In attesa di un luogo comune sui padri

I luoghi comuni sui padri hanno tutti un grave difetto, che ne denuncia origini e scopi sociali: nascono per opposizione a quelli sulle madri, e ne riflettono come in uno specchio la logica dei ruoli tradizionali.

La mamma cucina, quindi i padri non sono bravi a cucinare.

La mamma pulisce la casa, quindi i padri sono disordinati e incuranti dell’igiene.

La mamma sta con i figli, quindi ai padri non piace molto passare del tempo con i figli.

La mamma sta in casa, quindi il papà che non lavora è “strano”, ha qualcosa che non va.

Potremmo continuare a lungo.

Il ruolo di padre è così tradizionalmente ricalcato su quello di madre che potremmo dire che non ci sono luoghi comuni propriamente sui padri. Socialmente, cioè, non è ancora immaginabile un padre solo, che non sia il contraltare di una madre con la quale condivide lo spazio familiare. Eppure da molti anni questa è una realtà – le coppie separate sono moltissime, i “padri single” non sono certo una rarità.

Il luogo comune esprime però una sicurezza sociale. Nella tradizionale immagine familiare si diffonde una “comfort zone” nella quale poter collocare i ruoli di uomini e donne, che invece liberi da vincoli di coppia è più complicato trattare. La dipendenza di questo accumulo di conoscenza superficiale sul ruolo di padre si mostra allora ancora più ambigua: i luoghi comuni sono forse non tanto sul ruolo di padre, ma su quello di “uomo genitore nella coppia”, figura oltre la quale il senso comune non è ancora pronto. Infatti le cronache sono piene del racconto di padri separati in difficoltà, ribadendo l’immagine – presto diventata anche questa luogo comune – che il padre separato è vessato da giudici ed ex coniuge, è in difficoltà economiche, è costretto a una vita grama per decisioni altrui.

Il rispetto per la situazione personale di ciascuno è sacrosanto, ma le generalizzazioni sono sempre ingiuste verso qualcuno. Il luogo comune ha questo, di dannoso: banalizza qualsiasi storia personale in una indifferenza che accomuna ma cancella i singoli. Come se la sicurezza di un comportamento tipico costasse l’annullamento della propria identità, della propria storia particolare.

Aspettiamo ancora luoghi comuni su padri soli e felici con i propri figli – sarebbe, credo, finalmente una liberazione anche per tante madri.

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