Intervista a Gloria: un bambino amplificato e gli altri

Gloria è Alchimista in libertà ed è la mamma di Leonardo, un bambino decisamente amplificato. Dal suo blog seguiamo l’impatto di Leonardo con la vita, vissuta con il suo temperamento “iper”, con la scuola, con gli altri.
Con lei parliamo del modo di relazionarsi di un autentico amplificato doc!

Quali sono le caratteristiche più evidenti del temperamento dell’Erede che te lo hanno fatto riconoscere come bambino amplificato?
Leonardo oggi ha 7 anni e mezzo e ho cominciato a definirlo un bambino amplificato solo dopo aver letto il vostro articolo. Prima credevo fosse solo un bambino iperattivo, ma qualcosa stonava nella definizione, anche se non sapevo cosa. Ho cominciato a farmi qualche domanda sul comportamento di mio figlio l’ultimo anno della scuola materna. Guardavo lui e suoi amici, parlavo con le altre mamme e mi chiedevo: amore mio, ma tu che carattere hai? Paragonandolo agli altri bambini mi sembrava diverso. Diverso in senso buono. Leonardo è un bambino molto appassionato: quando qualcosa acchiappa il suo interesse va avanti come un bulldozer, sia che si tratti di amicizie, di giochi, di giocattoli, di rituali (come leggere la favola la sera o andare a dormire dalla nonna). Inoltre mi ha sempre colpito la sua attenzione ai particolari, anche se ti dà l’idea di non stare prestando attenzione.
Le maestre all’asilo si lamentavano che mentre venivano lette le storie lui passava tutto il tempo a giocare, ma nel momento in cui gli si chiedeva la trama della storia lui sapeva benissimo raccontarla. O il fatto che noti subito in casa se vengono spostati gli oggetti, anche se piccoli e non in evidenza. O che a dispetto di quanto io creda lui sappia benissimo dove sono tutti i suoi giocattoli anche se li ho spostati! Fa quasi un po’ paura!
Una delle caratteristiche che possiede come bambino amplificato è quella di diventare iperattivo quando è stanco, e questo accade fin da quando era piccolo. Quando è “insopportabile” è perchè è stanco e ci regoliamo di conseguenza.
La cosa più difficile da affrontare con lui sono però i cambiamenti. Lui ha bisogno di radici solidissime, infatti spesso è in crisi perchè non abitiamo in una casa nostra, ma siamo in affitto. Abbiamo già dovuto/voluto traslocare una volta e ci sono voluti mesi per adattarsi. Spesso mi parla di voler diventare ricco così da poter comprare una casa tutta nostra.

Com’è il rapporto di Leonardo con i suoi coetanei?
Leonardo cerca moltissimo il contatto con gli altri bambini, ma ha con loro un rapporto difficile sopratutto per via della comunicazione verbale e corporea.
Leonardo sembra avere mille parole in testa e quando vuole raccontarti qualcosa è talmente preso dal discorso che metà delle parole gli rimangono in testa e quindi sembra di ascoltare una stazione radio mal sintonizzata. Ma è difficile che i suoi coetanei abbiano la pazienza d’interpretare, per cui finisce per litigare o non essere ascoltato.
Creare amicizie diventa un percorso lungo, ma forse questo lo porta a trovare amici “veri”. Dimostrando un’età maggiore rispetto a quella reale, spesso viene avvicinato da bambini più grandi, ma che appena lo sentono parlare lo etichettano gentilmente come “stupido” con conseguenze immaginabili sulla sua autostima.

Si sostiene che i bambini amplificati, soprattutto nei primi anni di vita, tendano a prediligere il rapporto con degli adulti di riferimento piuttosto che con altri bambini, hai potuto riscontrarlo in tuo figlio?
Si, anche se forse in modo un po’ forzato perchè Leonardo non è andato al nido. Ricordo però durante i nostri lunghi pomeriggi al parco preferiva giocare con gli adulti che con i bambini: andavamo in esplorazione della natura o giocavamo con sabbia e “padelle e padellini”. Diciamo che se si avvicinavano dei bambini per giocare non li respingeva, ma lui non si proponeva mai. Non ci sono state molte occasioni d’incontro con i bambini a casa, non avendo amici con figli e far passare il tempo è stato davvero impegnativo.
L’ultimo anno prima della materna abbiamo trovato però posto in un micronido famigliare, ma quando non poteva avere l’attenzione della mamma che lo gestiva preferiva giocare da solo che con gli altri bambini. A tutt’oggi chiede ancora molto di giocare con noi adulti, forse perchè accontentiamo le sue dinamiche di gioco.

