono tutti diversi, così anche i genitori hanno diverse esigenze: alcuni sono del tutto latitanti,ma se una riunione viene messa ad un orario più agevole per loro, ecco che magari ci vengono all’assemblea, altri invece vorrebbero spendere un pò del loro tempo per la scuola (tipo facendosi eleggere nel consiglio d’istituto) ma ben presto si accorgono che quell’organo è puramente di forma,ma non prende nessuna decisione; avvalla le decisioni prese da altre.

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  11. Il personale ATA è sottodimensionato ovunque.
    All’apertura dovrebbero esserci 2 bidelli per garantire la sorveglianza e a volte fanno gli straordinari per assicurare questa presenza. Se il personale manca…manca.
    I soldi per pagare gli straordinari non ci sono; infatti gli straordinari sono pagati con ore di recupero di cui i bidelli usufruiscono nei periodi di chiusura della scuola.

    Due o tre riunioni all’anno possono richiedere due o tre permessi ai genitori. E’ tanto?
    Ho letto tutti i commenti con molto interesse perché personalmente ho sempre fatto di tutto per avere un dialogo con le famiglie (si era capito che sono una maestra? 😀 )anche nella stesura dei regolamenti.
    Da me si è provato di fare riunioni in giornate diverse per il primo o secondo ciclo o per palazzine, ma abbiamo avuto lamentele perché costringevamo i genitori a prendere più permessi.
    Può essere che in alcune scuole il Consiglio di Circolo sia acquiescente alla volontà del Dirigente, ma, lo garantisco, gli insegnanti lo sono molto raramente e il dibattito interno è molto vivace e duro. Poi può accadere di scegliere di dare un’immagine di compattezza, ma solo poi.
    Non riesco a capire come si possa conciliare la richiesta di maggiori contatti con la scuola con queste difficoltà a presenziare.
    Non è una provocazione. Vorrei suggerimenti davvero.
    Anni fa venivano erogati fondi per una specie di scuola dei genitori, a cui si invitavano esperti di varrio tipo, che era anche un’occasione di confronto con gli insegnanti.
    Adesso non vengono più erogati fondi, ma pensavo di riproporli da me cercando persone disponibili a venire gratuitamente.
    Pensavo anche di incontri tenuti da noi insegnanti, ma le colleghe dicono che non è una buona idea perché qualunque principio generale potrebbe venire interpretato in senso personale.
    Voi che ne dite?

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  12. io sono contenta delle insegnanti dei miei figli (ho avuto fortuna lo ammetto), della didattica, di come lavorano, non mi piace l’approccio della scuola con i genitori (o meglio il non approccio); è vero talvolta mi sembra che le maestre abbiano paura di noi genitori ma di che??? io ho sempre cercato di non fare la mamma rompina, infatti firmo le circolari,preparo la borsa da nuoto, non chiedo colloqui in più, se non quelli canonici, dove rimango dentro 3 minuti netti, mentre ci sono mamme che rimangono dentro delle mezz’ore (ma che si raccontano??), non fermo le maestre in mezzo alla strada o mentre accolgono i bambini al mattino nell’atrio….mi ricordo lo splendido rapporto che avevamo con le educatrici del nido, ci davamo del tu, parlavamo alla PARI, già alla scuola dell’infanzia è cambiato tutto: io maestra di qua, tu mamma di là. Alla primaria, per carità, un cenno di saluto solo, niente di più,mi aspetto che alle medie ci sia un vetro antiproiettile tra noi e loro.. @Ema: è questione di organizzazione, lo so che i bidelli hanno il turno fino alle 19, ma visto che ci sono solo due riunioni all’anno non pensi che la dirigente riesca ad organizzare un turno diverso? magari arrivano 2 ore dopo al mattino per una volta?? magari avvertendo il bidello 3 mesi prima? così si organizza?un pò di flessibilità, lavoro pure io nel pubblico e so che le cose possono cambiare se si vuole…la nostra dirigente è terrorizzata dal personale ATA e dalle loro rivendicazioni sindacali. e poi non parlarmi dei consigli d’istituto: so come funzionano, ho assistito molte volte alle riunioni (che sono pubbliche)e ho amiche che ne fanno parte: la dirigente scolastica o la dirigente amministrativa arrivano con una delibera già pronta che viene votata da tutti. se i genitori tentano di inserire qualche cambiamento o qualche mozione, sono in minoranza rispetto alla componente insegnanti+ATA (bidelli) + personale amministrativo + dirigente che votano tutti alla stessa maniera (cioè come la dirigente) perchè è il loro diretto superiore….alla fine il succo è “parlate discutetene ma alla fine comando io e decido io nella MIA scuola” nella sua scuola, dove i NOSTRI figli ci stanno dentro 8 ore al giorno (tempo pieno) nella SUA scuola. l’idea della letterina mi piace, perchè è cordiale, uguale per tutti, se uno non la vuole leggere, la cestina, oppure la legge quando vuole, tranquillamente, senza tanti patemi o senza prendere appuntamenti….di notte, come io leggo la mia posta personale su internet, al buio, quando tutti dormono…
    per quanto riguarda gli orari delle riunioni, a noi è sembrata una grande conquista essere riusciti ad ottenere che perlomeno non fossero in contemporanea le riunioni della scuola dell’infanzia, con quelle della primaria e con quelle della scuola secondaria di primo grado (leggi scuola media) perchè una cosa è zompettare da classe a classe, una cosa è correre da una scuola all’altra….e tutto dentro un’ora di tempo di riunione…

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  13. Secondo me è un’ottima idea informare i genitori di quello che i bambini fanno a scuola. D’altra parte la scuola è la naturale prosecuzione del processo educativo dei genitori. Si compenetra e aggiunge tanti elementi alla formazione del bambino. Personalmente, gradirei conoscere i principi educativi della scuola frequentata da mio figlio e sapere se sono più o meno in linea con quelli della famiglia.
    Forse, sul coinvolgimento diretto e “partecipativo” a tutti i costi dei genitori nelle attività scolastiche sono un po’ meno entusiasta, perché preferirei rimanessero separate (della serie quando sei a scuola fai determinate cose, quando sei a casa ne fai altre).
    Comunque, se si tratta di una mail settimanale e ai genitori non interessa, si può sempre cestinare il messaggio senza leggerlo 😉

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  14. la scuola italiana è alla deriva e gli insegnanti seguono (al di là delle competenze personali), forse un po’ di ossessione svedese le farebbe bene….

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