I bambini e le ustioni

Capisco che con questo caldo parlare di ustioni sembra poco appropriato, però vi assicuro che non c’è una stagione preferita per gli incidenti di questo tipo, che possono avvenire sia d’inverno che d’estate.

Ustioni da liquidi caldi

I bambini e le ustioni
Foto ©RichardAlan utilizzata con licenza Flickr Creative Commons

Ustioni da liquidi caldi, quali acqua bollente, té, o caffé, sono tra le cause di incidente maggiore per i bambini tra 1 e 2 anni di età, ma sono comuni anche fino ai 4 anni. L’età, per capirci, in cui il bambino viene tenuto in braccio mentre ci si beve una bevanda calda, e lui con le sue abili manine, decide di tentare di afferrarla. Oppure, quando mentre si decide di scolare la pasta, il nostro gattonatore, da poco trasformato in bipede, decide di giocare al tunnel tra le nostre gambe, o di avvicinarsi ai fornelli da cui partono lapilli di acqua o olio bollente.
Il problema principale dei bambini piccoli, è che sono curiosi e tendono a toccare tutto senza avere nessun senso del pericolo. Inoltre la loro pelle è più sottile e delicata di quella di un adulto, e quindi l’ustione avviene più velocemente che per un adulto.
Per questo motivo normalmente un adulto non si ustiona se una tazza di tè caldo gli si rovescia addosso, mentre per un bambino basta il contatto di appena un secondo con il liquido per riportare ustioni.
Forse tutti, o quasi, sanno che bisogna verificare la temperatura del latte prima di offrire il biberon al neonato. Ricordatevi di mescolare bene se usate il microonde per scaldarlo, perché spesso si creano delle bolle di liquido più caldo di cui non è possibile accorgersi.
Una cosa alla quale io personalmente non ho mai pensato, ma pare sia un incidente abbastanza diffuso, è l’acqua calda del rubinetto del bagno, che magari il bambino decide di azionare da solo. Infatti l’acqua calda di un rubinetto può uscire ad una temperatura di 60 gradi, che è più che sufficiente a provocare un’ustione sulla pelle delicata del bambino.

Ustioni da contatto

Al secondo posto sul fronte ustioni, dopo quelle causate da liquidi caldi, c’è l’ustione da contatto. Una pentola calda a portata di manina curiosa per intenderci, ma anche lo sportello del forno caldo, il ferro da stiro, lo stiracapelli, e non ultimi: i giochi di metallo al parco (uno scivolo di metallo al sole estivo può raggiungere temperature altissime), o la cintura del seggiolino della macchina. Quest’ultima è stata la croce della nostra breve incursione in terra italica questa estate, e il Vikingo puntualmente si rifiutava di toccarla ogni volta. A questo proposito basterebbe ricordarsi di coprire la fibia della cintura con un panno quando si parcheggia la macchina per evitare di ritrovarla infuocata.

Ustioni da contatto elettrico e ustioni chimiche

A questo punto restano le ustioni dovute a elettricità (ma li usiamo tutti i copripresa per evitare che delle dita curiose vadano ad ispezionare quei due buchini allineati sul muro, vero???), e quelle dovute a liquidi chimici, quali soda caustica o altri acidi (ma abbiamo tutti spostato i detersivi e i vari flaconi pericolosi in alto, lontano dalla portata dei piccoli esploratori, vero????)

Cosa fare in caso di incidenti che hanno provocato un’ustione?

  • Eliminare la fonte di calore che ha causato l’ustione, o allontanare il bambino da essa.
  • Eliminare i vestiti se possibile, a meno che non si siano incollati alla pelle
  • Mettere subito la parte ustionata sotto l’acqua corrente fredda per almeno 20 minuti
  • Non applicare nessuna sostanza sulla parte ustionata. Niente dentifricio, burro, olio, patate o altri rimedi della nonna
  • Non applicare ghiaccio perché potrebbe peggiorare l’ustione
  • Coprire la parte ustionata con un panno sterile o con biancheria pulita se l’area ustionata è molto estesa per evitare il rischio di infezioni
  • Se l’ustione è diffusa su un’area estesa o è profonda portare il bambino al pronto soccorso

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8 thoughts on “I bambini e le ustioni”

  1. ciao sono romina il 16/05/2007 la mia piccola si scotto con il caffe avrei il piacere di conoscere mamme che hanno avuto (PURTROPPO) la mia esperienza x sapere ora come si comportano con le cicatrici un abbraccio atutte ciao

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  2. Ciao, come mamma di tre figlie vorrei dare un’idea per un rimedio ottimo in caso di bruciature e anche di piccole ferite (ginocchio sbucciato, ecc) che è facile da portare anche in giro. Si chiama Aloe First della Forever Living ed è aloe liquida con altri estratti di erbe lenitive come camomilla, propolis, ecc. che è venduta in una bottigliona spray. Si può mettere in dei mini dosatori spray per averla sempre nella borsetta. Per informazioni potete anche guardare anche dare un’occhiata al mio sito… perchè dalla mia passione per l’aloe ho fatto anche un lavoro!! Ciao.

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  3. Ecco, io le ho provate… Anche quella da cibo nel piatto, non avrei mai pensato a quanto male può fare un purè!
    Prima ustione col purè, metto il piattino a debita distanza dalla gnoma sul seggiolone, ma lei si butta in avanti, quello ha le ruote, sia che non sia riesce a colmare quei 20/30 cm in più e a piazzarci la mano dentro. Pianto per un’ora, acqua fredda, guardo e sembra solo rosso, finalmente si consola e si addormenta, e vedo solo ore dopo una bolla enorme tra due dita, che erano praticamente deformate…

    E ho imparato anche quella delle lampadine: nella camera della sorella grande ci sono due abat jour, una che tengo sul comodino vicino al letto e accendo solo per leggerle il libro la sera (quindi ci sono io), l’altra l’ho messa sulla cassettiera, come lucina per quando si addormenta e per lei da usare quando le serve, proprio perché così è fuori portata della piccola. Ma una mattina non so cosa la grande avesse da farle vedere, ha acceso quella in basso senza che la vedessi. Sento un urlo, corsa, abat jour rovesciata e gnoma piangente. Altra bolla, stessa mano, altro dito. Quella mattina l’ho portata al nido con la faccia di una pronta a vedersi piombare in casa i servizi sociali 🙁

    Però almeno ora la gnoma non la tocca più, anche perché ha imparato ad accendersela… Solo il vizio di mettere le mani nei piatti non l’ha perso, ma ora so che deve esserci almeno un tavolo di distanza, perché si allunga come una molla!

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  4. Molta attenzione anche con le lampadine!!
    Pagnotta, con il suo ditino indice sempre teso verso il mondo, era in braccio a me quando passando vicino alla cappa dei fornelli ha fatto “tssccch!” sulla lucina sotto la cappa. Quante urla!! lo abbiamo messo sotto l’acqua fredda il più possibile, tutto il tempo che sono riuscita a tenerlo fermo davanti al bidè coi lacrimoni.
    Però temo che a lui ogni lampadina sembri potenzialmente diversa dall’altra, e cerca sempre di verificarne il calore :o(

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  5. Anche io non riuscivo a toglierli perchè ho le unghie corte e piuttosto fragili… Per fortuna li abbiamo eliminati da un bel po’.

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