Come si colloca generalmente Leonardo in un gruppo?
Anche se il gruppo non deve essere troppo numeroso, ho da poco notato che la componente fondamentale di un buon rapporto con gli altri è l’ambiente. Inteso non tanto come ambiente chiuso o aperto, grande o piccolo, ma come ambiente a lui gradito. L’ho visto intimorito con i suoi compagni di classe ad una festa e disinvolto con perfetti estranei alla lezione di educazione motoria. In linea generale però il gruppo non gli piace. Perchè non riesce ad omologarsi. Ha bisogno che le sue doti spicchino e non è ancora riuscito a trovare un equilibrio tra il dare il suo personale contributo ed il fare solamente quello che fanno gli altri. Collaborare è una strada ancora in salita.

Normalmente un amplificato non ama veder deviare gli eventi dal corso che aveva previsto: giocare e rapportarsi con altri bambini comporta, invece, capacità di adattamento e flessibilità. Come affronta tuo figlio questa necessità di adeguarsi?
Non si adegua. Se non riesce a giocare come vuole lui semplicemente se ne va e gioca da solo. In sostanza, o detta lui le regole, o non se ne fa niente. Riesce a riprovarci solo se interviene un adulto che gli mostra la possibilità di poter affrontare la situazione in modo diverso. Di solito evito d’intervenire perchè desidero che riesca a trovare da solo una soluzione, ma sono rare le volte che ci riesce.

L’Erede è senza dubbio un amplificato iperenergetico: come influisce questa sua esuberanza fisica nel rapporto con gli altri?
Leonardo è un bambino di 7 anni in un corpo di 10. Non sa gestire questo corpo ingombrante e, anche un semplice gioco come calciare una palla, può diventare fonte di incidenti a scapito degli altri bambini.
Essendo un bambino che si entusiasma, i suoi giochi sono molto esuberanti, ma la sovrastazione fisica nei confronti dei suoi compagni diventa un grosso limite, specialmente quando decidono di giocare ai cavalieri che si sfidano con le spade, siano esse immaginarie o un semplice oggetto adibito a spada (laser e non). Si finisce per ricordare in continuazione a Leonardo di controllarsi, ma questo genera frustrazione in lui e in noi adulti. Per questo adesso segue un corso di educazione motoria, che speriamo riesca a fargli prendere le misure dello spazio che occupa fisicamente nel mondo e coscienza della sua forza fisica, della quale abbonda.

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9 thoughts on “Intervista a Gloria: un bambino amplificato e gli altri”

  1. Ciao a tutti
    Sono emilia mamma di maika 4 anni amplificata e quindi ad alto potenziale cognitivo.
    Appena mi affermarono questa sua caratteristica di vivere e darsi al mondo in modo totalmente differente dalla norma quando aveva 2 anni e 3 mesi, mi misi subito in moto per portare nella mia regione l argomento plusdotazione. Ad oggi ho fondato la prima associazione in calabria che si occupa di bimbi e ragazzi plusdotati. Nel mio team vi sono specialisti pedagogisti e professori del territori.
    E faccio divulgazione sull argomento testimoniando anche la mia quotidianità con maika come genitore di bimba apc.
    Mi farebbe piacere avere un confronto con quanti si trovano nella stessa situazione o che siano interessato all argomenti.
    Lascio il mio link sperando di fare cosa gradita
    https://genitoriefigliplus.home.blog/

