Intervista a Sabrina: fast e slow food in famiglia

Sabrina, mamma di Matthias e Christian Jay, ci racconta il diverso modo di mangiare dei suoi due bambini e di come questo rispecchi le loro differenze caratteriali: un amante del fast food ed un gourmet nella stessa famiglia!

Raccontaci il rapporto con il cibo dei tuoi due figli, le loro differenze nel modo di mangiare, nei gusti e nei ritmi.
Matthias ha 4 anni mentre Christian Jay ne ha 2. Spesso mi chiedo come è possibile che due fratelli cresciuti nella stessa casa possano essere totalmente opposti in tutto, per esempio nel modo di mangiare. Matthias è attirato principalmente dalle cose dolci che gli danno energia immediata, è un iperattivo a livello fisico pertanto ha bisogno di reintegrare continuamente le forze. Non riesce a stare seduto durante i pasti principali e allunga i tempi all’infinito. Tiene il cibo in bocca molto a lungo e sembra fare fatica ad ingoiare, tanto che fino ad un anno fa gli omogeneizzavo tutto. Christian Jay invece è caratterialmente più riflessivo, quando mangia si concentra sul pasto, è velocissimo e mangia con gran piacere tutto ciò che gli si propone, dai vari tipi di pasta, alle minestre, alle verdure, formaggi, hamburger, frutta e con qualche sforzo in più anche il pesce. Sin da piccolissimo snobbava le pappette a vantaggio dei menù per adulti

Vista la tua esperienza con il maggiore, Matthias, secondo te cosa determina tanta attrazione dei nostri bambini per il “cibo-spazzatura”, per gli alimenti iperpubblicizzati e per tanti prodotti con sapori uniformi ed artificiali?
Per quanto riguarda il cibo spazzatura direi che ruolo fondamentale lo riveste il modo in cui viene pubblicizzato e confezionato, il gusto di scartare, trovare sorprese, emulare amici e fratelli e poi i sapori sono rafforzati da aromi nei dolci o esaltatori di sapidità nel salato, che nascondono il sapore naturale dei prodotti dando un gusto uguale un po’ a tutto. Questa ovviamente è l’idea che mi sono fatta io non avendo approfondito più di tanto l’argomento.

Quali sono le tue “strategie” per ovviare ai danni di un’alimentazione disordinata? Cercare di porre un freno ai cibi-spazzatura è un atteggiamento condiviso in familglia, anche da tuo marito o dai vostri genitori?
L’unica strategia che ho usato all’inizio è stata quella di non tenere certi prodotti in casa, o di non farglieli assaggiare finchè ho potuto, ma più crescono con l’età, più sono incuriositi da ciò che hanno o fanno gli altri loro coetanei a scuola, d’altronde a scuola si va per imparare cose nuove… nel bene e nel male! E poi purtroppo nell’arginare la situazione non trovo collaborazione nel maritino, anch’esso attratto da snaks di ogni tipo.

Quanto credi che ci sia della loro psicologia nel rapporto dei bambini con il cibo: quanto rappresenta le loro ansie, le loro insicurezze ed il rapporto con i genitori.
Io penso che dietro ogni comportamento, quindi anche quello alimentare, ci sia una buona parte di psicologia dell’individuo, difficile è individuare quale sia l’esigenza primaria che fa scattare certe abitudini o reazioni, certamente la gelosia tra fratelli è uno dei sentimenti più forti che può non solo condizionare i rapporti o le manifestazioni di un bambino, ma anche di un futuro uomo nei confronti dei propri simili. Il cibo è un’esigenza primaria e quindi un mezzo con cui esprimere proprie esigenze di affetto, di attenzione, di provocazione o di prove di forza.

C’è differenza nell’atteggiamento dei tuoi bambini quando mangiano in casa e quando mangiano fuori, per esempio alla mensa a scuola o da parenti o amici?
Più o meno il comportamento è abbastanza coerente ovunque: Matthias a scuola digiuna, mentre Christian prova un po’ tutto.

Tuo marito non è italiano. I vostri figli conoscono le tradizioni culinarie, di impronta indiana, della cultura paterna?
Sono ancora piccoli per differenziare le tradizioni culinarie, al momento hanno solo una varietà di cibi più vasta vissuta in maniera molto naturale, senza differenziazioni. Ovviamente li avviciniamo alla parte più leggera di entrambe le tradizioni culinarie, si evita cioè la pasta all’amatriciana o il pollo in salsa piccante o spezie esagerate!

Prova a leggere anche:

Previous

Le polpette con gli avanzi

Io mi svezzo da solo

Next

1 thought on “Intervista a Sabrina: fast e slow food in famiglia”

Leave a Comment