Il latte materno, magico elisir

E’ ormai universalmente riconosciuto che il latte materno sia il miglior cibo per il neonato: ha la giusta temperatura, è sterile, è ricco di anticorpi, contiene in forma assimilabile tutto ciò di cui un bebè ha bisogno per crescere, almeno nei primi sei mesi di vita. E’, in sostanza, un cibo completo sotto tutti i punti di vista: nutritivi, digestivi, metabolici, immunologici e psicologici.
L’allattamento al seno protegge il neonato dalle malattie infettive, scongiura la possibilità di insorgenza di molte allergie e favorisce il rapporto affettivo con la mamma.
Il gesto stesso dell’allattamento al seno è “adatto” al neonato, alla sua anatomia: il neonato distingue e vede esattamente alla distanza che lo distanzia dal volto materno nel momento dell’allattamento.
Il latte materno di ciascuna mamma è esattamente “programmato” sulle necessità nutrizionali del suo bambino: è perfetto per quel singolo neonato, è una sorta di liquido magico che permette un riconoscimento istintivo tra madre e figlio.
Dal punto di vista della mamma, si sostiene che l’allattamento al seno aiuti a superare o comunque limiti l’insorgenza della depressione post-partum e protegga da alcune forme di tumore. Inoltre, più semplicemente, è molto comodo: niente biberon, niente sterilizzatori, niente tettarelle, niente thermos per mantenere tiepida l’acqua in cui disciogliere il latte artificiale, niente dosatori, niente preparazione. E, per di più, è… economico!!
Si distinguono tre tipi di latte materno, che costituiscono tre diverse fasi.
– il colostro è prodotto nei primi giorni di vita del bebè, è ricco di proteine e sali minerali, ma ha pochi grassi e zuccheri: costituisce una sorta di sferzata di energia al neonato dopo lo stress del parto ed apporta la prima, essenziale copertura immunitaria;
– il latte di transizione, prodotto per circa otto/dieci giorni, contiene meno proteine e sali minerali ed aumenta, i giorno in giorno, la sua composizione in zuccheri e grassi, fino a raggiungere la composizione del:
latte definitivo, bianco opaco nell’aspetto e con composizione variabile nel corso dell’allattamento e di poppata in poppata, caratteristica che lo rende un cibo “vivo” e mutevole, mai uguale a se stesso.
Per questa sua ultima caratteristica di variare, in composizione e sapore, a seconda della dieta materna, il latte di mamma abitua il neonato alla varietà di sapori: lo shock dello svezzamento potrà così essere meno intenso.
Vediamo rapidamente alcune curiosità relative alle diverse componenti del latte materno:
ACQUA: ne costituisce l’87% del volume, quindi per un buon allattamento è molto utile bere in modo abbondante (acqua, si intende, o succhi di frutta fresca o latte… insomma meglio evitare bibite gassate e superalcolici!)
GRASSI: la quantità di grassi nel latte varia, non solo a seconda della dieta della mamma (che in realtà ne influenza la composizione e non la quantità totale), ma anche nel corso della giornata, rispettando la diversa necessità di grassi del neonato. Ce ne sono di più nella poppata mattutina ed aumentano comunque nel corso della stessa poppata dall’inizio alla fine.
PROTEINE: se il latte vaccino ha circa il 3,5% di proteine, quello materno ne contiene appena l’1%, ma sono talmente digeribili da essere facilmente e totalmente assimilate.
SALI MINERALI: il latte materno ne contiene circa un terzo di quelli del latte vaccino e, per questo, limita il carico dei reni de bebè, che sono uno degli apparati più delicati perchè ancora in fase di adattamento e sviluppo.
VITAMINE: anche in questo caso la vera caratteristica del latte umano non è la loro particolare quantità, ma la loro totale e facile assimilabilità
ZUCCHERI: prevale il lattosio che, in digestione, si scinde in glucosio e galattosio, quest’ultimo essenziale nella sintesi di alcuni costituenti strutturali del cervello e delle fibre nervose.
FATTORI DI DIFESA: il latte materno trasmette al neonato una copertura per molte patologie virali, allergiche e batteriche. Inoltre trasmette numerosi linfociti, cioè globuli bianchi, che raggiungono l’intestino del neonato e proliferano creando anticorpi specifici.
Il latte materno è dunque adatto ed utile: non c’è nessun componente che non serva e non ce n’è di nessuno in eccesso.
Che dire? Esaurire i tema dell’allattamento è praticamente impossibile. Per completare questa introduzione vorrei trasmettere la mia idea personale per la quale, semplicemente, ne vale la pena e vale la pena fare di tutto per riuscirvi. Perchè allattare, nonostante molti se e molti ma, è veramente una bella esperienza.

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