    Un abbraccio a tutti
    Emilia

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  2. Il mio bimbo ha quasi quattro anni e mezzo. Parla sempre, senza sosta. La maestra dell’asilo che Mauro frequenta da quando ha dieci mesi, lamenta il tono della voce molto alto, una capacità lessicale e mnemonica superiore, ma anche eccessiva fisicità ed energia, incapacità di stare fermo ed ascoltare…per me il mio bimbo e’ molto, molto….sensibile. Sta vivendo situazioni ( l ho cresciuto da sola fin da quando aveva pochi mesi) più grandi di lui ed associo questo suo modo di essere e porsi a ciò, ma ogni tanto penso che sia speciale. Perché fin da piccolo ha sviluppato alti tassi di empatia, fin da piccolo se vede uno sconosciuto per strada gli corre incontro, lo abbraccia…ora va dalle persone e si interessa a loro, se un compagno si fa male lui corre ad aiutarlo anche aiutandolo fisicamente. Ha una forza fisica da sempre superiore e che spero possa elaborare iniziando a fare sport l anno prossimo. E’ un vulcano. Certe volte succhia le energie. Io lo amo, e’ il mio Amore, ma voglio anche dargli la giusta direzione. Forse forse che questi bimbi molto vivaci, siano semplicemente e fantasticamente e stancamente ?…Unici?

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  3. salve! cerco aiuto per il mio piccolo di 9 mesi, decisamente amplificato! vorrei scrivere altro,ma temo che si faccia male.. strategie? suggerimenti? grazie!!!!

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  4. Leggo nell’articolo del blog e nei vostri commenti la descrizione di bimbi plusdotati. Voi li chiamate amplificati, ma altrimenti sono detti APC (Alto Potenziale Cognitivo) Avete mai pensato di far fare una valutazione del potenziale cognitivo e del quoziente intellettivo dei vs piccoli ad una neuropsichiatra? Ci sono degli ottimi centri ed associazioni che si occupano di plusdotazione infantile (AISTAP, Stepnet, Università di Pavia per citarne solo alcuni), un meraviglioso dono che può portare sofferenza ed alienazione. E molti genitori si scoprono plusdotati dopo aver visto i loro figli.

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  5. Ciao a tutti, sono capitata per caso in questo sito e con grande meraviglia ho ricevuto una vera e propria illuminazione! Ho letto ora l’intervista a Gloria…beh mi sembrava di leggere qualche pagina del diario di bordo che tengo per annotare le “stranezze” di mio figlio Valerio, 7 anni e mezzo anche lui….la descrizione corrisponde alla lettera, anche i commenti che fanno su di lui i compagni o le maestre! L’unica differenza è che Valerio non è così tanto attivo fisicamente o meglio, pur non riuscendo a star seduto fermo due minuti, non ha di solito l’irruenza descritta. Inoltre lui è in grado già da molto tempo di utilizzare un linguaggio molto ricco, e in più ama chiacchierare senza sosta….I compagni coetanei che lo ascoltano molto spesso lo mollano, non riuscendo a seguire fino in fondo i sui lunghi monologhi! E anche lui molto spesso si ritrova solo, non scendendo facilmente a compromessi con gli altri si auto esclude . Noi stiamo cercando di lavorare proprio su questo, cercando di spiegargli che può trovare divertente anche il gioco degli altri.
    Per non parlare poi delle reazioni bomba provocate dai cambiamenti importanti tipo traslochi, la nonna che deve stare via per un mese, la stanza dipinta di un altro colore….,o dell’attenzione estrema per i particolari ai limiti del paranormale! insomma credo che davvero posso dire di avere un figlio amplificato…e pure tanto!
    Pertanto vi ringrazio per avermi illuminata, continuerò a seguirvi sul vostro blog…

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  6. ho i brividi perche’ molte delle cose descritte da gloria sono quelle che vedo in patacecio..soprattutto i cambiamenti…e l’attenzione ai particolari….e il rapporto con i coetanei..

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  7. Prova a fare lo stesso test citato nel post linKato nel teso dell’intervista e poi prova soltanto a riflettere sul tuo passato e sul tuo presente! 😀

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  8. Ommamma,
    leggendo questo post mi è sembrato di tornare indietro di 30 anni, talmente mi sono ritrovata nella descrizione fatta da Gloria.
    Non sono mai stata molto esuberante dal punto di vista fisico, però l’apparente distrazione, il perferire il gioco con gli adulti e alle proprie regole, l’attenzione ai particolari etc. combaciano on come ero io da piccola.
    C’è un test sul livello di “amplificazione” per adulti? E mia figlia sembra aver preso il mio carattere… 🙂

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  9. Torniamo a parlare di amplificati con l’aiuto di Gloria.
    Credo che il rapporto con gli altri sia proprio un nodo cruciale soprattutto della loro (nostra) infanzia.

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